giuliano

martedì 27 dicembre 2022

INIZIAMO (o se preferite, proseguiamo...) CON LA PIETRA (9)

 











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circa una Epistola (7/8) 


Proseguiamo con il capitolo 


quasi al completo [10] 


& Con brevi Frammenti 


dell'Epistola ad Aristeo (12/11)








Mai ci fu un tempo in cui non esistevamo,

io, tu e tutti questi re,

e mai nessuno di noi cesserà di esistere.

 

(Bhagavadgītā)

 

 

 

 

 

Vogliovolgere lo sguardo indietro, ti ricordi quando approdammo alla caverna del Mammoth, ti accennai ad una Natura libera e incontaminata, e forse seppur non l’ho scritto, in quell’istante ho meditato taluni frammentati pensieri (senza lasciarne traccia), antichi e scomposti come solo Lei li ispira per poi ricomporli all’Albero della vita (per chi sa scorgerne la folta viva chioma simile al dio), per ogni stagione pregata così come ammirata al risorgere della pura linfa, fors’anche solo contemplata in èstasi assoluta, e poi con più elevato illuminato Linguaggio - a sua somiglianza - misticamente venerata (ma non certo consumata, così come la brace per ogni rogo ben edificato).

 

Per questo quando riacquistai il dono perduto della vista in essa mi persi, e la contemplai con l’occhio non più terreno ma dell’intero Universo. Forse avevo iniziato a comprenderne il Segreto.

 

Entrai in una grotta da uomo e…




Ebbene non avrei immaginato, e tu mi dai conferma di un sospetto divino, che avremmo potuto affrontare, ma che dico, meditare tale Dialogo e così facendo (ri)creare il dono della perduta vita per ogni profanato Elemento, taluni umani censimenti di certo lo impediscono. Taluni falsi dèi e il loro altrettanto falso progresso, per sempre ci perseguiteranno per tutto ciò di cui il fallace (ed altrettanto venerato) ingegneristico ingegno umano.

 

Allora, come spesso succede, ho rimosso ciò di cui partecipiamo all’Infinito, ovvero il sospetto come un brivido lieve, che l’uomo che ci bracca e insegue, sia ancora chino là ove riparato. Te lo ricordi quando vi entrò da semi-uomo anelando e aspirando al dio a lui ignoto. Se bene lo osservi ancora chino in ugual medesima grotta, scruta una palla di fuoco, scruta le viscere della sua (bada bene, solo sua…) piccola terra protetta da un muro o una staccionata, prega e venera una falsa parabola, medita il futuro racchiuso in una piccola sfera di vetro.

 

Si pensa dio!

 

E prega il demonio!




 Orbene, la summa è tutto in questo breve ‘enunciato’, vi entrò qual uomo della caverna rifugiato dalla selva, non potendone apprenderne il linguaggio, tracciando oscuri venerati fraseggi, psicodrammi intarsiati o miniati con braccati animali; poi pensò di uscirne da dio dopo averli straziati e divorati come ogni cosa che lo circonda aspirando al sommo perdono e celando ogni vera bestemmia, presidiando l’intero universo comandato ove riparato; infatti cotal (cosmica) caverna cela un velato mito (affine ad una segreta rimossa verità ultraterrena) con cui l’uomo profana il creato, a lui ancor sconosciuto seppur pensa averlo conquistato.

 

Il miracolo e il sacrificio di ogni profeta procede verso un diverso invisibile cammino.

 

Ricordi quando il Profeta atteso all’antico solstizio d’inverno, anche a te molto caro, sia l’evento celebrato che l’avversato nazzareno (e futuro Messia con cui non inizia,  bensì prosegue la Sorte terrena, e non l’intera Storia per ogni suo Sentiero verso la Cima…) per ragion di stato, fu adagiato su una mangiatoia in compagnia della bestia?




Penso e medito che cotal ‘geroglifico’ nasconda una differente pretesa circa l’universo dall’uomo profanato.

 

Così come il tuo pentimento e il ricongiungimento in potenza (dicono, e te lo sussurro a fil di voce, se preferisci a fil di gelo e bufera, che hanno scoperto e violato cotal segreto proprio mentre trema la terra in ugual medesima celata potenza…).

 

Avete dimenticato, infatti, entrambi il censimento ove si nasconde l’insana (o più sana….) materia, tu e lo storico Flavio che la numera e annovera nei polverosi scaffali della Memoria, e da medesimo Flavio ne hai dedotto, fors’anche interpretato, la sorte ma non certo la celata e ancor più segreta Storia!




Ebbene i dubbi ti hanno tormentato, divisi e ricongiunti in ugual divino Sentiero, e Lui che lo ha sempre saputo (e non solo il Messia ma l’intero Infinito celato in un diverso Olimpo), vi ha ricongiunti al fine, e non certo confino, con cui ogni ‘censimento’ annovera morte e terrore così cari alla dinastia per ogni banchetto, come all’uomo d’ogni caverna donde progredito il presunto linguaggio in onore di quanto cacciato.

 

Come quel vescovo che nulla comprese dello ‘psicodramma’ e il dovere imposto in ugual Storia. Sia la tua non men della sua in onore di medesimo compito o investitura. Se solo avesse aspirato ad ugual sentimento posto in conflittuale contraddittorio con se medesimo come all’altrui ‘progredito’ istinto (come sovviene nella breve matematica - che intende o vorrebbe - in Ragione della futura Fisica), avremmo conseguito per l’intero arco della medesima (Storia terrena) una diversa summa.

 

O meglio, equazione storica.




Ma gli evidenti risultati quali reali ‘enunciati’, così  avversi anche al (nazzareno) Messia (ed al celato Infinito qual profetico linguaggio in Ragion di medesima Fisica circa il proprio svelato Universo) ci danno conferma dell’inumano errore protratto e conservato nel più profondo (incensito) mistero affine all’incompreso miracolo.

 

Ti potrei dire di quel Fisico che svelò Tempo e Materia, ma non certo seppe convenire alla curva di medesima simmetrica equazione per ciò cui la sua scienza presiede.

 

Vi è ancora una simmetrica dimensione non rivelata!

 

Seppur la sua forma geniale e provata nel Tempo censito come numerato, eppure la curvatura spazio-temporale ci confermano un paradosso!

 

E di più taccio e nulla più dico!




 …Proseguiamo….

 

Ma, come ben sai, circa la sorte d’ognuno, la giustizia è scienza sacra e divina con cui gli antichi attendevano, anche se talvolta in ritardo, il vero (e non solo oracolare) responso e linguaggio, e non certo disumana sorte affine al potere. Solamente, come ben ho capito, la tuo èra del tutto in buona ‘fede’ (ove nato alla culla di una chiesa sino all’olimpo di medesimo ingegno), mentre il suo pecca ancora di incompreso segreto coltivato in ugual regno terreno con l’orgoglio censito del vincolo ortodosso (per ogni Tempio edificato), in nome del nazzareno che eppur lo aborriva.

 

Forse tu hai, in verità e per il vero, scorto il Sentiero per intero, nonché decifrato non men che dedotto nel mito saggiamente interpretato qual più congruo enunciato. Scorgevi, come anche a me succede, dei paradossi, delle incongruenze, e non solo nel Tempio ma nel cuore di tutta la gente. Se solo quel vescovo avesse avuto una decima parte del tuo sapere sarebbe convenuto ad un diverso fine, e non certo  l’ingiuria nemica di qualsiasi dottrina affine alla verità con cui si coniuga il verbo della vita. 




Ogni Verità giammai perseguita promuovendo ogni falso miracolo, anche e soprattutto se non segue il Sentiero del Tempio ove censito, e dicono, custodito il Dio profanato ogni giorno e cacciato dal suo ed altrui creato!

 

Quel Messia, quel profeta, come te si offrì al sacrificio della Storia, e alla fine dell’altrettanto incarnato Viaggio, si pose come un agnello del Tempio in ugual mangiatoia, quale supremo sacrificio in lode ad un ringraziamento al mito dell’inutile ingordo pasto terreno.

 

A tutti loro così severi di giudizi conditi con prelibata dotta grammatica, giù chini e piegati in quella zolla di terra, cotal dire parrà cosa del tutto eretica; ma sai, secondo la nostra caverna e colui che ne comanda ed officia ogni porta terrena e divina, le cose vanno a ‘roverso’ della glorificata medaglia del portiere d’ogni nera stiva.




Infatti, guarda ed osserva, grazie al loro censimento, laggiù ove il romano prega, il Fiume perde ogni chioma e la montagna si dissolve al raggio del sole tuo eterno dio (lo avevi riconosciuto e lui ti è vicino), seppur dicono in  discesa gigante per medesimo olimpo premiata come omaggiata. Si tengano gloria e medaglia, compreso il rovescio d’una lingua mai articolata.

 

Mentre ogni dio di questo ed ogni ereditato (doppio) impero gela nel freddo. Sai, fu per quel tedesco che tardai la giusta punizione. A cui porremmo finale appello e giudizio divino, anche a chi pensa di risolvere, fors’anche violare, con la guerra il nostro segreto.   

 

Un messaggio celato il quale svela il limite umano  avverso al censito sapere!

 

Ebbene, quando eravamo dèi facevamo lunghi estenuanti pellegrinaggi, dimoravamo con i dèmoni, scorgevamo pietre parlanti, oracoli e profeti erano il nostro pane quotidiano, e con loro ci saziavamo. Ogni Dio e ogni suo ambasciatore quale Elemento di vita pregavamo e meditavamo, ed ad essa anelavamo al ricongiungimento ispirato qual Infinito non-Essere ed appartenere al tutto pregato così come contemplato; per ogni essere, per ogni legno e pietra qual bosco sacro volevamo ricongiungerci a ciò che in verità e per il vero èra ed è divino.




Nulla èra ed è come allora profanato, ogni formica ogni piccolo sasso, ogni divinità per noi conteneva il dio pregato.

 

 A Lei ci inginocchiavamo e cercavamo il segreto la musica il perduto linguaggio. Abbracciavamo alberi e foreste, parlavamo con dei tellurici i quali ci scrutavano dall’alto della Cima ove avevano imparato la segreta parola, poi scendevano come un fiume in piena, migravano e viaggiavano come i segreti venti, un tutt’uno di ciò che mai hanno imparato con quell’alito che puzza di nere peste. Si orientavano dimoravano e parlavano come immagine dell’intero creato. Ci suggerivano l’antica divina Poesia.   

 

Se ben ricordi, infatti, scorgevamo guerre e terremoti…




Accanto a noi, le alture sotto il cimitero celeste sono disseminate di grotte di eremiti, verso le quali stanno salendo pellegrini giovani dai capelli arruffati.

 

Chi ha meditato qui?

 

Forse Bonchung, l’antico stregone bon?

 

O Milarepa, il santo buddhista che lo spodestò?

 

Ma loro non lo sanno. le grotte sono strette, con piattaforme di pietre a secco.


Una figura avanza lentamente lungo l’ampia vallata sassosa davanti a noi: stramazza nella polvere, si rialza, fa tre passi e poi cade di nuovo con le braccia protese in avanti. Neanche quando la raggiungiamo riesco a capire subito se si tratti di un giovane o di una ragazza. In questo modo penoso, con il corpo che tocca ogni spanna del sentiero, un pellegrino impiega forse tre settimane per compiere il giro intorno alla montagna, tornando ogni giorno all’alba nel punto in cui aveva smesso la sera prima, contrassegnato da una pietra. Quando la figura si alza, vedo che è protetta da un grembiule di pelle, e alle mani, che si levano in preghiera prima di ogni prostrazione, sono legate tavole di legno.


[Prosegue con il capitolo quasi al completo]









mercoledì 7 dicembre 2022

L'INDAGINE PROSEGUE (5)

 









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nel mezzo del Dialogo (4) 








Prosegue con l'Arca o 


il Capitolo al completo 


& una Epistola (7)






 

L’INDAGINE.... 

 

5 dicembre (Reuters) - Neuralink di Elon Musk, un’azienda produttrice di dispositivi medici, è sotto indagine federale per potenziali violazioni del benessere degli animali tra le lamentele del personale interno secondo cui i suoi test sugli animali sono stati affrettati, causando inutili sofferenze e morti, secondo i documenti esaminati da Reuters e fonti a conoscenza delle indagini e delle operazioni aziendali.

 

Neuralink Corp sta sviluppando un impianto cerebrale che spera possa aiutare le persone paralizzate a camminare di nuovo e curare altri disturbi neurologici. L’indagine federale* [1], di cui non è stata data notizia in precedenza, è stata aperta nei mesi scorsi dall’ispettore generale del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti su richiesta di un procuratore federale, secondo due fonti a conoscenza dell’inchiesta. L’indagine, ha affermato una delle fonti, si concentra sulle violazioni dell’Animal Welfare Act, che regola il modo in cui i ricercatori trattano e testano alcuni animali.





 [1] * February 10, 2022

         Robert Gibbens, DVM

         Director, Animal Welfare Operations

         USDA/APHIS/Animal Care

         2150 Centre Ave.

         Building B, Mailstop 3W11

         Fort Collins, CO 80526-8117

 

 

Oggetto: Violazioni della legge sul benessere degli animali presso l’Università della California, Davis (93-R-0433) e Neuralink (93 -R-0586) 

 

Caro Dr. Gibbens:

 

Il Comitato dei Medici per la Medicina Responsabile (Comitato dei Medici) richiede che il Servizio di Ispezione per la Salute degli Animali e delle Piante del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) indaghi su evidenti gravi violazioni della Legge sul benessere degli animali relativa al trattamento di scimmie utilizzate in esperimenti cerebrali invasivi.

 

Questi esperimenti sono stati condotti in base ad accordi contrattuali tra l’Università della California, Davis (UC Davis) e Neuralink, una società privata fondata da Elon Musk con sede in California.

 

Entrambe le parti di questi accordi sono registrate ai sensi dell’Animal Welfare Act come strutture di ricerca ]

 



L’INDAGINE è arrivata in un momento di crescente dissenso dei dipendenti sui test sugli animali di Neuralink, comprese le lamentele secondo cui la pressione del CEO di Musk per accelerare lo sviluppo ha portato a esperimenti falliti, secondo una indagine di Reuters di dozzine di documenti Neuralink e interviste con più di 20 attuali e ex dipendenti. Tali test falliti hanno dovuto essere ripetuti, aumentando il numero di animali sottoposti a test e uccisi, affermano i dipendenti.

 

I documenti aziendali includono messaggi precedentemente non segnalati, registrazioni audio, e-mail, presentazioni e rapporti.

 

Musk e altri dirigenti di Neuralink non hanno risposto alle richieste di commento.




Reuters non ha potuto determinare l’intera portata dell’indagine federale o se coinvolgesse gli stessi presunti problemi con i test sugli animali identificati dai dipendenti nelle interviste di Reuters. Un portavoce dell’ispettore generale dell’USDA ha rifiutato di commentare. Le normative statunitensi non specificano quanti animali le aziende possono utilizzare per la ricerca e danno un ampio margine di manovra agli scienziati per determinare quando e come utilizzare gli animali negli esperimenti. Neuralink ha superato tutte le ispezioni USDA delle sue strutture, come mostrano i documenti normativi.

 

In totale, l’azienda ha ucciso circa 1.500 animali, tra cui più di 280 tra pecore, maiali e scimmie, a seguito di esperimenti dal 2018, secondo i documenti esaminati da Reuters e fonti con conoscenza diretta delle operazioni di test sugli animali dell'azienda. Le fonti hanno caratterizzato tale cifra come una stima approssimativa perché l’azienda non tiene registrazioni precise sul numero di animali testati e uccisi. Neuralink ha anche condotto ricerche utilizzando ratti e topi.




Il numero totale di animali morti non indica necessariamente che Neuralink stia violando regolamenti o pratiche di ricerca standard. Molte aziende usano abitualmente gli animali negli esperimenti per far progredire l’assistenza sanitaria umana e devono affrontare pressioni finanziarie per portare rapidamente i prodotti sul mercato. Gli animali vengono generalmente uccisi quando gli esperimenti sono completati, spesso in modo che possano essere esaminati post mortem per scopi di ricerca.

 

Ma i dipendenti attuali ed ex di Neuralink affermano che il numero di morti di animali è superiore a quello necessario per motivi legati alle richieste di Musk di accelerare la ricerca.

 

Attraverso discussioni aziendali e documenti che coprono diversi anni, insieme a interviste ai dipendenti, Reuters ha identificato quattro esperimenti che coinvolgono 86 maiali e due scimmie che sono stati torturati negli ultimi anni per errori umani. Gli errori hanno indebolito il valore di ricerca degli esperimenti e hanno richiesto la ripetizione dei test, portando all’uccisione di più animali, hanno affermato tre membri dello staff attuale ed ex. Le tre persone hanno attribuito gli errori alla mancanza di preparazione da parte del personale addetto ai test che lavorava in un ambiente in pentola a pressione.




Un dipendente, in un messaggio visto da Reuters, ha scritto una missiva arrabbiata all’inizio di quest’anno ai colleghi sulla necessità di rivedere il modo in cui l’azienda organizza gli interventi chirurgici sugli animali per prevenire ‘lavori di hacker’. Il programma affrettato, ha scritto il dipendente, ha portato il personale poco preparato e stress e a lottare per rispettare le scadenze e apportare modifiche dell’ultimo minuto prima degli interventi chirurgici, aumentando i rischi per gli animali.

 

Musk ha spinto al massimo per accelerare i progressi di Neuralink, che dipendono fortemente dai test sugli animali, hanno affermato dipendenti attuali ed ex. All’inizio di quest’anno, l’amministratore delegato ha inviato allo staff un articolo sui ricercatori svizzeri che hanno sviluppato un impianto elettrico che ha aiutato un uomo paralizzato a camminare di nuovo. ‘Potremmo consentire alle persone di usare le mani e camminare di nuovo nella vita quotidiana!’ ha scritto allo staff alle 6:37 ora del Pacifico dell’8 febbraio. Dieci minuti dopo, ha proseguito: ‘In generale, semplicemente non ci stiamo muovendo abbastanza velocemente. Mi sta facendo impazzire!’.




In diverse occasioni nel corso degli anni, Musk ha detto ai dipendenti di immaginare di avere una bomba legata alla testa nel tentativo di farli muovere più velocemente, secondo tre fonti che hanno ripetutamente ascoltato il commento. In un’occasione, alcuni anni fa, Musk disse ai dipendenti che avrebbe innescato un ‘fallimento del mercato’ in Neuralink a meno che non avessero fatto ulteriori progressi, un commento percepito da alcuni dipendenti come una minaccia per la chiusura delle operazioni, secondo un ex membro dello staff che ha ascoltato il suo commento.

 

Cinque persone che hanno lavorato agli esperimenti sugli animali di Neuralink hanno detto a Reuters di aver sollevato preoccupazioni internamente. Hanno affermato di aver sostenuto un approccio di test più tradizionale, in cui i ricercatori testerebbero un elemento alla volta in uno studio sugli animali e trarrebbero conclusioni pertinenti prima di passare a più test sugli animali. Invece, hanno detto queste persone, Neuralink avvia i test in rapida successione prima di risolvere i problemi nei test precedenti o trarre conclusioni complete. Il risultato: più animali in generale vengono testati e uccisi, in parte perché l’approccio porta a test ripetuti.




Un ex dipendente che diversi anni fa ha chiesto alla direzione test più deliberati è stato informato da un alto dirigente che non era possibile date le richieste di velocità di Musk, ha detto il dipendente. Due persone hanno detto a Reuters di aver lasciato l’azienda per preoccupazioni sulla ricerca sugli animali.

 

I problemi con i test di Neuralink hanno sollevato interrogativi interni sulla qualità dei dati risultanti, hanno affermato tre dipendenti attuali o precedenti. Tali problemi potrebbero potenzialmente ritardare l’offerta della società di avviare la sperimentazione umana, cosa che Musk ha affermato che la società intende fare entro i prossimi sei mesi. Si aggiungono anche a un elenco crescente di dissapori di Musk, che sta affrontando critiche per la sua gestione di Twitter, che ha recentemente acquisito per $ 44 miliardi. Musk continua anche a gestire la casa automobilistica elettrica Tesla Inc e la compagnia di missili SpaceX.


[PROSEGUE CON L'ARCA AL COMPLETO]








lunedì 28 novembre 2022

INTRODUZIONE AD UN DIALOGO (17)

 










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di ciò che non... 


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Dialogo 


& una Epistola...





 

 

Scozia….. 

 

Ogni moneta autentica deve pesare la sesta parte di una libbra. Il metallo impuro non ha mai lo stesso peso, perché contiene meno argento. Questa prova è una pura formalità, ma Giuliano l’ha richiesta espressamente e allora peso la moneta vera su un piatto della mia bilancia di bronzo e quella falsa sull’altro, in modo da confrontarne il peso.

 

E poi resto a guardare.

 

La moneta falsa scende.

 

La moneta vera sale.




Accigliato, tolgo le monete e controllo i piatti della bilancia prima di sostituirli, prestando particolare attenzione a dove poso ciascun denarius.

 

La moneta falsa scende.

 

La moneta vera sale.

 

Ma come?

 

Come è possibile?

 

Quella che ho trovato sulla collina è sicuramente falsa, vista la discrepanza tra i suoi lati, eppure…

 

Smonto la bilancia e la rimonto.




Pongo ciascun denarius su uno dei due piatti.

 

La moneta falsa scende.

 

La moneta vera sale.

 

Le leggi della natura si sono forse ribaltate, che ora si verifica tale fenomeno?

 

Come è possibile che una rondine pesi più di un cavallo?

 

Come è possibile che una moneta trovata  nel covo di un falsario pesi più di una coniata nella zecca, a meno che…

 

A meno che la moneta autentica non sia meno pura di quella falsa.




Ma non è possibile.

 

Ho visto mentre la coniavano.

 

L’ho stretta in mano quando era ancora calda.

 

E’ pura quanto tutte le altre monete di Roma.

 

A meno che.

 

A meno che noi non riduciamo la purezza delle monete.




Il sangue mi brucia, mi ribolle nella guancia, mentre il pensiero accarezza questa eresia.

 

E’ assurdo, va contro ogni ragione supporre che l’impero sia capace di contraffazioni simili, al punto che un denarius falso ha più valore di uno imperiale.

 

Oh , se così fosse, se tutta la ricchezza di Roma fosse solo una doratura che cela la miseria, allora anche l’Urbe sarebbe una moneta falsa, un’impostura, un impero già caduto, privo di qualsiasi baluardo che lo difende dalle orde dei barbari, fatta eccezione per questa sua valuta inconsistente.

 

Questo pensiero è mostruoso.

 

E’ un incubus che strappa il respiro.




E’ un orrore senza fondo.

 

Ed  è vero. 

 

Questa terribile certezza si schianta in me, mi stronca. Vorrei morire o, meglio ancora, vorrei esser morto prima che questa gelida e opprimente verità venisse a togliermi la vita, prima di scoprire la nostra miseria, di sapere che tutto è rovina.

 

Le mie guance ribollono ancora, ma i miei occhi traboccano di lacrime che bruciano come l’aceto. Dietro di me, ora, la porta si apre. Sento lo strascichio di molti piedi e capisco che sono gli uomini del villaggio, so che sono venuti a uccidermi, ma non riesco a guardarli, tanta è la vergogna che provo all’idea che mi vedano in questo stato. Che vedano Roma così ridotta.

 

Alla fine alzo la testa.




Quegli enormi bruti sono sull’uscio e stringono bastoni nodosi nei pugni. Davanti a loro c’è l’uomo grigio con la pancia grassa e la treccia in testa.

 

Mi guardano, inespressivi come la pietra, guardano il piccolo romano che singhiozza accanto alla sua bilancia e se provano disgusto nel vedere questo spettacolo, non è certo più di quanto ne provi io.

 

Si scambiano uno sguardo furtivo e l’uomo grigiastro scrolla le spalle.

 

Stanno per uccidermi.

 

Mi butto in ginocchio sul pavimento, chiudo gli occhi e aspetto il colpo.

 

Cade un ultimo silenzio.




Poi, il suono di molti passi che scendono per le scale, una valanga di legno e di cuoio. Porte che sbattono al piano di sotto. Riapro gli occhi.

 

Sono andati via.

 

Me l’hanno visto in faccia. Hanno visto che sono già morto, che non era necessario uccidermi.

 

Roma è morta.

 

Roma è morta e ora dove andrò?

 

Non certo a casa.




La mia casa è la scena di un teatro, tutta fatta di Libri, e già si scrostano e si sbiadiscono per opera di un sole di squallide piriti.

 

Non posso tornare a casa e allora chi, chi altro mi vorrà?

 

Mi rannicchio a terra e resto a fissare le monete, una falsa, l’altra più falsa ancora, finché la luce non comincia a venir meno ed entrambe non diventano pallide confuse dal buio, indistinguibili, e l’ombra non cade su quella nobile fronte. 

 

La stanza si riempie di tenebra.

 

Non tollero questo buio che toglie chiarezza a ogni linea, a ogni segno. Mi alzo in piedi e, barcollando come chi cammina in sogno, scendo le scale ed esco in strada, stordito. I festeggiamenti sono già in atto, le strade sono già pregne del tanfo di questi farabutti.




Pisciano negli ingressi, si colpiscono l’un l’altro alla testa con il remo e ridono e si inginocchiano nel loro stesso vomito. Fornicano contro le pareti dei vicoli come fossero prigionieri.

 

Scoreggiano e urlano e sono loro tutto ciò che esiste, tutto ciò che mai esisterà. Strascicando in terra i piedi, lentamente vado mischiandomi a questa loro offensiva traboccante oscenità e lasciva.

 

Qualcuno mi ficca in mano un boccale di birra. Con un sorriso cariato in volto, mi afferrano per il braccio, baciano la mia guancia rigata dalle lacrime e mi trascinano in mezzo a loro.

( A. Moore)