giuliano

martedì 12 novembre 2013

LE 'SECONDE' PIOGGE (19a sessione per i cambiamenti climatici) (16)











































Dedicato alla 19a Sessione per i cambiamenti climatici:

Varsavia 2013

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Le 'Seconde' piogge (15)

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Le 'Seconde' piogge (17)









In ogni angolo del pianeta sono in aumento le auto e le loro
emissioni di ossidi d'azoto, che una volta nell'atmosfera pro-
ducono acido nitrico e contribuiscono alle piogge acide...




Di ossidi d'azoto ce ne sono tanti.
I più importanti e dannosi per l'ambiente e per la salute, so-
no il monossido (NO) e il biossido d'azoto (NO/ 2), spesso
indicati con il termine generico di (NO/x).
Molto diffusi nelle città, sono generati dalla combustione di
idrocarburi e biomasse. Ne emettiamo più noi delle fonti na-
turali, peraltro non ben conosciute, come i fulmini e il terre-
no.
Gli ossidi d'azoto (NO/x) sono generalmente riassorbiti dall'-
ambiente per mezzo di reazioni che avvengono nell'atmosfe-
ra e che producono nitrati, i quali possono essere assorbiti 
da piante, o depositati al suolo, o essere disciolti nell'acqua.




Sono però anche coinvolti in reazioni chimiche che portano
alla formazione o alla distruzione dell'ozono.
Nella stratosfera, sopra circa 20-25 chilometri di quota, ne
catalizzano la distruzione. A quote inferiori, invece, fanno il
contrario: ne catalizzano la formazione attraverso reazioni
FOTO-CHIMICHE, cioè attivate dalla radiazione solare in
presenza di altri agenti inquinanti.
Per la precisione, in ambienti ricchi di ossidi d'azoto - come
l'aria inquinata delle città - le reazioni chimiche di ossidazio-
ne di monossido di carbonio e idrocarburi portano alla produ-
zione di ozono e, quindi, di SMOG FOTO/CHIMICO.




Non c'entra con lo smog classico dovuto all'anidride solfo-
rosa: smog è una sovrapposizione di 'smoke' e 'fog', conia-
ta per descrivere un famoso episodio avvenuto a Londra
nel dicembre del 1952, quando circa 4 mila persone perse-
ro la vita a causa dell'acido solforico contenuto nelle goccio-
line di nebbia.
Lo SMOG fotochimico si riferisce all'aria inquinata da alte
concentrazioni di ozono e di particelle di tipo organico, più
frequenti d'estate.
L'inquinamento fa aumentare l'ozono nella troposfera, os-
sia nella parte inferiore dell'atmosfera, quella dove si svol-
ge gran parte dei fenomeni METEOROLOGICI......




Nella stratosfera, l'ozono è 10 volte più abbondante e molto
più utile: protegge dai raggi Uvb del Sole. Nella troposfera
fa il contrario: attacca il nostro sistema respiratorio. E sic-
come è chimicamente assai reattivo, influisce anche sulla
produttività delle piante, DIMINUENDOLA, e inducendole
a rilasciare idrocarburi molto reattivi, come l'isoprene o il
terpene.
Forse lo fanno per difendersi da questo gas, il quale sareb-
be attaccato e distrutto da tali molecole.
L'ozono (NON DIMENTICHIAMO IL SUO... BUCO..) nella tro-
posfera svolge però un'altra funzione molto importante:
  partecipa alle reazioni che, in presenza di radiazioni ul-
traviolette, portano alla produzione di radicali idrossili,
molecole molto reattive costituite da un atomo di ossige-
no e uno di idrogeno.




E questo è un bene.
I radicali idrossili sono presenti in quantità minime nell'atmo-
sfera, appena 4 molecole ogni 100 mila miliardi di molecole
d'aria, ma contano: sono estremamente reattivi e ossidano
l'atmosfera molto più di quanto facciano l'ossigeno stesso e
l'ozono.
Rendendo l'atmosfera a sua volta un ambiente ossidante,
cioè che favorisce reazioni chimiche 'di ossidazione'. Que-
sto è un fatto degno di attenzione, che fu scoperto agli ini-
zi degli anni Settanta dallo scienziato Hiram Levy.
In generale, infatti, le reazioni di ossidazione con questo
componente ultraminore dell'atmosfera generano molecole
che sono rimosse più facilmente per mezzo delle piogge, op-
pure assorbite dalle piante e dal terreno.




In questo modo, l'atmosfera si mantiene, per così dire, puli-
ta anche dalle tante sostanze inquinanti prodotte dall'uomo.
Il radicale IDROSSILE (così raro e in minoranza...) è perciò
chiamato 'il detergente dell'atmosfera'....

(Per concludere tal intervento: i parametri della chimica del-
la natura evolutasi in miliardi di anni... sono e stanno non più
evolvendo verso condizioni ottimali ma al contrario verso con-
dizioni negative e nocive non solo per l'uomo ma anche per
tutte le specie direttamente o indirettamente coinvolte con la
sua "instancabile attività", perché esse prime artefici e matto-
ni della vita.
Con il BUCO DELL'OZONO le condizioni, come potete ben
constatare sono in-volute e/o modificate. L'economia non è
condizione necessaria e sufficiente per ignorare problemi di
vasta portata. Problemi che incidono anche e soprattutto su
tutte quelle condizioni atmosferiche (e non) dove i parametri
sono irrimediabilmente mutati...




PROBLEMI che torneranno irrimediabilmente a condizio-
nare la vita dell'uomo, problemi che cadranno come una
'dura pioggia' e di cui il cosiddetto 'uomo evoluto' potrà
ignorarne portata e consistenza, e ignorando i relativi
danni che tale atteggiamento comporta e di conseguen-
za apporta verso il bene comune dato come 'valore eco-
nomico' (raggiunto e da raggiungere), opererà in mani-
era irreversibile e contraria ai traguardi prefissati (con-
trari non solo alla natura ma anche alla sua stessa natu-
ra).  L'Economia è una risorsa a lunga durata.
Non certo a breve durata del profitto a corto raggio, non
è un fanciullo in età scolare, ma bensì una nave ben navi-
gata nell'Oceano della nostra evoluzione. Se le onde del-
l'Oceano ci porteranno ad una navigazione disagiata le
colpe saranno individuabili non solo nel profitto o nella
trascuratezza dell'uomo, ma anche ai suoi interessi a
CORTA O BREVE DURATA, e di conseguenza alla trascura-
tezza di inesperti e corrotti  politici al timone della Nave
da cui traggono solo profitti e privilegi derivanti dalla
presunta guida ammiraglia di tal difficile navigazione.
- Curatore del blog -)

(P. J. Crutzen, Benvenuti nell'Antropocene;
 Fotografie di: Mark Dorf)














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