giuliano

venerdì 28 febbraio 2014

LA CHIESA DI SHILOH (3)















































Precedenti capitoli:

La chiesa di Shiloh (2) &

La chiesa di Shiloh (49)













... Alternativamente (e al contempo) dalle forze belligeranti, e uno scontro violento si era verificato nelle immediate vicinanze della casa dei Lassiter.
Ma di tutto ciò il giovane soldato di cavalleria non sapeva nulla….
Ritrovandosi accampato vicino a casa, provò il desiderio naturale di vedere i genitori e la sorella, con la speranza che in loro l’innaturale animosità della guerra fosse stata addolcita dal tempo e dalla separazione, com’era successo a lui.




Ottenuta una licenza, un tardo pomeriggio estivo si mise in cammino e, subito dopo che la luna piena si fu levata in cielo, si ritrovò a percorrere il sentiero di ghiaia che conduceva alla casa in cui era nato. I soldati in guerra invecchiano in fretta e, in gioventù, due anni sono un periodo lunghissimo.
Barr Lassiter si sentiva un vecchio, e si era quasi aspettato di trovare l’edificio in rovina e in uno stato di abbandono. In apparenza, non era cambiato nulla… Alla vista di tutti gli oggetti cari e familiari provò una profonda commozione. Il cuore gli batté all’impazzata, soffocò quasi per l’emozione e si sentì un groppo in gola.
Inconsciamente affrettò il passo fin quasi a correre, mentre la sua lunga ombra faceva sforzi grotteschi per stargli dietro….




La casa era buia, e la porta aperta… Quando si avvicinò e si fermò per riprendere il dominio di sé, il padre varcò la soglia e rimase a capo scoperto al chiaro di luna….
‘Padre!’, esclamò il giovane, lanciandosi in avanti con le braccia protese. ‘Padre!’. L’uomo più anziano gli rivolse un’occhiata severa, rimase immobile per un attimo e, senza dire una parola, si ritirò in casa. Amaramente deluso, umiliato, indicibilmente ferito e completamente annichilito, il soldato si lasciò cadere su una rozza panca in preda allo sconforto più profondo, reggendosi la testa con mani tremanti. Ma non poteva sopportare che le cose andassero in quel modo: era un soldato troppo in gamba per accettare di essere sconfitto con un rifiuto.




… Si alzò ed entrò in casa, dirigendosi subito verso il soggiorno… La stanza era debolmente illuminata da una finestra priva di tende, esposta a est. Su un alto sgabello accanto al focolare, l’unico mobile di quella stanza, era seduta la madre, che fissava il cammino cosparso di tizzoni anneriti e cenere fredda. Lui le parlò con tenerezza, con aria interrogativa e con esitazione, ma la donna non rispose, né si mosse, né sembrò mostrare alcun segno di sorpresa.
E’ vero, il marito aveva avuto il tempo di avvisarla del ritorno del figlio colpevole. Barr le si avvicinò e fu sul punto di posarle una mano sul braccio, quando la sorella entrò da una stanza adiacente, lo guardò dritto in volto, gli passò davanti senza far mostra di averlo riconosciuto e lasciò la stanza da una porta alle sue spalle.




Il giovane si era voltato e guardarla, ma quando ella se ne fu andata, i suoi occhi cercarono di nuovo la madre. Anche lei non c’era più….
Barr Lassiter si avviò a grandi passi verso la porta da cui era entrato. Il chiaro di luna fremeva sul prato, come se il manto erboso fosse stato un mare increspato. Gli alberi e le loro ombre nere tremavano come scossi dalla brezza….
Il sentiero di ghiaia dai bordi sfumati sembrava instabile e poco sicuro da percorrere. Il giovane soldato sapeva che si trattava di illusioni ottiche prodotte dalle lacrime. Se le sentì sulle guance e le vide luccicare sulla sua giacca da soldato di cavalleria.
Se ne andò e fece ritornò all’accampamento…




L’indomani senza uno scopo preciso e senza provare un sentimento dominante cui sarebbe stato in grado di dare un nome, si avviò di nuovo verso quel luogo. A meno di un chilometro di distanza dalla casa, s’imbatté in Bushrod Albro, un suo vecchio compagno di giochi e di studi che lo salutò calorosamente.
‘Vado a trovare la mia famiglia’, disse il soldato.
L’altro gli lanciò un’occhiata tagliente, ma non disse nulla…
‘So’, continuò Lassiter ‘che i miei non sono cambiati, ma…’.
‘Dei cambiamenti ci sono stati davvero’, lo interruppe Albro. ‘Tutto cambia. Se non ti dispiace, verrò con te. Possiamo scambiare due chiacchiere strada facendo’.




Ma Albro non parlò.
Al posto della casa trovarono solo delle fondamenta di pietra annerite dal fuoco, che circondavano un’area ricoperta di ceneri compatte punteggiate dalla pioggia.
Lassiter rimase estremamente sorpreso.
‘Non sono riuscito a trovare le parole giuste per dirtelo’, confessò Albro. ‘Durante la battaglia dell’anno scorso, una granata dei Federali ha bruciato la tua casa’.
‘E la mia famiglia… dove si trova?’.
‘In Paradiso, spero. Sono stati tutti uccisi dalla granata’.

(A. Bierce)



















Nessun commento:

Posta un commento