venerdì 13 marzo 2015
L'UOMO PELOSO (il regno dell'odio...) (4)
Precedenti capitoli:
L'uomo peloso (3)
Prosegue in:
Silenzio bianco
Sotto la tutela della divinità folle Zanna Bianca diventò un demonio.
Era tenuto incatenato in un recinto dietro il forte dove Bellezza Smith
lo maltrattava e pungolava, esasperando la sua indole selvaggia.
L'uomo aveva scoperto subito la suscettibilità di Zanna Bianca se de-
riso e ne approfittava, provocandolo prima, e poi mettendosi a ridere.
La sua risata era larga e sprezzante e aveva l'abitudine di additarlo scher-
nendolo, cosa che esasperava il furore di Zanna Bianca. In quei momenti
il lupoperdeva del tutto la ragione e nei suoi trasporti di collera diventava
ancora più folle di Bellezza Smith.
In precedenza era stato un accanito nemico della propria specie, ma ora
stava diventando nemico di tutti e di tutto, più spietato e feroce che mai.
I tormenti che gli venivano inflitti lo condussero a un odio cieco e assolu-
to, irragionevole fino alla pazzia.
Odiava la catena che gli impediva i movimenti, gli uomini che lo guardava-
no con curiosità attraverso le sbarre del recinto, i cani che accompagnava-
no gli uomini e che gli ringhiavano contro, deridendo la sua impotenza.
Odiava persino il legno del recinto che gli faceva da prigione. Prima di tut-
ti, però, dopo tutti, sopra tutti, odiava Bellezza....
Ovviamente Bellezza aveva un suo scopo preciso nel trattare Zanna Bian-
ca a quel modo. Un giorno attorno al recinto si raccolse un gruppo di uo-
mini, Bellezza Smith vi entrò brandendo un bastone, e tolse la catena dal
collo di Zanna Bianca.
Appena l'uomo fu uscito, Zanna Bianca prese a girare liberamente e si
scagliò con forza contro le sbarre nel tentativo di raggiungere gli uomini
che se ne stavano fuori.
Era magnifico e terribile....
Lungo almeno un metro e mezzo e alto settantacinque centimetri al garre-
se, era più robusto e più poderoso di un normale lupo della sua età. Dalla
madre aveva ereditato le più imponenti proporzioni del cane e così, senza
un briciolo di grasso superfluo, arrivava a pesare oltre quaranta chili.
Era tutto muscoli, ossa, nervi, quindi nelle migliori condizioni per combatte-
re. La porta del recinto si stava aprendo di nuovo, Zanna Bianca si fermò
e si fece attento: stava accadendo qualcosa di insolito.
La porta fu aperta quasi del tutto per far entrare un enorme cane, quindi fu
richiusa con violenza. Zanna Bianca non aveva mai visto un cane simile
(un mastino...), ma nemmeno le dimensioni eccezionali e l'aspetto feroce
dell'intruso lo sgomentarono. Ecco qualcosa, né di legno né di ferro, su cui
sfogare il odio represso.
Con un balzo gli fu addosso, un turbinio di zanne s'abbatté contro il masti-
no, aprendogli una larga ferita di lato. Il bestione (ben addestrato) scosse
la testa e con un sordo brontolio si scagliò a sua volta contro Zanna Bianca.
Ma Zanna Bianca era qua, e poi là, era dovunque e inafferabile, sempre in
grado di sfuggirgli e di evitarlo, sempre pronto ad azzannare, ferire e riti-
rarsi fulmineamente.
Gli uomini fuori gridavano e applaudivano, Bellezza seguiva gongolante, in
beata estasi, l'atroce esibizione offerta da Zanna Bianca. Fin dall'inizio non vi
era stata alcuna speranza per il mastino, che, lento e pesante, esitava troppo
prima di attaccare. Infine, mentre Bellezza, con in mano il bastone, teneva a
distanza Zanna Bianca, il mastino fu trascinato fuori e consegnato al legittimo
proprietario.
Quindi gli scommettitori fecero i conti e le monete tintinnarono nelle mani di
... Bellezza....
(J. London)
Prosegue in:
La Natura: ciao... 'Bellezza'...
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