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Jules Verne (3/1)
Anche chi miseramente o solo oniricamente & virtualmente viaggia &
medita sia pur sicuro che dio sarà vigile circa l’Anima sua giacché vi sarà
sempre un burattino cristiano o fondamentalista sponsorizzato a ravvivare il
rogo il cui Spirito comandato chi ‘infedele’ all’occhio del ‘grande fratello’
lassù alla torre destinato altare consumato… E chi, invece, se bene ha pagato
et anco pensato, per sua fortuna con i favori della materia & del dio a
pensione di codesta via può godere gironi panorami & privilegi per ogni
luogo albergati, giacché giù da basso regna altra e più segreta ragion di
stato. E che dio non venga contraddetto in quanto il verbo dispensato nelle ore
di stato è cosa divina ortodossa nonché monolitica certezza quale infallibile
dogma economicamente rivelato! Granai
banche & borse padrone di dio e del domani quale sole cattedrali di una
insana e secolare economia i cui frutti sempre vengono e verranno rilevati e
rivelati in un bilancio di cui i veri traguardi raggiunti, o almeno solo
sperati dovranno esser sottratti dai costi affrontati. La vera Economia si
riconosce nella sana e retta disciplina e saggezza con cui vien dispensata o
solo albergata la verità e vita. Alla data odierna di un futuro sperato i cui
principi non vengono rinnegati ma sempre coltivati. I cui principi non vengono
barattati per insana e falsa parola ma ogni retto concetto ha fondamento e
scienza alla globale scienza così paradossalmente concepita…
…Ed ecco come per incanto che il signor Fogg si appresta di nuovo ad
affrontare il giro del mondo in spirituale consistenza, giacché l’evo antico
non certo estinto solo evoluto da ciò che era ed ora divenuto! Migrato in più
certa consistenza e sostanza et anco in borsa quotato in araldica certezza.
L’attuale giramondo in ottanta giorni o minuti che sia, in realtà, è distante
mille miglia dalla bontà creativa dall’utopismo e genio di Verne, il quale
aveva una visione del mondo compresi i cittadini che lo abitano, ed i suoi
lettori, sicuramente più ottimistica e felice; guardava cioè al futuro,
immaginandolo fra l’altro con ammirata fantasia ed intuizione, con egualitario
ottimismo di una civiltà che volgendo al progresso può cancellare divari fra
ricchi e poveri, fra paesi incivili e quelli nominati più civili.
L’odierna realtà rispetto quella di un Tempo, per concludere l’Eretico
intervento, è sicuramente differente,
peggiore. Fino alla tristi vicende in cui il sogno utopistico di Fogg si
confonde del tutto in un interesse immutato di rinascita coloniale di
Conradiana memoria, dove i due diversi schieramenti trovano perenne materia e
conferma delle loro perenni divergenze e visioni di una comune società
ipotizzata, in eventi apocalittici quale specchio e viaggio di ugual materia
gestita, e dove il ricordo storico del Medioevo in ogni confine, nominato
sicuro progresso, riprendere il suo insperato vigore. Certamente il signor Fogg
non si troverebbe a suo agio in questa situazione dove il progresso è confuso con
la più inutile guerra, & dove il mai morto economico-colonialismo ha
abdicato ugual ed identico secolare passo ad un conflitto senza coscienza
e diritto alcuno. Dove ogni mutamento
climatico, per economica ragion di stato cui ognuno convenuto all’orario
prefissato, altrimenti Spirito abdicato ad un più triste destino nel paradosso
predicato per il traguardo annunciato cui mammona aspetta ed il globalizzato
allieta e popola ogni cielo e mare nominato borsa…
…Preferisco allora immaginare il mondo, e le semplici avventure in
esso, come le descrive la penna di Verne, e trasporle per quanto mi è possibile
a voi, pur adoperando mezzi moderni per apportare un sogno, non dico antico o
antiquato, ma sicuramente più sano, che gli stessi mezzi offrono quotidianamente
per un sogno virtuale artificioso e malsano per cui molto spesso si uccide e
confonde. Privo di armi ed armato solo di Rima Poesia e domani mi appresto come
il Tempo ed ogni elemento braccato, cui sempre la vera parola negata ed
inquisita, compiere secolare Viaggio ben-andato ad una diversa spirituale
avventura…
Viaggiare in cotal modo permette ancora di sognare, così come speravano
i nostri nonni, adesso il ‘nuovo Fogg’, viaggia come sempre ha fatto, ma per
intenti e scopi diversi, dove interessi e finalità non sono quelli di un
gentiluomo armato di sano utopismo, ma bensì, intenti e scopi utilitaristici
giustificati da cavilli burocratici i quali per insani e materiali motivi e
artificiose nonché cavillose fandonie si apporta terrore morte e distruzione,
la più nera distruzione… Evitando di combattere il male seminato per economica
e demoniaca ragion di stato!
Certo da questo vecchio articolo e conseguente rivoluzione industriale
sono stati fatti passi da gigante, ed oggi da quel giro del mondo e il sogno
che celava, si sono rivelati per diversi intenti economici e motivi, ben altri
viaggi. Ben altri viaggi la macchina portentosa del vapore ha stimolato e
stimola, motiva suscita ed in ultimo finanziato nelle segrete viscere della
terra, scordando l’Anima-Mundi del
creato e la sua certa provenienza in nome di una diversa ricchezza…
La nominano Economia…
Lo chiamano oro nero…
La nominano guerra…
Li chiamano residui tossici di scorie nucleari e/o industriali che
famigerati alieni batteri da loro nati pensati e partoriti quali certezze del
domani potrebbero mutare il clima, ora caldo ora freddo, dell’attico piano cui
il templare, tesoro custodito nel paradiso agognato giro del mondo ordinato e
desiderato, quali padroni di ogni panorama dall’impero comandato con l’accento
giusto e distinto… Un tempo non troppo antico era latino ora potrebbero comprar
anche quello!
Anche io ho sognato con Verne, ed ancora oggi, come allora, mi
entusiasmo a rileggere le sue pagine. Mi entusiasma il ricordo che mi divide fra
la fantasia di quei viaggi e l’attuale stimolata da nuovi ed intraprendenti
viaggiatori. L’odierno viaggiare non conosce più ostacoli nella sua quotidiana
esperienza, non è più avventura, è comoda consuetudine e dovere in cabine extra
lusso pressurizzate, con schermi al plasma 20 pollici stimolare una fantasia
cerebrale persa nelle pieghe e piaghe del nuovo progresso. Dove turisti
iper-tecnologici si affannano in schermi al plasma....
.....dimenticando il costo ed il
sacrificio di quanto a loro concesso in codesto sangue allo schermo diluito, ma
soprattutto dimenticando o forse non avendo mai conosciuto Dio, tradendo per
sempre il sogno di Verne e del suo Fogg.
I tempi si sono ridotti a dispetto della Povera Terra martoriata da
incresciosi e intraprendenti personaggi, i quali con i gentiluomini di un
tempo, poco o nulla hanno da condividere, eccetto che strane coincidenze
linguistiche. Ed, eccetto che, datate abitudini da circolo privato dove il
conto bancario sembra mai estinguersi, proprio in nome dell’innata capacità di
considerare e sfruttare il mondo, non come una scommessa contro
l’economico-tempo nel ‘luogo’ ritrovato e fors’anche perso rispetto come ci fu’
donato… Ma bensì come l’arte di manipolare lo stesso al fuso orario anticipato
del nuovo Fogg trovato per le proprie esigenze personali unite agli interessi
di una classe sociale elevata che si racconta paladina di un mondo civile
contro un ‘altro’ incivile... ed i loro strani dittatori.
La martoriata Terra per farci sognare ancora deve sacrificare il suo Elemento
e non solo quello, ma ancor peggio, lo Spirito e l’Anima-Mundi in essa
contenuto il quale come una Rima antica torna a farsi Parola… Ed il male
contarne la strofa per diversa Poesia nel Secondo da un Primo nato pretende
ortodossa dottrina all’Eresia inquisita…
(il curatore del blog)
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