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Jules Verne
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Jules Verne (3)
Sempre nel 1949 una
superfortezza B 50 dell'aviazione militare americana, battezzata con il nome
augurale di Lucky Lady II ha compiuto il giro del mondo senza scalo in 3
giorni, 22 ore e 1 minuto. Partita dalla base aerea di Fort Worth nel Texas, ha
volato per 37.523 Km alla media di 400 Km orari rifornendosi in volo di
carburante quattro volte: sulle Azzorre, nel cielo dell’Arabia Saudita, sulle
Filippine e sulle Hawai. Un tempo più breve, ma su un percorso di soli 31.432
Km ha impiegato nel 1947 Bill Odom, tornato all'aeroporto di partenza con il
suo aereo di guerra trasformato dopo 73 ore e 5 minuti di volo. Oggi se
un’impresa simile a quella del Lucky Lady II fosse tentata da uno dei Comet a
quattro reattori che la B.E.A. impiega sulla rotta del Sudafrica e che volano
ad altezze stratosferiche, a 800 chilometri all’ora di media, dovrebbe venirne
a capo in 48 ore, il che vuol dire che ricomparirebbe all’aeroporto di partenza
due giorni dopo esserne partito.
Del signor Fogg i suoi compatrioti non sapevano altro che era membro
del Reform Club, ove trascorreva con cronometrica esattezza quattordici delle
ventiquattro ore di ogni giorno…
Fisicamente si diceva che rassomigliasse a Byron ‘nella testa poiché era
senza difetti ai piedi’. Le sue uniche occupazioni erano la lettura dei
quotidiani e il gioco del whist. La sua capacità più spiccata pare dovesse
essere quella di dissertare con sobria esattezza di argomenti geografici, ‘certo
era un uomo che aveva dovuto viaggiare dappertutto, per lo meno in ispirito...’.
La monotona esattezza con cui regolava i suoi atti, gli aveva procurato
fama di eccentrico. La regolarità con la quale destinava le sue vincite al gioco
ad opere di carità facevano supporre che avesse nobile sentire. Che fosse uomo
d’onore restava sottointeso, avendo egli la duplice qualità di gentiluomo britannico
e di membro del Reform Club. La sua sostanza ammontava a 40.000 sterline
depositate presso i Fratelli Baring. La metà le arrischia alla pari nella nota
scommessa, 19.000 ne spende per portare a termine il viaggio. Poiché era di
quella razza di inglesi che fanno visitare dal loro servo i paesi che essi
attraversano, per la maggior parte del viaggio regola le sue occupazioni sostituendo
soltanto lo studio del Bradshaw alla lettura dei quotidiani: il whist resta la
sua attività preminente.
Ma Verne nel tratteggiare con una certa bonaria ironia il suo
personaggio gli ha dato le due qualità che dell’opinione comune andavano unite
al ritratto ideale del gentlemen britannico: non stupirsi mai di nulla e saper
stupire gli altri. E’ questa regola dell’eccentricità che i contemporanei di
Verne ritenevano patrimonio ereditario dei cittadini britannici di classe
elevata. Ma l’eccentricità di Fogg è di buona lega, meglio la si direbbe
generosità. Mister Fogg stupisce i colleghi del Reform Club affidando la sua
fortuna alla puntualità dei servizi marittimi e ferroviari, stupisce Gambalesta
rincasando alle nove e quarantacinque anziché alle ventiquattro e ordinandogli
di prepararsi a partire per il giro del mondo entro 50 minuti; stupisce il
brigadiere generale sir Francis Cromarty dell’esercito indiano quando decide di
arrischiare la vita per strappare al rogo la bella vedova parsi; stupisce un
bel gruppo di yankees puro sangue quando, dopo l’assalto dei Siox al treno, si
lancia all’inseguimento, alla testa del presidio di Fort Kearney, per liberare
Gambalesta; stupisce quando si sostituisce al capitano, rinchiuso con la forza
nella sua cabina, al comando della Henriette, compiendo la traversata atlantica
con la spericolata audacia di un vecchio lupo di mare; stupisce tutta Londra ricomparendo
puntuale all’appuntamento dell’ottantesimo giorno.
Tutta Londra meno il vecchio paralitico Lord Albermale che avrebbe data
tutta la sua sostanza per poter fare il giro del mondo e che aveva scommesso 50
sterline su di lui dicendo: ‘Se la cosa è fattibile è bene che sia stato un
inglese che l’abbia fatta per primo!’. E la cosa vien fatta, nonostante le
burrasche in mare e gli assalti dei pellerossa in terra, i ponti ferroviari che
crollano, i bisonti che arrestano il treno, le sventatezze di Gambalesta, le
ferrovie interrotte, le coincidenze mancate per un soffio. A dorso di elefante
percorre le 50 miglia ancora da costruire della ferrovia, con un guscio di noce
naviga a vela sotto il monsone di Hong-Kong a Shanghai, con una slitta a vela
insegue l’espresso......Transamericano per le pianure gelate del Middle West. E
la cosa vien fatta nonostante gli scherzi mancini del poliziotto Fix tanto
tenace e ostinato quanto il suo inconsapevole avversario.
Questo solerte detective convinto di avere in mano l’autore di un
grosso furto compiuto ai danni della Banca d’Inghilterra, compie anche lui il
giro in 80 giorni alle costole del distinto membro del Reform Club, senza
risultato pratico che un bel saggio di pugilato francese ai suoi danni da parte
di Gambalesta, in un punto imprecisato dell’Oceano Pacifico, e un altrettanto
perfetto saggio di pugilato inglese da parte dello stesso Fogg negli uffici di
polizia di Liverpool, nonché un campione di pugni americani in un meeting di
San Francisco per l’elezione del giudice di pace.
Un fatto imprevisto risolve
trionfalmente l’avventuroso viaggio del gentiluomo, per il quale l’imprevisto
non esisteva…
Quando, giunto a Londra un
giorno prima del termine fissato, per via del viaggio compiuto in senso
contrario al movimento apparente del sole, Fogg è convinto di aver mancato la
vittoria per un ritardo di dieci minuti, l’inattesa offerta di matrimonio di
mistress Auda, la vedova parsi con gli occhi ‘limpidi come i laghi
dell'Himalaia’ porta Gambalesta, uscito in cerca di un sacerdote, a scoprire
all’ultimo momento che il calendario del suo esattissimo padrone anticipava di
un giorno su quello del Regno Unito.
La bella avventura ha quindi un
lieto fine nel lieto mondo che marciava con sereno ottimismo come un espresso a
vapore senza sapere che davanti, in un punto qualsiasi, mancava un pezzo di
binario...
(……….)
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