Precedenti...:
fuori programma (9)
Prosegue ancora?
Sì certo! verso la
boscosa collina! [11]
Per
stabilire che il presidente doveva essere stato colpito da più di un tiratore e
che quindi doveva esserci stato un complotto, chiamammo un certo numero di
testimoni da Dallas che avevano visto e udito sparare da’ un punto posto di
fronte al corteo.
William
E. Newman, un giovane ingegnere progettista di Dallas, illustrò come si fosse
trovato a soli tre-quattro metri di distanza dalla limousine, quando vide il
primo sparo colpire il presidente alla fronte. Kennedy cadde violentemente
all’indietro. Newman ricordava che i colpi provenivano dalla collinetta erbosa
dietro e sulla destra rispetto a dove lui stava.
La sua testimonianza venne confermata da quella di Frances Newman, sua moglie. E da quella di James Simmons, un dipendente della Union Terminal Railway. E da quella della signora Mary Moorman, una casalinga di Dallas, e del signor Philip Willis.
Richard
Randolph Carr, costretto su una sedia a rotelle a causa di un incidente sul
lavoro, volle comunque spostarsi da Dallas e dichiarò di aver sentito dei colpi
provenire dalla collinetta erbosa e di aver visto un solco nel prato della
Dealey Plaza in direzione est, prodotto da un proiettile che aveva mancato la
limousine del presidente. Carr era poi sceso lungo le scale esterne
dell’edificio dove stava lavorando e gli capitò di notare quattro uomini che
uscivano dal deposito libri. Uno di loro si allontanò, mentre gli altri tre
salirono su una Nash Rambler parcheggiata col muso in direzione nord in Houston
Street e partirono nella direzione vietata. Quando raccontò la sua storia
all’FBI, testimoniò Carr, gli agenti gli dissero di tenere la bocca chiusa.
Il vice sceriffo Roger Craig confermò la testimonianza di Carr, ripetendo sotto giuramento di aver visto una Nash Rambler guidata da un latino-americano arrestarsi in Elm Street di fronte al deposito e raccogliere un giovanotto, che in seguito avrebbe riconosciuto come Lee Oswald, prima di allontanarsi ad alta velocità.
L’esperto
che convocammo per controbattere la spiegazione ufficiale della commissione
Warren riguardante le ferite da pallottola subite dal presidente, era il dottor
John Nichols, un professore associato di patologia presso la University of
Kansas, il quale si era studiato il film di Zapruder e altre fotografie della
scena dell’assassinio. La corte qualificò il dottor Nichols esperto di
patologia e di medicina legale.
Per favorire la comprensione da parte della giuria della testimonianza del dottor Nichols, avevamo disposto la presentazione come prove documentali del film di Zapruder e di ventuno fotografie a grande ingrandimento del settimanale Life. Era la prima volta, dopo più di cinque anni, che il film di Zapruder veniva finalmente reso pubblico. Per la verità, l’FBI aveva dato una copia del film alla commissione Warren, ma due fotogrammi decisivi erano stati misteriosamente invertiti per suscitare la falsa impressione che il colpo di fucile, che aveva colpito la testa di Kennedy, fosse stato sparato da dietro.
Anche i National Archives ne avevano una copia per quei cittadini che erano in grado di interrompere il loro lavoro e farsi un viaggio nella capitale. Comunque il film di Zapruder non era mai stato proiettato pubblicamente. Per tutti quegli anni era stato tenuto in una camera blindata nel Time-Life Building in Avenue of the Americas a New York.
A
questo punto Al Oser, che stava conducendo l’interrogatorio del dottor Nichols,
chiese alla corte il permesso di mostrare il film di Zapruder. Mentre i miei
viceprocuratori stavano sistemando il proiettore e lo schermo, il pubblico si
spostò in massa da una parte all’altra dell’aula per poter assistere alla visione
della prima del film della morte del presidente. La pellicola, che illustrava
chiaramente con dettagli tremendi il colpo fatale subito dal presidente
Kennedy, venne mostrata più di una volta, fino a quando tutti i membri della
giuria furono in grado di comprendere quello che era avvenuto. Poi Oser chiese
al dottor Nichols di stabilire in qualità di esperto da quale direzione fosse
venuto il colpo.
‘Avendo osservato queste diapositive,
queste fotografie e il film di Zapruder’,
dichiarò
il dottor Nichols,
‘ritengo che siano compatibili con la
tesi di uno sparo frontale’.
Il dottor Nichols testimoniò inoltre che il presidente era stato colpito non solo da davanti ma anche da dietro. A grandi linee, descrisse come i proiettili sparati da dietro fossero entrati necessariamente nel corpo di Kennedy con angolazioni diverse, il che significava che coloro che avevano sparato lo avevano fatto da due differenti posizioni.
Speravamo
che la testimonianza del dottor Nichols avesse chiarito, una volta per tutte,
alla giuria l’assoluta impossibilità della versione ufficiale della commissione
Warren, secondo cui sette ferite in entrata e in uscita sul presidente Kennedy
e sul governatore del Texas John Connally erano state causate da una sola
pallottola.
Il governo assunse questa posizione ufficiale, che finì per essere nota come la teoria del ‘proiettile magico’, dopo che il film di Zapruder aveva permesso di stabilire un intervallo massimo di durata della sparatoria di 5,6 secondi. In un tempo così breve, un assassino solitario avrebbe potuto sparare soltanto tre proiettili. Dal momento che il governo aveva già concluso che un proiettile era andato completamente a vuoto (un frammento aveva colpito la guancia di uno spettatore, James Teague) e un secondo proiettile aveva colpito il presidente alla testa fracassandone il cranio, restava solo questo terzo proiettile ‘magico’, il reperto numero trecentonovantanove della commissione, in grado di spiegare le rimanenti sette ferite riscontrate su Kennedy e Connally.
Stando alla versione del governo, le sette ferite sarebbero state inflitte nel modo seguente: il proiettile penetrato nel collo del presidente, [1] si era diretto in giù con un’inclinazione di diciassette gradi. Poi si era spostato all’insù uscendo dal corpo di Kennedy nella parte anteriore del collo [2], Era proseguito entrando nel corpo di Connally sul retro della sua ascella destra [3], Dal momento che il governatore Connally si era trovato seduto direttamente di fronte al presidente Kennedy, si doveva presumere che il proiettile in qualche modo si fosse spostato verso destra sufficientemente per proseguire, con un’inclinazione rivolta verso sinistra, dentro Connally. A questo punto il proiettile si era diretto in basso con un’inclinazione (di ventisette gradi, spezzando la quinta costola di Connally e uscendo dal lato destro del suo torace [4], Il proiettile proseguendo verso il basso sarebbe entrato nel polso destro di Connally [5], spezzandone l’osso. Poi sarebbe uscito dall’altro lato del polso destro del governatore [6] e sarebbe entrato nella sua coscia sinistra, dove finalmente si sarebbe placato.
(J. Garrison)
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