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Galleria di stampe (59)
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Se avrai imparato a disegnare la foglia (e il segreto respiro donato) (61)
….Abbiamo attraversato
il confino nella dimensione del Tempo così come numerato e procediamo come fin
qui fatto nell’irrazionale ed astratto in cui l’Infinito principio ma non il
motivo in quanto vi è una diversa dimensione e questo signor mio, lei lo ha ben
compreso altrimenti non sarei qui ad accogliere la sua Anima combattuta e
contesa fra un Virgilio e Beatrice, e con questi, il povero Cecco… Non siamo
pedanti procediamo ed espletiamo le formalità del caso i convenevoli che
rendono questo nostro incontro una simmetria un cristallo in un fiocco di neve
scorto il quale precipiterà su di un ramo evaporato e condensato compiere la
natura del suo motivo e principio entro la perfezione di ciò che non è visto…
Ed ora si trova in più rigogliosa Terra o Spazio concepito tutto entro la
soglia appena percepibile di una fuga comporre Opera… Giacché noi esistiamo
solo in ragione di quella, se pur appare principio di un più profondo e velato
motivo, e questo per quanto detto concernente Intelletto e Pensiero; ma come
disse il nostro Giamblico, in riferimento alla natura della matematica riflessa
in pari tempo e scesa in ugual intento e motivo, nella teologia donde questa
con la fisica posta, risiedere altro e simmetrico procedimento il quale rende i
nostri atomi assenti alla Freccia del Tempo…
Questo il punto di fuga contratto
entro uno spazio troppo angusto e scuro di cui si può percepirne contorno solo
nell’orbita di ciò che pensano vedere… ma di questo parleremo in seguito… Così
come ben vedo l’Opera procede, certamente ha fatto una strada impervia, se un
tempo quando era umano fra gli umani fuggito, l’attraversò a passo veloce di un
moderno quadrupede divenuto macchina a vapore di cui già il nostro Leonardo
aveva progettato qualcosa di molto simile, ora per gli stessi luoghi si avvia
verso ugual e più difficili mète cime e confini attraverso antiche ed inagibili
mulattiere… Per passi scoscesi, per ghiacciai cristallini, come mi par di
intuire da tal intento percorso… Sicché non è certamente un facile procedere
con il cambio di cavalli alla posta così come un Tempo, ma un lento e più
profondo pellegrinaggio a piedi ed al contrario di quanto sempre contraddistinto
qual mèta per una probabile dispensa e paradiso in terra: quell’atto apparente
e ricchezza di una Chiesa… Ciò è di grande mio conforto nel moto opposto
distoglie la comprensione del vero Dio cui io consumai una vita nello
gnosticismo della mente riflessa su stessa…
Così lei ugualmente ha da tempo
maturato medesimo concepimento e proponimento tantè, come le dicevo, in molti
qui scrutiamo uguali torture sino a questo confino la qual cosa noi sappiamo
vera… Ragion per cui di nuovo pongo l’araldo del mio conforto accompagnato al
saluto di benvenuto… coniando con lei certa e nobile moneta e non certo lo
sterco del dèmonio nella casa dell’Anticristo giacché anch’io sono divenuto
Eretico in merito al medesimo proponimento
fino alle porte di un confino terreno dritto… fino al manicomio… Ma di ciò le
confesserò più tardi, in questo suo dire sono anch’io parte dell’Anima Mundi
universalmente riconosciuta giacché prefiguriamo ugual confini di medesima
natura… E come nell’evo antico da cui scaturì l’insonne mia natura mi pongo al
suo servizio come un umile suddito all’Imperatore convenuto, giacché per quanto
lo sforzo, dialogo quantunque con Giuliano il pagano nonché l’Apostata…
Questa
indomita consapevolezza fanno nascere ipotesi inquietanti che taccio e non dico…
Quindi come Virgilio mi pongo quale Anima sua contesa ed al contempo mi rivelo
Beatrice, mettendo d’accordo Dante e Cecco… Sono lei per l’appunto come ben
disse un nostro comune amico di cui il confino di un esilio il qual aveva, ed
ha, ben intuito, molto prima della mia scienza, ove il mito frantumato nel
vasto regno della velata coscienza comporre pur sempre psicologico motivo non
certo capito! Saggio il nostro Gabbriele non meno del grande secolare faggio
non lontano da quella naturale fonte dove ha dissetato e riso con lui l’arguta
lingua del sapere non certo condiviso dal comune pellegrinaggio di cui il moto
opposto nella genesi della natura… Procediamo orsù: il confine superato! La
cosa difficile è trovare la via maestra di cui invisibile mulattiere e
ricongiungersi poi a questa, il suo Viaggio mi ricorda per certi aspetti quello del nostro amato Ruskin: è impossibile
non scorgerlo ed ammirarlo eppure con ugual intuito del Gabbriele parlò di lui
nel ritratto che vedremo strada facendo…
Non sapendo descrisse il suo profilo
sofferto ai piedi di quel cristallo mutato in ghiacciaio che un tempo adornava
il monte e nutriva l’intera vallata. Ha scorto il volto il profilo: la Natura
da cui noi secolari arbusti, foglie e rami, viviamo nella magnifica sua creanza
e comprensione divenuta scienza. Il suo sguardo si perse nei nostri atomi di
luce sino a raggiungere il desiderio che ornava e rapiva la vista arguta, in
cotal ‘Gallerie di stampe’ come suo e nostro accadimento, lontano dal tempo, ha
percepito ugual punto di fuga, ed ora è il miglior critico dell’intera opera… Se
non ci fosse lui saremmo evaporati in una nuvola di deserto e cemento come bene
ha profetizzato lei in codesta vista… Come le dicevo, quindi, abbiamo superato
il difficile passo e con questo il confine detto, il pittogramma nel suo
enunciato ed esposizione alla ’Gallerie delle stampe’ appare di vaste
proporzioni, ricorda per certi aspetti un pittore che non lontano da questi
luoghi perì di freddo mentre tentava di abbracciare l’intera mirabile visione:
il Segantini congeniale ed affine al
nostro intento, e tutto questo per rimanere fedeli alla visione di cui si nutre
l’Anima…
Forse il vero ricongiungimento e nutrimento ove alberga lo Spirito
ricondotto all’infinita essenza sottratta alle materiali avverse condizioni del
Tempo… Avviamoci! Sono sempre e per certi aspetti parte del suo intelletto,
ragion per cui esulo dalla mia facoltà e scienza… e non certo è mio recondito
intento condurla alla saggezza la qual esula dalla pazzia, non staremo ora e
qui a dialogare assorti nelle ‘Gallerie delle stampe’ antiche o moderne come il
Ruskin amò definire… Tutt’altro! E’ mio dichiarato motivo nell’irrazionale
posto rimembrare la perenne fuga della quale provo certa vergogna per gli
antichi aguzzini: so bene ciò che dico in quanto anch’io ebbi ugual problemi e
volli sacrificare ogni volgare paganesimo - ma non certo la filosofia sua - con
un principio transitato e rifugiato come lei per questi luoghi… Intelligibile
principio affine alla ragione… Signor mio si è ben accorto esserci comunione ed
affinità di questi nel nostro Sentiero, giacché quando tenni celata parte della
mia Anima prima di rivelarla, lei ha compiuto ugual passi ed accadimenti, ed
identiche figure e visioni accalcate, prefigurare la selva la qual sempre sogna
benandato ed affisso per ogni ramo e foglia…
Delle quali ammiro la fisica nel
volerle esplicitare ed enunciare qual cosa più che certa transitata
dall’irrazionale al razionale posta: anche Godel formulò espressione analoga
dopo la relativa scienza rilevata… come me ha conosciuto e ben visto. Hanno
accompagnato nella comprensione estensiva del sapere formula esplicitativa nel
razionale posta superando il formale nell’insieme dell’irrazionale posto… Come
lei condiviso e letto qual Straniero, per questa ragione e regione i suoi passi
i suoi pensieri… compongono Anime ben vive delle quali ha colto principio e
fine in un contesto all’infinito posto le quali si macchiarono della colpa di
vivere in armonia con il principio e ‘Il beneficio di Cristo’… Il mio fu un diverso
libretto (di cui poi le dirò) il quale mi costrinse nell’incubo di in un
inferiore edificio di cui il Brunelleschi adornare la fuga…: divenne tortura e
siffatto edificio con ogni chiesa piazza ed altra apparente architettura ben conosciamo
nel diletto dell’infamia dispensata giacché siamo principi di Prima ed
immacolata Natura nel pensiero posta…
E
sì che aver udienza con lui (il Brunelleschi) è cosa ardimentosa la parete di
nuda roccia sulla quale non basta né il chiodo della ragione né il coraggio
dell’incosciente alpinista… Lo ammiri da lontano è fiero marmo da cui il
diletto di future maestranze… Ma procediamo per il Sentiero assieme ad ogni
ramo e foglia ed altra natura che lo adorna: molte di quelle assieme ad altre,
se pur eretiche, affollare secolari selve di cui la vista per quanto si dica
allieta la venuta dell’uomo… In quanto sgorga la linfa principio del Primo Dio,
se pur apparente o invisibile paradosso la loro sintesi rimane il miracolo
della vita in ragione della privazione del male, quindi quando cammina per quei
primordiali boschi di cui talvolta nera la via, non tema se oltre la mirabile
visione anche una primordiale paura può nutrire il passo talvolta indeciso… Una
Natura indomita che agita Primo pensiero privato dell’uomo: è come se questo
non fosse stato ancora concepito, o meglio che dico, non ancora evoluto, e
tornare all’adamitico mondo incompiuto dall’animale evoluto qual nostro intento
condiviso e raccolto in questo bivio ove la vista ed il panorama opera sublime!
I dinosauri signor mio in codesto loro tempo regredito esistono e muovono il
passo tellurico del presunto sapere… Riprendiamo il senso del discorso per
questa mulattiera per questo difficile Sentiero, stiamo attraversando come ben
vede le remote stratigrafie della nostra secolare cultura, ove dai tempi di Gog
e della primordiale calligrafia pittogramma e bussola di codesta via, come alla
mia congeniale ed affine cultura, i miti e le pietre di un precedente strato
hanno dato modo di incontrare piccoli paradisi ove il principio - da me
accettato nel monolitico enunciato - cresciuto in ricco e florido contesto… pur
avversati dalle ragioni contrarie affini alla vera Natura del Tempo. Ed il
Tempo esposto alle recondite e limitate ragioni della materia per pretesa e
falsa intesa, come da lei esposto nella pagana buona fede e non certo
paradossale intento - dalla genesi convenuto, talvolta sfociare in un contrasto
di correnti avverse al mite e compiuto pensiero qual (vero) ‘Beneficio di
Cristo’ comporre icona al più (+) posta dell’eterno martirio di chi assente
alla somma…
Di cui evoluta e trasposta successiva altezza alla fotosintesi
della vita, di cui noi doniamo elemento ed ombra, giacché non possiamo negare
che entrambi vittime di condizioni avverse e sfavorevoli del clima e il suo
Tempo, aver risentito la crescita nell’acerbo frutto colto ma non certo capito
né intuito… Ed entrambi vittime di una mela che a tutti par cosa più gradita…
Questo velato intento, per decretare o meglio diagnosticare gli elementi della
materia, quando nella genesi incompiuta, contrastare con il ‘Beneficio’ oppure
l‘’Imitazione’ di cui Cristo un semplice agnello… E nel bosco rilevare (nonché
misurare ed enunciare come l’emerito
Godel e con lui molti altri) quel clima
quella bufera quell’orbita quelle rette e diagonali quella gravità, insomma
tutte quelle condizioni non consone all’uomo, generare in un evento storico e
climatico di avversa prospettiva evolutiva: la selva ed ogni albero che
l’adorna con tutti gli agnelli sacrificati da un lupo mascherato da falsa e
docile natura soffrire e patire un comune male antico… Un conflitto
universalmente espresso da quando noi Eretici fuggiti in questo invisibile
punto in questa prospettiva in questa ‘Gallerie di stampe’…
Non certo potremmo nominare batterio con il
quale iniziò la chimica da una antica alchimia evoluta… Per cui in questa
precoce morte simile ad un sonno o sogno profondo scorge quanto anch’io…,
sicché da queste nascono tutte quelle bufere di cui talvolta quelle ed altre
genti patirono il calvario in nome di Cristo nella sua ‘Imitazione’ o ‘Beneficio’
pur nell’ortodossia del principio sposato stranamente, in questa selva
ammirata, alla diversità della vita. Sicché il panorama appare preservato da
tutte quelle condizioni cui la fuga principio della sua quanto nostra e
naturale per quanto logica prospettiva, sì certo meraviglioso l’edificio ma se
l’Architetto deve fuggire le condizioni della verità da quelle linee nate, per
una più piatta condizione ove la figura non confà con la realtà della
Natura, nascono allora quelle
perturbazioni di cui lei rileva e rivela il Tempo, purtroppo e quantunque
infinito aggiungo alla mia diagnosi di cui gnostico principio… E non certo suo
altrimenti assente alla ‘Gallerie delle stampe’ nell’enunciato posta in quanto
la materia prefigura e incide, pur nella totalità esposta della conoscenza,
volontà di perseguire ben altri fini al
limite cui l’uomo soggetto…E non certo transitato per questo irrazionale spazio
invisibile (di cui ancora non coglie il punto di fuga), per quanto apparente
astratto infinito di questa piccola ma pur ugualmente infinita prospettiva, di
cui io un umile confine come altri per questi Dialoghi… Taccio e più non dico…
altrimenti con lei il manicomio l’ultimo e terreno edificio…
Di questa nuova nascita le faccio
dono
A questa vita nell’apparente morte
Cingo la vista…
Il nostro comune intento
Regola verità velata
Componendo quello
Il giorno Primo:
Follia Divina
E invisibile via
Il secondo
Solo un inutile edificio
Cui inquisiranno chi senza quello
Cui condanneranno chi ne è privo
Cui al confine di questo
Negano Elemento e Tempo
E noi Donare quello…
…Dunque:
Il Viaggio porta evidentemente al manicomio.
E’ un
prezzo da pagare, ma si direbbe che anche questa via sia da percorrere.
Questa
via non è poi così inusuale, la percorrono migliaia di nostri simili… (*)(1)
(Galleriadi Stampe, il Quadro completo nei punti di fuga dell’ "Eretico Viaggio"….)
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