giuliano

sabato 17 novembre 2018

LA VARIANTE DELLA VITA (nel Viaggio intorno al mondo) (18)


















Precedente capitolo:

La variante della vita (17/1)

Prosegue in:

I Viaggi dell'Anima (19/9)














...Orbita nell’evoluto Secondo annunciato. 

Lui il quale rinasce all’alba di ogni mattina/Lui il quale non conosce evoluta Rima ma dona la più bella Poesia al tomo della vita, con solo gli occhi di una profonda e infinita misericordia rimembrare il mondo nato e privo di ogni umano peccato/Lui il quale volteggia sopra la mia Rima pregando di non abbandonare la nebbia della sua invisibile Poesia/Lui qual sentinella fedele urla tutte le volte che l’evoluto ingegno sfiora il feudo e regno della mia misera e gnostica mente/Lui il quale mi mostra l’Opera magnifica senza intelligenza alcuna ogni mattina ed al tramonto di ugual via/Lui il quale implora acqua ed Elemento tradito composto nell’evoluto ingegno cui ora il volo il passo la corsa affaticata e sconfitta/Lui il quale mi indica ogni simmetria comporre invisibile dimensione per ogni loro ‘variante’ alla misera dimensione cui tradotta la vita, corsa giammai compresa/Lui che quando lacrimo una sconfitta mi consegna al Sentiero della Natura ad indicarmi il miracolo nominato vita… 




...Strano intento il loro Dio per ognuno cui composto da una più evoluta favella rispetto all’idiota ed inutile Rima nominata Natura, in quanto proprio in quella costretto dalla ‘fortuna’ della ‘superiore specie’ sua presiedere l’Opera incompresa: il cielo ove se scruti attentamente potrai ammirare o solo sperare nel regno sicuro per una ciclica ‘spirale’ guerra stellare ove la terra colma compensare l’odio ed umano progresso nel millenario intento selezionare la specie più adatta alla vita così concepita.... 

...E se una mattina scorgi il cielo qual nebbia fitta con solo un satellite comporre la tua misera poesia indicare il meteo di una Natura sconfitta, non darti sconforto perché questa è la ‘variante’ nominata vita. La quale iniziò una non lontana mattina, ma dall’uomo tradotta in più triste accadimento e fortuna per l’economico principio verbo pregato. Non certo il più forte è il solo degno alla selezione della vita, il progresso riconosce un ‘puntino’ per ogni vita alla quale assommiamo un più vasto e sicuro ingegno così da rendere il miracolo studiato consegnato ad una più certa evoluzione più degna e consona alla vita. Più degna e consona al progresso....



Ed alla ‘variante’ ove questo corre suggeriamo un Sentiero più onesto più umile adagio al passo ordinato di una Rima e con essa di una più certa simmetria consona alla Poesia dell’intero Universo studiato. E non certo al popolo ingannato truffato e rapito, figlio di un Creato non certo capito interpretato dal politico di turno promettere paradiso nel ‘caos’ di un probabile inferno… La vita così celebrata all’incrocio di un solstizio o forse un equinozio non ricordo… Scomposta in più comandamenti enunciati e tutti ben pagati al ‘canone’ cui progredito ma dal corto respiro già mutilato affaticato in codesta Genesi annunciata. 

...Ragion per cui in questo storico giorno in attesa di salpare per più ecologico ed istruttivo intento, mentre il vento conduce al felice porto un nuovo miracolo, tanti ‘intorno al mondo’ affollano e popolano codesta nuova o recente dottrina ad annunciar il Viaggio, o meglio la vita, qual dura selezione qual difficile intento. Anche nel girarlo tutto in tondo che la Compagnia (e con essa l’Agenzia…) ne va più che fiera...






"Tutto il resto è sale di mare ed inutile Eresia e non rompeteci la nobile isola cui il sole mi sbronza… alla branchia la qual di nuovo respira, beninteso non salga dalla crosta una nuova particella a rovinarmi l’aperitivo”, giacché questa la specie evoluta proporre la rima raccomandata. Se tutt’attorno deserto non badate a codesta nuvola! Al principio di una strana vigilia o variante di via: vapore condensato in nube di vita ad annunciare fertilità e promessa per ogni principio cui si nutre la macchina della vita, ed in cui la stessa rinasce al purgatorio di una materiale ed economica dottrina nemica del sapere, e con essa, della vera saggia e sana  arte con la quale ogni Profeta mantiene la promessa non certo dall’umana esperienza compresa… ed ad un ‘incrocio’ destinata qual vita smarrita…




…il testo non votato soltanto alla laboriosa formulazione di complicate formule scientifiche, ma ibrido continuamente e curiosamente fra incanto e meditata risoluzione, fra documentazione rigorosa e dubbio procedurale, fra impegno fattuale e fascino della scoperta; e poi ancora, di ibrido fra il mondo pre e postdarwiniano, fra l’accettazione ed il rifiuto di principi già maturati nella mente dell’autore, ma non ancora perfezionati, o non ancora adatti alla divulgazione…
Pur professandosi ‘più ignorante di un somaro’ in materia, Darwin non manca di far reagire le sue passioni civili, il suo senso storico e morale. Generalmente poco notato e poco discusso, questo è invece un aspetto rilevante del suo racconto. Egli è toccato da un orrore profondo, appena velato dai modi rapidi e bozzettistica della scrittura, di fronte al destino che l’espansionismo europeo riserva agli antichi abitatori degli altri continenti. In America sono ovunque visibili le tracce della caccia, della persecuzione, degli eccidi: intere comunità sconvolte, i deboli e le donne sopra una certa età uccise, gli abili ridotti in schiavitù, i bambini venduti – ‘prezzo medio quattro sterline ognuno’.




A Darwin che tenta una protesta si risponde: ‘Come fare? Sono così prolifici!’. Allo sbando, i gruppi dei fuggiaschi frantumano: ognuno cerca scampo come può, la resistenza appare impossibile, e confinata ad atti di disperazione individuale. Una squadra di cavalieri in caccia – sono le truppe del generale Rosas, poi detestato presidente dell’Argentina – viene osservata in un momento di riposo, ed è una scena rivoltante di disordine e bestialità. Gridano vendetta le condizioni di lavoro dei minatori cileni  ‘era veramente sconvolgente vederne lo stato…’; rimane indelebile la pena di fronte al trattamento degli schiavi in Brasile: ‘Anche oggi, all’udire un grido lontano, si riaccendono con penosa vivezza i sentimenti che provai quando, passando davanti a una casa, udii i gemiti più pietosi, e non potei fare a meno di sospettare che qualche povero schiavo urlasse il proprio malessere nei confronti della vita così indegnamente vissuta…’.

(C. Darwin, viaggio di un naturalista intorno al mondo con (*) del curatore del Blog...)    


















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