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Quinto Potere (55)
Il
pianeta Venere, i suoi spiriti e abitanti
105. Il pianeta Venere, nella
concezione degli spiriti e degli angeli appare a sinistra, un po’ indietro, ad
una certa distanza dalla nostra terra. Si tratta dell'idea che di ciò hanno gli
spiriti, perché né il sole né alcun pianeta appare ad essi; gli spiriti
conservano solo un’idea dell’esistenza di questi corpi celesti. In conseguenza
di ciò il sole di questo mondo è rappresentato dietro, come qualcosa di scuro
ed i pianeti immobili, come nel mondo, fissi nei loro rispettivi posti; si veda
sopra (n. 42).
106. Nel pianeta Venere ci sono
due generi di uomini di attitudine opposta tra loro; il primo mite e umano, il
secondo selvaggio e simile alla bestia feroce. Quelli che sono miti e umani
appaiono nella parte più vicina del pianeta, gli altri appaiono a distanza
guardando verso i primi, conformemente alla condizione della loro esistenza,
dato che nel mondo spirituale tale condizione determina ogni apparenza di
spazio e distanza.
107. Alcuni di quelli che sono
miti e umani si sono presentati sopra la mia testa è ho conversato con loro di
vari argomenti. Hanno riferito che durante la loro vita sulla terra e a maggior
ragione quando diventano spiriti essi riconoscono nostro Signore come il loro
unico Dio. Hanno aggiunto che lo hanno visto sulla loro terra ed hanno rappresentato
anche in che modo è stato visto. Questi spiriti, nel grandissimo uomo sono in relazione con la
memoria delle cose materiali che sono in accordo con la memoria delle cose
spirituali con le quali ultime sono in relazione gli spiriti di Mercurio,
perciò gli spiriti di Venere e Mercurio sono nella massima armonia. Quando essi
erano insieme un considerevole cambiamento ed una forte influenza era
percepibile nella mia mente attraverso il loro influsso; si veda sopra (n. 43).
108. Non ho parlato invece con gli
spiriti selvaggi di Saturno, simili alle bestie selvatiche, ma sono stato
informato dagli angeli delle loro attitudini e dell’origine del loro carattere
così feroce. La ragione di ciò è che provano enorme piacere nella rapina ed in
particolare nel mangiare le prede; il piacere che scaturisce dal loro pensiero
di cibarsi delle prede mi è stato trasmesso, e lo ho percepito come qualcosa di
eccezionale. Che sulla nostra terra vi siano stati abitanti di una simile
natura, appare dalla storia di varie nazioni, tra queste gli abitanti della
terra di Canaan (1 Samuele, 30:16) ed anche gli ebrei e gli israeliti, perfino
al tempo di Davide quando questi compivano scorrerie tutti gli anni,
depredavano i gentili e facevano festa per il bottino. Ho appreso altresì che
quegli abitanti erano per lo più giganti e che gli uomini della nostra terra
guardavano solo al loro ombelico, erano avvolti nella loro stupidità, non si
interrogavano sul cielo o sulla vita eterna ma badavano solo alle cose mondane.
109. Poiché sono di una tale
indole, nell’altra vita sono infestati dai mali e dalle falsità. Gli inferni
cui essi appartengono appaiono nei pressi della loro terra e non sono in
comunicazione con gli inferni degli spiriti malvagi della nostra terra, perché
differiscono nell’indole e nelle attitudini, quindi anche i loro mali e le loro
falsità sono di una specie diversa.
110. Questi spiriti comunque
possono essere salvati e a questo scopo sono confinati in luoghi di rovina, e
ridotti all’ultimo stadio della disperazione; poiché non vi è altro metodo con
cui i mali ed i falsi convincimenti possono essere sottomessi e rimossi. Quando
essi sono nello stato di disperazione, esclamano con vigore di essere bestie,
che sono orrendi, che sono odiosi e che sono dannati. Alcuni di loro, quando
sono in questo stato, inveiscono contro il cielo, ma poiché questo è frutto
della disperazione, è perdonato loro. Il Signore fa in modo che le loro
ingiurie non oltrepassino certi limiti. Quando questi sono passati attraverso
la sofferenza estrema, sono salvati, in quanto le cose corporee in loro sono
perite. È stato inoltre detto a proposito di questi spiriti che durante la vita
nella loro terra essi credevano in un creatore supremo per il tramite di un
mediatore; ma quando essi sono salvati, sono istruiti sul fatto che solo il
Signore è Dio, salvatore e mediatore. Ho visto alcuni di loro, dopo che sono
passati attraverso la sofferenza estrema, entrare nel cielo, e quando sono
stati ricevuti lì ho avvertito un’impalpabile letizia in loro tale da provocare
le lacrime nei miei occhi.
(Emanuel
Swedenborg, Terre
nell’universo)
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