martedì 19 febbraio 2013
MAZZINI: 'IO NON SONO NOBILE' (un varco per l'Oriente...) (1)
Prosegue in:
Mazzini: 'io non sono Nobile' (un varco per l'Oriente)
L'ultima estate di Mazzini e la sua partenza erano state precedute
da mesi di corrispondenza che, all'idea che egli si era fatto degli
scenari del viaggio di Weyprecht e Payer nel Mar Glaciale, cont-
rappose gradualmente vaghe immagini della realtà artica contem-
poranea.
La corrispondenza avuta con il governatore di Spitsbergen, con i
rappresentanti dell'Istituto polare norvegese e gli uffici della Store
Norske Spitsbergen Kulkompani era iniziata senza alcun impegno,
quasi per gioco, e aveva infine condotto a degli accordi precisi tra-
sformando le fantasie di Mazzini in piani ben definiti.
Non credo che egli fosse fin dall'inizio determinato a intraprende-
re questo viaggio e che lo abbia proprio voluto realmente.
Sembrò che le cose avessero effettivamente preso il loro corso e
che Mazzini soltanto in un secondo tempo avesse cercato di spac-
ciare questo viaggio come una sua decisione.
Anche quando alla fine della sua corrispondenza preliminare c'era
non solo la rassicurante conferma di un alloggio in foresteria a Lon-
gyearbyen, ma anche la certezza di un posto in cabina a bordo del-
la 'Cradle' - un peschereccio di 3200 cavalli vapore e di media tenu-
ta contro il ghiaccio, l'Artico, nella stessa misura in cui diventava
più raggiungibile e vicino, gli pareva però anche più inospitale, re-
spingente e talvolta persino minaccioso.
Nei deserti di ghiaccio creati dalla sua immaginazione e dalle sue
elucubrazioni mentali, Josef Mazzini non aveva avuto bisogno di
vestiti imbottiti di piuma, né di alcuna protezione contro la luce ab-
bagliante e neppure di un fucile.
Ma ora....man mano che si avvicinava al mondo insulare artico, fi-
nora mero palcoscenico o sfondo alle sue fantasie, questo comincia-
va ad assumere forme aspre e bizzarre che lo spaventavano e lo at-
traevano allo stesso tempo.
E così procedeva nell'attuazione del suo proposito.
- Caro signor Mazzini,
aveva scritto il governatore Ivar Thorsen nella sua prima lettera di
risposta da Long-yearrbyen, 'con tutta la stima per il suo interesse
per la storia polare, dubito però che lei sia sufficientemente infor-
mato sulle condizioni dell'Artico norvegese.
Le conviene dimenticare al più presto l'idea di spingersi con un pe-
schereccio nel Mare di Barents settentrionale partendo da Spitsber-
gen. Un simile proposito sarebbe molto avventato e rischioso in
qualsiasi stagione.
Inoltre qui da noi non esistono né pescatori né pescherecci.
Quanto alla sua domanda in merito a un'eventuale partecipazione
a uno dei viaggi di ricerca dell'Istituto polare norvegese, la rimando
agli uffici competenti di Oslo. Ma non si faccia troppe illusioni.
Come lei sa, Novaja Zemlja, come del resto la Terra di Francesco
Giuseppe, è territorio sovietico....
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