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La vendetta (44/1)
Prosegue nell'...
Armatura aliena (o alienata..) (45)
…Qui ci limitiamo a prendere in esame
solo la punta dell’iceberg, il momento della messa a morte del condannato e
della organizzazione dell’esecuzione come pubblico spettacolo. Era qui che con
la realtà della vendetta si confrontava l’invito al perdono della parola di
Cristo che aveva garantito la remissione divina delle colpe a chi le rimetteva
ai propri simili e aveva esteso il divieto biblico di uccidere a ogni forma di
ostilità. La più popolare e diffusa preghiera del mondo cristiano, il ‘Pater
noster’ ricordava a tutti i cristiani l’obbligo di perdonare se volevano essere
perdonati. Quella breve frase: ‘Padre, rimetti a noi i nostri debiti come noi
li rimettiamo ai nostri debitori’, ha inquietato o pacificato innumerevoli
esseri nel corso della storia e ha messo in movimento grandi e complessi
processi. Le interpretazioni del reale significato di queste parole hanno messo
a prova non solo l’intelligenza delle persone ma la loro disponibilità ad
instaurare rapporti fraterni con gli altri esseri umani in nome
dell’appartenenza ad una famiglia di cui Dio è il padre…
…La prospettiva messianica ed
escatologica dell’annunziato, imminente ‘Regno di Dio’ fu quella stessa che
sorresse le prime generazioni di cristiani. Una volta abbandonato il
messianismo come attesa di rinnovamento generale e dell’avvento della giustizia
divina, si aprì l’altra prospettiva non più collettiva ma individuale della
sopravvivenza dell’Anima dopo la morte del corpo: una sopravvivenza su cui san
Paolo dettò una pagina che doveva restare a lungo al centro delle speculazioni
teologiche, quella della trasformazione del corpo incorruttibile dell’abitante
del regno di Dio.
Se a questa vittoria della prospettiva
mistica che spostava oltre la morte l’attesa della perfetta giustizia si
aggiunge il percorso storico che fece della setta cristiana dominante
dell’Impero romano, si ha un’idea della funzione che il cristianesimo si
preparava a svolgere nel rapporto con lo Stato. Una funzione che trovò la sua
espressione in una parola, quella che domina nelle ‘passioni dei martiri’:
Anima!
È questa parola che indica su quale
fondamento i cristiani rifiutavano il culto dell’imperatore e si preparavano ad
affrontare ogni martirio compresa la pena capitale per nessuna colpa aver
commesso… Si legga infatti la suggestiva immagine del ‘sogno di Saturo’ che fa
parte della ‘Passio Perpetuae et Foelicitatis’ e si vedrà come i membri delle
chiese cristiane pellegrine nell’Impero ostile immaginassero il viaggio
dell’Anima…
Proseguendo
cotal Sentiero tracciato dal valente Prosperi andiamo a convergere (o, al
contrario, divergere) sui vari motivi storici poco noti ai non addetti ai
lavori, motivi quantunque soggetti ad una loro interpretazione e quantunque
interpretati alla soglia di un perimetro confluito e delimitato nel Potere
stesso, e per non cadere così in nessuna ‘trappola culturale’ abdico ad una mia
Visione sul destino dell’Anima l’inusuale Sentiero scelto giacché penso che
cotale immateriale spirituale appartenenza riconducibile a Dio abbia una Genesi
ben precisa soggetta e simmetrica alla lenta graduale evoluzione dell’Universo
quindi affine alla prospettica appartenenza di un ciclo da cui visibile
consistenza con la manifesta capacità di poter coniugarsi al corpo materiale
ove questa ‘particella’ di indefinita ‘immateriale materia’ [o Spirito] capace
di connettersi e partecipare alla vita esprimendo la propria Divina
inalienabile infinita consistenza ad immagine di Dio…
…Del resto
avendolo predicato dal mondo invisibile al visibile esplicitato da una Selva
nato (ove medesime Anime comporre il bosco di simmetrica viva infinita natura
narrare martirio colpa e perdono mancato) ed altresì coniugato in Rima sono
costante oggetto dell’avversa materia contrastare ogni ortodossa o eretica
prospettiva giacché chi anima presiede e celebra la stessa [materia detta]
recita certamente una avversa dottrina al ‘teatro’ della vita… Così come
risolto ed esplicitato l’Universo Creato ed ogni cosa visibile ed invisibile in
loro nato ed evoluto soggetta e coniugata con la moneta della stessa (materia
detta).
…Da cui
come più volte detto il dono della Vista… nella cecità assoluta…
…E così
invece della citazione del Versetto o della Bibbia medito e Viaggio nel vasto
mondo dell’Arte ‘orbitando’ dal mondo ‘pittografico’ alla scrittura medesima
Arte di invisibile Natura divenuta letteratura di chi fuggito come me dal
proprio teatro della società di appartenenza per una Guerra non tanto
incompresa ma folle nella propria ed altrui determinazione ritrae pose ritratti
paradossi volti coscienze e misteri dalla ‘civile civiltà’ ispirati…
…Dacché
ogni guerra che rimuove ed esclude Credo Ragione Coscienza ed Intelletto e
coloro che meglio l’interpretano non coniugati alla Storia così come fu per il
Cristianesimo primitivo… ritraendo Memoria…, e al profilo della civiltà
abdicata ed esposta in ugual medesimo museo coniare - come già esplicitato -
una grammatica sintassi della Vita…, talvolta o molto spesso, l’Opera così come
la dottrina non del tutto gradita.
...Cristianesimo
dicevo il quale purtroppo vittima del potere in cui perse l’originale primitiva
eretica originalità e spirituale ricchezza della nobile filosofia tramandata
divenuta dottrina affine al potere detto, e ciò che avvenne purtroppo non
nobilita e/o migliora la lunga Storia dell’uomo…
…Riconosco
però una grande evoluta capacità in seno
alla Chiesa, quella capacità non tanto di farsi carico di una superata
antiquata conversione quanto il saper manifestare e contrastare rivelando
materiale paradossale aliena condizione dell’uomo caduto qual Adamo nel baratro
di una realtà sociale non certo paradisiaca con la propria involuta graduale inesorabile veloce
trasformazione verso quell’ateismo privo di principi ed in cui l’unico motto
& credo coniato sulla natura esclusiva del profitto, e quindi, ogni
alternativa - ogni filosofica alternativa - si prospetta e rinnova qual
minaccia antica…
…Ed in
codesto mondo a ‘roverso’ la Gnosi ovvero il serpente del Sapere alieno e
simmetrico alla caduta dell’uomo paradossalmente è risolto dal Credo…
…Infatti
il paradiso vien promesso eletto creato costruito ed ad ognun indistintamente
dato e distribuito se mai vien colta la mela di codesto immondo peccato e
credo…
…Credo di aver
svelato il quanto!
…Ed anche
sfilato il guanto della sfida: Dio nel Sogno che fu di Saturo mi indica ed
apostrofa in ugual medesima Visione…
Proseguo!
Purtroppo
pochi hanno coscienza del grande repentino veloce cambiamento dell’ultimo
trentennio e non solo nel campo di una determinata evoluzione industriale la
quale premette una totale sudditanza soggetta al mercato accantonando e/o
velatamente rimuovendo tutti i motivi dello Spirito i quali elevati per loro
Natura ad una superiore pretesa divengono l’appetito di chi vorrebbe incarnarne
diabolicamente l’Anima quanto lo Spirito detto...
Creando
come detto l’Homo…
Più
Sapiens e cosciente nell’inconsistente genesi in cui costretto barattata e
predicata qual evoluto dominio… o progresso…
Certo la ‘questio’
non di natura o divina statura sindacale in quanto non regna sindacato alcuno
nel porto dell’esigenza dell’Anima quanto quello dello Spirito giacché in
codesto nuovo creato successivo ad un certo ‘evo’ sembrano regnare ed imperare
solo i bisogni corporali quindi materiali e questa materia vorrebbe asservire
anche quella parte dell’Anima libera e quindi soggetta al vincolo del libero
arbitrio convertito abdicato e costretto nella capacità di assecondare ogni suo
bisogno riducendolo e rapportandolo alla materia di cotal genesi tratta.
…Tutto ciò
ci stiamo accorgendo nella differenza posta comporta un moderno peccato
divenuto successivo reato di chi difettando di materiale esigenza nell’urgenza
dello Spirito così non convertito contravviene al libero mercato…
Così come
rilevano e rivelano le profetiche nuove visioni da ogni Parabola dedotte delle
sacre scritture ad ognuno distribuite ed in pixel apparire e poi scomparire se
il canone della dovuta dottrina non correttamente corrisposto anche in comode
rate mensili al Tempio d’ogni villaggio…
…Gli
Eretici così come i profeti ambulanti saranno perseguitati… e l’Anima inscena
una strana vendetta alla legge cui ognuno sottoposto e chi mai rubò per proprio
conto mentre tutti gli altri per conto e in nome di Dio subiranno invisibile
pena mai sia detta vendetta forse castigo nel folto dell’invisibile bosco dove
scorgo un ramo contorto…
Un vecchio di nome Daniel Baker, che
viveva vicino a Lebanon, nell’Iowa, venne sospettato dai vicini di aver ucciso
un venditore ambulante a cui aveva permesso di passare la notte in casa sua.
Questo accadde nel 1853, quando il commercio ambulante nelle regioni occidentali
era più comune di adesso, ed era una professione alquanto pericolosa. Il
venditore ambulante attraversava tutto il paese con la sua merce, passando per
ogni tipo di strada solitaria, ed era costretto a fare affidamento sull’ospitalità
della gente di campagna. Questo lo costringeva a entrare in contatto con tipi
strani, alcuni dei quali si guadagnavano da vivere con metodi poco leciti e consideravano
l’omicidio un mezzo accettabile per raggiungere i loro scopi.
Di tanto in tanto capitava che un
venditore ambulante con la merce quasi esaurita e il portafogli pieno (o vuoto non sempre talune
spirituali mercanzie commerciabili…) venisse
avvistato fino alla casa isolata di qualche losco figuro, dopodiché se ne
perdevano le tracce. Le cose andarono così nel caso del vecchio Baker, come lo
avevano sempre chiamato. (Negli insediamenti occidentali, questi epiteti
venivano affibbiati solo agli anziani che non godevano dell’altrui stima: al
generale discredito della riprovazione sociale si accompagnava l’onta della vecchiaia.)
Un venditore ambulante arrivò a casa sua
per non uscirne mai più; questo era ciò che tutti sapevano.
Sette anni dopo, il reverendo Cummings,
un pastore battista molto noto in quella parte del paese, una notte passò nei
pressi della fattoria di Baker. Non era molto buio: al di sopra del leggero
velo di foschia che avvolgeva la terra s’intravedeva uno spicchio di luna. Il
reverendo Cummings, che era sempre di buon umore, stava fischiando un motivetto,
che interrompeva di tanto in tanto per rivolgere una parola di bonario
incoraggiamento al suo cavallo. Quando giunse in prossimità di un ponticello
che attraversava un burrone asciutto, vide sopra di esso la sagoma di un uomo
che spiccava nettamente contro lo sfondo grigio della foresta brumosa.
L’uomo aveva qualcosa legato sulla
schiena e si reggeva su un pesante bastone; evidentemente era un venditore
ambulante. Aveva un’aria assente, simile a quella di un sonnambulo.
Il reverendo Cummings fece arrestare il
cavallo quando si trovò davanti all’uomo, lo salutò con gentilezza e lo invitò
a sedersi sul suo carro;
‘Se vi state recando nella mia direzione’,
aggiunse.
L’uomo alzò la testa e lo guardò dritto
in volto, ma non rispose né fece altri movimenti.
Il pastore, insistendo con le buone maniere,
ripeté l’invito.
A quel punto, l’uomo allungò di lato la mano
destra e puntò un dito verso il basso, restando sul margine estremo del ponte.
Il reverendo Cummings guardò nel burrone al di sotto dell’uomo, ma non vide
nulla di strano e rivolse di nuovo lo sguardo verso il suo interlocutore.
Nello stesso momento, il cavallo, che per
tutto il tempo si era agitato in modo insolito, sbuffò terrorizzato e fuggì al
galoppo. Prima di riuscire a riprendere il controllo dell’animale, il pastore
si ritrovò in cima alla collina, a un centinaio di metri di distanza. Si voltò
a guardare e vide di nuovo la sagoma, nello stesso posto e con lo stesso atteggiamento
di quando l’aveva notata in precedenza. Allora, per la prima volta, avvertì una
sensazione soprannaturale, e tornò a casa quanto più rapidamente gli permise il
suo cavallo obbediente. Quando arrivò a casa, raccontò l’avventura alla sua
famiglia e, alle prime ore del mattino seguente, tornò sul posto accompagnato
da due vicini, John White Corwell e Abner Raiser.
Trovarono il corpo del vecchio Baker
impiccato a un albero vicino al ponte, proprio sotto il punto in cui si era
manifestata l’apparizione. Uno spesso strato di polvere, leggermente inumidito
dalla foschia, rivestiva la pavimentazione del ponte, ma le uniche orme
visibili erano quelle del cavallo del reverendo Cummings.
Tirando giù il corpo, gli uomini smossero
il terreno sconnesso e friabile del pendio sottostante, riportando alla luce
delle ossa umane, in parte già scoperte dall’azione dell’acqua e del ghiaccio.
Vennero identificate come i resti del venditore ambulante di cui si erano perse
le tracce. Alla doppia inchiesta la giuria stabilì che Daniel Baker si era
suicidato a causa di una temporanea infermità mentale, e che Samuel Morritz era
stato assassinato da una o più persone sconosciute alla giuria.
(Bierce)
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