giuliano

giovedì 1 agosto 2019

QUAL TRAMA? QUAL STORIA? (2)



















Precedenti capitoli:

La trama della Storia...(1)

Prosegue in:

Dalla stupidità alla follia (3)













Qual trama?

Qual Storia?

Ogni cosa appare secondo l’improprio Destino a cui l’uomo affida l’innaturale progresso così come il letame e la ‘sporcizia’ ove si rotola e diletta convinto della vetta non meno che della mèta…

…Sì è vero è una ‘sporca faccenda’ così il titolo appare in ogni giornale o canale preferito abdicando al ‘letto’ là ove un Tempo dimenticato scorreva un nobile fiume tradito o solo avvelenato non men che prostituito… fondare la città ove porre Diritto e decoro in nome e per conto dell’uomo…




La definizione classica di ‘dirt’ (sporco) è materia nel posto sbagliato; l’inquinamento è proprio questo: la concentrazione troppo elevata di una sostanza in un luogo, o in un senso più ampio, di una sostanza o di un processo fisico, distinzione che è necessario introdurre qui, visto che ormai si parla di inquinamento sonoro e inquinamento di radiazioni. Al posto giusto e nella giusta concentrazione, la sostanza, o il processo fisico, non solo possono non essere nocivi, ma persino essere benefici (sì lo ammetto vostro onore il fosforo di guardia segnala l’algoritmo d’un diverso composto infatti con le mie Letture in taluni luoghi evolvo gli Universali Elementi donde proveniamo rinnovandoli in un continuo processo alchemico qual [miracolo] fisico digitalizzato verso l’altrui miglior destino divenendo per paradossale contrastata materia ‘sporco’ della ‘stessa… faccenda’ diluita in diversa difettevole scelta e/o pretesa…); i fertilizzanti contenenti fosfati sono benefici in un campo di patate, ma non in un luogo o in un fiume; il sale nel mare non è nocivo, nei campi coltivati sì. Perché il posto è sbagliato? Può essere sbagliato da un punto di vista estetico, in un senso vicino a quello originale della parola, relativo al piacere dei sensi. Il petrolio alla foce di un fiume, la fuliggine su un edificio, le lattine di birra in un parco per bambini, da un punto di vista estetico non meno che morale, bivaccano nel posto sbagliato. Quindi risolvere il problema dell’inquinamento significa perciò ridurre l’afflusso di una sostanza, o di (e qui vostro onore il fosforo di guardia pone l’araldo del proprio ed altrui difettevole principio diluito e distribuito senza principio alcuno… fondando ‘materia’ in nome del falso progresso in moto contrario ad ogni Elemento da cui la Vita non men della Verità al gambo recisa….) un processo fisico, in un luogo ‘sbagliato’  (riducendo la sostanza affine alla Verità posta in pubblica pretesa, dacché conveniamo che è meglio coltivare nel proprio ed altrui orto composto chimico con cui si è soliti raccogliere maggior profitto alla serra ove ogni gas trionfa nell’anestetizzata Ragione senza Elemento alcuno fondare processo e ‘fisico motivo’ ove l’Intelletto recluso privato del Destino, cioè, ove la Natura e Dio e dovuta sana materia prosperano e moltiplicano…)




Tutto ciò per introdurre e dire che sono ‘ufficialmente’ perseguitato dallo Stato ove addito ogni malaffare, Matteo mi perdoni il comune destino apostrofato, mentre misuravo non più l’orto qual agrimensore ma l’improprio profitto o bottino non d’una intera nazione ma d’un sol partito…

…Fu così, infatti, che sgorgò oro nero non men del padrone da ogni parabola distribuito che in nome del mercato globale l’ha pur reclamato… il soldo sterco del diavolo allo stesso domandato con sottinteso patto di rendere quanto concesso & finanziato al tasso fissato…

La parabola annunzia il falso Matteo ove l’Elemento crocefisso… al nuovo processo [fisico]…

…Fu così, infatti, numerato e contato qual Tempo passato eppur ritornato ma certo non creato, solo naufragato, dacché il mestiere dell’agrimensore non piacque all’uomo dell’insano progresso, decise così, come per Matteo, di perseguitarlo in nome e per conto d’una Storia non ancora sepolta, in moto o onda contraria, di come l’oro (il l’oro oro…)sgorga e splende alla riva ove O’mar quant’è bello splende corre e riluce sopra ogni onda per la dovuta ‘polizia’ del nuovo Creato…

Fui accusato e anche naufragato…




‘Se ho parlato male, dimostra il male che ho detto. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti e perseguiti?’. Questa la Legge celeste, il Dovere, che molti prendono ancora per una favola. Ammesso e non concesso, che dire della Legge terrestre? Anche il Diritto è una favola [caro Matteo]? E i tribunali e le prigioni? Castelli in aria? Non sanno che il pilastro del Diritto di ciò che è retto e giusto – è la presunzione di innocenza, ossia che ogni uomo dev’essere ritenuto innocente fino a prova contraria, e che non è lui a dover dimostrare la propria innocenza ma è l’accusa a dover provare la sua colpevolezza? Ecco la buona fede, colonna portante di Giustizia e Umanità. E non conoscono il buon senso della norma giudiziaria più diffusa e in piedi da oltre 2000 anni – in dubbio pro reo – per la quale nei casi dubbi o qualora vi sia equipollenza di ragioni, dev’essere comunque preminente la tutela (e non certo la persecuzione) dell’innocente, in quanto è meglio che rimanga impunito un colpevole piuttosto che venga punito un innocente? ‘Affirmanti incubit probatio’ – l’onore della prova spetta a chi afferma, a chi accusa. Diversamente, ossia in mancanza o con insufficienza di prove, l’accusa equivale ad un processo alle intenzioni – contrario alla Legge e al buonsenso, in quanto evidenza di malafede – e pertanto l’accusatore, incorrendo nel reato di calunnia, diventa l’accusato e il punibile. ‘Non giudicate, per non essere giudicati’, poiché ‘di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio’.

Come in Cielo, così in Terra!




…Quindi fui accusato o lo sono ancora per dedotto fisico contrario processo contrastato non men che perseguitato dalla Storia, giacché l’intera banda compreso il ‘mandante’, taciuto uomo di Stato, si ritengono ‘aggrediti’ non men che danneggiati per quanto rilevato non men del ricavato alla ‘parabola’ distribuito….

…Talché deduciamo che seppur aggrediti vilipesi calunniati non men che danneggiati in ogni luogo ove depongo l’esilio, giacché privato della fissa dimora, lo Stato impreca ed implora…

…La camicia non certo ho macchiato della nera tinta petrolio sfumato alla moda…

…Sicché rispondere agli aguzzini di Stato mi par cosa lieta, giacché in difetto (vero difetto) interpretativo di come il fatto muta in Storia fondando falsa moneta…

…Va’ non solo Rimato ma corrisposto in dedotta non gradita risposta…

È quindi per me come con tutti coloro i quali mi accompagno in codesto processo [fisico] un onore, da codesti associati uniti falsi umiliati offesi non men che aggrediti, esser non più perseguitato ma addirittura, come la Storia insegna… e non più Stato, esser addirittura indagato in attesa d’esser dalla banda prelevato… ma ancor posso dirmi fortunato in quanto non del tutto pestato…

Ciò che Stato mai più sarà coltivato, infatti il motto della camicia quanto del compagno che l’avversa, imperano ed ingannano, non men della moda qual tinta divisa unita al comune motto della Storia… uccisa…

…Da Tempo immemorabile esiliato e non gradito con il solo conforto di avere, come Matteo insegna, per ogni soldo neppur rubato qual coltivato mestiere, un pur valido psicologo che potrà indicarmi la via giusta dell’obitorio o cantina, ove in genere la materia sosta prima della dovuta meritata Terra… mai sia detta tomba concessa oppur sepoltura…

…E come Socrate insegna, l’Ospedaliero di turno non rileverà veleno alcuno, in quanto combatterò come lui il despota del comune destino, beninteso non vi sia Matteo a prender nota del soldo maturato e restituito, giacché mia devota divina ferma intenzione restituire ogni torto al vero padrone…












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