Precedenti capitoli:
La trama della Storia...(1)
Prosegue in:
Dalla stupidità alla follia (3)
Qual trama?
Qual Storia?
Ogni cosa appare secondo l’improprio Destino a cui
l’uomo affida l’innaturale progresso così come il letame e la ‘sporcizia’ ove si
rotola e diletta convinto della vetta non meno che della mèta…
…Sì è vero è una ‘sporca faccenda’ così il titolo
appare in ogni giornale o canale preferito abdicando al ‘letto’ là ove un Tempo
dimenticato scorreva un nobile fiume tradito o solo avvelenato non men che
prostituito… fondare la città ove porre Diritto e decoro in nome e per conto
dell’uomo…
La definizione classica di ‘dirt’ (sporco) è materia nel posto
sbagliato; l’inquinamento è proprio questo: la concentrazione troppo elevata di
una sostanza in un luogo, o in un senso più ampio, di una sostanza o di un
processo fisico, distinzione che è necessario introdurre qui, visto che ormai
si parla di inquinamento sonoro e inquinamento di radiazioni. Al posto giusto e
nella giusta concentrazione, la sostanza, o il processo fisico, non solo
possono non essere nocivi, ma persino essere benefici (sì lo ammetto vostro
onore il fosforo di guardia segnala l’algoritmo d’un diverso composto infatti
con le mie Letture in taluni luoghi evolvo gli Universali Elementi donde
proveniamo rinnovandoli in un continuo processo alchemico qual [miracolo]
fisico digitalizzato verso l’altrui miglior destino divenendo per paradossale
contrastata materia ‘sporco’ della ‘stessa… faccenda’ diluita in diversa
difettevole scelta e/o pretesa…); i fertilizzanti contenenti fosfati sono
benefici in un campo di patate, ma non in un luogo o in un fiume; il sale nel
mare non è nocivo, nei campi coltivati sì. Perché il posto è sbagliato? Può
essere sbagliato da un punto di vista estetico, in un senso vicino a quello
originale della parola, relativo al piacere dei sensi. Il petrolio alla foce di
un fiume, la fuliggine su un edificio, le lattine di birra in un parco per
bambini, da un punto di vista estetico non meno che morale, bivaccano nel posto
sbagliato. Quindi risolvere il problema dell’inquinamento significa perciò
ridurre l’afflusso di una sostanza, o di (e qui vostro onore il fosforo di
guardia pone l’araldo del proprio ed altrui difettevole principio diluito e
distribuito senza principio alcuno… fondando ‘materia’ in nome del falso
progresso in moto contrario ad ogni Elemento da cui la Vita non men della
Verità al gambo recisa….) un processo fisico, in un luogo ‘sbagliato’ (riducendo la sostanza affine alla Verità
posta in pubblica pretesa, dacché conveniamo che è meglio coltivare nel proprio
ed altrui orto composto chimico con cui si è soliti raccogliere maggior
profitto alla serra ove ogni gas trionfa nell’anestetizzata Ragione senza
Elemento alcuno fondare processo e ‘fisico motivo’ ove l’Intelletto recluso
privato del Destino, cioè, ove la Natura e Dio e dovuta sana materia prosperano
e moltiplicano…)
Tutto ciò per introdurre e dire che sono
‘ufficialmente’ perseguitato dallo Stato ove addito ogni malaffare, Matteo mi
perdoni il comune destino apostrofato, mentre misuravo non più l’orto qual
agrimensore ma l’improprio profitto o bottino non d’una intera nazione ma
d’un sol partito…
…Fu così, infatti, che sgorgò oro nero non men del
padrone da ogni parabola distribuito che in nome del mercato globale l’ha pur
reclamato… il soldo sterco del diavolo allo stesso domandato con
sottinteso patto di rendere quanto concesso & finanziato al tasso fissato…
La parabola annunzia il falso Matteo ove
l’Elemento crocefisso… al nuovo processo [fisico]…
…Fu così, infatti, numerato e contato qual Tempo
passato eppur ritornato ma certo non creato, solo naufragato, dacché il
mestiere dell’agrimensore non piacque all’uomo dell’insano progresso, decise
così, come per Matteo, di perseguitarlo in nome e per conto d’una Storia non
ancora sepolta, in moto o onda contraria, di come l’oro (il l’oro oro…)sgorga e splende alla riva ove O’mar quant’è bello splende corre e riluce sopra
ogni onda per la dovuta ‘polizia’ del nuovo Creato…
Fui accusato e anche naufragato…
‘Se ho parlato male, dimostra il male che ho detto. Ma se ho
parlato bene, perché mi percuoti e perseguiti?’. Questa la Legge celeste, il
Dovere, che molti prendono ancora per una favola. Ammesso e non concesso, che
dire della Legge terrestre? Anche il Diritto è una favola [caro Matteo]? E i
tribunali e le prigioni? Castelli in aria? Non sanno che il pilastro del
Diritto di ciò che è retto e giusto – è la presunzione di innocenza, ossia che
ogni uomo dev’essere ritenuto innocente fino a prova contraria, e che non è lui
a dover dimostrare la propria innocenza ma è l’accusa a dover provare la sua
colpevolezza? Ecco la buona fede, colonna portante di Giustizia e Umanità. E
non conoscono il buon senso della norma giudiziaria più diffusa e in piedi da
oltre 2000 anni – in dubbio pro reo – per la quale nei casi dubbi o qualora vi
sia equipollenza di ragioni, dev’essere comunque preminente la tutela (e non
certo la persecuzione) dell’innocente, in quanto è meglio che rimanga impunito
un colpevole piuttosto che venga punito un innocente? ‘Affirmanti incubit
probatio’ – l’onore della prova spetta a chi afferma, a chi accusa.
Diversamente, ossia in mancanza o con insufficienza di prove, l’accusa equivale
ad un processo alle intenzioni – contrario alla Legge e al buonsenso, in quanto
evidenza di malafede – e pertanto l’accusatore, incorrendo nel reato di
calunnia, diventa l’accusato e il punibile. ‘Non giudicate, per non essere
giudicati’, poiché ‘di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel
giorno del giudizio’.
Come in Cielo, così in Terra!
…Quindi fui accusato o lo sono ancora per dedotto
fisico contrario processo contrastato non men che perseguitato dalla Storia,
giacché l’intera banda compreso il ‘mandante’, taciuto uomo di Stato, si
ritengono ‘aggrediti’ non men che danneggiati per quanto rilevato non men del
ricavato alla ‘parabola’ distribuito….
…Talché deduciamo che seppur aggrediti vilipesi
calunniati non men che danneggiati in ogni luogo ove depongo l’esilio, giacché
privato della fissa dimora, lo Stato impreca ed implora…
…La camicia non certo ho macchiato della nera
tinta petrolio sfumato alla moda…
…Sicché rispondere agli aguzzini di Stato mi par
cosa lieta, giacché in difetto (vero difetto) interpretativo di come il fatto
muta in Storia fondando falsa moneta…
…Va’ non solo Rimato ma corrisposto in dedotta non
gradita risposta…
È quindi per me come con tutti coloro i quali mi
accompagno in codesto processo [fisico] un onore, da codesti associati uniti
falsi umiliati offesi non men che aggrediti, esser non più perseguitato ma
addirittura, come la Storia insegna… e non più Stato, esser addirittura
indagato in attesa d’esser dalla banda prelevato… ma ancor posso dirmi
fortunato in quanto non del tutto pestato…
Ciò che Stato mai più sarà coltivato, infatti il
motto della camicia quanto del compagno che l’avversa, imperano ed ingannano,
non men della moda qual tinta divisa unita al comune motto della Storia… uccisa…
…Da Tempo immemorabile esiliato e non gradito con
il solo conforto di avere, come Matteo insegna, per ogni soldo neppur rubato
qual coltivato mestiere, un pur valido psicologo che potrà indicarmi la via
giusta dell’obitorio o cantina, ove in genere la materia sosta prima della
dovuta meritata Terra… mai sia detta tomba concessa oppur sepoltura…
…E come Socrate insegna, l’Ospedaliero di turno
non rileverà veleno alcuno, in quanto combatterò come lui il despota del comune
destino, beninteso non vi sia Matteo a prender nota del soldo maturato e
restituito, giacché mia devota divina ferma intenzione restituire ogni torto al
vero padrone…
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