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Owl Creek (54)
Al mattino quando Tom si svegliò, non riusciva a capire dove
fosse. Si tirò su a sedere, si strofinò gli occhi, e si guardò in-
torno; allora ricordò.
L'alba era fredda e grigia, e la calma ed il silenzio dei boschi
infondevano un delizioso senso di riposo e di pace. Non si
muoveva una foglia; nessun suono turbava la grande medita-
zione della Natura.
Gocce di rugiada pendevano dalle foglie e dai fili di erba.
Uno strato bianco di cenere copriva il fuoco, e un'esile filo di
fumo si alzava nell'aria.
Joe e Huck dormivano ancora.
Allora, lontano, nei boschi un uccello chiamò; un altro rispo-
se; poi si udì il martellare del picchio.
Gradatamente il fresco grigiore del mattino sbiancò, e altret-
tanto gradatamente i suoni si moltiplicarono e la vita si aperse.
La meraviglia della natura che si scuoteva dal sonno e che ini-
ziava il lavoro quotidiano, si svelava alla rapita attenzione del
ragazzo.
Un vermiciattolo verde si arrampicò su di una foglia rugiado-
sa, alzando due terzi del suo corpo nell'aria, e 'annusando in
giro', e poi riprendendo il suo cammino, perché, come Tom
diceva 'stava misurando'.
Quando il bruco vi si accostò di sua spontanea volontà, egli
rimase immobile come una pietra, in un'altalena di speranze
a seconda che la piccola creatura si avvicinava o si allonta-
nava; e quando alla fine, dopo un lunghissimo istante duran-
te il quale rimase dubbioso con il corpo curvo nell'aria, si av-
viò decisamente sulla gamba di Tom e vi iniziò un Viaggio, tut-
to il suo cuore esultò, perché ciò significava che stava per a-
vere un abito nuovo; senza ombra di dubbio, una sgargiante
uniforme da pirata.
Poi apparve una processione di formiche sbucate dal nulla,
e se andarono per le loro faccende: una lottava eroicamente
con un ragno morto che teneva tra le zampine e che era cin-
que volte più grande di lei; e lo portò diritto su di un albero
Una coccinella macchiata di marrone si arrampicò per la
vertiginosa altezza di un filo d'erba, e Tom si chinò su di
lei e disse:
Coccinella, coccinella, vola vola al tuo covo
e la tua casa è tutta in fiamme, e il tuo bimbo è tutto
solo
ed essa aprì le ali e andò a vedere, cosa che non sorprese
il ragazzo, perché sapeva da un pezzo che questo insetto e-
ra molto credulone per quello che riguardava gli...incendi..,
e più di una volta aveva fatto esperienza della sua credulità.
Poi avanzò uno scarabeo stercorario che spingeva convinto
la sua pallottola, e Tom lo toccò per vedere che ritraeva le
zampine sotto il corpo e fingeva di essere morto.
Ormai gli uccelli cantavano a gola spiegata.
Un tordo, il motteggiatore del nord, si posò su di un ramo
sopra la testa di Tom; e trillò un'imitazione del verso dei vi-
cini, in un rapimento di gioia.
Poi, in un turbinio di piume azzurre, scese in volo una gaz-
za chiassosa, che si fermò su di un ramoscello quasi a por-
tata di mano di Tom, piegò il capino da un lato, e occhieg-
giò l'estraneo con acuta curiosità; uno scoiattolo grigio e
un grosso esemplare di volpe passarono correndo, seden-
dosi ogni tanto per guardare i ragazzi e parlare di loro, poi-
ché quegli animali selvaggi non avevano mai visto prima,
con ogni probabilità, un essere umano, e non sapevano se
averne paura o no.
Ora tutta la Natura era sveglia e in movimento, e lunghi
fasci di sole fendevano il denso fogliame, vicini e lontani,
e qualche farfalla volteggiava sulla scena.
Allora Tom riscosse gli altri pirati e si misero tutti a grida-
re e a far chiasso, e dopo un minuto o due si erano spo-
gliati e si inseguivano cadendo uno sull'altro, nell'acqua
limpida e bassa del banco di sabbia.
Non sentivano nessuna nostalgia del piccolo villaggio ad-
dormentato oltre la maestosa distesa delle acque.....
(M. Twain, Tom Sawyer)
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