giuliano

domenica 12 luglio 2015

COSA E' LA RELIGIONE? (2)

















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Cosa è la religione?

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Cosa è la religione? (3)













Paul se la prende moltissimo e comunque non cambia nulla.
Il suo lavoro è del resto estremamente brillante.
Siamo andati di recente insieme a una mostra di pittura dove c’era una marina di Manet tutta giocata su stupende sfumature di grigio e di blu: si vedeva in primo piano una barca accanto alla quale stava, nell'acqua, una forma grigia non immediatamente riconoscibile.
- Quella cosa lì è inammissibile -, ha commentato Paul. 
Riconosco che si tratta sì di un modo piuttosto strano di accostarsi all’arte, ma non per questo del tutto infondato. Nell’arte, come nelle scienze, ogni particolare va descritto con la massima chiarezza e attenzione: non c’è posto per il caso.
Tuttavia la religione è qualcosa di più complesso.
Come per Dirac, l’idea di un Dio personale mi è estranea. Dobbiamo però tener presente che la religione impiega la lingua in modo diverso dalla scienza: la lingua della religione è, semmai, più vicina a quella della poesia. E’ vero che siamo portati a credere che la scienza si occupi di informazioni relative a fatti oggettivi, mentre la poesia tratta essenzialmente di fatti soggettivi: ne concludiamo quindi che se la religione vuole occuparsi di verità oggettive bisogna che adotti gli stessi criteri di verità della scienza.
Ma per parte mia trovo la divisione del mondo in una sfera oggettiva e una soggettiva operazione troppo arbitraria. Da sempre le religioni hanno parlato per immagini, per parabole, per paradossi: ciò significa che non vi è altro modo per riferirsi a quel tipo di realtà cui la religione si applica. Ciò, naturalmente, non significa che si tratti di una realtà solo immaginaria. E questo modo di ripartire il reale in una sfera oggettiva e una soggettiva non credo ci possa portare molto lontano.
Ecco perché sostengo che i progressi compiuti dalla fisica negli ultimi decenni hanno esercitato un influsso liberatorio sul pensiero: perché hanno dimostrato che i concetti di ‘soggettivo’ e di ‘oggettivo’ sono oltremodo problematici.
Tutto comincia con la teoria della relatività.
In passato, dire che due eventi sono simultanei era considerato un enunciato significativo e oggettivo, comunicabile con facilità e verificabile da qualsiasi osservatore.
Oggi sappiamo che nel concetto di simultaneità è incluso un aspetto soggettivo: due eventi che appaiono simultanei a un osservatore in quiete non sono necessariamente simultanei per un osservatore in movimento.
Tuttavia la teoria della relatività non relativizza integralmente il reale: è oggettiva in quanto ogni osservatore può dedurre, ricorrendo a calcoli, che cosa un altro osservatore ha percepito in passato o percepirà in futuro.
Siamo comunque molto lontani dal concetto classico di descrizione oggettiva. Questa lontananza si fa ancora maggiore nella meccanica quantistica. Ancora possiamo impiegare il linguaggio ‘oggettivo’ della fisica classica per avanzare enunciati relativi ad alcuni fatti osservabili. Possiamo ad esempio dire che una pellicola fotografica è stata esposta, o che si sono formate goccioline d’acqua.
Ma sugli atomi non possiamo dire nulla.
E le previsioni che possiamo eventualmente avanzare sulla base di questa scoperta dipendono dal nostro modo di porci nella situazione: e in quest’ambito l’osservatore ha la libertà di scelta.
Naturalmente, non fa differenza se l’osservatore sia un uomo, un animale o una macchina: però non è più possibile avanzare previsioni senza tener conto dell’osservatore o delle modalità d’osservazione. In questo senso ogni processo fisico ha un aspetto soggettivo e uno oggettivo.
Oggi sappiamo che il mondo oggettivo della scienza ottocentesca era in effetti solo una riduzione, una idealizzazione, che non rappresenta tutto il reale.
E’ probabile che in futuro si dovrà ancora, nell’accostamento al reale, distinguere tra sfera soggettiva e sfera oggettiva, e tracciare una linea di separazione tra questi due ambiti. Ma dove esattamente corre questa linea di separazione dal mondo in cui si guarda alle cose: in una certa misura siamo liberi di stabilire questo confine. Ecco perché capisco benissimo l'impossibilità di parlare di questioni religiose impiegando un linguaggio oggettivo: e che religioni diverse si esprimono ricorrendo a differenti forme spirituali è un'obiezione priva di fondamento.
Sono forme diverse ma forse complementari l’una all'altra, sebbene possano escludersi a vicenda, e tutte necessarie per dare un'idea delle vastissime possibilità inerenti al rapporto dell'uomo con il principio dell'ordine’.
(W. Heisenberg, Fisica e oltre)

Parli di cose che non conosci, Aristeo, o conosci in modo distorto….
Da quando le querce di Dodona non stormiscono più e l’oracolo di Delfi ha una sola stralunata profetessa pare che gli spiriti intermediari, i dèmoni che ispiravano gli oracoli si siano eclissati.
Che la nascita del vostro Messia abbia reso gli oracoli muti?
Io stesso ho consultato la parola nascosta di Apollo, i primi tempi del mio regno, e ne ho avuto una risposta sibillina: ‘Il grande palazzo è crollato non vi è più capanna né alloro, né sorgente profetica....’.
Come a dire: inutile chiedere, qui non ti risponderà nessuno…
La vera ragione è che gli oracoli, forse, hanno fatto il loro tempo. Ma anche, la causa occasionale è nella colpa degli Stati, ora pacificati sotto il dominio di Roma, che non promuovono più consultazioni pubbliche circa il bene comune. Il massimo che ultimamente si chiedeva loro erano i pronostici di faccenduole private: ‘Devo intraprendere il mio viaggio?’. ‘Mi conviene spostarmi?’.
I misteri sono invece tentativi, assalti all'inconoscibile. Noi che nel nostro credere veniamo accusati di mente ottusa e infantile adoriamo un’unica divinità sotto diversi nomi. Invochiamo attraverso gli Dèi subordinati il Padre degli Dèi e degli uomini. In quanto al tuo Paolo di Tarso, costui cambia le sue opinioni su Dio come certi polipi che cambiano colore secondo le rocce alle quali si attaccano. Voi galilei dite di essere superiori al Fato, al Sole e alla Luna, dopo che avete ricevuto il battesimo. Eppure, come nel vostro comportamento siete terrestri! Gli scheletri dei cosiddetti martiri vengono da voi sepolti sotto gli altari, la traslazione avviene con sfarzo, grandi folle sontuose. Quelle ossa pulite con olio sacro sono rivestite di tuniche d’oro: ed ecco la guarigione di un cieco, di un sordomuto appena le toccano. Nel potere delle reliquie le potenze della....
















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