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Bum-Bum
Prosegue...
...In chi si aggrappa al sogno...
L’uno con
la gazzetta in mano, l’altro con una vanga sulla spalla pronto a mettere in
atto il contenuto del giornale…
Che
‘onesto’ trionfo nello sguardo di mio zio mentre marciava alla volta del
bastione!
Che gioia
intensa nuotava nei suoi occhi quando si fermò accanto al caporale e gli lesse
dieci volte il capoverso, mentre questi lavorava, per timore che magari facesse
una breccia troppo larga o troppo stretta…
Ma quando
la ‘chamade’ rullò e il caporale aiutò zio Tobia a salire sulla terra
conquistata, con le bandiere in mano sui baluardi… cielo! terra! mare… ma a che
servono le apostrofi? Con tutti i vostri elementi asciutti o bagnati, mai
riuscirete a comporre una droga così eccitante…
Su questo
sentiero di felicità per molti anni e secoli, senza interruzione di sorta, a
meno che il vento soffiasse per una settimana o dieci giorni sempre verso
ovest, il che impediva al corriere di giungere dalle Fiandre con le notizie e
teneva in apprensione i due, su questo sentiero, dico, zio Tobia e Trim
camminarono…
…Ogni
anno e talvolta ogni mese con un’invenzione o una trovata aggiungevano
continuamente nuovi vantaggi e migliorie alle loro fortificazioni, e nel far
questo offrivano a se stessi sempre
nuovi motivi d’entusiasmo e di diletto…
Le
campagne del primo anno vennero condotte dall’inizio alla fine in base al
semplice metodo riferitovi. Nel secondo anno, in cui zio Tobia s’impadronì di
Liegi e Ruremond, pensò di poter affrontare la spesa di quattro bei ponti
levatoi, due dei quali ho avuto modo di descrivervi in uno dei volumi
precedenti. Alla fine dello stesso anno aggiunse un paio di porte a
saracinesca, che vennero trasformate in seguito in macchine da guerra, e
durante l’inverno zio Tobia, anziché concedersi il dono di un bell’abito, come
sempre a Natale, si regalò una splendida garitta da collocare in un angolo
della spianata presso il terrapieno dello spalto, là dove era stato lasciato un
piccolo spiazzo che doveva servire a lui e al caporale per le consultazioni di
guerra…
La garitta
sarebbe stata utile in caso di pioggia!
…L’indomani
mattina vi fu l’assalto alla controscarpa posta tra la Deule inferiore e la
porta di Sant’Andrea a destra, e tra quella di Santa Maddalena e il fiume a
sinistra…
Fu senz’altro
l’attacco più memorabile di tutta la guerra, il più audace e ostinato. Dovrei
aggiungere che fu anche il più sanguinoso, perché costò la vita di cento paia
di scarpe fra gli alleati.
Zio Tobia
si preparò ad allestirlo con gran solennità!
Alla
vigilia del gran giorno, andando a letto, ordinò di tirar fuori da un angolo
del vecchio baule, in cui riposava da molti anni, la parrucca delle grandi
occasioni, e di porla sul coperchio, pronta per il mattino seguente. E la prima
cosa che fece, ancora in camicia, appena giù dal letto, fu di indossarla; poi
s’infilò i pantaloni e abbottonati, si affibbiò la cintura della spada; e già stava
estraendola dal fodero, quando si ricordò che doveva radersi la barba; così
dovette togliersela, perché non gli desse noia durante la rasatura.
Cercando
di infilare la giacchetta militare ed il panciotto zio Tobia osservò lo stesso
inconveniente per la parrucca: gettò via anche quella. Così per un motivo o per
l’altro, come sempre capita quando si ha premura, erano le dieci, cioè un’ora e
mezzo più tardi del solito… quando mio zio scese in campo…
Zio Tobia
non aveva ancora voltato l’angolo della siepe di tasso che separava l’orto
dalla spianata, quando scorse il caporale che aveva cominciato l’attacco senza
di lui.
Lasciate
che mi interrompa per abdicare alla fervida immaginazione del lettore il
profilo del caporale nella foga dell’assalto, come apparve a zio Tobia non
appena giunse in prossimità della garitta, ove Trim era al lavoro; poiché mai
più vi capiterà di vedere qualcosa di simile in una combinazione tanto
grottesca e bizzarra.
Il
caporale…
Attenti a
calpestare le sue ceneri, voi, uomini di genio… poiché egli è vostro parente.
Togliete le erbacce dalla sua tomba, voi, uomini buoni, poiché è vostro
Fratello…
Oh,
caporale! Se ti avessi con me ora che posso offrirti una cena e protezione, oh
come ti colmerei di tenerezze!
(Sterne)
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