Precedenti capitoli:
I Riformatori (Prima Parte)
Prosegue in:
Ritmo irregolare Passo sciolto
Il mostro
scruta divora e compone falsa materia con la sola certezza di una superiore
pretesa per rinascere a miglior elemento, giacché il limite terreno della
manifesta sua visione, o sonno eterno, è scarso ingegno illuminato d’opposto
immenso. Inganno ben curato e diluito nel Tempo! Giacché nel creare l’opera
all’Universo affissa qual stella nell’orbita compiuta e scrutar altrui destino
con l’ausilio e meccanicismo la qual
posta in essere grazie l’altrui martirio, è limitato intento (spacciato per grande et immenso lume
in nome e per conto del progresso) all’occhio di cui sazia l’appetito, cui
allieta sonno e sogno, non certo lo Spirito assente all’invisibile orbita cui
attratto comporre più certo e divino Universo. Cosicché, se pur in apparente
intelligenza e pretesa questo mostro ad ingombrare il Sentiero, e nulla di vero
anche se creato nel vero, è più di quanto manifesto in un Evo antico
accompagnato da un diverso e più incerto mito qual destino giurato: lotta in
ugual Abisso quando un nobile scudiero nobile ed armato solo del suo coraggio,
accompagnato al suo Trovatore, combattevano dèmoni draghi ed altri più taciuti
mostri strani. Questi incubi ed incompiuti animali i quali corrono ininterrotti
più veloci del vento, apportare maleficio scomporre il Tempo con l’energia
rubata all’elemento, complice il loro Dio. Comporre ugual visione assente alla
realtà barattata per allucinazione al crocevia nominato delirio nel sonno
destato di un Trovatore armato, combattere dèmoni mostri draghi e malefici
materia e Tempo, armato solo della Poesia dell’infinito Universo. Noi appariamo
in cotal schermi comporre o solo ricomporre vita e luce smarrita al teatro
della corrotta oscura loro dottrina, e da una strana armatura rivestita
difendere il ‘feudo’ nominato vita. Loro, invece, donare il sonno eterno ad una
morte annunciata in nome del Tempo ed ingurgitare sangue di Dio rubando il
Graal dell’eterno segreto eternamente conteso: crocevia del Bene e il Male
quale materia scomporre, o solo all’alito loro appassito, comporre la vita.
Circuiti di materia comandata e costretta. Mostri e ragni entro e fuori
‘parabole’ di oscuri intenti. Noi, signori miei, in codesto impervio passo e
cammino nutriamo cotal dubbio e poetico intento e con loro visione trasmutata
in digitale possessione dal dèmone e diavolo nutrita o solo barattata alla
ragnatela di ogni via o sentiero che sia.
Il male
esiste e su questo non basta l’esilio ad esprimere dissenso! Il male va
descritto con l’ausilio e contributo di ogni sogno dio e poeta o artista che
esso sia per sconfiggere questo tramonto all’alba dell’infinita vita…
Varianti
caselli & pedaggi, soste & patemi, saldi & aumenti, anatemi &
formule alchemiche di materia risorta alla borsa ricomposta; ferreriere &
ferrari senza posta & sosta; saldi al museo della cultura ove anche il nìno
trema paura da siffatta velata e dubbia natura; felicità & incidenti…,
strani accidenti accompagnati da miracoli predicati; verbi posati in papiri
rinati alla casta risorti quali geroglifici incompresi promuovere lavoro
globalizzato in nome dei faraoni di stato - al quinto mandato possono edificare
piramide & dormire sonni tranquilli nonché eterni in onor dello schiavo con
loro sacrificato - ; signori & padroni del mito ove anche il tempo un
inutile pretesto & dettaglio - un contrattempo all’olimpo comandato -;
fiabe in terza dimensione al cellulare narrate dalla stessa cultura ove ogni
parabola manifesta & promessa & anche infelicemente interpretata &d
espressa annunciata dal ‘verso’ quale messaggino di sapere raggiunto in volgare
sputato o forse solo ubriaco o narcotizzato - qual debito al templare in ogni
loro animo taciuto al compromesso giurato & votato - il dèmone è così appagato
-; cemento & catrame polveri & rifiuti armi & guerre convenuti,
spie & strategiche economie velate combattere giostre e accadimenti -
contendere benessere & paradiso -; sguardi incrociati tra falsi allarmi di
stati amici armare e difendere il domani paradiso sperato dall’inferno
predicato & il boia comandato - templare velato di nero vestito -
annunciare secolare riscossa alla borsa promessa: armare terrore all’incudine
della nuova lega quale invincibile arma forgiata ove ogni mura promette gambero
condito alla città affogata & tornare - così - a galoppo spedito alla cinta
qual fondamento del feudo difeso - tal storia è così narrata in attesa di
procedere in Omerico mito ove Ulisse attende di riprendere sofferto cammino dal
barbaro tradito & anco nutrito; nobili & miseri disgraziati entro le
mura cinte del feudo difeso ammirare il concime scendere qual promessa di neve
imbiancare la manna nominata progresso gridare al miracolo rinato affogato in
sottile polvere inalata in brevi intervalli sospesi fra un purgatorio & il
paradiso tacendo l’inferno del negato martirio; commercianti & osti felici
concimare piazze e fiere ambulanti nel pil che sale & scende animare piste
artificiali & (r)impianti sofferenti rimembrare passo antico non avendo -
in verità et per il vero - bene compreso alchemica formula dal mago taciuta
affogare cotal natura dell’eretica vita così perseguitata nello spirito
promosso e condito qual miglior vigna & regale pasto nel ricordo della
panza - qual fiero e vero elemento nonché concreta sostanza… - per ogni osteria
lungo il passo e la via…; seppellire in apocalittico avvenire viaggi immaginari e virtuali in algoritmo
innestato & in parabola a reti unificate predicato quale progresso &
araldo di benessere raggiunto nel girone ove tutto possibile nel bilancio
falsato di codesto purgatorio donato: traguardo di un futuro paradiso
nell’inferno raggiunto quale vera Apocalisse celata - o solo velata - nella
falsità di ogni giorno predicata, giacché basta pagare il dovuto obolo o sana
‘mazzetta’ al Giubileo promosso o ad altro illustre ciambellano di corte o di
stato presenziato e nominato qual secolare incaricato per l’opera dovuta del
regno promesso nel templare compresso di pace & benessere alla culla del
Bambino tradito & purtroppo anche così miseramente custodito per ogni sala
parto ove - in verità e per il vero - abortito dal primario templare macellaio
di stato…
(G. Lazzari, l'Eretico Viaggio)
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