Precedenti capitoli:
L'amico amerikano (15/1)
Prosegue con...
Matteo come Matteotti (17/8)
….Per chi ha letto per intero il libro di
Snyder - o solo ha provato e prova quella paura che ancor regna ed impera qual
potente narcotico della Ragione a suffragio di ben altra ‘materia’ e
‘principio’ diluiti e distillati quali morbi antichi contrari alla vera Natura
dell’uomo e prima di lui l’Elemento da cui nato, può coniugare - ed a tratti
intendere fors’anche se ancor riesce a meditare - sulla propria quanto altrui
‘pelle’ - i sottili fili (o legami) della ‘visibile’ pur ‘invisibile’ Storia, e
non solo quella narrata…
…Così da poterne decifrare il Tempo d’una
diversa ed opposta Genesi in cui inciampato e caduto (sempre per causa d’un
piccolo imbecille divenuto adulto) (in)preda ad uno strano delirio nei medesimi
secoli figurato e più volte narrato, ed in cui, ognuno nato qual uomo insetto
ape formica… suo malgrado divenuto…
…Ed in cui l’uomo - o per meglio dire - ciò di
cui resta dell’‘umano’ (in)preda non più ad un ragno all’alveare destinato (e
già narrato), o se preferite, al futuro formicaio approdato, quale atroce
mitologico destino (anche questo più volte narrato in codesto lungo ‘omerico’
Viaggio) del dovuto (polifemico-malefico) pasto dell’Intelletto ‘annebbiato’
‘confuso’ ‘incastrato’ nella ‘difettevole’ (invisibile) trama della ‘cavernosa’
spirale della Storia ‘naufragata’ ‘avvolta’ ‘avvinghiata’ senza apparente
traccia di ‘se medesima’ divincolarsi nella prima ed ultima fuga preferita…
…In assenza della reale vera consistenza nell’invisibile
tela in cui ogni Ragione e con essa (futura e remota) Filosofia compromessa,
quali fitte simmetriche secolari trame oscurare la lucida appartenenza con cui
Madre Natura per sempre crea ed evolve in medesima Spirale in cui evoluto e ad un
più elevato codice sottratto: (s)barre in cui non solo Odisseo recluso…
…Sino alla cantina futura stiva della perenne
deriva in cui l’insetto non più uomo né ape o formica dispiega la nuova, e
taluni dicono e ciarlano, lucida follia…
…Coronare cioè il Sogno d’una Vita ad una Barca
convenuto e sperare dalla mattina alla sera l’eterna fuga nella fitta tela
d’una cantina costruita…
…La Vela e non certo la Tela in cui suo
malgrado inciampato al nodo d’un più vasto Oceano divenuto Vento…
…Si snodano così riflessioni morali nonché etiche
di notevole portata. Giacché il ‘quadro’ delineato nelle più fosche e lucide
tinte da panorami sicuramente già ampiamente conosciuti ed ora di nuovo
consolidati rappresentare e figurare, non meno dell’antico affresco europeo da
cui nato ed ispirato, il Tempo della Storia…
…Ed ove, se pur apparentemente distanti in
realtà a medesima ‘deriva’ naufragati nonché ancorati in ciò che vorrebbe
comporre o ispirare diverso e ben più accreditato ‘panorama’ raffigurare
l’araldo d’una diversa superiore Natura da cui nati in medesima stirpe e stiva
divenuta, e non certo Albero maestro in cui il Vento della Natura veleggia
verso la pur famosa Terra (persa ma quantunque) Promessa…
…Abdicando Mito e Bibbia barattati per l’Anima
Mundi della vera Natura naufragata all’isola o deriva d’un nuovo continente con
cui fondare Intelletto Ragione e Vita…
…In verità e per il vero regna un costante
graduale ‘adeguamento’, e se pur tinte toni sfumature accenti e diverbi
apparentemente divergenti, in realtà l’uniformità così come l’intero destino d’una
presunta società evoluta si misura e confronta dalle proprie ed altrui merci ‘nella
e della’ stiva…
…Non regnano, in senso prettamente gnostico adottato,
principi spirituali non men che morali, per questo c’è sempre il rischio
d’esser perseguitati derisi promessi ed in ultimo promossi dall’eterno Tempio…
al Golgota di ben altro inferno…
…Regnano, pur l’apparenza, ben altri diversi
opposti principi, così se si vuol rimanere fedeli alla propria Natura come a
Madre Natura emerge, o almeno dovrebbe, un istinto oltre che naturale dissenso nel
dovuto rifiuto proprio dalla stessa ispirato…
…Cioè, quando prendiamo cognizione della
‘materia’ celebrare ed edificare opposta armonia al contrario di come è o
dovrebbe esser la Vita Verità e relativa Via, sorgono confini e perimetri della
reale planimetria in cui l’intera esistenza prigioniera, quindi, un più
profondo pensiero Gnostico misurarne relativa appartenenza ed in cui, come
detto, l’Anima Mundi albergata ed alla tela avvinghiata, se pur in taluni
aspetti, soprattutto circa la Natura stessa - quindi del male - erroneamente ‘radicalizzata’
e ampiamente disquisita relativamente all’interpretazione gnostica, e della
quale seppur la divergenza, anche ‘noi’ eterni Stranieri di quanto
impropriamente creato nella successiva Genesi d’un Dio (comunque) mal
interpretato…
…Adottando al parlamento dello Spirito quanto
dell’Anima Mundi della Natura un Primo Dio quale vero Architetto ‘del e nel’
miracolo dalla Natura per sempre celebrato pur in difetto interpretativo di
cotal dottrina erroneamente applicata ed eleggendo così un diverso opposto
secondo dio… mal coniugato…
…Quindi se solo ci illudiamo che in taluni
luoghi ‘uniti’ e ‘albergati’ sotto l’Egidia di miglior governo e parlamento
derivato ci troviamo, in verità e per il vero, ‘reclusi’ in pessimo difetto
interpretativo oltre che enunciata dottrina erroneamente adottata. In quanto -
ripeto a me stesso così ai destinatari di cotal riflessione - che se pur il
principio di elevato traguardo e sempre ostentato quanto celebrato, in verità e
per il vero, il pane con cui nutriamo lo Spirito dalla terra derivato ben più amaro
ingiusto, e come rimembra il poeta, ‘salato’ quando assaporato nell’altrui
regno ove cotal dottrina nidifica impera…
ed avvalena!
Con tutti i ciarlatani che hanno tentato di
farne Storia!
…Purtroppo il vero traguardo agognato e
celebrato al quale Principio e Ragione prostituiscono ogni radice alla chioma
d’un albero malato per propria difettevole natura, consiste nel rendere un uomo
simile alla formica, o meglio e mi correggo, un pidocchio se pur l’estesa
corteccia celebra non meno il papiro derivato così da esternare con maggior
linfa quanto evoluto e dalla stessa distanziato…
…In verità dalla corteccia al tronco
mortificato e abbattuto qual secolare Genio dell’eterna civica contesa, nutrire
più profonda e matura riflessione, ben reciso dagli omuncoli divenuti per
l’occasione future formiche non men che pidocchi e scrofe dell’eterno limitato
viaggio da ogni Ulisse celebrato, e come dicevo, ‘dalla e nella’ corteccia conservato
e dicono rimembrato - ma di certo - ripeto meco non certo ispirato; giacché se
così fosse, ci troveremmo in ben diversa Natura edificata e di certo non
afflitta né scalfita dall’eterna sega di codesti omuncoli di bassa se pur
apparente alta elevatura...
…Ricchi, così almeno ci dicono, medesime
cortecce in papiri digitalizzati non men che sfogliati e anche bruciati, ricchi
di ciò e da cui si compone il nero concime della Terra…
Sì non posso che trattarlo qual concime, il
quale è bene rimembrare giacché proprio su questo vien edificato ogni nuova
pretesa dell’Impero.
…Distanze o diversità, in verità e per il vero,
appartengono solo al variegato mondo della Natura la quale per sempre crea, proprio
quando ci accorgiamo nel totale dissenso d’una diversa gnosi adottata e
relativa opposta presa senza coscienza alcuna, pensano edificare al calendario
di codesta antica nuova luna solo l’uniformità (o peggio unicità) la quale
evidenzia la reale prospettiva ampiamente ricordata all’alveare dove, se non erro,
un eretico filosofo annoverò nel difetto il vero e sano fondamento della
civiltà…
…Evidenziandone il male celebrato non men che
stimolato…
…Io che scrivo cogito penso e medito nel Bene
quanto nel Vero ed in nome e per conto di Madre Natura sono perseguitato in
nome del contrario il quale deve regnare come il vero miele concimato…
…Allora bisogna prendere spunto ed ispirazione
da antichi ed illustri, oltre che Filosofi, pionieri d’una nuova Terra e fondarne
una per ogni giorno del calendario di codesta luna in una invisibile simmetria
corrisposta, ove il compito consiste nel proseguire il lavoro già iniziato da
come Tempo e Creato nato, e siccome credo anche in un ancor più antico Filosofo
in ragione del mio nome, l’Anima e lo Spirito, in verità e per il vero hanno
risposto così come io a loro, al segreto appello…
…E per ogni inverno come primavera celebro la
Rima della vita così come il saggio maestro rifletteva…
Era
inverno ora è estate…
Era
estate ed ora è inverno, di nuovo.
La Natura
ama tanto le sue Rime che non si stanca di ripeterle.
Così
dolce e completo l’abito d’ogni stagione attraversata in nome mio e da altri
Spiriti che incontro e con cui parlo…
Quale
Poema la Natura: un’epica in endecasillabi sciolti, arricchita da migliaia di
Rime sonore.
…Mentre
divento povero ogni giorno mi arricchisco di questa linfa in nome della Vita…
Che
significa la bellezza della Natura (riflessa nella società in cui viviamo)
quando gli uomini sono volgari?
Noi
andiamo ai monti come ai laghi per vedere riflessa in essi la nostra serenità;
perciò quando sereni non siamo, non ci andiamo affatto!
Chi può
essere sereno in un paese in cui sia i governanti che i governi sono privi di
principi?
Il continuo
ricordo della miseria dei politicanti basta a guastare le mie passeggiate
(avvelenate da questi omuncoli).
I miei
pensieri suonano assassinio per lo Stato, invano mi sforzo di volgere alla
Natura la mia attenzione: i miei pensieri inevitabilmente congiurano contro
questo stato attuale.
E sono
ancor più certo che ogni uomo retto cospirerà contro ciò che divenuto e giammai
stato…
(H. D.
Thoreau accompagnato da Giuliano…)
Nessun commento:
Posta un commento