giuliano

domenica 13 giugno 2021

[IL RACCONTO DELLA DOMENICA, ovvero: LA NATURA] STREGATA (29)

 

























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Di Streghe & Stregoni (di Domenica) (28/1)


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Uno strumento per fare strumenti...


& con il Racconto della Domenica,


ovvero, da qual bocca la verità (mai detta!) (30/1)











Sulla lunga strada della mia Histoire, nei trent’anni che le ho dedicato, questa orribile letteratura di streghe e stregoni, non meno di sciamani in nome e per conto della Natura, mi è passata e ripassata spesso tra le mani. Prima ho esaurito i manuali dell’Inquisizione, le asinerie dei domenicani (Flagelli, Martelli, Formicai, Fustigazioni, Lanterne, eccetera, sono i titoli dei loro libri). Poi ho letto i parlamentari, i laici che a quei monaci si sostituiscono, e pur nutrendo disprezzo per loro, quasi li eguagliano in idiozia.

 

Ne accenno altrove.

 

Qui noto soltanto che, dal l300 al 1600, e oltre, la giustizia è identica.

 

Anzi in taluni odierni ugual medesimi accadimenti: PEGGIORA!




 È stupefacente vedere in questi Tempi vagamente accennati e tanto vari, questi uomini di culture diverse non riuscire ad andare avanti. Poi si capisce bene che gli uni e gli altri sono impediti: nani avversi agli DEI DELL’IMMACOLATA NATURA, accecati, che il veleno del loro principio li rende ubriachi e selvaggi.

 

Questo principio è dogma e (violento) figlio di una radicale ingiustizia:

 

Tutti perduti, per uno solo, non solo puniti, ma degni d’esserlo, GUASTI A PRIORI E CORROTTI, morti a Dio ancor prima di nascere. Il poppante è un dannato.




 Due cose si possono dire su quest’antica odierna epoca, non contraddittorie: lo spirito di Satana ha vinto (seppur un poco appestato e afflitto!), ma è morta la stregoneria.

 

Ogni taumaturgia, sacra o diabolica, è parecchio in crisi, allora. Stregoni, teologi, sono ugualmente impotenti. Specie d’empirici, invano supplicano una fortuna soprannaturale, capricci della grazia, quelle meraviglie che la scienza chiede soltanto alla Natura, alla Ragione.

 

I giansenisti, zelanti, in tutto un secolo ottengono un piccolissimo, buffo miracolo.




I gesuiti hanno meno fortuna, anche se ricchi e potenti, non riescono a procurarsene, a qualunque cifra, e s’accontentano delle visioni d’una ragazza isterica, suor Marie Alacoque, spaventosamente sanguigna, che vedeva solo sangue. Davanti a tanta impotenza, la magia, la stregoneria, si potrebbero consolare. Ecco, in questa decadenza della fede nel soprannaturale, l’uno segue l’altra. Nell’immaginazione erano legati, nel terrore medievale. Nella risata e nello sdegno, eccoli ancora insieme.

 

Il sabba scompare.

 

Perché?




Perché è ovunque. Entra nei costumi. Le sue pratiche diventano la vita comune.

 

Dicevano del sabba:

 

Mai donna tornò incinta. Rimproveravano al Diavolo, alla strega, d’essere nemici della procreazione, odiare la vita, amare la morte, il nulla, eccetera. Ma proprio nel pio Diciottesimo fino all’attuale Secolo secolo, quando la strega muore, l’amore per la sterilità, la paura di generare, sono la malattia di tutti.




Se Satana legge, ha di che ridere, se legge i casisti, suoi continuatori. Ci son differenze? Sì. Satana, in tempi di spavento, fu buono con gli affamati, pietoso coi poveri. Ma questi hanno pietà del ricco. Con i suoi vizi, lusso, vita di corte, è un poveraccio, miserabile, un accattone. Va a confessarsi, in umiltà, minaccia, per estorcere al dottore un permesso a peccare in coscienza. Qualcuno (se coraggioso) scriverà un giorno la straordinaria storia della viltà del casista che si vuol tenere il penitente, dei vergognosi espedienti cui si abbassa.

 

Gran divertimento per Satana scoprire suoi fedeli tra la gente perbene, le brave famiglie regolate e osannate  dalla Chiesa. Gente per bene. Talvolta anche il Diavolo o Satana in persona li maledice. La donna di mondo che tien su la casa con la grande risorsa del tempo, l’adulterio e l’inganno per lucro, ride della prudenza, e minaccia coraggiosa l’antica natura.




La famiglia pia segue solo il gesuita. Per conservare, concentrare il patrimonio, lasciare un figlio ricco, penetra nelle vie trasversali della nuova spiritualità, ovvero: fondare e infliggere senza pietà alcuna qualsiasi inganno verso Madre Natura.

 

Bella profondità.

 

Povero Satana, sei proprio sorpassato.

 

Umiliati, guarda, riconosci i tuoi figli: i medici dell’anima e del corpo, ancor più figli suoi legittimi, nati dall’empirismo popolare chiamato stregoneria, eredi prediletti, cui ha lasciato l’altissimo patrimonio, non se ne ricordano abbastanza. Sono ingrati verso la strega che li ha preceduti, anzi hanno per sempre rinnovato il patto, l’antico patto inquisitorio, avversare il morbo incompreso (seppur, con dotti proclami, accompagnati da deliranti analitiche, nonché nuove formule psicologiche, unite da congiunti astrali), ....inquisito perseguitato ed in ultimo... curato (in codesto Atto d'un Tempo immobile e malfermo).  




Di più.

 

Questo re decaduto, padre loro e autore, lo frustano furiosamente. TU QUOQUE, FILI MI. Forniscono a chi se ne fa beffe armi crudeli. Già quelli del Sedicesimo secolo prendevano in giro lo Spirito, che da sempre, dalle sibille alle streghe – compresi oracolari – sciamani derivati in odor di Natura o demoni della Terra, hanno turbato e gonfiato la terrena esistenza.

 

Sostengono che non è Diavolo, né Dio, ma come dice il medioevo: Principe dell’aria.

 

Satana sarebbe solo una malattia. Il possesso sarebbe soltanto l’effetto della vita prigioniera, seduta, sterile e tesa dei chiostri o templi affogati (e successivamente distrutti per abdicare - o lo passo cedere - senza diritto e titolo nobiliare alcuno, con solo l’inganno accompagnato dall’arguta demente saccenza di Stato, tramutare lo passo detto in più nobili residenze) nella delirante… Natura.

(Michelet)










 

 

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