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Di Streghe & Stregoni (di Domenica) (28/1)
Prosegue con...:
Uno strumento per fare strumenti...
& con il Racconto della Domenica,
ovvero, da qual bocca la verità (mai detta!) (30/1)
Sulla lunga
strada della mia Histoire, nei trent’anni
che le ho dedicato, questa orribile letteratura di streghe e stregoni, non meno
di sciamani in nome e per conto della Natura, mi è passata e ripassata spesso
tra le mani. Prima ho esaurito i manuali dell’Inquisizione, le asinerie dei
domenicani (Flagelli, Martelli, Formicai,
Fustigazioni, Lanterne, eccetera,
sono i titoli dei loro libri). Poi ho letto i parlamentari, i laici che a quei
monaci si sostituiscono, e pur nutrendo disprezzo per loro, quasi li eguagliano
in idiozia.
Ne accenno
altrove.
Qui noto
soltanto che, dal l300 al 1600, e oltre, la giustizia è identica.
Anzi in
taluni odierni ugual medesimi accadimenti: PEGGIORA!
Questo
principio è dogma e (violento) figlio di una radicale ingiustizia:
Tutti
perduti, per uno solo, non solo puniti, ma degni d’esserlo, GUASTI A PRIORI E
CORROTTI, morti a Dio ancor prima di nascere. Il poppante è un dannato.
Ogni
taumaturgia, sacra o diabolica, è parecchio in crisi, allora. Stregoni,
teologi, sono ugualmente impotenti. Specie d’empirici, invano supplicano una
fortuna soprannaturale, capricci della grazia, quelle meraviglie che la scienza
chiede soltanto alla Natura, alla Ragione.
I giansenisti,
zelanti, in tutto un secolo ottengono un piccolissimo, buffo miracolo.
I gesuiti hanno meno fortuna, anche se ricchi e potenti, non riescono a procurarsene, a qualunque cifra, e s’accontentano delle visioni d’una ragazza isterica, suor Marie Alacoque, spaventosamente sanguigna, che vedeva solo sangue. Davanti a tanta impotenza, la magia, la stregoneria, si potrebbero consolare. Ecco, in questa decadenza della fede nel soprannaturale, l’uno segue l’altra. Nell’immaginazione erano legati, nel terrore medievale. Nella risata e nello sdegno, eccoli ancora insieme.
Il sabba
scompare.
Perché?
Perché è ovunque. Entra nei costumi. Le sue pratiche diventano la vita comune.
Dicevano
del sabba:
Mai donna
tornò incinta. Rimproveravano al Diavolo, alla strega, d’essere nemici della
procreazione, odiare la vita, amare la morte, il nulla, eccetera. Ma proprio
nel pio Diciottesimo fino all’attuale Secolo secolo, quando la strega muore, l’amore
per la sterilità, la paura di generare, sono la malattia di tutti.
Se Satana legge, ha di che ridere, se legge i casisti, suoi continuatori. Ci son differenze? Sì. Satana, in tempi di spavento, fu buono con gli affamati, pietoso coi poveri. Ma questi hanno pietà del ricco. Con i suoi vizi, lusso, vita di corte, è un poveraccio, miserabile, un accattone. Va a confessarsi, in umiltà, minaccia, per estorcere al dottore un permesso a peccare in coscienza. Qualcuno (se coraggioso) scriverà un giorno la straordinaria storia della viltà del casista che si vuol tenere il penitente, dei vergognosi espedienti cui si abbassa.
Gran
divertimento per Satana scoprire suoi fedeli tra la gente perbene, le brave
famiglie regolate e osannate dalla
Chiesa. Gente per bene. Talvolta anche il Diavolo o Satana in persona li maledice.
La donna di mondo che tien su la casa con la grande risorsa del tempo, l’adulterio
e l’inganno per lucro, ride della prudenza, e minaccia coraggiosa l’antica natura.
La famiglia pia segue solo il gesuita. Per conservare, concentrare il patrimonio, lasciare un figlio ricco, penetra nelle vie trasversali della nuova spiritualità, ovvero: fondare e infliggere senza pietà alcuna qualsiasi inganno verso Madre Natura.
Bella profondità.
Povero
Satana, sei proprio sorpassato.
Umiliati, guarda, riconosci i tuoi figli: i medici dell’anima e del corpo, ancor più figli suoi legittimi, nati dall’empirismo popolare chiamato stregoneria, eredi prediletti, cui ha lasciato l’altissimo patrimonio, non se ne ricordano abbastanza. Sono ingrati verso la strega che li ha preceduti, anzi hanno per sempre rinnovato il patto, l’antico patto inquisitorio, avversare il morbo incompreso (seppur, con dotti proclami, accompagnati da deliranti analitiche, nonché nuove formule psicologiche, unite da congiunti astrali), ....inquisito perseguitato ed in ultimo... curato (in codesto Atto d'un Tempo immobile e malfermo).
Di più.
Questo re
decaduto, padre loro e autore, lo frustano furiosamente. TU QUOQUE, FILI MI. Forniscono a chi se ne fa beffe armi crudeli. Già
quelli del Sedicesimo secolo prendevano in giro lo Spirito, che da sempre,
dalle sibille alle streghe – compresi oracolari – sciamani derivati in odor di
Natura o demoni della Terra, hanno turbato e gonfiato la terrena esistenza.
Sostengono
che non è Diavolo, né Dio, ma come dice il medioevo: Principe dell’aria.
Satana
sarebbe solo una malattia. Il possesso sarebbe soltanto l’effetto della vita
prigioniera, seduta, sterile e tesa dei chiostri o templi affogati (e
successivamente distrutti per abdicare - o lo passo cedere - senza diritto e titolo nobiliare alcuno, con solo l’inganno accompagnato dall’arguta demente
saccenza di Stato, tramutare lo passo detto in più nobili residenze) nella delirante…
Natura.
(Michelet)
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