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...Indipendentemente, e poi dimostra le proprietà di questi oggetti usando
l'analisi logica. Così, l'intuizione matematica è un mezzo per un fine
cognitivo, non semplicemente una fonte di finzioni della mente. Come dice il
matematico e filosofo Renè Thom, 'La voce della realtà è nel senso
dei simboli'.
Anche nel caso di Godel si riscontra un intreccio tipicamente
platonistico di un concetto oggettivo di realtà con un tipo di percezione extrasensoriale
di idee platoniche astratte. Per Godel non vi erano più ragioni per dubitare
dell'esistenza degli oggetti dei suoi studi di quante ne avessero i fisici per
dubitare della realtà degli oggetti materiali su cui vertevano le loro
ricerche. Questi oggetti matematici devono dunque esistere fuori dallo spazio e
dal tempo, e non c'è da stupirsi del fatto che Godel, più tardi, cominciò a
interessarsi di percezioni extrasensoriali di trasmigrazione delle anime e di
occultismo in tutte le sue varianti.
(Casti/DePauli, Godel, Raffaello Cortina Ed.)
…E' stato scritto
nelle sinistre prime ore della cupa mattina di
‘Ognisanti’, il che potrebbe dar
conto del tono e dell'atmosfera. Presenta il concetto, accettabile per la mente ortodossa (non per quella Eretica…),
che gli
incubi costituiscano la
punizione inflitta all’anima per colpe commesse in una precedente incarnazione,
forse milioni di anni prima….
NEMESI
Oltre le cupe soglie del
sopore
vigilate da ‘simmetrie
prima del Tempo’
Dio prima di Dio…
e
oltre i notturni abissi
della luna,
ho vissuto esistenze senza
numero,
ho sondato ogni cosa col
mio
sguardo
e grido disperato ad ogni
aurora
perché divento folle di
terrore.
Ruotavo con la Terra al
suo mattino,
quando il cielo era un
turbine di
fiamma;
ho vissuto il cosmo oscuro
spalancarsi
là dove neri mondi vagan
senza
scopo,
vagano nell'orrore
inavvertiti,
senza fama né nome né
coscienza.
Ho aleggiato sui mari
sconfinati,
sotto sinistri cieli
grigio-piombo,
lacerati da fòlgori
improvvise,
fra tuoni come grida di
terrore,
coi gemiti di dèmoni
invisibili
emersi dalle acque di
smeraldo.
Come un daino ho sostato
sotto gli
archi
delle grandi foreste
primordiali,
ove s'avverte la Presenza
Immonda,
in luoghi dagli spettri
anche
evitati,
alla Casa che Avvinghia
son sfuggito, a Colei che
sogghigna dietro i rami.
Sui monti crivellati di
caverne
che si levano squallidi
dal piano
ho bevuto acque infette
dalle rane,
che filtran dagli stagni e
dagli scoli;
ed in fonti maledette ho
visto cose che non oso
dire.
Ho visto un gran palazzo
cinto
d'edera,
nelle sue sale vuote sono
entrato,
dove la luna alta sulle
valli
proietta strane ombre
sulle mura:
apparenze deformi ed
intrecciate, il
cui ricordo non oso
richiamare.
Ho spiato dubbioso nelle
case,
da giardini in rovina circondate,
di un villaggio maledetto
cinto
da un lugubre terreno
sepolcrale:
e dai lunghi filari d'urne
bianche ho
ascoltato levarsi voci
arcane.
Ho sostato fra tombe di
millenni,
ho volato su vette di
terrore
là dove infuria l'Erebo
fumante,
dove s'ergono picchi
desolati;
e in regni dove il sole
del deserto
consuma ciò che mai può
rallegrare.
Ero già vecchio quando i
Faraoni
salirono sul trono presso
il Nilo;
ero vecchio nell'epoca
lontana
in cui io solo davo corpo
al male,
ed innocente aveva sede
l'uomo
nell'isola felice
dell'Antartide.
Oh, grande fu la colpa del
mio
spirito,
e atroce è la vendetta del
destino.
Né la pietà del Cielo può
placarmi,
né il sepolcro può
darmi alcun
riposo:
da ère interminate per me
battono le
ali d'un dolore
sconfinato.
Oltre le cupe soglie del
sopore,
vigilate dagli Dèi prima
di Dio
oltre i notturni abissi
della luna,
ho vissuto esistenze senza
numero,
ho sondato ogni cosa col
mio
sguardo
e grido disperato ad ogni
aurora perché
divento folle dal terrore.
(Lovecraft)
SIG. BAUMANN: Non potrebbe significare che l'animale esprime movimento,
mentre l'albero è autosufficiente, immobile? Possiede la perfezione. In questo
senso forse esprime meglio la spiritualità rispetto all'animale che si muove
nello spazio.
DOTT. JUNG: Sì, sebbene ‘spiritus’ significhi vento e animus respiro,
che anch'esso si muove. Un fortunale potrebbe essere paragonato a dei cavalli
al galoppo, per esempio; per le cose spirituali abbiamo simboli animali....
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