giuliano

venerdì 7 settembre 2018

DA UNA REGIONE COSMICA ALL'ALTRA (10)

















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....Nuovamente di fronte alla questione originaria, cioè dobbiamo di nuovo ricercare se quest'unico principio, benché consista di due vite, sia o meno uniforme, interamente puro e immutabile. Nel primo caso, non è di nuovo assolutamente possibile nell'anima la presenza di 'imperfezione', o 'male', o 'passione', né nella sua sostanza, né nei suoi atti, poiché gli atti seguono la sostanza. D'altra parte, non possiamo neanche considerare l'anima come completamente mutevole, poiché, attraverso tutti i cambiamenti, la sua vita perdura.
Di conseguenza, GIAMBLICO respinge entrambe le alternative. L'anima non è immutabile, né cambia interamente. Il discorso precedente permette una sola conclusione:"SECONDO GIAMBLICO, l'anima particolare abbraccia entrambe le caratteristiche 'ugualmente', sia permanenza sia cambiamento, cosicché, in questo modo, anche la sua posizione intermedia viene nuovamente preservata; gli esseri superiori sono stabili, quelli mortali completamente mutevoli. L'anima particolare, invece, essendo al centro, è divisa e moltiplicata insieme agli esseri mondani, e non solo rimane permanente, ma cambia, poiché vive attraverso  tante vite DIVISIBILI".




2) Ogni osservazione della luce diffusa proveniente dall'elettrone presuppone un effetto fotoelettrico e può quindi anche essere interpretata nel senso che un quanto di luce colpisce l'elettrone, viene riflesso da questo o viene deviato e quindi, ancora rifratto dalle lenti del microscopio, provoca il fotoeffetto. Nell'istante della determinazione della POSIZIONE, dunque nell'istante in cui il quanto di luce è deviato dall'elettrone, l'elettrone cambia il suo impulso in maniera discontinua. Tale cambiamento è tanto più grande, quanto più piccola è la lunghezza d'onda della luce impiegata, cioè quanto più precisa è la determinazione della posizione. Nel momento in cui la posizione dell'elettrone è nota, il suo impulso può quindi essere conosciuto soltanto a meno di quantità che corrispondono a quel cambiamento discontinuo, di conseguenza quanto più precisamente è determinata la posizione, tanto più imprecisamente è conosciuto l'impulso e viceversa.




3) Come abbiamo visto, non è che l'elettrone fosse localizzato in una delle possibili posizioni e che noi siamo in grado di individuarla: era presente in tutte le posizioni perché ogni possibilità, ogni possibile storia, ha contribuito a creare ciò che ora OSSERVIAMO.  La fisica classica, basata sulla convinzione comune che gli eventi abbiano alle spalle una storia univoca, sostiene che qualsiasi elettrone tocchi lo schermo passa attraverso la fenditura di sinistra o quella di destra. La figura di interferenza rilevata può essere spiegata solo ipotizzando una sovrapposizione tra qualcosa che passi attraverso ENTRAMBE le fenditure. La fisica quantistica spiega perfettamente il fenomeno, al prezzo però di cambiare drasticamente la nostra visione del passato, la nostra descrizione di come le cose che osserviamo siano arrivate a essere come sono. Secondo la meccanica quantistica la funzione d'onda di ogni ELETTRONE E' PASSATA ATTRAVERSO ENTRAMBE LE FENDITURE, ha creato DUE ONDE CHE INTERFERISCONO E DANNO LUOGO ....
(Steel, Heisenberg, Greene)
(Giuliano Lazzari, Il Viaggio)




La tecnica sciamanica per eccellenza consiste nel passaggio da una regione cosmica all'altra: dalla Terra al Cielo o dalla Terra agli Inferi. Lo sciamano conosce il mistero delle rotture di livello. Questa comunicazione fra le zone cosmiche è resa possibile dalla struttura  stessa dell'Universo che, come subito vedremo, viene concepito, nel suo insieme, come ripartito in tre piani - Cielo, Terra e Inferi - collegati fra loro da un asse centrale. Il simbolismo col quale viene espressa la solidarietà e la comunicazione fra le tre zone cosmiche è abbastanza complesso e non sempre esente da contraddizioni: si è che questo simbolismo ha avuto una 'storia' ed è stato più volte modificato e contaminato nel corso dei tempi da altri simbolismi cosmologici più recenti.  Ma lo schema essenziale resta sempre visibile, anche nelle forme terminali che risentono di numerose influenze: esistono tre grandi regioni cosmiche che possono esser attraversate successivamente perché sono collegate da un asse centrale. Naturalmente, questo asse passa per una 'apertura', per un 'foro' ; usando questo foro gli Dèi scendono sulla terra e i morti nelle regioni sotterranee; ed è del pari grazie ad esso che l'anima dello sciamano in estasi può innalzarsi in volo o discendere nei suoi viaggi celesti o infernali. Prima di dare qualche esempio di questa topografia cosmica occorre fare una osservazione preliminare. Il simbolismo del 'Centro' non è necessariamente una idea cosmologica. Originariamente ha avuto carattere di 'centro', luogo possibile di una rottura di livello, ogni spazio sacro, cioè ogni spazio cui si leghi una ierofonia e che manifesti delle realtà (forze, figure, ecc) che non sono del nostro mondo, che vengono da un'altra parte, e in primo luogo dal cielo.
(Mircea Eliade)

(G. Lazzari; Fotografie di G. Lazzari)
















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