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Filosofi erranti
Uno scambio incessante, indispensabile
immutabile ed immutato, perché è la vita.
Così mi accingo alla costruzione di questo
Tomo in nome della Vita il quale pongo nell’insieme degli altri Tomi donde
deriva e al di sopra di quelli non per superarli ma ravvivarne l’humus
dell’intero bosco.
Ma siamo soggetti a molti rischi a troppi
inganni…
Fra l’inizio e la fine ci sono dei perché
come le punteggiature o virgole all’interno di un discorso. Più che di certi
punti esclamativi, questi sono riduttivi. Mentre coloro che si soffermano su
degli stili di vita, e modellano grazie ad essi tutta l’esistenza non
convergono a degli interrogativi, bensì a delle pause più o meno lunghe negli
intermezzi della frase, del discorso, dell’opera che si accingono a compiere
ogni giorno fra quell’inizio e la certa (??) fine.
Si soffermano senza proseguire nel cammino,
non compiono sforzi intellettivi per andare alla fonte della retta che corre da
- A - e arriva a - B - .
Si sottomettono senza porsi in discussione ad
infinite costruzioni dove trovano significato per la propria esistenza e quella
degli altri, certi di essere alla fonte dei perché. Non si accorgono invece di
essere fermi in interminabili pause storiche, che con il proprio operato
tendono a ricomporre con puntuale precisione. Quante volte sottoponendoci alla
umiliante visione (per l’essere umano evoluto) delle notizie che ogni giorno ci
giuncono a conferma di questa teoria, ci accorgiamo che le pause, le
punteggiature, le virgole tendono ad essere costanti insormontabili per il
giusto progredire dell’essere umano. E tutti coloro che si dilettano in questo
modo a concepire la grammatica della nostra esistenza, ne rallentano in verità
la vera ascesa.
Così in questo spazio MULTIDIMENSIONALE ci
accorgiamo che in realtà la percezione
tende a trascurare, per nostro limite, altre dimensioni. Quando immaginiamo una
scala, in senso prettamente metafisico, tocchiamo per il vero le ragioni della
fisica. Ma dobbiamo adoperare un’immagine surreale, che non corre verso l’alto,
ma bensì cerca di distaccarsi da quel giogo di gravità (intesa questa sia in
termine fisico che culturale) a cui siamo sottoposti.
Se pensiamo l’uomo, la storia da lui creata e
lo spazio occupato (con i risultati raggiunti da quando riscontriamo i segnali
della sua presenza) su questa terra, ci accorgiamo che per rispondere ad alcune
domande circa il suo operato dobbiamo rivolgerci ad altre scienze. Sia i
risultati ed i traguardi raggiunti, sia le nefandezze compiute nei secoli
possono essere spiegati con le scienze che conosciamo, così siamo sicuri dire e
pensare fra una pausa e l’altra. Vi sono in realtà insufficienti argomentazioni
attendibili circa i temi trattati da talune discipline per svelare la natura
umana: dobbiamo cercare, così come faremmo nel cosmo, altri fattori per
spiegare la vera essenza e provare a comprenderne le leggi che ne determinano
lo sviluppo, il carattere, l’indole.
…E procedere quindi alla costruzione o almeno
al lavoro di cui legittimi eredi di un più probabile Dio impediti nell’Opera
cui la Natura conosce la propria spirale specchio dell’intero Suo Universo…
(Da una lettera di Aldo…)
…La peste dello straccio iniziò a sconvolgere il mondo dei
collezionisti verso il…
Un bacterio di origine
incerta proveniente da chissà dove incominciò a diffondersi nel mondo
occidentale, affettando ogni foglio di carta di stracci, e cioè ogni libro
prodotto dal tempo di Gutenberg sino a circa la metà del XIX secolo, quando era
entrata in uso la carta prodotta dalla cellulosa.
Una notevole beffa della sorte, perché sino ad allora era la carta
prodotta dal legno che veniva considerata deperibile nell’arco di settant’anni,
mentre in deperibile era considerata (e a giusto titolo) la carta prodotta
dagli stracci. Ma già da tempo editori di tutto il mondo stavano producendo
libri di pregio su ‘acid free paper’,
e la carta da legno stava affermandosi come abbastanza capace di sopravvivere
nel corso degli anni, tenendo testa a quella fresca e crocchiante dei più
freschi incunaboli.
Così la situazione si stava però totalmente rovesciando: non solo la
carta da legno diventava inattaccabile dal tempo, ma quella che costituiva la
gloria degli stampatori dei secoli precedenti, nelle biblioteche di tutto il
mondo civile, si stava letteralmente polverizzando sotto l’azione funesta del
famigerato batterio…
(U. Eco)
…Possiamo solo consolarci del fatto che la completa devastazione non
sia del tutto avvenuta. Cioè che l’annunciata Apocalisse non sia del tutto sopraggiunta
anche se nel ricordo antico di un torchio rimembriamo l’antica avvisaglia
contando i segni ed i numeri di una sicura fine… decifrati ed afflitti verso un
Dio annunciare castigo e punizione per aver osato troppo sempre più di tanto di
quanto concesso e permesso a quell’uomo evoluto e del tutto inconsapevole circa
la meschina piccolezza e bassezza per ogni materiale conquista che non sia
certezza di Natura…
La distruzione del mondo vivente dovuta alle normali attività umane
quotidiane è, invece, come annunciato, già in atto!
Infatti stanno uccidendo soprattutto la vita non umana, ma sempre più
spesso stanno anche causando la morte dei cosiddetti umani. E ciò sta accadendo
semplicemente perché stiamo sommergendo il graduale degrado del pianete sotto i
nostri consumi (quindi alla materia detta).
Stiamo sterminando i non umani e distruggendo i loro habitat nell’inutile
tentativo di alimentare e sostenere la vita umana.
Stiamo trasformando le praterie, le foreste pluviali e le paludi in
deserti sterili. Aumentando più il controllo sulla Natura al fine di migliorare
l’esistenza umana, per ironia della sorte, stiamo progressivamente impoverendo
la qualità della nostra stessa vita.
Ogni umano consuma nel corso della vita molte più risorse ed energia di
quanto non facesse un tipico raccoglitore del periodo preagricolo. Ad esempio,
se si considerano le risorse e l’energia prelevate dall’ambiente in una
settimana da un occidentale medio per la propria casa, le proprie automobili ed
il proprio stile di vita, esse molto probabilmente supererebbero di gran lunga
quelle consumate da un raccoglitore del Paleolitico in un anno intero.
Se definiamo l’utilizzo dell’energia e delle risorse in termini di
domanda individuale, possiamo calcolare quanto l’umanità attuale pesi sul
pianeta. Se calcoliamo la domanda individuale media in tutti i Paesi del mondo,
dai più ricchi ai più poveri, possiamo farci un’idea di quanto maggiore sia
l’impronta ecologica di un essere umano oggi rispetto a quella di un individuo
di 10mila anni fa, o solo di 500 anni fa.
Confrontando lo stile di vita di un occidentale medio rispetto al suo
consimile del Bangladesh il rapporto è di uno a 50, cioè 50 volte superiore
rispetto al terzomondista.
Fintanto che aumentano in maniera vertiginosa sia la popolazione umana
che le sue irrinunciabili richieste, sempre più terre saranno sfruttate. Sempre
più Natura annientata. Sempre più risorse verranno consumate, sempre più
habitat naturali distrutti e sempre più vite non umane annientate.
Intere specie animali e vegetali stano estinguendosi come risultato
diretto dell’intensificazione del pianeta. Ci sono sempre state estinzioni di
specie dovute a cause naturali, ma quelle attuali causate dall’uomo stanno
succedendosi ad una velocità parecchie centinaia di volte superiore rispetto al
passato. Stiamo estinguendo specie ad un ritmo molto più elevato di quello con
cui la Natura è in grado di produrne di nuove.
Alcuni biologi sostengono che stiamo bloccando l’evoluzione.
Che cosa stanno facendo?
Grazie alla spinta baconiana ad utilizzare scienza e tecnica per
‘migliorare la condizione umana’, stanno rapidamente distruggendo la nostra e
vostra ‘condizione’, ovvero l’intero mondo che ci circonda.
Sicuramente è giunto il momento di ripensare l’ideologia del dominio…
Oggi rispetto al comune passato disponiamo di un’ideologia del dominio
estremamente aggressiva, e viste le condizioni di progressivo degrado del mondo
che ci circonda, è molto probabile che in futuro l’ideologia del dominio
diventi ancora più aggressiva: cieca ed aggressiva, dato che i suoi fedeli
sponsor e sostenitori continuano a indicarla come strumento utile per affrontare
l’attuale crisi umana, sociale e ambientale.
Quindi non c’è da stupirsi se il suo comportamento sarà quello rilevato
e rivelato nei libri di Storia circa il libero arbitrio perseguitato, e circa
la visione di un Primo o Secondo Dio
pregato…
State pur certi che l’inquisitore e con lui l’ortodossa dottrina ben
custodita…
State pur certi di riconoscere medesimo passo e Opera donde il rogo regnerà
sovrano reclamare la morte dell’Eretico e con lui di ogni Verità perseguitata…
State pur certi la Storia compiere medesimo enunciato pur annunciandosi
evoluta nella nuova tortura…
State pur certi la Verità confusa e barattata al Tempio di un medesimo
Tempo nato… comporre Spazio e materia rinnegare e sacrificare ogni Principio e
Dio…
Quindi è assolutamente necessario convincere la maggioranza
dell’umanità che l’ethos dell’ideologia del dominio non rappresenta l’ordine
naturale del mondo, e per quanto antica e radicata possa essere, anche questa
falsa ideologia, ebbe un inizio e, dunque, può conoscere una fine.
Che sia una nuova Apocalisse non c’è poi tanto da stupirsene….
Che sia l’inizio della fine non c’è poi da meravigliarsene…
…Che sia la copertina di un antico Tomo già scritto e stampato non fa
poi tanta meraviglia e chi Eretico per sua Natura scrutare Diavolo e Dio all’opposto
di come la miniatura cingere l’ordine del dominio come sempre pregato…
(J. Mason)
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