giuliano

sabato 24 luglio 2021

LA SPIRALE (14)

 










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della Spirale (13)


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Il Viaggio dell'Anima


& il 'Giallo' del cieco armato


& con l'isola di Sachalin (16/7)








Potrebbero, uniti, nel visibile viaggio da ognuno consumato e goduto, tacitato e privato però, del retto nutrimento e arbitrio ragione dello Spirito, contestare anche la pretesa di chi ‘Nulla’ alla ‘materia’ da loro per sempre detta. Da quando, cioè, l’Universo nella Spirale evoluto, Sogno inquisito e braccato immagine del Primo Dio… e nella Spirale perito e taciuto nel Secondo… destino di un diverso ingegno! 

Ricordate il martirio? 

Ricordate il supplizio di chi pur nella doppia essenza urlava la prigione dello Spirito nel libero arbitrio inquisito? 

Ricordate le urla confessioni di peccati mai consumati? 

Ricordate o solo rimembrate il motivo di cotal Destino? 

Ricordate le ultime parole pronunciate nei principi osservati prima che la cenere venga ad invadere gli incubi al fuoco comandati di chi in nome della dottrina partorì ogni peccato? 

Ricordate l’esilio di chi smarrito? 

Ricordate le leggi contrarie ad ogni Natura così taciuta? 

Ricordate gli inganni cui la ‘materia’ uccide Dio? 

Ricordate le urla mentre veniva condotto schernito ed umiliato al patibolo, Teschio e specchio di immondo creato?




Il Teschio ora illumina il volto impaurito di chi pensa la condanna inflitta, dimenticata e taciuta, per una diversa ‘religione’ pregata e… venduta! Sogni che vi appartengono, sogni della crosta che infiamma l’ora notturna in quanto non v’è moneta che potrà comprare il paradiso smarrito anche se sognate un diverso Dio! Non v’è prete o religione che potrà perdonare l’offesa ad ogni Elemento così condannato. Quando attraverso i boschi dell’umile Creato, nato da una Spirale di un Sogno perseguitato, l’immagine invade l’èstasi di chi giammai consumò peccato, solo Verità annunciata da uno Spirito prigioniero di un diverso Dio. Solo il miracolo pregato di appartenere al Principio di un Primo apparente ‘Nulla’ Dio perseguitato. Estasi e dimensione invisibile da loro giammai capita, ma linfa di vita restituita nell’elemento di cui privarono e privano la vita.

 

Chi fu l’eretico nella bestemmia detta?

 

Non certo chi predicò un diverso ‘verbo’ al tempio della ‘materia’, nell’apparente ‘errore’ di una eretica vita vissuta… dettò principio invisibile alla loro preghiera. Fu perseguitato, come colui che incarnato,  braccato per la Parola non conforme alla legge cui il popolo domina e fa’ ‘libero mercato’ in nome del ‘verbo’ interpretato. Perì con il fuoco nel sudore e tormento di un Tempo nato, consumato al calore di un Inferno quale vita vissuta assente allo Spazio dimensione evoluta, Spirale di un dolore quale martirio di un corpo alla Terra nato e vittima del loro peccato.

 

‘Anima mundi’ vittima del loro ‘creato’.




Io che attraverso il bosco della vita ho udito la Rima dettata da chi privato della vita, mi dona Poesia e nell’èstasi quale pazzia condannata scorgo la verità dimenticata e barattata. Raccolgo le voci e la sublime bellezza di chi recita questa Preghiera. Raccolgo la certezza antica  giammai Eretica giacché narra la vita. Con il perdono ringrazierò il vento, urla e vibra lungo ogni foglia, per dire, attraverso ogni ramo Parola udita dall’Anima mia, che in verità ciechi all’invisibile Prima bellezza per sempre inquisita punita e smarrita. E’ l’oro della sua e mia mattina all’alba della vita! Non fu’ errore, ma certezza di una diversa Dimensione pregata evoluta fino all’Eresia di chi preferì una diversa via. Chi mai prigioniero dell’istinto cella di un corpo nato dalla ‘materia’, ma bellezza del Creato giammai ammirato pregato o scorto per codesta Invisibile via… 

Straniero quanto da lui desiderato ed assente ad ogni peccato, mutato nell’ingegno figlio di un diverso disegno creato. La verità sempre inquisita figlia di una coscienza scritta nella Spirale di uno Spirito primo alla ‘materia’ su cui costruire l’araldo di una guerra ragione della misera ed ‘umana’ natura……)




Narrai, all’inizio dello scritto, il motivo, cagione della volontà di ripercorrere tale via (tale Viaggio, tale testimonianza), risiedere nella Verità perseguitata di lasciare manifesta ed indubbia, per quanto certa testimonianza. Perché, anche se apostrofata negli accenti della poesia cui sfamo la dottrina dettata dal Sentiero della vita, questa (per ‘miracolo di Natura’, cui l’aguzzino crea Tempo avverso, materia serva della Storia… così nuovamente vissuta) diviene Rima (non datemene colpa), in quanto linfa, perché così la sintesi alla luce nell’onda creata dalla notte nata, la Verità spira vento quale elemento incarnato in risposta agli aguzzini paladini del Feudo attraversato. 

‘Composti’ avversi che soffocano ogni equilibrio evoluto, giacché l’ingegno giammai perso o smarrito, da chi sa riporre giusta e saggia ragione sull’opera compiuta. In verità, il Sentiero, colpa del big-bang della ‘materia’, è stato tradotto in ‘regione’ di eterno tormento e tortura, motivo della Spirale descritta e così evoluta nel torbido inferno ove reclamano ogni  retta natura smarrita e persa…

 

Solo bruciata al rogo di una diversa creanza.

 

Solo inquisita alla Spirale di una visibile dottrina.

 

Ogni Stagione della vita perita al crocevia di una in-voluta dottrina.

 

Ogni elemento figlio della sua prima natura braccato e condannato alla vista di chi cieco per sua evoluta e dicono compiuta… natura.

 

Ragione della loro ‘materia’.




 …Giacché la guerra edifica e governa l’evoluzione su cui misurare l’indubbio dominio figlia di nessun Dio. La guerra di chi non evoluto ai principi del libero arbitrio conosce la volontà del dominio come manifestazione del proprio ingegno in misura di chi pensa avverso.

Chi pensa nemico.

Chi pensa custode di dèmoni e diavoli troppo antichi per esser qui solo descritti o immaginati, in quanto l’operosità di secolare ed infame memoria palesa la vera e ortodossa cultura figlia di nessuna natura dalla Spirale cresciuta.

Con la guerra fummo e siamo taciuti, potenti nelle armature e nelle giostre astute. Nella guerra si riconoscono ‘evoluti’, nella ‘guerra’ per ogni via costruiscono la certezza di una vita esente da una diversa Rima. La guerra motivo movimento e dominio di chi in errore servo del proprio Dio, uccide ignaro della Parola taciuta in ogni miracolo inquisito. La guerra edificherà l’economia della materia evoluta, come il fuoco nato da un gas scomposto al principio della vita, costruirà la certezza per ogni vita cui la Natura affida il compito dell’eterna lotta. Per questo fummo anche Eretici perseguitati, tal motivo esula dal nostro Principio. Tal istinto esula dal nostro Dio… Il Bene ragione e comunione con ogni elemento nel quale la vita, non per nostro arbitrio, espressione di un conflitto a cui abdichiamo diverso Principio, lo Spirito prigioniero e subordinato al male incarnato… Questo, certo, fu  un nostro peccato… 

Preghiamo la perfezione di un Primo Creato!    

Noi, scusatemi signori ‘campioni’, apparteniamo alla sublime bellezza dell’èstasi di un Primo Dio ove non c’è materia a condire il  pasto rubato, doniamo linfa alla vostra via, doniamo verità indispensabile per ogni peccato consumato, doniamo la vita bruciata al fuoco della vostra umana natura…

Noi, Dèi di un’altra Dimensione precedente al Tempo narrato.




Guerra di chi custode e padrone di ogni falso principio accompagnato alla certezza di una materia evoluta entro il regno della violenza cresciuta in un ‘ratto’ di demoniaca memoria. La guerra principio e misura di ogni fugace calunnia che disconosce nel Viaggio dello Spirito la sua Prima Natura, ma al contrario, nella volontà annientatrice sulla Memoria per ogni secolare testimone abbattuto al loro passaggio, nello sforzo di volerla perseguire entro il confine certo di una dimensione visibile al loro creato, arde fuoco al salone araldo del dominio nella ricchezza custodito. La guerra condizione ideale affinché l’economia affermi l’insano principio manifestazione del conflitto quale grado di imporre il proprio ed altrui cammino sentiero di violenza specchio dell’antica natura… dalla ‘ragione’ evoluta. Non certo condizione da cui nella spirale dell’odio coniato e fabbricato l’uomo può riconoscere lo Stato (di quanto) creato, ma odio forgiato dal nulla di quanto seminato. L’odio seme di ogni violenza nel quale ogni falso dominio riconosce la capacità dell’intelligenza di quanto nulla coniato moneta del materiale creato. 

Ragion per cui, quando dissi e dico…, ribadisco per il vero i motivi della loro tortura, costante negazione nel voler tacitare ogni diversa verità che palesa il paradosso sulla dubbia ‘materia’ evoluta, antica gnosi di cui il mio nome va’ fiero! Motivi di una guerra principio di ogni falso Dio pregato. Di ogni dèmone che bracca lo Spirito di una Primo Dio. Ed ora qui scrivo a caratteri di sangue entro la cella di codesto misero creato, entro la secolare cella che lo Spirito ha di nuovo svelato, perché venuto a bussare alla porta di chi perseguitato: Natura torturata costretta braccata umiliata conquistata e punita per giammai nessun peccato consumato. Ora mentre scrivo codesto sangue della storia, lei geme il caldo dell’inferno di cui apocalisse degna per la punizione del tormento… arrecato…




 …Signori la carrozza prosegue il Viaggio e il ‘passo’ ammirato di cui la salita ha conferito degna Rima ha restituito linfa smarrita e nel panorama goduto abbiamo visto la terra attraversata al fuoco del peccato consumato… Noi eterni viaggiatori per questo Infinito braccato narriamo l’Universo… Spirale di un diverso Tempo nato… 

L’esempio etnico e antropologico fin qui detto, è riscontrabile nelle bellissime pagine di Fosco Maraini, dove dal Tibet all’HinduKush ci ha reso impareggiabile testimonianza di un mondo scomparso o mutato del tutto. Mutato il Tibet  dopo l’avvento Cinese. Mutati il Pakistan e l’Afghanistan. Anche se dal nostro punto di vista può apparire condizione opposta di immutabilità stabile e duratura. E con loro molte e troppe civiltà in nome di un unico ideale, non conforme al principio per il quale il nostro Viaggio è motivato, e per cui ci siamo ispirati per una scelta che ci distingue dai normali e soliti viaggiatori.




Infine un’ultima considerazione alla conclusione del presente capitolo, un punto non distante dal principio che ci ha riportato alla forma di una Spirale  (il principio appunto), una enunciazione che ci deve essere chiara, cioè una differenza, appunto, fra noi esseri umani superiori, ed i cosiddetti animali inferiori appartenenti alla fauna, e il contesto dove traggono il loro sostentamento, la flora. E cioè che i secondi e terzi (flora e fauna) di unione e comunione naturale e priva di coscienza nonché di ‘anima-mundi’, come sosterrebbe l’eminente filosofo Haidegger nella sua metafisica, nello specifico stato di ‘povertà di mondo’ che li contraddistingue ed enumera in tale enunciazione, appartengono ad un tipo di evoluzione che potremmo riconoscere e tradurre in matematica come una ‘Spirale Equiangolare’; mentre il primo, l’uomo, che di conseguenza dovrebbe essere l’elemento privilegiato, in quanto in grado di riconoscere e tracciare queste differenze, rientra in una dinamica matematica appartenente al primo gruppo di spirale descritta (di Archimede). 

Se l’ambito di provenienza unicellulare, era come logico il secondo, per sua natura (?!) è passato a interrompere il moto uniforme e infinito, per quanto possa esserlo l’Universo, per svilupparsi ed evolversi alla maniera di un cilindro, e con esso, per rendere chiara la metafora, distruggere e non costruire. 




Gli esempi matematici di quanto enunciato ed affermato sono dovunque, non mi soffermo su questo specifico aspetto, ma semmai come mai restii ad applicare determinati principi, ne abbiamo adottati altri con evidenti danni alla prima condizione di appartenenza circoscritta nel moto infinito di una ‘Spirale equiangolare’; interrompendo o modificando taluni presupposti per i quali la vita così come giunta a noi, poi progredita ed evoluta, si dovrebbe riconoscere nella costante nostra opera in completa simmetria di questo moto. 

Il moto ed il modo, se pur invariato, non è conforme alle norme che molto spesso decidono la nostra migliore condizione di essere ed appartenere lo spazio occupato. Non scisso dalla nostra quotidiana appartenenza, ma sempre condizionato e motivato. Mai in rapporto di superiorità, ma in condizione di subordinazione e quindi di inferiorità. Ridefinendo quella ‘povertà di mondo’ da attribuire alla nostra condizione di passaggio dall’una all’altra spirale, nel momento in cui tal moto disconosciamo, tal principio rinneghiamo (e mai nel senso di una eresia che pensa ‘rimuovere’ il principio della vita, ma attraverso coloro – eretici e non - che attribuendosi una paternità divina come giustificazione morale e civile, e un’anima non corrotta specchio dell’inizio, pensano o vorrebbero argomentare l’essere umano quale immagine del creato, privo del male, cioè, che per il vero contestiamo in chiave ‘manichea’ (aprendo porte ed argomentazioni più vaste quanto fin qui definite), attribuendo a tal senso e storia una più vasta concezione, non relegando il fenomeno troppe volte citato (quale vera Eresia contro il Creato) ma sempre disconosciuto, si può per il vero affermare come già fece Rousseau, la Natura volgere sempre al bene, l’uomo irrimediabilmente al male), possiamo domandarci: chi in verità ‘privo di mondo’ nell’opera materiale di ogni giorno la quale ci rende sempre più ‘poveri di mondo’?




Chi per il vero colmo di quella ‘povertà di mondo’ enunciata dal filosofo. 

Oggi a ragione possiamo affermare che tutti noi, circuiti prestampati e predefiniti, in una illusione collettiva di progresso e ricchezza, siamo in realtà poveri di tutto quel mondo che avvolgiamo nella nostra spirale, non di uomini incolti, ma di evoluti Archimedi della storia e non solo. Alla base di ciò possiamo riconoscere gli errori della nostra cultura, la quale ha permesso sistematicamente di adottare valori come linguaggio comune che non sono conformi all’uomo e la sua natura… 

(G. Lazzari; L’Eretico Viaggio)








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