Precedenti capitoli:
ovvero: TACI CAGNA!
Prosegue con...:
(ovvero: considerazioni esemplari!)
Come
ogni Elemento convenire al vero Tempo da cui l’Universo.
Nostro
vero Regno…
Ti
domando, se pur uditi connessi ed anche un poco avviliti:
Qual’è il vero Eretico Ragione
ragionando orfano del ricco reclamato Tempo braccare Rima e Verso?
Braccato dalle false meschine ragioni
del loro inutile tempo!
Qual’è la vera Eresia negata e
taciuta mentre ognun indistintamente volge gli occhi ad ugual medesimo Tempo (irrimediabilmente
perso) e sperare miglior cielo; là, ove hora regna e dimora il profilo
d’una montagna, oppure al contrario, l’incompreso grafico figlio del comune
cammino figlio della signora Panza di Mammona, dettare strana sorte per ogni nuovo
Elemento così malnutrito!
Qual’è?
Domando
a voi, illustri Nobili Signori figli della Signora Panza, in codesta valle
digerita ed ove riparata ogni guerra intestina, la condizione dell’Homo Creato
e da cui ogni materiale intento… nato?
Qualcosa
pur mutato se il ‘grafico’ sovrapposto ai bei lineamenti di queste montagne
incidere il Passo e l’umore per ogni cosa che dovrebbe prosperare e crescere,
così com’era il vecchio Sentiero con il mulo transitato per questa e altre
vette della Terra (non ancora Teschio) nella dura fatica nominata vita.
Però
in cuor mio sapevo - e comprendo ancora - se pur dalla fatica umiliato con
stabile pulsare dato da Leonardo - più vero e saggio il Tempo perduto
affaticato e creato: ogni cosa cresceva e maturava ai naturali cicli delle
perse Stagioni figlie di naturali
Elementi, semi e frutti che hora implorano saggia ed eretica preghiera.
Frate
Foco scaldava e profumava il Sentiero, duro d’Inverno lieto a Primavera, e se
pur muto nel recitare la dovuta preghiera, sapevo il Dio Pagano e poi Umiliato
ascoltarmi in quel saldo battito:
udivo
ugual Geni di resina strato per strato divenir Liuto, tutta accompagnare ogni
mia strofa dedicata da chi il ‘vero amico’ d’ogni Dio, accompagnare il senso
segreto e compiuto della Vita… e poi ascoltarla suonare nell’invisibile
concerto d’un Teatro ove più nessuno si inchina e prega!
Hora,
al contrario, di quella musica tutti tacciono ammutoliti dal ‘Pil’ del libero
mercato riunito da Leonardo il sordo, nutriti (non ancora del tutto - in verità
e per il vero… digeriti) – ove
anch’io come il Tempo andato mi dirigo – non potendo più codesta preghiera e
Parola che ne deriva; giacché altra ‘materia’ alberga alta imprecare ed urlare
in loro vece, ed io con il mio povero mulo respiravo e respiro ancora, un
diverso profumo.
Hora
scorgo Anime afflitte e impietrite correre e precipitare verso l’abisso d’un
potere oscuro, mentre Sora Aqua come sempre accompagna il mio Liuto come
l’altrui affogato cammino:
che
sia Lupo o Fiume antico, qui taccio e più non dico, giacché ugual feudatario
assiso al trono reclamare vasto Regno e Paradiso per ogni Terra ammirata di cui
più elevato Intelletto… dio sovrano.
Sora
Aqua vien giù a bombarda che tutti li Frati da Grumero a Bergamo allaga e
annega, sarà per via di quell’Anima inquieta di Frate Cecco lo quale maledisse
lo padre suo?
Non so!
Però
convengo che anche se iti al sole d’un diverso universo e impero qualcuno
affoga e malmena in questa sua preghiera!
Taccio
e lo ascolto giacché ancor non in fragranza di reato nella ‘confessione’ di
quanto transitato…
Proseguo,
se pur cogito et penso che dipende anche dal pié veloce in cui ognun
indistintamente comandato, mentre al di là del Confine – visibile cortina d’un
tempo passato – tutto rallentato come se poco avessero compreso di questa ed
ogni preghiera, circa noi esuli e Stranieri d’ogni ricca corte di questa oscura
Terra…
Corrono
la ‘maratona’ alla ricerca di Frate Sole, Lui che una sera fu ito con Sora Luna
per lo miele che strani pargoli mette allo monno: lo videro desinare e giammai
disdegnare strane ballate con la dama del Franco regno.
Certo
è che hora tutti in quest’ultima cena (giù al villaggio) reclamare e scorgere
uno strano Sole nato splendere per l’intero Impero non del tutto ancor coniato,
giacché la Lira lamenta diverso componimento!
Tutti
indistintamente esiliati alla ricerca dello Foco antico, alto risplendere e
rischiarare uno strano sorriso, senza per il vero aver ancor capito che le
Stagioni son per sempre mutate ed ite per diverso cammino, correre al recinto
della vera e sola ‘pecunia’ in ogni Tempo dimorare e fondar l’alma non meno
dell’abito con cui vestito l’elegante vostro falso sorriso privo di qualsiasi Spirito!
Dicono
in elevata gradazione alcolica!
Hora
appesi ad ugual profilo con la paura della bisaccia divorare quanto gelosamente
e per sempre custodito qual vero Tesoro e ricchezza fondamento d’ogni
principio, ben stretta, cogitare in questa la sola et vera certezza, e quella
se la ride e divora in ugual certezza di bramosia che in ognun alberga (&
prega)…
Piano
con quella e questa sola ricchezza che il Tempo conteneva il poco del mio ed
altrui giorno per ogni Elemento pregato, mi avvio - oggi come ieri - all’umile
lavoro, che sia miniera o pascolo dell’Anima taciuta, silenzioso d’alto profilo
osservavo al crocevia d’un crocefisso meditar di loro, mentre tutto sopra e
sotto questo strano cielo al roverso del fermo battito, lo quale corre e gira
formare la giostra nominata vita.
In
nome di Leonardo!
Provo
solo una grande nostalgia per quel battuto (dicon ferro) zoccolo e scarpa del
mio povero somaro (non ancor cavallo se pur parenti – giacché io parlo del mio
mulo - non certo d’inferior ingegno spacciato per altro avvistato e alla stampa
coniato per ogni messaggero correre allo scambio del cavalier sudato), con il
quale converso accompagnato da un lupo…
Un
Lupo e due Signori - ricchi e ben vestiti (in quest’Eretico Viaggio) - domandar
Taverna per la notte, rimembrare le bellezze d’un antico Regno perso, ed io, che
Nessuno sono ed ero, indicai il Sentiero smarrito di questo difficile Passo che
vuol dire Speranza, ed un poco di coraggio per tornare quel che eravamo anche
se una Fiera protesta giù non lontano dal villaggio impreca e reclama giusto
motto, giusto commercio per ogni futuro castello in nome di ugual Fede nello
Spirito perso, giacché chi Infinto a somiglianza dell’Eterno ogni mercato fugge
dal proprio Sentiero…
Et
hancora sperare in questo Verso e Frammento perso che il l’andato Tempo muti e
torni a risplendere il saggio cammino componimento d’una comune e rimpianta
Stagione della Vita, dicono persa e smarrita, e certo non più bufera d’antica
ed inferior discordia nominata da ognun Guerra!
Da
Leonardo: armato e transitato con bombarda!
Quella,
da Nessuno che sono, proviene dal cielo come dall’Universo intero per aver
profanato ogni Elemento, e non certo l’antico patto con cui si soleva scrivere
ed incidere il vero motto dello Spirito da più alto ingegno dettato, ed anche
se loro protestano, mi suggerisce chi hora taciuto da diverso cielo, la Verità
tutta racchiusa in questo breve Segreto o fors’anche Frammento…
…Domandare se l’intera farsa e Commedia più Tragica che Divina…
Nessun commento:
Posta un commento