giuliano

mercoledì 25 ottobre 2017

LUPI & LUPARE (25)












































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....E voi chiveffrega?... (24/1)

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Storia di un Eretico (in onor alla Storia fedele a se stessa e ferma nella propria

ed altrui....) (26)














Quello che mi accingo a raccontare è il frutto di una lunga confessione di un vecchio disgraziato che incontrai per la prima volta su di una panchina…
Dall’aspetto non era per il vero tanto vecchio, ma i modi e il suo fare, nel complesso, lo rendevano più datato di quanto era. Di lui, oggi, dopo l’impegno che mi sono assunto, non ho saputo più nulla. L’ho cercato per valli e monti, l’ho forse intravisto da lontano, anche rincorso, oggi spesso vivo nel riflesso della sua ombra. Ma poi è svanito, come un fantasma, delegandomi unico esecutore testamentario della sua vicenda, di questo gravoso impegno.

Nei termini, da lui indicati, fra il romanzo ed il taglio giornalistico.

Nei termini di questo patto, dove ora da lontano vedo scorrere acqua limpida e fragorosa, ho combattuto in prima persona per mantenere l’impegno, del suo narrare e confessarsi, a metà tra il romanzo ed il racconto autobiografico. Sin dall’inizio mi fece preghiera affinché divenissi custode e banchiere della sua esperienza.

Il disgraziato lo incontrai molte volte, in un arco temporale di circa venti anni. Se da principio erano fugaci incontri, a cui entrambi non davamo troppo peso, in seguito divenne amicizia sincera.

Ci vedevamo sovente in luoghi apparentemente differenti, ma in realtà sempre uguali. Belli ed infiniti, come gli incubi, che di volta in volta trasudavano dalla pelle di quell’uomo, nell’apparenza di una morte imminente, che si affacciava come una verità nuova mio braccio. Brancolando nel lucido delirio di un bosco pieno di fantasmi. All’inizio, pensavo, che erano null’altro che spettri della sua mente, i deliri di un malato. Poi mi convinsi del contrario.

…Eppure ho incontrato ancora quell’uomo, quella Natura afflitta, premessa di un Eretico Dialogo mai cessato, e l’ultima volta in medesimo posto rimembrato come un luogo confuso della coscienza che gli aguzzini impongono o vorrebbero comporre per propria demenza, mi narra e racconta una Storia apparentemente sconnessa, fatti di Lupi e cacciatori i quali assolvono il loro potere terreno, mi dice che nel suo solitaria e ultima perseguitata dimora ove tanti e troppi cavalieri accompagnati dai propri fidi scudieri compiono le cosiddette opere materiali dell’uomo: cioè edificano e ristrutturano quanto può apparir meglio allo scopo ultimo della detrazione finale in cima alle scale e non certo quelle del Paradiso….

Mi narra una Storia antica, un pubblico monito cui trarre suggerimento in merito ad una antica caccia mai estinta che vuole il lupo erede di una immagine demonizzata dell’Eretico che meglio lo incarna…

In codesto luogo non lontano da similari dove Pensiero e Ragioni perseguitati e torturati, l’uomo mi narra il pubblico monito mentre i muratori battano e incidono il Tempo di un aguzzino e leggo in vero il raccapricciante manifesto in tutta la sua demenza:




…Il giorno all’interno del cortile e dell’abitato un lupo viene avvistato lasciato libero di azzannare e disturbare il fedele gregge dei viandanti della notte; la notte quanto il giorno il lupo viene visto ed avvistato da chi già ubriaco di fumo sparso senza collare e museruola aggirarsi per vicoli e scalinate  entro e fuori cortili cancelli e mura urinando su’ per le scale e lasciando l’intero popolo della Cascata interdetto e ammutolito per il ritorno del fiero Lupo presso l'antico ovile... e giammai sia detto il vero nome do codesto regno! Di notte spesso viene udito spostare mobili ed altri oggetti mentre fuggono da una tortura centenaria, forse solo demenza tornare a scalciare proprio secolare sterco… moneta di un diverso Dio pregato; tanto da arrecar disturbo al muratore aguzzino... di turno…



….Caro amico, ti rispondo è l’antica caccia dell’uomo, giacché tutte le Creature son pur benedette altre invece dovrebbero essere solo… giacché lo penso e forse è meglio non dirlo per i lupari che dopo arriveranno: ma tutta la tua pubblica ‘defecatio’ insieme all’urina avvistata è una benedizione per cotal cemento sparso; va e corri assieme al tuo amico e le mie parole ti siano di conforto e a te io benedico…

…E leggo a mo’ di sermone similar intento dalla Storia tratto:




…I Lupi per diverse ville del borgo della Cascata andavano manzando de piccoli et de grandi, ritrovandose uno et doi et tre et più de compagnia ala volta, quali facevano de brusci assalti a doi et tre homini che se trovavano insieme, così a piè come a… cavallo…; contra li quali lupi tutta la Patria de villa in villa era estretta a farli ogni previsione de cazze et lazzi, et perseguitandoli in ogni modo; et hera venuti da Greccio del reame Pontificio, certi che havevano portato d’una polvere d’un herba, qual si meteva sopra la carne, qual manzandola li lupi morivano, et cani et gatte et sorzi similmente, d’onde ne seguiva così anche danno; ma nulla nuoceva tal polvere at homo perché questa essere polvere industriosa dello proprio progresso la quale in ogni loco se cala e dallo celo scende a coprir ogni passo ed evidenziare l’orma del lupo così meglio braccato; cotesta polvere nulla noceva all’homo di bona panza anzi per ogni borgo e loco v’erano innumerevoli schiere de ciarlatani che l’ha vendevano come farmaco curatore, e se la manzavano per demonstrar che non facea mai mal a li homeni, come anco io viti deterse in bocha come una brocca che se spegne e se smorza eppure anco non è una stella….

(da una testimonianza dagli specialisti di Puglia del 1539)



















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