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HEISENBERG: Penserei che ci si potrebbe mettere d’accordo con gli
angloamericani in modo che da un lato sovrintendano al lavoro – cosa che
farebbero comunque – e dall’altro facciano sì che abbiamo sufficiente
materiale.
HARTECK: Posso assicurarle che, se accadesse, saremmo bollati come
traditori agli occhi della gente.
HEISENBERG: No, ma si deve farlo per bene. Per la gente sarebbe come se
sfortunatamente fossimo obbligati a continuare a lavorare sotto il controllo
dei crudeli anglosassoni, senza poterci fare nulla. Dovrà sembrare che
accettiamo questo controllo con rabbia, digrignando i denti.
HARTECK: non ce la caveremmo così ad Amburgo.
HEISENBERG: Ma a Hechingen sì.
WIRTZ: Non capisco perché siate così ottimisti sugli anglosassoni. Hahn
e gli altri lo stesso. Sicuramente gli ultimi cinque mesi vi hanno mostrato che
non c’è molto da essere ottimisti.
HEISENBERG: E’ vero che adesso ci hanno tenuto prigionieri per cinque
mesi, considerata la posizione degli Alleati, è comprensibile. Ora che hanno la
bomba atomica….. Comunque abbiamo discusso un po’ con Darwin e lui ci ha detto
che Bohr sostiene con forza l’opinione che tutto (riguardo alla bomba) dovrebbe
essere reso pubblico, e non tenuto segreto; d’altra parte, naturalmente è una
cosa così importante per la politica che è quasi impossibile agire in tutta
segretezza.
BLACKETT: Un bel po’ di gente seria è favorevole, ma credo che i
diverbi siano molto accesi. Naturalmente, se si fa, è un po’ difficile in
termini logici: allora perché non si fa con tutti gli altri armamenti? Dopo
tutto la bomba è una sola. Dale, nella sua lettera al Times, ha detto che crede
che non ci dovrebbe essere alcun segreto sugli armamenti?
HEISENBERG: Probabilmente arrivare a questo è impossibile. Non si possono
forzare i vari governi a dar via i loro armamenti a meno che non si arrivi ad
un completo disarmo mondiale, che ovviamente sarebbe la cosa migliore.
BLACKETT: Ma da dove si comincia?
HEISENBERG: Già, temo che per esempio i russi non lo faranno e basta.
BLACKETT: Gli americani sono gli unici ad averla e loro si muovono a
seconda di come si muovono i russi e, chiaramente, i russi sono indietro
rispetto agli americani. Di quanti anni non lo sono.
HEISENBERG: Almeno tre.
BLACKETT: Sì, almeno tre. Io non ci ho avuto niente a che fare. C’ero
un po’ dentro nel’ 41 e solo da poco mi ci sono riavvicinato attraverso questa
commissione – l’ha visto nel libro – che in parte è un risultato del cambio di
governo eccetera. Ha visto il Libro
Bianco britannico?
HEISENBERG: Sì.
BLACKETT: Ce n’è uno molto più dettagliato che sta per uscire in
America. Non è stato ancora pubblicato in Inghilterra.
HEISENBERG: Dalle cose che ho visto io sui giornali e nel Libro Bianco
che ci ha dato Darwin, penso di riuscire ad immaginare i dettagli di tutto quel
che hanno fatto. La fisica è, di fatto, molto semplice: IL PROBLEMA E’
INDUSTRIALE, AVEVAMO COMINCIATO SU SCALA MOLTO RIDOTTA, CI INTERESSAVA UNA
MACCHINA, MA NON UNA BOMBA…
(Il club dell’uranio di Hitler)
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