Precedente antefatto....
Da un amor strano rilevato e rivelato...
Prosegue in un...
Dialogo ritrovato...
Se ora festeggiano e si illudono perché l’urna
ha premiato il compromesso arguto, perché il vecchio bacco ha confuso un amplesso
più sicuro, perché il nuovo dionisio non ha compiuto l’atto dovuto al buco
convenuto, in verità colui che ascolta compiaciuto… il coito o lamento
trattenuto e ottenuto non ha compreso gli istinti e neppur gli inganni di
codesta falsa democrazia o al contrario amor taciuto o solo travestito ed assiso
alla corte convenuta!
Le epiche gesta non meno delle macedoni imprese
e quanto il di lui eretto vanno tacitate e trattenute nei confini degli imperi
nati… per ogni futuro schiavo futuro orango o gorilla dell’amplesso già narrato
e più volte censurato…
Il profeta e monarca Matteo dall’imperator nato
saprà gustare e predicare medesimi frutti divenuti pretese in ugual siepe censurata
ad ogni storico convenuto ma altrettanto taciuto dell’amor ottenuto et anco
goduto…
Io che dai Secoli provengo e per Secoli fuggito,
Io che della Storia mi son vestito… per nessun palcoscenico recitato, e con gli
inganni d’attori e strani commedianti accompagnati da pazzi ho sofferto e
patito per ciò di cui la Storia compone e non recita, so bene che nulla di
nuovo ha trionfato nell’antico palazzo nell’antica dimora del Sovrano nel
pulpito del ciarlatano.
Nell’alcova d’un amor strano e coniugato!
Io che Beatrice ho sempre amato e di cui mi
diletto per mano censurata da chi preferisce un diverso amplesso un diverso
amore pugnato e giostrato posso dire in un Tempo rimato e non troppo lontano ma
per sempre rinato in ciò che fu la mia povera patria ma ora solo un trans senza
porto né poesia: sopporta il dolore del Primo non men del Secondo poi tanti
altri mia diletta Natura arriveranno e dopo non avrai occhi per vedere né
pecunia da difendere solo la pecora del nuovo sire divenuta pascolare docile
alla stalla non più siepe né fratta né prato né radice docile sfamare e saziare
l’ardire al roverso del peso coniato e pattuito d’un amore proibito eppur
consumato non meno che concimato…
Al tempo scandito e (tele)comandato d’un
giovane idiota futuro eunuco battere Tempo improprio d’una Natura giammai
concepita né compresa… alla Vista impropria d’una impropria Parabola promessa…
…E l’amante quanto l’amato goderne l’amor
taciuto al Feudo conquistato qual boccacesco amplesso neppur ben rimato accompagnato
dal trovator trovato di turno ed in sala ti aspetto qual nobile Camera violata
e barattata per un buco o Torre conquistata al belato della pecora sacrificata
nell’urlo o grido di piacere… per ciò che fu la promessa…
Non è dato da sapere quanto oro colò
nell’orgasmo dell’eunuco di Stato taciuto ed impropriamente trattenuto… dall’Imperator
goduto et anco accompagnato da fidi cavalieri al banchetto giostrato…
Quando dopo aver strillato dal pulpito la
corruzione di intenti in quella Chiesa dall’AntiCristo costruita… siam dovuti
fuggir via dalla falsa ricchezza… unica certezza e costume ben nutrita e mostrata all’intera congrega
che adesso come sempre bracca l’Eretico come ogni beatrice svelata anche lei
denunziata e perseguitata trattando il
futuro rogo che cancelli la verità per sempre inquisita e imperi il regno
dell’Ingiustizia… ben prostituita così come sempre Stato e Feudo nato!
Leggete l’antica Rima poco o nulla mutato!
Nella silenziosa frescura dell’Albero antico a
te io dico e disdico l’invito alla Vista dell’eunuco tradito e montato davanti
e de retro…: oggi chi ha perso in realtà ha più che vinto…, perché in codesto
luogo donde ti scrivo… ha vinto sempre l’inganno e la paura del nuovo Eretico
vestito perseguitato dall’antico dittatore che regna per ferma sua mano…,
finché il popolo non l’appenderà come uno straccio usato ad un mio ramo…
Sempre codesta strana ruota da taluni nominata
Storia attraversare la Stagione Infinita della Verità Antica…
...E sapessi quanti ne ho visti passare e sostare
gnudi o nobilmente cinti dritti o roversi per codesto confuso sentiero urlare
gridare e godere nell’opposto senso di passo d’un improprio piacere d’un innominato
posseduto bianco immacolato scudiere accompagnato in ciò che la Natura serva e
Genesi corrotta al servizio dell’altrui improprio diritto così conquistato
oppur peggio reclamato; chi trionfante in abito da nuovo imperatore… giacché
come detto proprio quello il desiderio cavalcato e montato o forse solo il buco
sbagliato!
E quanti ancora ne ho visti e vedrò dall’alto
di codesta Eresia a passo di processione pregare la Vergine Maria del Paradiso
così saziato e conquistato e poi con sorriso compiaciuto dissetare proibita avventura alla ninfa della vera e
sana Natura appagare l’Anima quanto lo Spirito corrotto o forse solo ubriaco
non men che oppiato seminare il represso sogno del mascherato villano…
Quanti ne ho visti e vedrò convinti del domani
passare trionfare ed imperiare… ronfare con un sigaro e meditare un nuovo
paradiso che dall’orto porta fino ad un largo spiazzo di cemento pregare San
Vittore nel peccato consumato come un ano passato… nel sogno così coltivato…
Giacché proprio con quello e mai con la cinta
del castigo si edifica ed impera il castello del nuovo ciarlatano, che nel nome
del falso progresso vuol rimare l’antica poesia accompagnato dalla preziosa
lira nella strofa di nero vestita…, che sia Nerone la sua rima qui non si dica…
l’imperator così si picca!
Per cui.... noi perdenti… e voi perdenti…
quantunque fedeli all’antica nobile Natura in realtà per chi conosce la vera
Rima di codesta Vita…, abbiam vinto molto più di pria, più dotati di pria facciamo della sconfitta la Poesia della
nuova Via, certo non sono pani… certezze del domani.., certo non son denari
sterco e letame, binari o cantieri…, compromessi… accompagnati da imbrogli
caste e favori…: ma Sogni Migliori di chi fuggito dalla falsità della vita esiliato
come e più di pria ha sperato e sognato, come quel fraticello Minorita morto
nel voto antico… poi condotto al patibolo dell’ingordo falso Cristo… così ci condurranno a miglior vita.
Chi ha la forza di un Sogno nuovo prosegua la
sua Rima che la retta via giammai smarrita, io che da qui li scorgo e tanti ne
vidi vedo e vedrò ancora nel falso sonno d’un Inverno sposato ad una eterna
Primavera li raccomando al mio Dio... che li accompagni ed apra loro un felice
e meritato sorriso…. per ogni foglia da cui linfa e vita, che Lui vi accompagni
e perdoni lungo ugual cammino!
Nessun commento:
Posta un commento