Precedenti capitoli circa la peste:
Gialla... (3/1)
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Evoluzioni della stessa (peste) (5/7)
I. Le città popolate più che i villaggi e le campagne.
II Che nelle città popolale, come la Nuova-York, Filadelfia,
Baltimore infettava costantemente e quasi esclusivamente i quartieri bassi
pieni di immondezze, e d’acque stagnanti, le strade non ventilate, non selciate,
fangose, e soprattutto i quartieri e le loro vicinanze coperte di sporchizie ad
un segno incredibile, e dove in ciascun giorno, quando la marea è bassa, le
strade fangose sono esposte ad un sole cocente. Per esempio alla Nuova-York, M.
Richard Bagley ha calcolato che per riempire la chiavica e lo stagno di
White-hall, i proprietari vi avevano fatte versare in un anno ventiquatt.ro
mille carrette di tutte le immondezze della Città, e persino di carogne di
cavalli e di cani talché egli deduce che in Luglio l’infezione divenne sì
grande e sì forte, che nella sera essa eccitò per tutto il vicinato delle
nausee e dei vomiti che furono il principio dell’epidemia.
III. Che nel corso delle stagioni essa non appariva che in Luglio,
Agosto, e Settembre, cioè nel tempo in cui i calori ostinati ed intensi di 24 e
25° eccitano una evidente fermentazione in siffatti ammassi di materie
vegetabili ed animali, e ne sviluppano de’ miasmi che giusta ogni indizio sono
i corruttori della sanità. Questi medici hanno rimarcato che l’epidemia
raddoppiava a motivo dei tempi soltanto umidi e dei venti di Sud-Est ed anche
di Nord-Est; ch’essa diminuiva pel freddo e per la siccità del Nord-Ovest, ed
ancora per le piogge abbondanti del vento di Sud-Ovest; che nelle diversità
degli anni la febbre si sviluppava in quegli i in cui i calori dell’estate
erano accompagnati da maggiore siccità e da calma nell’aria; senza dubbio perché
allora i miasmi accumulati operano con maggior forza sul polmone, e pel suo
mezzo su tutto il sistema della circolazione.
Finalmente hanno avverato che nella scelta degli individui essa
attacca a preferenza gli abitanti mal nutriti e sporchi dei sobborghi e dei
quartieri pieni d’immondezze e di pantani; gli operai esposti al fuoco come i
fabbri, i gioiellieri, e quegli che abusano dei liquori forti, osservando che
spessissime volte la febbre gialla tenne dietro immediatamente all’ubriachezza;
ch’essa attacca ancora a preferenza le persone grasse, sanguigne, robuste, le
adulte ardenti, gli stranieri delle regioni del nord e i neri, le persone
spossate per la dissolutezza delle donne; ch’essa risparmia gli stranieri de’
paesi caldi, le persone sobrie nel bere, e soprattutto nel mangiare, le persone
agiate, proprie che si nutriscono più di vegetabili che di carne, ed abitano
nelle strade selciate e ventilate, e ne’ quartieri elevati.
Inseguendo alla fine il male per sino ne’ luoghi disegnati per essere
la culla ed il laboratorio de’ suoi principi, essi hanno dimostrato che nelle
Antille medesime, nelle Isole della Grenada, della Martinica, di S. Domingo,
della Giamaica, la febbre gialla non nasceva che là dove si riunivano le
medesime circostanze: ch’essa non vi si manifesta che in certi luoghi, in certi
anni precisamente simili ai casi citati negli Stati-Uniti; che là dove non vi
sono né paludi né lordure, come a Saint-Kits, e Saint Vincent a Tabago, a la
Barbade, la salute ne è costantemente ottima; che se la febbre si è manifestata
a Saint-Georges nella Grenada, e a Fort-Royal nella Martinica e nei luoghi propri
per dar carena, vicino alle maree infette ed in un momento in cui la
sovrabbondanza de’ vascelli, la siccità eccessiva della stagione avevano
contribuito a sviluppare i fermenti.
Che se essa nelle città di Nuova-York, Baltimore e Filadelfia non
avesse dovuto la sua comparsa che all’importazione, essa avrebbe dovuta esservi
portata abitualmente dalle città di Norfolk e di Charleston colle quali vi
erano moltiplica rapporti, e dove la riunione di tutte le cause sopraccitate
formarono un’epidemia quasi in ogni estate.
I fatti comprovatiti questi risultati si trovano sparsi in molti
scritti pubblicati dal 1794 fino
all’anno 1798 nel quale abbondano gli Stati Uniti. Questi non si possono
leggere con attenzione senza persuadersi della correlazione e della costante
armonia che passa fra le cause primarie e secondarie, mediate od immediate, le
circostanze accessorie e gli effetti od isolati o riuniti in serie. In tutti si
vede la febbre nascere ed accrescere in ragione composta della temperatura
calda dell’aria della sua ostinata secchezza o della sua umidità temperata,
della calma dell’atmosfera, della vicinanza delle maree, delia loro estensione,
e soprattutto in ragione delle masse ammucchiate di materie animali componenti
un laboratorio di putrefazione e di emanazioni deleterie.
Finalmente il governo, dirigendo su questi oggetti di polizia
domestica l’attenzione degli abitanti degli Stati-Uniti, dovrebbe esercitare la
loro istruzione sopra una delle cagioni le più essenziali, e le più radicali di
tutte le loro malattie; voglio dire
sopra il regime alimentario, che in ragione della loro origine hanno
conservato dagli Inglesi, e dagli Alemanni. Ardisco dire, che se si proponesse al concorso il piano del regime
il più capace di guastare lo stomaco, i denti, e la salute non si potrebbe
immaginarne uno più atto di quello degli Anglo-Americani.
Alla mattina anche a colazione riempiono il loro stomaco di birra, ed
inghiottiscono insieme a quella quasi senza masticare pane caldo appena cotto,
degli arrosti inzuppati di buttiro, di formaggio il più grasso, dei pezzi di
manzo o di prosciutto salato, affumicato ecc; tutte cose quasi indissolubili.
A pranzo delle paste bollite col nome di pouding, le più pinguedinose sono le
prescelte: tutte le salse, anche sul bue arrostito, sono il butirro liquefatto:
i turnepes ed i pomi di terra sono messi nel sangue di porco, nel lardo, nel
butirro, o nella grassa sotto il nome di (pye) di pumkine i loro pasticci non
sono, che vere patate grasse mal cotte. Per digerire queste masse viscose si
riprende il the quasi alla fine del pranzo, e si carica tanto, ch’egli è amaro
al palato. In questo stato egli attacca sì fortemente i nervi, che cagiona più
che il caffè, delle veglie ostinate, anche agli stessi Inglesi.
Alla cena ancora si mangiano salumi ed ostriche, e come dice Chateìuz, si
passa la giornata intera ad ammassare delle indigestioni una sopra l’altra; per
dar forza al povero stomaco affaticato, ed indebolito si beve il Madera, il
rhum, l’acquavite di Francia o quella di ginepro e di grano, che finiscono
d’attaccare il genere nervoso.
Un tal regime poté convenire ai Tartari che traggono la loro prima
origine dai Germani, e dagli Anglo-Sassoni, che non usavano alcuno di questi
stimolanti pericolosi; la loro vita equestre ed errante li rendeva e li rende
ancora capaci di digerire il tutto; ma quando le nazioni cangiano di clima, o
che incivilendosi divengono oziose e ricche; esse provano in massa le
alterazioni dei particolari…
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