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Giacevo in
una cuccetta circondato dall’ambiente familiare della cabina di lusso di un
piroscafo. Su un divano di fronte a me era seduto un uomo, semisvestito per
andare a letto, che stava leggendo un libro. Riconobbi il volto del mio amico Gordon
Doyle, che avevo incontrato a Liverpool il giorno del mio imbarco, quando
anch’egli stava per salire a bordo del piroscafo Città di Praga, sul quale mi aveva pregato di accompagnarlo.
Dopo
qualche istante pronunciai il suo nome.
Si limitò a
dirmi: Bene e voltò pagina senza
distogliere lo sguardo dal libro.
Doyle,
ripetei
l’hanno salvata?
A quel
punto si degnò di guardarmi e sorrise divertito.
Evidentemente
pensava che fossi mezzo addormentato.
L’hanno salvata? A chi ti riferisci?
A Janette Harford.
Me lo dirai tra un po’,
proseguii
penso che me lo dirai tra un po’.
Un attimo
dopo gli chiesi:
Che nave è questa?
Doyle mi
fissò di nuovo.
Il piroscafo Città di Praga, diretto da Liverpool
a New York, in viaggio da tre settimane con un albero spezzato. Primo
passeggero, signor Gordon Doyle; secondo, e pazzo da legare signor William
Jarrett. Questi due viaggiatori di riguardo si sono imbarcati insieme, ma sono
sul punto di dividersi, avendo il primo preso
la ferma decisione di gettare in mare il secondo.
Mi misi a
sedere dritto come un fuso.
Si, più o meno; oggi è il 3 luglio.
Non sono stato bene?
Sei sempre
stato benissimo, e puntuale ai pasti.
Mio dio! Doyle, qui c’è qualcosa che non torna; cerca di essere serio. Non mi hanno salvato dal naufragio della nave Domani?
Doyle
cambiò colore, e avvicinandosi mi prese per un polso. Un attimo dopo mi chiese
con calma:
Che cosa sai di Janette Harford?
Prima dimmi cosa ne sai tu di lei.
Il signor
Doyle mi guardò per un attimo come se stesse riflettendo sul da farsi, poi,
risedendosi sul divano, disse:
Giacevo immobile nella cuccetta, così immobile
che respiravo a mala pena. Ma, evidentemente, l’argomento non dispiaceva a
Doyle, che, dopo una breve pausa riprese:
Oh, si intitola Le meditazioni di Denneker. È un
libro bizzarro, me l’ha dato Janette; per caso, ne aveva due copie. Lo vuoi
vedere?
Mi passò il
volume, che, cadendo, si aprì.
A molti è concesso di staccarsi e di separarsi
temporaneamente dal corpo; poiché, come nei ruscelli il cui corso s’incrocia il
più debole viene trascinato dal più forte, così in certi soggetti affini, le
cui strade si incontrano, le anime si fanno compagnia, mentre i corpi, ignari, seguono
strade decise in precedenza.
Aveva… ha…
degli strani gusti letterari
riuscii a
dire dominando l’agitazione.
Hai
parlato di lei nel sonno
…dissi.
Ma non si
ebbero più notizie del Domani.
(A. Bierce)
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