giuliano

venerdì 29 maggio 2020

THE DAY AFTER THE STORM (24)




































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Verso il ghiacciaio Muir (26)














Nei 30 anni precedenti lo studio danese, la Groenlandia aveva sperimentato un periodo di raffreddamento, ma Broecker si rese conto che la tendenza era temporanea e che l’innalzamento dei livelli di CO2 nell’atmosfera avrebbe presto inaugurato un lungo periodo di riscaldamento globale.

Nell’agosto del 1975, la rivista Science pubblicò un articolo di Broecker,

Il cambiamento climatico: siamo sull’orlo di un pronunciato riscaldamento globale?




In questo pioneristico non men che storico articolo scientifico lo scienziato seminerà ‘serre’ di ‘mele ed arance’ quali fondamenta per i successivi studi sul cambiamento climatico…

si può affermare che l’attuale tendenza al raffreddamento lascerà il posto a un pronunciato riscaldamento indotto dall’anidride carbonica entro un decennio.

Come ha notato Real Climate (un blog per scienziati del clima) nel 2010,

L’articolo di Broecker ricorda che il ‘riscaldamento globale’ era stato effettivamente previsto prima che diventasse evidente nei registri della temperatura globale oltre un anno dopo.




Un secolo e mezzo fa, le regioni montuose erano un po’ più fredde di quanto lo siano oggi. Questi rilevamenti nei documenti storici - scritti, dipinti, documentati con le prime fotografie mostrano che i ghiacciai erano più grandi allora. Nelle Alpi svizzere, l’area per cui la documentazione disponibile risulta più dettagliata, rileva ampi ghiacciai durante la Piccola era glaciale, un episodio di abbassamento termico che dal 1300 al 1860 risulta più o meno costante.

La piccola era glaciale terminò bruscamente.

A partire dal 1860, i ghiacciai del mondo iniziarono un graduale lento progressivo ritiro che è proseguito fino ad oggi. Senza dubbio, quindi, il pianeta Terra è diventato più caldo nel secolo scorso e mezzo. Ma il contributo preciso dell’umanità ad il riscaldamento è ancora in discussione.




Insieme alla maggior parte degli scienziati dell’atmosfera, quindi nelle previsioni e prevedibilità delle oscillazioni climatiche, prende molto sul serio i risultati di simulazioni al computer che mostrano come il contributo dell’uomo dall’avvento dell’èra industriale successiva al 1860 ne abbia influenzato l’aumento nell’ultimo quarto di secolo.

Le registrazioni dei progressi e dei ritiri glaciali forniscono un indicatore accurato delle variazioni di temperatura.

Eppure come fu per il prestigioso incarico offerto dall’allora presidente Roosevelt a Muir, anche Wallace Broecker ha predetto decenni prima circa pericolosi cambiamenti climatici in atto causati dall’uomo.

È stato rapidamente riconosciuto come il padre del ‘riscaldamento globale’.




Nel 1996, il presidente Bill Clinton ha assegnato a Broecker la National Medal of Science, il più alto riconoscimento scientifico della nazione, in riconoscimento dei suoi ‘contributi pionieristici nella comprensione dei cambiamenti chimici nell’oceano e nell’atmosfera’.

Broecker ha testimoniato al Congresso ed è stato intervistato dal The New York Times, The Guardian (UK), Smithsonian Magazine, Foreign Policy , Business Week , PBS, BBC e CBC, tra gli altri. Nel 2007, è stato eletto alla Royal Society di Londra, firmando il suo nome nello stesso registro che Sir Isaac Newton ha fatto più di tre secoli fa.




Non mi dilungo su questo prestigioso scienziato e nella sua preziosa opera, la vera opera con i suoi studi per l’intero pianeta, semmai vorrei evidenziare come da allora, dal riconoscimento ottenuto, si sia consumato nel breve lasso di tempo un vero peggioramento, per taluni o tutti, dedotto in un migliore beneficio economico in cui poter misurare la falsa ottica e prospettiva del globale progresso. In verità e per il vero, in cui gli stessi scienziati e pochi illuminati politici rileveranno, chi avverso ai veri interessi del singolo, pur volendone incarnare un falso beneficio, il quale conduce in tutta la propria limitata conoscenza ad un danno maggiore di quanto la stessa scienza (compresa la sociologica e psicologica con la sua futura costante ‘nevrastenia’) possa o potrà rilevare.

Per quanto detto e non solo circa il regresso ottenuto ma anche per ciò che incarna il suddetto presunto ‘primo cittadino’, il quale porta ed incarna non solo i pandemici mali che arma, ma anche quel male ancor più antico scritto nel delirio affine e simmetrico da questo piccolo paesino donde scrivo, del razzismo.




Sapremo sconfiggere questo antico cancro dal cielo sino alla Terra!

Per ora annovero breve cronologia di come e perché nata la nostra costante Opera…

Sin dall’antichità, le persone credevano che l’attività umana potesse alterare un clima locale, ma non poteva influenzare a malapena i grandi equilibri che governavano il pianeta in generale. A poco a poco gli scienziati, aiutati da giornalisti scientifici, hanno informato la minoranza di persone istruite che la civiltà moderna potrebbe causare il riscaldamento globale, circa il nostro futuro.

All’inizio degli anni 70, la questione cominciò a interessare un pubblico più vasto. A quel punto la maggior parte delle persone aveva temuto danni a livello planetario dalla tecnologia in generale. Ora un improvviso assalto confermato dalla siccità ha suggerito che stavamo già danneggiando il clima. La questione è  dibattuta fra gli esperti i quali hanno discusso se l’inquinamento avrebbe portato al riscaldamento globale o, invece, a una terrificante nuova era glaciale.




Alla fine degli anni 70, l’opinione scientifica aveva deciso sul ‘riscaldamento’ come fu del tutto evidente circa trent’anni dopo, quando intorno all’anno 2000 – la conferma oltre del globale riscaldamento rileva e porta con se anche un futuro remoto e incerto.

Alcuni scienziati, tuttavia, hanno pubblicamente prospettato questo evidente timore per chiedere azioni concrete per evitare il riscaldamento globale, e alcuni politici hanno affrontato il problema.

Le discussioni scientifiche si sono intrecciate con accesi dibattiti politici sui costi di regolazione delle emissioni di gas serra. Le corporazioni che appoggiano i conservatori spesero ingenti somme per seminare incertezza e negare che le emissioni potessero causare gravi danni. Solo nel 2005 i media americani hanno riferito chiaramente che gli scienziati avevano apparentemente risolto la controversia, e di conseguenza la maggior parte degli americani - e non solo – è evoluta nella certezza di dover intraprendere un qualche tipo di azione utile.

Ma la questione li divise sempre più lungo linee partigiane; la negazione (oltre a tanti deleteri principi)  è diventata fondamentale nel pensiero di destra.




L’idea che le azioni dell’uomo possano influenzare un complesso così vasto è molto ripugnante per alcuni.

Ciò che gli scienziati hanno ritenuto plausibile erano semplici argomenti che agitano, senza la dovuta conoscenza in merito, oppure ancor peggio falsandola a beneficio d’una corrotta economia a breve durata non scorgendone la Cima, solo la piccola vallata con il suo paesino con cui accompagnati nei propri riti tribali conditi con gli immancabili cacciatori e nuovi pionieri, ed ove con il razzismo si accompagna e consolida il morbo della falsa prospettiva morale e storica.

La gente non ha compreso il ‘prodigio’ che intercorre circa rapporti e connessioni fra la popolazione ed i suoi bisogni, e l’industrializzazione, i quali stavano esplodendo in un modello di crescita esponenziale: tra l’inizio del XX secolo e la sua fine la popolazione mondiale sarebbe triplicata e l’uso dell’energia da combustibili fossili da parte di una persona media sarebbe quadruplicato.




Pochi giorni dopo la morte del grande scienziato, e circa cento i precedenti e successivi che lo uniscono ad un emerito suo collega riporterò breve ‘articolo’ il quale confermerà la validità di quanto ‘democraticamente’ espresso.

Due scienziati i quali entrambe hanno lasciato e lasceranno ancora nei frutti del loro lavoro saggiamente ‘seminato’ una eredità così vasta che deve essere costantemente aggiornata. E non dilungandomi, oppure ed ancor peggio, distinguendomi nella ‘caratteriale’ falsità di quei proclami ove il ‘politico’ si consolida e ‘conserva’, da ciò impropriamente detto ‘conservatore’, in difetto di conoscenza, giacché il vero ‘conservatore’ di cui si aggiorna costantemente l’opera nel beneficio della vera Storia, colui che per l’appunto vuol conservarla, più o meno come la Memoria.

‘Preservarla’ come il dono della Natura intera nella sua grande bellezza e beneficio che questa costantemente ci dona.

Oltre l’inesauribile fonte di saggezza, anche l’immancabile insostituibile principio su cui si consolida a la Vita sia materiale che spirituale d’ognuno, conservata nei geni e nella Memoria detta, per chi ne fosse sprovvisto, come il male che respiriamo e non solo pandemico frutto, ne sappia curare ed officiare il ricordo ‘in ciò e per ciò’ in cui distinguiamo e riconosciamo il suo ed altrui vero delirante pericolo!

(il curatore del blog)

(Prosegue con l'articolo completo)











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