mercoledì 20 agosto 2014
GNOSI PAGANA (64)
Precedenti capitoli:
Gnosi Pagana (1/2) &
Gnosi Pagana (3/63)
Prosegue in:
L'oro riluceva (65)
.... Non è difficile riconoscere l'origine del precetto.
Se non c'è che una vita quella terrena, e se il compito del
saggio deve essere di realizzare, in questa vita, l'ordine ge-
nerale del mondo, ne consegue logicamente che la virtù
principale è eminentemente di ordine sociale, consiste so-
prattutto nel fare regnare la giustizia, una giustizia tempe-
rata dalla benevolenza e dalla filantropia.
E attraverso questo cammino che il saggio si accosta al
proprio modello, la Ragione divina, l'ordine dei cieli e dei
numeri in essi contenuti....
Non vi è dubbio che sia questo presupposto filosofico, di
cui si coglie l'influenza in tanti scritti greci ad animare tale
politica.
La saggezza greca vi trova forse la sua più bella realizzazio-
ne.
L'atteggiamento morale dello gnostico non è opposto a que-
sto pensiero né è ostile, si muove in diversa direzione. Dal
momento che il mondo è malvagio la vita che vi si conduce
è soltanto una prova passeggera prima di risalire a Dio, è
del tutto vano operare a favore (dell'inutilità, conoscendo
l'indole umana...) di una migliore organizzazione della socie-
tà umana.
Lo gnostico vive in disparte, all'interno di una piccola cer-
chia non di privilegiati, ma di chi conosce la prassi umana
ripetersi nei secoli, per cui sua principale occupazione è la
salvezza dalle malvagità dell'uomo anche quelle ben masche-
rate dei suoi 'buoni' governanti.
Ciò significa che lo gnostico può dimenticarsi completamen-
te della gente comune?
No, gli resta un dovere.
Se non deve prendersi cura della sorte temporale degli uo-
mini, deve però vegliare sul loro destino spirituale. Avendo
lui stesso ricevuto la verità, è doveroso che offra ad altri il
dono di Dio.
Lo gnostico è apostolo: con la preghiera e il culto, la predi-
cazione fa parte integrante della virtù suprema, la devozio-
ne.
Sono questi i principali caratteri dell'ermetismo gnostico.
Più che una dottrina, ciò che lo definisce è un atteggiamen-
to religioso e morale, uno spirito, di cui se ne può valutare
il senso reale soltanto confrontandolo con l'atteggiamento
del saggio.
Discepoli della pura religione e di Dio (Sconosciuto o
Straniero) affrontano il medesimo problema. Dal momento
che questo è il più serio problema che l'uomo possa porsi,
gli scritti della gnosi non meritano né rogo né indice, ma
se pur in 'apparente stranezza' (per i non addetti ai lavori)
sono degni di interesse.....
(A. J. Festugière, Ermetismo e mistica pagana)
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