Precedenti capitoli:
Il Sacro (1) Dissacrato (2)
Prosegue con:
La caduta del Logos (5)
Questi due
testi Gnostici ci propongono un esempio unico nel suo genere: quasi tutto il
contenuto di Eugnosto lo si legge pure, nello
stesso ordine, nella Sofia di Gesù Cristo il cui testo è molto più
lungo contenendo qua e là inserti che interrompono il testo di Eugnosto del quale, a sua volta, sono
saltati alcuni passi - nove per la precisione.
Il tema generale di fondo è la Filosofia, meglio, i filosofi e la verità; tema incontrato in altri scritti
gnostici ed è esemplificato in un celebre testo del Van Ver.:
Siccome uno che è ignorato da molti, desidera
essere conosciuto e, quindi, amato - di che cosa, infatti, ha bisogno il tutto
se non della conoscenza del Padre?
Così egli divenne una guida serena e tranquilla.
Entrò in una scuola e, da maestro, pronunciò la
parola. Si recarono da lui i sapienti, quanti si credevano tali, mettendolo
alla prova; ma egli li confondeva dimostrando loro che erano vuoti. Lo odiarono
perché, in verità, non erano sapienti. Dopo tutti costoro, si recarono da lui
anche i fanciulli, ai quali appartiene la conoscenza del Padre: dopo che furono
irrobustiti, impararono gli aspetti della faccia del Padre; conobbero, e furono
conosciuti; furono glorificati e glorificarono; nel loro cuore si manifestò il
libro vivo dei viventi, scritto nel pensiero e nell’intelligenza del Padre…
Nei testi
accennati ove ricorre l’esplicita contrapposizione tra la sapienza dei saggi e
la sapienza che viene dall’alto, pare di sentire una eco delle parole di San
Paolo:
Dove il sapiente?
Dov’è l’intellettuale?
Dov’è il pensatore di questo secolo?
Non ha forse Dio resa folle la saggezza di questo
mondo?
Poiché, infatti, il mondo per mezzo della
sapienza di Dio, non ha riconosciuto Dio, piacque a Dio salvare i credenti per
mezzo della follia del messaggio…
Non si può
fare a meno di osservare che le cosmologie gnostiche che leggiamo in testi di Nag Hammadi sono contenute in testi non cristiani oppure in
testi ‘cristianizzati’; mentre i testi contenenti un genuino gnosticismo
cristiano dimostrano un interesse assai limitato alle cosmologie o non ne
dimostrano affatto…
Scopo del trattato è l’affermazione che al
di là e al di sopra del mondo visibile esiste una regione invisibile, e che
soltanto partendo da essa si giunge alla verità vanamente cercata dai saggi basandosi
sull’ordinamento del mondo di quaggiù; sono
respinte le tre più comuni ipotesi dei filosofi sull’origine del mondo, è
affermata la necessità di liberarsene per potere giungere a ‘confessare il Dio della verità’, per essere in armonia
con quanto lo riguarda: solo questa è la conoscenza che dà l’immortalità.
Dopo questa premessa l’autore entra direttamente nel
tema presentando, nell’ordine: L’Essere supremo e i tre grandi esseri da lui derivati,
cioè la sua immagine bisessuata o uomo immortale, il figlio bisessuato
dell’uomo immortale o figlio dell’uomo, il figlio del bisessuato figlio
dell’uomo immortale o salvatore.
Le tre ipotesi
I più saggi, tra
loro, hanno riflettuto sulla verità basandosi sull’ordinamento del mondo; ma la
loro riflessione non colse la verità.
Infatti, a proposito
dell’ordinamento, tutti i filosofi avanzarono tre asserzioni discordanti.
Alcuni affermano che
il mondo si governa da solo;
altri che c’è una
provvidenza;
altri che c’è una
predestinazione.
Ma nessuna di queste
è (valida): delle tre asserzioni menzionate, nessuna corrisponde alla verità.
Infatti, ciò che
proviene soltanto da sé emana una esistenza vuota, dato che fa (soltanto) sé
stesso; la provvidenza è insensatezza; la predestinazione è qualcosa priva di discernimento.
Colui, dunque, che
riesce a liberarsi dalle tre soluzioni menzionate, a pervenire - per mezzo di
un’altra osservazione - a confessare il Dio della verità, e a essere in armonia
con ogni cosa che lo riguarda, quest’uomo è immortale, anche se si trova tra
gli uomini che debbono morire.
Il primo trattato, Eugnosto, è presentato sotto
forma di una epistola dottrinale diretta ai Gnostici:
‘Il beato Eugnosto ai suoi…’…,
…ma dalla conclusione pare che il destinatario
sia uno:
‘… te ne ho parlato… tu possa ascoltare… si
riveli in te… ti dirà…’.
Il ‘mittente’ è quello stesso ‘amabile Eugnosto’
al quale è attribuita la scrittura del Vangelo degli Egiziani…
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