Precedenti capitoli (e/o) Frammenti di...:
Una Lettera ritrovata (9/1)
L’equilibrio
che scomponiamo verso altri orizzonti di energia incontrollata che annienterà
per sempre la nostra capacità di sopravvivenza, quell’equilibrio si ricomporrà
non solo nelle malattie psicologiche e sociali che sconvolgono il nostro
vivere, con tutte le conseguenze a cui assistiamo giornalmente, ma anche in
tutte quelle strutture virtuali di cui siamo circondati per momentaneo
benessere economico.
Futura voce
dello squilibrio sociale e della sua totale disarmonia, il rumore dell’inutile
che udiamo a piena voce in ogni dove. Tutto ciò che pensiamo costruire senza
una composta armonia, potrà tranquillamente ritorcersi contro di noi, nostro
malgrado, e nostro malgrado dovremmo assistere sempre a dei disastri che fanno
parte della natura. Appartengono alla natura, per quanto noi ci sforzeremo di
dominarla o prevederla.
Quindi
troveremo conferma nell’affermare ancora una volta, che L’UOMO sta ALL’AMBIENTE
(che occupa), trasformando lo stesso per i tempi necessari al suo FABBISOGNO
(geopolitica-geostrategia-geofilosofia), come i cittadini o i ‘componenti’ del
mondo stanno alla loro economia, la quale in un lasso di tempo (maggiore o minore) provvede al suo benessere
inteso questo come VALORE ECONOMICO RAGGIUNTO REALE ( - reale - valore dato
dalla differenza fra il valore economico raggiunto nel breve lasso di tempo,
sottratto ai costi per tutti quegli interventi dovuti ad una logica
incompatibilità, quindi intendesi - reale - non quello virtuale dato
DALL’IMMEDIATEZZA, del traguardo economico, ma bensì quello raggiunto grazie ad
una LOGICA COMPATIBILITÀ che equivale all’equilibrio di cui accennavamo
precedentemente, con lo SPAZIO OCCUPATO).
QUINDI IL
VALORE ECONOMICO PERSEGUITO è determinato dalle risorse naturali GIACENTI (che
sono la fonte dell’energia a cui nostro malgrado dobbiamo rivolgerci per
determinare le nostre capacità economiche), ed in base alle nostre scelte
energetiche determiniamo UN MAGGIORE O MINORE LIVELLO DI BENESSERE REALE E NON
VIRTUALE; uno sfruttamento eccessivo, questo ci
insegna sia la storia che l’economia, di determinate risorse e il loro
incontrollato utilizzo, a dispetto di altre, possono causare sia uno squilibrio
ambientale e sia un fattore fondamentale di INQUINAMENTO che scatena un processo
irreversibile di alterazione climatica che tende poi a destabilizzare un
equilibrio preesistente.
Il fattore
climatico appartiene, con le costanti, già accertate, di CAOS, ad uno di quei
motivi che favoriranno a creare quei momentanei esempi di - SCHIZOFRENIA -
meteorologica a cui stiamo assistendo in questi ultimi anni. Quindi il livello
reale di EVOLUZIONE: sociale, ambientale ed economico, è dato in un lasso di
tempo INVERSAMENTE PROPORZIONALE alla industrializzazione raggiunta ed al
conseguente benessere economico apportato rispetto al - PRIMITIVO - stato
originario dell’ambiente occupato. Minori sono i tempi, ed OBSOLETE le fonti
energetiche, e sempre maggiori saranno i tempi per ristabilire gli equilibri
preesistenti che determineranno in seguito un benessere economico reale, il
quale poggia su reali fondamenta.
Logicamente
questo discorso, è applicabile soprattutto ai grandi PROMOTORI INDUSTRIALI, che
sono il cuore della nostra economia. Se consideriamo che l’industria
automobilistica è una delle più potenti multinazionali mondiali, dovremmo
pensare che il nostro benessere è raggiungibile nel momento in cui vedremmo
modificati i parametri organizzativi di alcune strutture industriali per
concepire un prodotto compatibile con l’ambiente in cui esso si deve misurare.
PER COMPATIBILE si intende innanzitutto un suo duraturo impatto con l’ambiente
in cui deve coabitare, quindi si deve tener conto di fondamentali
caratteristiche che possono e devono essere confacenti con le risorse
dell’ambiente che è il motore principale ed unico di questa operazione.
L’ambiente
ci fornisce energia in diverse forme, e noi dobbiamo restituirla con il minimo
danno ambientale. Se non vorremmo vedere sconvolti in maniera irreversibile gli
equilibri che ci insegnano le leggi della fisica. Il surriscaldamento del
pianeta, e questo lo insegna soprattutto la glaceologia, non avviene in un
lasso di tempo breve come quello che potremmo misurare da una fase all’altra
del respiro stagionale di un ghiacciaio, ma impiega un tempo assai vasto, ed è
conseguenza di diversi fattori climatici naturali. Al contrario dell’attuale
fenomeno che coinvolge NELLA SUA INUSUALE MANIFESTAZIONE, in pari misura,
ghiacciai e non, in una spirale di connessioni aliene agli equilibri della
natura.
Quindi la
ricerca si deve sforzare di tener presenti questi fattori, che possono non
essere compatibili con interessi economici più pressanti rispetto a quelli di
più breve durata che sono quelli di alcuni stati produttori di energia prima,
come il petrolio, che determinano una precisa strategia economica e politica.
Determinate
situazioni politiche, le quali influenzano uno stato di equilibrio sociale in
quei paesi ricchi di petrolio, sono legate per il loro sviluppo a questa fonte
di energia fin tanto che non decidono di rinnovarsi verso un progetto di
compatibilità. Ed insieme ad essi trovano numerosi paesi industrialmente
avanzati che si scontrano sugli stessi interessi. L’Europa, gli Stati Uniti, e
la Cina, sono direttamente coinvolti in questo discorso, dove l’apparenza ci
porta ad esaminare ragioni di futile odio religioso o di semplice geopolitica
territoriale, in realtà regnano sovrani interessi corporativi di intere
economie.
Chi
determina questa mancanza di equilibri, sono coloro che hanno un interesse
specifico affinché una intera linea politica si SFALDI VERSO IL CAOS,
consentendo un progressivo controllo di altrui economie, non dimentichiamo che
alcuni dittatori trovano il loro maggior profitto da questo stato di cose e
quindi di un veloce arricchimento di pochi a danno di molti, condizioni
standard di brevi o lunghe dittature ad uso di paesi democratici e civili.
Quindi
benefici e condizioni economiche favorevoli con una linea politica più
confacente con gli interessi dei singoli Stati coinvolti, scadendo di fatto in
quella illusione da laboratorio di una economia VIRTUALE, decisa a favore dei
più ricchi, mentre i valori ottenuti nel REALE per entrambe le parti coinvolte
vanno gradualmente peggiorando.
L’economia
virtuale è quella che ci accompagna ora, nella quale l’illusione di una
probabile evoluzione non fa i conti con uno dei tanti disastri a cui nostro
malgrado siamo costretti ad assistere, imputando responsabilità al di fuori
della nostra portata. Essere ciechi e sordi di fronte a ciò, significa essere
irrazionali oltre che INVOLUTI.
La
RAZIONALITÀ ci insegna innanzitutto a constatare i fatti, e non convincersi,
nostro malgrado, che la realtà che siamo chiamati a vivere ogni giorno
coinvolge altre dinamiche rispetto a quelle certe e vere che sono quelle di una
natura di cui abbisogniamo e abbisogneremo per sempre fin tanto che dovremmo
vivere con le leggi che la governano e l’hanno governata per millenni.
(Anno 2000)
Giuliano
Nessun commento:
Posta un commento