giuliano

domenica 23 maggio 2021

PREDICA DELLA DOMENICA: Ventinove anni dopo

 










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Paganini, il maestro non si ripete... (8)








È difficile, se solo conoscessero cosa è la mafia in ogni luogo e come sempre espleta le proprie funzioni diligentemente distribuite per gradi e logge, e cosa – all’opposto - dovrebbe essere uno Stato ‘democratico’ e di Diritto che l’avversa (o dovrebbe), il celebrarne (con la coscienza che dovrebbe contraddistinguere la volontà di migliorare e non certo adoperarsi per ugual intenti i quali hanno per gradi causato il fatto celebrato!) una data per chi caduto (servendo lo Stato come il Diritto d’ognuno) - e non certo inciampato - nella sua trappola (di congiunte e mai disgiunte ‘mafie’).

 

E di cui ancora, dopo tanti anni a Ragione continuiamo nel sostenere che tanto lo Stato quanto i mafiosi, in ogni luogo ove indistintamente ubicati: dalla cascina dal nord al sud & dal sud al nord equamente distribuita in ugual concetto di famiglia (& mafia associata), a medesima  simmetricamente approdata - laggiù nel nord -, qual anarchica grande famiglia (nominata leghista associata alla Forza dell’Italia) protesa nell’inarrestabile industriosa opera senza limite alcuno per il danno apportato nell’equivalenza dedotta e [simmetricamente] raggiunta (ne più ne meno del vasto concetto di mafia); composta di parità d’intenti verso il capitale umano, inteso come il Diritto di partecipare equamente al bene comune, e per bene comune in questo antico dire, vogliamo intendere il bene d’ognuno esteso, non più in termini di ricchezza selvaggia e a breve termine (così come la mafia si contraddistingue) saggiamente e/o ‘sommariamente’ distribuita; bensì equità nel benessere tradotto come ricchezza di vita in ogni risorsa profanata, tanto dal mafioso quanto dalla grande famiglia in nome e per conto dell’anarchica industria nominata economia (il solo principio di economia per coloro signori uniti nell’impresa sussiste quando tradotta e distribuita nel concetto materiale di capitale e profitto unito, quindi ed altresì quotato con vasto margine di consenso al pil ottenuto indistintamente da codeste grandi famiglie celebrate per ogni passato e futuro tribunale…), beninteso con il consenso dello Stato preso in ostaggio e abdicato al pizzino numerato della loggia con vista riservata verso il vasto palcoscenico.

 

O meglio mi correggo, con il politico (incaricato dallo stesso), attore del vasto palcoscenico interpretato, non certo uomini illuminati (da una più elevata divinazione senza ispirata sceneggiatura) circa il proprio ed altrui dovere votato, bensì regi comici regnanti sino alle più alte e magistrali interpretazioni (comiche) rettamente distribuite per città paesi e fiere (tralasciamo Cime e Vette rischiamo di intasare i vari piani di salita  dell’alcolico spirito celebrato e di nuovo incarnato nella propria inarrestabile discesa Rifugio del Karma), che pur li contraddistinguono al botteghino del dovuto incasso (detto anche vitalizio, celebre al cornetto, ovvero che mangino pane avariato e non ci rompano le Ball…).

 

Si badi bene, parliamo di comici e capicomici e impareggiabili registi (sempre onesti ciarlatani e innumerabili vitalizi sino oltralpe), siano essi occulti (mandanti), che palesi derivati (quasi intoccabili), come i buoni prodotti che talvolta, seppur ben distribuiti e consumati dalla famiglia e alla parabola d’ognuno connessi, apportare il comune cancro non ben certificato ne evidenziato nell’involucro confezionato, e altrettanto ben raccomandato:

 

Vota il comico non men del capocomico per dovere dell’Euro di Stato, giacché sulla certificata ‘confezione’ dall’Europa unita risulta il miglior prodotto della piazza (o del Tempio del Dio denaro senza soluzione di continuità per il concetto e dovere nel più esteso diritto alla vita privata del morbo nominato cancro).    

 

Eppure figliuolo, direbbe il ‘direttore’ Generale sceso dalla collina: la battaglia bisogna pur vincerla, lo sporco nemico invisibile e ancor più astuto di prima, una sporca guerra insomma: il morbo colpisce ognuno e tutti gli altri (morbi) son Nessuno

 

Ricorda figliolo…:

 

“Nessuno per l’appunto fece il suo ingresso, fu cantato da un cieco (senza vitalizio alcuno), e seppur Nessuno lo conosceva o voleva conoscere, giacché si disse sempre in Viaggio, le gesta contro il grande Polifemo furono opere non certo comiche ma l’inizio della tragedia dell’uomo accecato dall’odio”…

 

“Poi fu la volta di David anche lui Re in perenne Viaggio, ma il grande Generale oppure grande Fratello, dipende molto dall’isola scelta nella millenaria discordia, seppe bene come al meglio applicare il retto giusto guadagno nell’errata concezione oppure intendimento della Filosofia: ossia il grande Capitale ottiene doppia Ragione del proprio essere (e profitto quotato onestamente in Borsa) nel momento bellico successivo all’atto magistralmente interpretato da ugual medesimo attore comico di stato, per la pace d’ognuno”.

 

Il capocomico applaude e raccomanda replica!




 Quindi da Nessuno quale sono e per di più nominato Giuliano mi astengo come antica consuetudine a danze balletti spettacoli -  da divan spettacolo - commedie e replicate comiche da replicanti interpretate…

 

Preferisco Elementi (seri) e/o alimenti al naturale, senza additivi aggiunti, odio anche le mascherine di platea come quelle di galleria, seppur son Capaci d’ogni magistrale interpretazione alla poltrona numerata cui la vita d’ognuno destinata.

 

Odio i baccanali di corte che ci affliggono per ogni Notizia equamente o iniquamente detta - fors’anche negata (così come ogni Verità apostrofata o taciuta e da codesti comici interpretata), sagre e culti dionisiaci, corse di giostre meccanizzate e palle lanciate in aria come razzi da Leonardo progettati in fase di trans-izione (mai sia detto trans…); credo che la verità regna e dimora solo nel vasto mondo predato di Madre Natura…      

 

Quindi, come dicevo e dico ancora, mi par una vera indecenza che cotal Costanzo interpreti, seppure dicono imperatore di Stato, la morte di un più retto Sovrano (da Madre Natura comandato) negato al vero atto della Storia da ogni maestro del Tempio del dio denaro!

 

Il Dramma, se ben ricordo, e non certo Commedia dai tragici toni sarà scritta da un certo Shakespeare (hora non ne abbiamo coscienza collettiva al teatro di Costanzo!), quindi l’amletico divenire, dell’essere al non essere veicolato e partecipato, per retta interpretazione circa la saggia pazzia la qual raccomanda tal dire, dispensata - se ancora ci è concessa parola in codesto grande Formicaio, mi appare più che un dovere (in onor dello Stato oltraggiato) nel rilevare l’inganno!

 

Dicevo, all’inizio di cotal predica della Domenica, che dovrebbe essere difficile, senza scadere nella comica farsa da paese in fiera, celebrare chi caduto per vil mano, chi cioè, avvelenato ‘dallo e nello’ Stato (taluni ecologisti dell’ultimo hora e dell’avvento, parlano di animali talpe e uomini lupo, noi di rimando a loro rispondiamo in onor di Plutarco: “sosteniamo che arrechiamo grave torto all’animale impropriamente nominato, giacché l’atto del tutto corrisposto dall’umano, o meglio dalla coscienza di ciò che rimasto dell’umano regredito alla bestia; cioè da quando – anche lui bestia - fagocita ogni essere vivente di questa Terra - o ogni Pianeta dell’Universo intero, beninteso condizione necessaria e sufficiente sussistere nel movimento, giacché se fosse immobile sarebbe ignorata, si guardi alle grandi steppe della Russia unita, ebbene l’immobilità assoluta confinata e premiata”…); ed in qual Tempo esentato da qual si voglia principio Filosofico scritto e/o suggellato nell’apparente paradosso, pontificarne il degrado appetibile, o meglio suscettibile ad ogni degrado edificato, e successivamente recitato non più da un comico, e chi l’ha comandato e diretto, bensì replicato da onesti pregiudicati ciarlatani ambulanti per ogni terra e cantiere…

 

Non meno del - giusto consapevole - senso economico compiuto, così come si dovrebbe rettamente costruire ogni essere cogitante, raggiungere (in congiunto passo) il grado di ricchezza  distinto da falso benessere interpretato (al teatro regio) in onor della moneta unica…

 

Anche la moneta coniata risulterebbe falsa come il resto dell’intera (nostro malgrado) Compagnia! 

 

Che Costanzo, il retto saggio grande Costanzo da ognun proclamato non più Santo, ma Primo Interprete da palcoscenico Sovrano, maschera funeraria in perenne ammonimento, aprire la Strada (ed ogni cantiere della futura Storia & Natura vilipesa ed oltraggiata) per ciò di cui la moneta coniata perirà per proprio arto non ancor mano (giacché ove coniata non può dirsi disgiunta dal ferro o oro con cui creata) al rovescio del retto profilo inciso, e posta, alla destra della mano di comando…  

 

Qualcuno (inizia a Cogitare in più elevato sentimento animato) di rimando, dal fondo della platea, Nessuno e innominato, senza più trono né scettro di comando, neppure da valido o invalido regista accompagnato apostroferà:

 

Contromano!  

 

Mano di comando Contromano al retto senso di marcia esulare dal fattore pandemico seppur ben interpretato, anche la pandemica mascherina nutre il proprio Teatro, per ciò cui Costanzo Imperatore giammai votato circa il bene d’ognuno dispensato seppur… negato!

 

I frutti dell’Imperatore saranno equamente seminati, rimembriamo un suo non lontano antenato cedere - non volendo - lieto passo accompagnato ad un futuro calvo, seppure grandi interpreti della Storia, dalla indiscussa statura umana e non certo divina coniata di profilo e incisa nella moneta unica custodita (seppur irrimediabilmente falsa come l’intera comica farsa), lo tramandano piccolo, basso di statura, e anche un po’ inetto… seppur grande sovrano e monarca di Stato.

 

L’errore nutre il fallace sbaglio dal grande ineguagliato Atto: seppure il comico di alto profilo ci condurrà al delirio da ognun agognato, mentre il passo lento dell’oca avanza ed interpreta Frammento e Parola senza lasciare lacuna alcuna della Secolar Opera; distribuisco e proclamo Verità senza palco alcuno, chi per sua natura fu elevato dal Dio che al meglio lo informò circa il destino d’ognuno.

 

E seppure questa appare una Eresia, cominciamo veramente a credere che l’Universo parla e cogita così come ogni Filosofo e non solo greco lo immaginava, giacché hora cotal divinazione impossibile dacché c’è chi lo immagina ed interpreta per noi!

 

Comunque dicevo, così come la Terra continuò l’inarrestabile evoluzione letta nella perfezione della corretta rotta a danno d’ogni dinosauro solcare impropriamente la propria ed altrui sfera compresa Madre Natura ed ogni Elemento da Lei derivato compresa la Madonna; ne interpretiamo ereticamente la virulenta meteora del male da Lei in propria  sollecita risposta e difesa partorito, per ciò cui intendiamo l’errore del dinosauro amico di suo fratello umano e Costanzo divenuto nella impropria errata evoluzione per ogni parabola satellitare a reti unificate dell’Universo intero rettamente connesso & distribuito,... e da un comico interpretato… 

(Giuliano)







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