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Circa gli Elementi (profanati)...
Prosegue con...:
Paganini, il maestro non si ripete... (8)
È difficile,
se solo conoscessero cosa è la mafia in
ogni luogo e come sempre espleta le proprie funzioni diligentemente distribuite
per gradi e logge, e cosa – all’opposto - dovrebbe
essere uno Stato ‘democratico’ e di Diritto che l’avversa (o dovrebbe), il celebrarne (con la coscienza che dovrebbe contraddistinguere la volontà di
migliorare e non certo adoperarsi per ugual intenti i quali hanno per gradi
causato il fatto celebrato!) una data per chi caduto (servendo lo Stato come il Diritto d’ognuno) - e non certo
inciampato - nella sua trappola (di congiunte e mai disgiunte ‘mafie’).
E di cui
ancora, dopo tanti anni a Ragione continuiamo
nel sostenere che tanto lo Stato quanto i mafiosi, in ogni luogo ove
indistintamente ubicati: dalla cascina dal nord al sud & dal sud al nord
equamente distribuita in ugual concetto di famiglia (& mafia associata), a
medesima simmetricamente approdata -
laggiù nel nord -, qual anarchica grande famiglia (nominata leghista associata
alla Forza dell’Italia) protesa nell’inarrestabile industriosa opera senza
limite alcuno per il danno apportato nell’equivalenza dedotta e [simmetricamente]
raggiunta (ne più ne meno del vasto
concetto di mafia); composta di parità d’intenti verso il capitale umano,
inteso come il Diritto di partecipare equamente al bene comune, e per bene
comune in questo antico dire, vogliamo intendere il bene d’ognuno esteso, non
più in termini di ricchezza selvaggia e a breve termine (così come la mafia si
contraddistingue) saggiamente e/o ‘sommariamente’ distribuita; bensì equità nel
benessere tradotto come ricchezza di vita
in ogni risorsa profanata, tanto dal mafioso quanto dalla grande famiglia in
nome e per conto dell’anarchica industria nominata economia (il solo principio di economia per coloro
signori uniti nell’impresa sussiste quando tradotta e distribuita nel concetto
materiale di capitale e profitto unito, quindi ed altresì quotato con vasto
margine di consenso al pil ottenuto indistintamente da codeste grandi famiglie
celebrate per ogni passato e futuro tribunale…), beninteso con il consenso
dello Stato preso in ostaggio e abdicato al pizzino numerato della loggia con
vista riservata verso il vasto palcoscenico.
O meglio mi
correggo, con il politico (incaricato dallo stesso), attore del vasto
palcoscenico interpretato, non certo uomini illuminati (da una più elevata
divinazione senza ispirata sceneggiatura) circa il proprio ed altrui dovere
votato, bensì regi comici regnanti sino alle più alte e magistrali
interpretazioni (comiche) rettamente distribuite per città paesi e fiere (tralasciamo
Cime e Vette rischiamo di intasare i vari piani di salita dell’alcolico spirito celebrato e di nuovo
incarnato nella propria inarrestabile discesa Rifugio del Karma), che pur li
contraddistinguono al botteghino del dovuto incasso (detto anche vitalizio,
celebre al cornetto, ovvero che mangino pane avariato e non ci rompano le
Ball…).
Si badi
bene, parliamo di comici e capicomici e impareggiabili registi (sempre onesti
ciarlatani e innumerabili vitalizi sino oltralpe), siano essi occulti
(mandanti), che palesi derivati (quasi intoccabili), come i buoni prodotti che
talvolta, seppur ben distribuiti e consumati dalla famiglia e alla parabola
d’ognuno connessi, apportare il comune cancro non ben certificato ne evidenziato
nell’involucro confezionato, e altrettanto ben raccomandato:
Vota il comico non men del capocomico per dovere
dell’Euro di Stato, giacché sulla certificata ‘confezione’ dall’Europa unita
risulta il miglior prodotto della piazza (o del Tempio del Dio denaro senza
soluzione di continuità per il concetto e dovere nel più esteso diritto alla
vita privata del morbo nominato cancro).
Eppure figliuolo, direbbe il ‘direttore’
Generale sceso dalla collina: la battaglia bisogna pur vincerla, lo sporco
nemico invisibile e ancor più astuto di prima, una sporca guerra insomma: il
morbo colpisce ognuno e tutti gli altri (morbi) son Nessuno…
Ricorda
figliolo…:
“Nessuno per l’appunto fece il suo ingresso, fu cantato
da un cieco (senza vitalizio alcuno), e seppur Nessuno lo conosceva o voleva conoscere, giacché si disse sempre in
Viaggio, le gesta contro il grande Polifemo furono opere non certo comiche ma
l’inizio della tragedia dell’uomo accecato dall’odio”…
“Poi fu la
volta di David anche lui Re in perenne Viaggio, ma il grande Generale oppure
grande Fratello, dipende molto dall’isola scelta nella millenaria discordia,
seppe bene come al meglio applicare il retto giusto guadagno nell’errata
concezione oppure intendimento della Filosofia: ossia il grande Capitale
ottiene doppia Ragione del proprio essere (e profitto quotato onestamente in
Borsa) nel momento bellico successivo all’atto magistralmente interpretato da
ugual medesimo attore comico di stato, per la pace d’ognuno”.
Il
capocomico applaude e raccomanda replica!
Preferisco
Elementi (seri) e/o alimenti al naturale, senza additivi aggiunti, odio anche
le mascherine di platea come quelle di galleria, seppur son Capaci d’ogni magistrale interpretazione
alla poltrona numerata cui la vita d’ognuno destinata.
Odio i
baccanali di corte che ci affliggono per ogni Notizia equamente o iniquamente
detta - fors’anche negata (così come ogni Verità apostrofata o taciuta e da
codesti comici interpretata), sagre e culti dionisiaci, corse di giostre
meccanizzate e palle lanciate in aria come razzi da Leonardo progettati in fase
di trans-izione (mai sia detto trans…); credo che la verità regna e dimora solo
nel vasto mondo predato di Madre Natura…
Quindi,
come dicevo e dico ancora, mi par una vera indecenza che cotal Costanzo interpreti, seppure dicono
imperatore di Stato, la morte di un più retto Sovrano (da Madre Natura
comandato) negato al vero atto della Storia da ogni maestro del Tempio del dio
denaro!
Il Dramma,
se ben ricordo, e non certo Commedia dai tragici toni sarà scritta da un certo Shakespeare
(hora non ne abbiamo coscienza collettiva al teatro di Costanzo!), quindi
l’amletico divenire, dell’essere al non essere veicolato e partecipato, per
retta interpretazione circa la saggia pazzia la qual raccomanda tal dire, dispensata
- se ancora ci è concessa parola in codesto grande Formicaio, mi appare più che
un dovere (in onor dello Stato oltraggiato) nel rilevare l’inganno!
Dicevo,
all’inizio di cotal predica della Domenica, che dovrebbe essere difficile,
senza scadere nella comica farsa da paese in fiera, celebrare chi caduto per
vil mano, chi cioè, avvelenato ‘dallo e nello’ Stato (taluni ecologisti dell’ultimo hora e dell’avvento, parlano di animali
talpe e uomini lupo, noi di rimando a loro rispondiamo in onor di Plutarco: “sosteniamo
che arrechiamo grave torto all’animale impropriamente nominato, giacché l’atto
del tutto corrisposto dall’umano, o meglio dalla coscienza di ciò che rimasto
dell’umano regredito alla bestia; cioè da quando – anche lui bestia - fagocita
ogni essere vivente di questa Terra - o ogni Pianeta dell’Universo intero,
beninteso condizione necessaria e sufficiente sussistere nel movimento, giacché
se fosse immobile sarebbe ignorata, si guardi alle grandi steppe della Russia
unita, ebbene l’immobilità assoluta confinata e premiata”…); ed in qual
Tempo esentato da qual si voglia principio Filosofico scritto e/o suggellato
nell’apparente paradosso, pontificarne il degrado appetibile, o meglio suscettibile
ad ogni degrado edificato, e successivamente recitato non più da un comico, e
chi l’ha comandato e diretto, bensì replicato da onesti pregiudicati ciarlatani
ambulanti per ogni terra e cantiere…
Non meno
del - giusto consapevole - senso economico compiuto, così come si dovrebbe
rettamente costruire ogni essere cogitante, raggiungere (in congiunto passo) il
grado di ricchezza distinto da falso
benessere interpretato (al teatro regio) in onor della moneta unica…
Anche la
moneta coniata risulterebbe falsa come il resto dell’intera (nostro malgrado) Compagnia!
Che
Costanzo, il retto saggio grande Costanzo da ognun proclamato non più Santo, ma
Primo Interprete da palcoscenico Sovrano, maschera funeraria in perenne
ammonimento, aprire la Strada (ed ogni cantiere della futura Storia &
Natura vilipesa ed oltraggiata) per ciò di cui la moneta coniata perirà per
proprio arto non ancor mano (giacché ove coniata non può dirsi disgiunta dal
ferro o oro con cui creata) al rovescio del retto profilo inciso, e posta, alla
destra della mano di comando…
Qualcuno (inizia
a Cogitare in più elevato sentimento animato) di rimando, dal fondo della
platea, Nessuno e innominato, senza
più trono né scettro di comando, neppure da valido o invalido regista accompagnato
apostroferà:
Contromano!
Mano di
comando Contromano al retto senso di marcia esulare dal fattore pandemico
seppur ben interpretato, anche la pandemica mascherina nutre il proprio Teatro,
per ciò cui Costanzo Imperatore giammai votato circa il bene d’ognuno
dispensato seppur… negato!
I frutti
dell’Imperatore saranno equamente seminati, rimembriamo un suo non lontano
antenato cedere - non volendo - lieto passo accompagnato ad un futuro calvo,
seppure grandi interpreti della Storia, dalla indiscussa statura umana e non
certo divina coniata di profilo e incisa nella moneta unica custodita (seppur
irrimediabilmente falsa come l’intera comica farsa), lo tramandano piccolo, basso di statura, e anche un po’ inetto… seppur grande sovrano e monarca di
Stato.
L’errore
nutre il fallace sbaglio dal grande ineguagliato Atto: seppure il comico di
alto profilo ci condurrà al delirio da ognun agognato, mentre il passo lento
dell’oca avanza ed interpreta Frammento e Parola senza lasciare lacuna alcuna
della Secolar Opera; distribuisco e proclamo Verità senza palco alcuno, chi per
sua natura fu elevato dal Dio che al meglio lo informò circa il destino d’ognuno.
E seppure
questa appare una Eresia, cominciamo
veramente a credere che l’Universo parla e cogita così come ogni Filosofo e non
solo greco lo immaginava, giacché hora
cotal divinazione impossibile dacché c’è chi lo immagina ed interpreta per
noi!
Comunque dicevo, così come la Terra continuò l’inarrestabile evoluzione letta nella perfezione della corretta rotta a danno d’ogni dinosauro solcare impropriamente la propria ed altrui sfera compresa Madre Natura ed ogni Elemento da Lei derivato compresa la Madonna; ne interpretiamo ereticamente la virulenta meteora del male da Lei in propria sollecita risposta e difesa partorito, per ciò cui intendiamo l’errore del dinosauro amico di suo fratello umano e Costanzo divenuto nella impropria errata evoluzione per ogni parabola satellitare a reti unificate dell’Universo intero rettamente connesso & distribuito,... e da un comico interpretato…
(Giuliano)
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