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Prosegue con il capitolo...:
Completo (e alcune Foto del nonno...) (*)
& la grande migrazione neoplatonica...
& Uomo in quel che ami sarai trasformato...
Prosegue ancora...:
Mostro ai
nonni un video, un filmato che il nonno aveva girato in origine in 16 mm
durante il viaggio di nozze. Una sequenza è stata ripresa su un monte e
un’altra ritrae il gruppo di escursionisti che sugli sci sono trainati dal
mezzo cingolato. Che tempi affascinanti, quante avventure! Chiedo se non avevano
paura dei crepacci, o di morire di freddo in mezzo al ghiaccio.
Avevamo una tenda cucina, e avevamo scavato una
buca per gli avanzi e l’immondizia. Ma la buca non si riempiva mai e non
capivamo perché. Avevamo piantato le tende su un crepaccio profondo
quattrocento metri! Ecco perché! La nonna ride. Comunque siamo stati fortunati.
In quelle spedizioni non abbiamo mai avuto vittime. Non ci sono mai stati
incidenti gravi.
E non vi siete mai persi?
Il nonno ci
riflette un attimo.
No, io non mi sono mai perso. Sui monti poteva
capitarmi di non sapere più dov’ero, e allora non c’era altro da fare che
seppellirsi nella neve e aspettare che il maltempo passasse, a volte anche per
giornate intere. Se a casa nessuno mi aspettava, nessuno sarebbe venuto a cercarmi,
quindi non si può dire che fossi effettivamente disperso. Non appena il tempo
si placava potevo proseguire.
La cosa migliore era attaccarsi al retro del
cingolato e farsi trainare su per le salite, aggiunge la nonna. Così poi
potevamo sciare in discesa. Una volta ci facemmo trainare per tutto il tragitto
dai Kverkfjöll fino a Jökulheimar. Gli altri prima o poi mollarono; solo io e
Árni tenemmo duro.
Non vi
piacerebbe tornare sul ghiacciaio? chiedo.
Oggi è tutto troppo facile, con quelle super
jeep, brontola il nonno con una risatina. Che divertimento c’è quando è così
facile?
Però è strano, dice la nonna. In primavera,
quando sento l’odore del ghiacciaio, mi viene una gran voglia di tornare lassù.
L’odore del
ghiacciaio?
Sì, in primavera si sente nell’aria un odore
particolare; è l’odore del ghiacciaio.
Che odore
è?
Be’, ma l’odore del ghiacciaio! Il ghiacciaio non puoi descriverlo, puoi solo viverlo. Quando sei sul Vatnajökull sparisce tutto, ti dimentichi di tutto. Una vastità infinita.
Un sogno.
2) IL RISVEGLIO ovvero: LA
REALTA’
La devastazione connessa alle grandi opere, spesso costruite per soddisfare gli insaziabili appetiti delle multinazionali, non ha risparmiato neppure una nazione come l’Islanda che da sempre siamo abituati ad immaginare come un’immensa distesa di spazi incontaminati, aliena ad ogni forma d’inquinamento, scarsamente urbanizzata e lontana anni luce dal “cancro” della cementificazione che stiamo sperimentando in ogni sua forma nelle nostre città.
Proprio in
Islanda, nella regione di Karahnjukar, sta nascendo un faraonico progetto
industriale destinato a cancellare per sempre 3000 kmq (circa il 3% dell’intera
superficie nazionale) di territorio incontaminato. L’area selvaggia più grande
d’Europa, la cui unicità stava per essere universalmente riconosciuta
attraverso l’istituzione del più vasto Parco Nazionale del continente, sarà
infatti destinata a scomparire nel silenzio mediatico più assoluto, sommersa
dalle acque di 3 laghi artificiali e dalle esalazioni venefiche di una
colossale fonderia.
3) DESCRIZIONE TECNICA
Questa diga idroelettrica molto conflittuale fa parte di un complesso di dighe, ha una potenza installata di 690 MW ed è destinata a produrre annualmente 4.600 Gwh. Si trova a nord del ghiacciaio Vatnajökull sui fiumi Jökulsá á Bru e Jökulsá í Fljótsdal. Il suo scopo è quello dell’energia elettrica di alimentazione per alluminio di Alcoa smelter Fjardaal, a Reyðarfjörður.
Il
conflitto era a causa del progetto stesso (terminata nel 2009) e anche perché è
stato visto come parte di una spinta molto più ampia di enormi investimenti in
hyroelectricity ad altissima costo ambientale per i benefici delle
multinazionali in alluminio come Alcoa. Il progetto è stato realizzato da
Impregilo, l'impresa edile italiana. Gli oppositori sottolineano che il
sedimento da acqua del ghiacciaio riempirà la diga rapidamente.
Il progetto
nel suo complesso è stato criticato pesantemente nel libro Draumalandið da
Andri Snær Magnason e la successiva 2009 documentario Dreamland. Nel 2013,
International Rivers ha riferito: L'impatto della diga altopiano a Kárahnjúkar
ha sul lago Lagarfljót da Egilsstaðir in Oriente Islanda è considerato più
grave di quanto precedentemente previsto. Enti locali, proprietari terrieri,
ambientalisti e parlamentari hanno espresso la loro preoccupazione per la
situazione.
Informazioni di base:
Nome del
conflittoKárahnjúkar diga, l'Islanda
Nazione Islanda
Città e
regione Austurland
Accuratezza
della localizzazione Media (livello regionale)
Causa del
conflitto:
Tipo di
conflitto.
Tipo di
confitto.
Secondo
livello Creazione/conservazione di riserve/parchi naturali
Idroelettrico
e conflitti legati alla distribuzione dell'acqua
Risorse Alluminio/Bauxite
Elettricità
Dettagli
del progetto e attori coinvolti
Dettagli
del progetto:
Livello
degli investimenti:1,3 miliardi (dam) + 1000000000 (fonderia)
Tipo di
popolazione Rurale
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