giuliano

sabato 13 aprile 2013

BILLY THE KID (84)






























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Billy the Kid (il ragazzo nato nella metropoli) (83)











Sulla terra, il teschio di una vacca, latrati di cani e di coyote
nell'ombra, cavalli affilati e la luce allungata della taverna.
Dentro, appoggiati all'unico bancone, uomini stanchi e corpu-
lenti bevono un alcol rissoso e ostentano grandi monete d'ar-
gento, con l'aquila e il serpente.
Un ubriaco canta imperturbabile.
Quancuno parla una lingua con molte 's', che dev'essere spa-
gnola, visto che chi la parla è trattato con disprezzo misto
ad odio....
Bill Harrigan, rossiccio topo di tugurio, è tra i bevitori. Si è
scolato nell'attesa un paio di bicchieri, nell'attesa, nella costan-
te lunga attesa di qualcosa o qualcuno.., due bicchieri d'aqua-
vite e pensa di chiederne un altro, forse perché non gli resta
un cent....




Gli uomini di quel deserto lo annichiliscono.
Gli sembrano terribili, turbolenti, felici, odiosamente abili nel
governare mandrie selvagge e altri cavalli.
D'improvviso cala un silenzio di tomba, ignorato soltanto dal-
la dissennata voce dell'ubriaco (urla: l'ho trovato..). E' entra-
to un messicano enorme, con una faccia da vecchia indiana.
Straripa in uno smisurato cappello e in due pistole ai fianchi.
In un rude inglese augura la buonasera a tutti i gringos figli di
cagna che stanno bevendo.




Nessuno raccoglie, però, la sfida.
Bill domanda chi è, e gli sussurrano timorosi che il Dago - il
Diego - è Belisario Villa-gràn, di Chilhuahua.
Subito risuona uno sparo!
Protetto da quella barriera di uomini che lo sovrastano, Bill
ha sparato sull'intruso.
Il bicchiere cade dalla mano di Villa-gràn; poi cade l'uomo
intero.




Non c'è bisogno di un'altra pallottola.
Senza degnare di uno sguardo quel morto di lusso, Bill ripren-
de la conversazione.
La stecchito...
- Veramente?
dice.
- Be', io sono Bill Harrigan...di New York!
L'ubriaco continua a cantare, insignificante.




Già intuisce l'apoteosi.
Bill concede strette di mano e accetta lusinghe, urrà e whisky.
Un tale osserva che sulla pistola non ci sono tacche e gli pro-
pone di inciderne una per ricordare la morte di Villa-gràn.
Billy the Kid prende il coltello di quel tale, ma dice che 'non
vale la pena tenere il conto dei messicani'.
Tutto ciò, forse, non basta.
Quella notte Bill stende la sua coperta accanto al cadavere
e dorme all'aurora - con ostentazione.




Da quella fausta detonazione (aveva solo quattordici anni)
nacque Billy the Kid l'Eroe e morì il furtivo Bill Harrigan.
Il ragazzetto delle fogne e delle randellate, della calunnia, del
vizio, della scomemessa, del bicchiere facile....della ....
Si fece cavaliere e paladino per ogni causa disonesta..., poi
imparò a star dritto in sella alla maniera del Wyoming e del
Texas, e non con il corpo all'indietro, alla maniera dell'Ore-
gon e della California; il suo stare in sella era particolare era
...da onesto e ben voluto ... delinquente....




Non assomigliò mai del tutto alla sua leggenda, ma ci an-
dò vicino.
Qualcosa del guappo di New York rimase nel cow-boy;
riversò sui messicani l'odio che un tempo gli ispiravano i
negri, ma le ultime parole che disse furono (brutte) parole
in spagnolo...
Imparò l'arte vagabonda del mandriano.
Imparò anche quella, più difficile, di comandare uomini;
entrambe lo aiutarono a diventare un onesto ...ladro...




A volte si lasciava attirare dalle chitarre e dai bordelli...
Con atroce lucidità dell'insonne, organizzava affollate or-
ge che duravano quattro giorni e quattro notti....
Alla fine nauseato, pagava il conto a colpi di pistola.....
Finché il dito sul grilletto non lo tradì fu l'uomo più temu-
to di quella frontiera color acciaio...
Il suo amico Garrett, lo sceriffo che poi (non potendo-
ne più..) l'ammazzò, gli disse una volta:
- Ho esercitato molto la mira ammazzando bisonti..
- Io l'ho esercitata ancora di più ammazzando uomini,
gli rispose soavemente.




I dettagli sono irrecuperabili, ma sappiamo che fu debi-
tore di ventun morti - senza contare gli indiani e i messi-
cani.
Durante sette rischiosissimi anni si concesse quel lusso
che lui e solo lui ...chiamava .., coraggio...
La sera del 25 luglio del 1880, Billy the Kid attraversò
a galoppo, sul suo pezzato, la via principale, ovvero l'u-
nica del suo Eterno Forte, Fort Summer.
Il caldo era soffocante e le lampade non erano ancora
accese.




Lo sceriffo Garrett, seduto su una sedia a dondolo in
una verenda, estrasse la pistola e gli piantò un proietti-
le in ventre.
Il pezzato proseguì la sua corsa; il cavaliere stramazzò
a terra sulla strada di terra battuta ... quasi asfaltata...
Garrett  gli sparò una seconda volta e un secondo proiet-
tile.
La gente sprangò con cura le finestre.
L'agonia fu lunga e blasfema.
Quando il sole era ormai alto, gli si avvicinarono; era
morto.




Notarono che aveva quell'aria da rottame che hanno i
defunti.
Lo rasarono, gli infilarono un abito confezionato e lo
esposero all'orrore e alle beffe nella vetrina del miglior
emporio.
Uomini a cavallo e in calasse arrivavano da molte leghe
tutt'intorno. Il terzo giorno dovettero truccarlo. Il quarto
giorno lo seppellirono esultanti....
(J. L. Borges....Storia Universale dell'Infamia...)















    

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