giuliano

martedì 9 aprile 2013

LA FEBBRE DELL'ORO (74)






































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la febbre dell'oro (73)

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la febbre dell'oro (75)








"Caso mai questa scoperta dell'oro si dimostrasse
aleatoria", dissi fra me, "il povero avventuriero do-
vrebbe pur sempre benedire la chimera che lo ha
condotto in questo paradiso!".




Come sarebbe stato attraente il quadro se un grup-
po di gaie casette e di ben sistemate botteghe aves-
se ravvivato la scena; invece vi regnava assoluta
solitudine, se non la desolazione.
La vecchia missione di Santa Clara, sudicia e scal-
cinata, era l'unico segno di un qualche progresso in
cui capitava di imbattersi; da qui la strada conduce
a San Joaquìn, che dovremmo guadare.




Anche la campagna che si stende fra il fiume e forte
Sutter era fertile e quanto mai adatta alla coltivazio-
ne, ma ahimè, non un'anima viva!
Messicani, americani, erano tutti scomparsi; la feb-
bre dell'oro se l'era portati via. A Forte Sutter ci im-
battemmo in alcuni lavoratori, i quali, tuttavia, non
erano impegnati nei loro rispettivi mestieri, ma sem-
bravano intenti a fare di qualsiasi oggetto un 'vaglio'
per l'oro.




Le miniere principali si trovano a una cinquantina di
miglia a monte del forte, anche se iniziano molto più
a valle, estendendosi per il braccio del fiume Sacra-
mento chiamato American Fork, fra burroni e fiumi-
ciattoli che scendono dalle ultime propaggini dei gran-
di monti della Sierra Nevada.
Fu in questa direzione che procedemmo; e dopo a-
ver viaggiato per diverse ore, uno della compagnia
si fermò per raccogliere un goccio d'acqua da un lim-
pido rivo che gorgogliava ai nostri piedi e..guarda!




sul fondo della tazza scintillavano pagliuzze d'oro
miste a sabbia. Era la prima volta che ci trovavamo
entro i confini dell'El Dorado, e qui c'era Pattòlo che
scorreva accanto a noi sulla sabbia dorata.
Era quasi buio allorché giungemmo al primo accam-
pamento, dove si procedeva all'ultimo setacciamen-
to.
E pensare che miglia e miglia avevamo cavalcato
su filoni d'oro, di mercurio e di ferro, i più ricchi di
questo mondo; mentre il terreno s'era dimostrato
così piano e liscio che una comune carrozza l'avreb-
be potuto percorrere con l'agio con cui percorre....
Broadway.....




Durante il viaggio non potei fare a meno di notare
come la gente avesse abbandonato ogni altra occu-
pazione che non fosse quella di cercare l'oro, quasi
ne avesse scordato il valore meramente convenzio-
nale.
Le case che si trovavano a fianco della strada era-
no abbandonate; i mulini apparivano inoperosi; muc-
che e cavalli se la spassavano in mezzo ai lussereg-
gianti campi di frumento destinati alla distruzione....
(Guida del cercatore d'oro della California - 1848 -)













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