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Il Primo Pensiero (24)
Prosegue in:
La tempestosa nuvola del XIX secolo (26) & (27)
Ma se egli vede solo i fatti comunemente visibili e se, dispiaciuto,
vuole modificarli e credere di dover ideare, per far ciò, una regola, allora
non ha inventiva. Tutte le regole del mondo non gli gioveranno e se proverà a
disegnare una cosa diversa dai fatti materiali visibili, sciuperà la sua vita e
produrrà solo assurdità scientifiche…. Colga ciò che può cogliere, subito e con
chiarezza, e si accontenti. La pura storia e la pura topografia sono estremamente
preziose, spesso assai più utili al genere umano di un’alta opera Immaginativa.
Di certo è stabilito che, tra chi si dedica all’arte, i più non devono
aspirare a risultati di maggiore valore. E’ sempre la vanità a spingere gli
uomini verso il tradimento della Verità semplice, mai l’amore o altri
sentimenti nobili; la vana ricerca di una verità immaginativa destinata a
rimanere, per loro, sigillata…. E non si creda che artisti meno dotati di
immaginazione debbano essere frenati da un dubbio riguardo alle caratteristiche
dei loro poteri. In genere, un’immaginazione assolutamente nobile è
irresistibile, dunque coloro che riescono a resisterle dovrebbero farlo.
Se sei capace di una semplice pittura topografica, fanne pratica; se la
Natura ti vuole diverso, ti obbligherà ad esserlo. Ma non fare mai uno sforzo
per essere profeta. Svolgi con tranquillità il tuo lavoro nei campi e, se è tuo
destino, lo Spirito verrà da te, nei campi….. Soprattutto cerca di essere
rapido nel cogliere l’altrui nobiltà di Spirito, nel capire istantaneamente la
differenza tra la Sua vera espressione e le malsane imitazioni….
L’artista realmente dotato di inventiva affronta il lavoro con un
procedimento in tutto differente. Per prima cosa accoglie dal luogo
un’impressione vera e si preoccupa di conservarla alla stregua di un bene
irrinunciabile. In effetti, non ha bisogno di presentare attenzione, perché la
differenza principale tra la sua mente e quella degli altri consiste nella
capacità di accogliere tali sensazioni istantaneamente e con grande forza, e
nell’incapacità di perderle una volta provate.
Dopo di ciò, si dispone a riprodurre, per quanto possibile (la materia
sarà eterna nemica), la stessa sensazione nella mente di chi osserverà il suo
quadro (poesia o rima che sia….).
L’impressione generata non dipende mai dal semplice squarcio di paesaggio
racchiuso nei limiti del quadro. Dipende dal temperamento indotto nella Mente
all’intero paesaggio circostante e dalla realtà osservata nel corso della
giornata.
Nessun luogo specifico su cui può momentaneamente poggiarsi lo sguardo
del pittore è, per lui, ciò che, visto in se stesso, apparirà al futuro
spettatore del quadro. Non è nemmeno ciò che sarebbe stato per quello
spettatore se, anziché vederlo isolato in mostra su di un muro, egli vi si
fosse accostato per gradi, seguendo le indicazioni della Natura stessa. Ad
esempio, scendendo dal San Gottardo verso l’Italia, subito dopo essere passati
attraverso la stretta gola sopra Faido, la strada sbuca in una vallata di un
certo respiro, colma di pietre cadute e detriti, in parte riversati dal Ticino
quando balza fuori dall’abisso più stretto e in parte portate dalle valanghe
invernali giù da un gruppo di montagne sparse e in decomposizione, collocate
sulla sinistra. Al di là di questo primo promontorio si vede una catena più
alta, ma non imponente, che si eleva sopra il villaggio di Faido…. La scena, di
per sé, non ha nulla di interessante o impressionante. Le montagne non sono né
alte né particolarmente belle e i cumuli di pietre che intralciano l’andamento
del Ticino non mostrano, a uno sguardo comune, alcunché di notevole…. Pur non
dominata da montagne di grande altezza, la scena viene sentita come
appartenente, nei suoi caratteri essenziali, alla forza delle potenti montagne
viste più a nord.
La rappresentazione topografica dei fatti non potrà mai indurre nella
mente dello spettatore le sensazioni che verrebbero suscitate dai fatti stessi
se visti nei naturali rapporti tra loro. Il grande paesaggista deve darsi come
compito la resa di una Verità più profonda e complessa che si ottiene non con
l’osservazione fisica ma con lo sguardo della mente; deve arrivare a una
raffigurazione, magari del tutto inutile per geografi ed ingegneri o infedele
se sottoposta a una verifica fatta di misure e regole, ma capace di produrre
nella Mente dello spettatore l’impressione esatta prodotta dalla realtà,
suscitando in lui lo stato d’animo che avrebbe avuto se veramente fosse disceso
nella vallata attraverso la gola di Airolo….
Si osservi: se nel tentativo di fare ciò, l’artista non coglie la
sacralità della Verità di ‘impressione’ e immagina che, allontanato il suo…
Primo Pensiero, potrà avvalersi della filosofia per arrivare a una composizione
più graziosa di ciò che ha visto e più potente di ciò che ha sentito, allora
non ha speranze. Ogni simile tentativo di composizione sarà assolutamente
fallimentare e finirà per non essere né vero né fantasioso, geograficamente
inutile e intellettualmente assurdo. Ma se, attenendosi al suo Primo Pensiero,
si accorgerà che altre idee si stanno inavvertitamente raccogliendo intorno ad
esso, trasformando involontariamente l’immagine e lo Spirito del luogo, si
abbandoni alle sue fantasie e le segua ovunque lo conducano….. Anche se si
tratta di un errore oggi assai raro, e infatti ‘possibile’ sottoporre quei
Pensieri a una verifica matematica, ad una qualche prova di concretezza che
indebolisce se non addirittura svilisce del tutto quella potenza, quella Prima
Potenza e Facoltà Immaginativa….
Fin dalla giovane età Turner nutrì una passione nei confronti delle
pietre, grandi o piccole, sciolte o incassate, tagliate a spigolo o consunte
come ciottoli, colse l’occasione favorevole per fare ciò che chiamò un
‘memorandum’ del luogo: pochi tratti di penna su di un sottile foglio di carta,
che successivamente avrebbe arrotolato insieme ad altri simili e sistemato
nella propria tasca…. Eleva poi, in misura ancor maggiore le montagne
retrostanti, rappresentando tre o quattro catene anziché una, ma unite alla
base in un unico massiccio che, nella rappresentazione, sovrasta la vallata
facendola quasi apparire un abisso simile a quello appena attraversato. Ottiene
così unitarietà tra questo burrone e quello delle valle di pietre. Avverte nei
pochi alberi della valle infossata uno spirito in contrasto con le pietre e
dunque li abbatte, al pari degli altri.
… Pensa che dovrebbe essere sul percorso del torrente e delle valanghe,
così abbatte il ponte più vicino e ripristina quello lontano, dove suppone
minore la forza del torrente…, ho detto ‘Pensa’ questo e ‘introduce’ quello.
Ma, per esprimerci con maggior rigore, Turner non Pensa affatto! Se avesse
pensato, avrebbe immediatamente sbagliato tutto… Solo l’artista goffo e
incapace d’Invenzione (che non sia meccanica..).., Pensa! I cambiamenti
descritti si affacciano alla sua mente senza esercizio di volontà. E’ posseduto
da un Sogno che urla e comanda: “DEVE ESSERE COSI’ ”; non riesce a vedere e ad
agire diversamente da come il Sogno comanda…..
Tre mesi dopo ‘Of Many Things’,
viene pubblicato un nuovo volume di ‘Modern Painters’, il quarto. Finalmente
vede la luce la grande opera di John Ruskin sulle Alpi, ‘Of Montain Beauty’. La
gestazione è stata lunga: già subito dopo l’uscita del primo volume di ‘Modern
Painters’, nel 1843, Ruskin aveva cominciato a pensare a questo progetto; i
viaggi nelle Alpi del 1844 e del 1845 ed i successivi erano serviti a
raccogliere i materiali per realizzarlo, ma probabilmente John non era rimasto
del tutto soddisfatto dei risultati e aveva ritenuto necessario il nuovo
viaggio alpino del 1849.
Nel frattempo i nuovi interessi
lo avevano portato a concentrarsi sulla storia dell’arte e dell’architettura e
solo nel 1854 era riuscito a trovare il Tempo e la voglia di rimettere mano
alle carte raccolte. Il risultato è un libro il cui contenuto è molto più
compatto e più unitario di quello dei volumi precedenti, un vero e proprio
‘trattato di montagnologia’. Soprattutto, si tratta di un atto di amore verso
le montagne. Su questo l’autore è esplicito e netto: ‘Le montagne sono l’inizio
e la fine di tutto lo scenario naturale e i miei affetti sono completamente
legati ad esse; ed alle forme del paesaggio sottostante che ad esse conduce’.
In che misura l’azione della potenza dovuta alla maturità si sia
limitata alla raccolta dei ricordi rimane, come detto, una questione
indefinita… In ogni caso, credo che la mente di Turner differisca dalle altre
tanto per l’evidente attitudine a trasformare e stabilire delle regole, quanto
per l’evidente attitudine a rendersi ricettiva e passiva.
Con il procedere dei miei studi la sua raffinata capacità di percepire
e ricordare mi appare sempre più come il fondamento della sua grandezza. Di
conseguenza, sempre più mi convinco di quanto ebbi a sostenere, ormai molti
anni fa, in merito all’Immaginazione: la sua forza è nella straordinaria,
doppia facoltà di intuizione e previsione. Non è dunque una facoltà falsa e
ingannevole, al contrario, è proprio la più precisa e veritiera tra le facoltà
di cui la mente è dotata.
Soprattutto veritiera, perché il ‘suo’ operare implica un annullamento
della vanità e dell’individualismo tipici dell’uomo. L’uomo si trasforma in un
semplice strumento, uno specchio al servizio di una Potenza Superiore,
utilizzato per rimandare ad altri una verità che non potrebbe contrastare,
neppure in uno sforzo supremo. Così ogni Verità matematica, aritmetica o
genericamente scientifica appare, al confronto, esteriore e superficiale,
incomprensibile e debole!
SOLO LA VERITA’ IMMAGINATIVA E’ PREZIOSA. SE DESIDERIAMO CONOSCERE I
DATI ESSENZIALI NON DOBBIAMO RIVOLGERCI A ECONOMISTI, POLITICI O MATEMATICI, MA
PIUTTOSTO AI POETI CHE, A MIO PARERE, COLGONO LA REALTA’ MEGLIO DI CHIUNQUE
ALTRO…..
(J. Ruskin, Pittori Moderni; M. Ferrazza, Le cattedrali della Terra; Le Cattedrali della Terra)
(J. Ruskin, Pittori Moderni; M. Ferrazza, Le cattedrali della Terra; Le Cattedrali della Terra)
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