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Per ciò che concerne il suo misero corpo, non ci può esservi alcun dubbio, ma esaminate anche le conquiste della sua ‘nobile’ ed ‘evoluta’ mente… e troverete che tutte contribuiscono in diversa (taglia e…) misura… A FARE L’ABITO GIUSTO!
Un esempio per tutti: non è forse la religione un mantello di decenza
ed onestà per il Paradiso (osservateli mentre escono ed entrano dalla e nella
loro cattedrale preferita in vece del caffè troppo pieno in ugual modo di
domenica…); l’onestà un paio di scarpe su misura che scricchiolano e cigolano
in special modo in quei corridoi dove regna codesta divina giustizia!; e l’amor
proprio un soprabito d’inverno e una bella camicia d’estate; e la coscienza un
paio di brache, le quali, sebbene nascondano la libidine e la cattiveria così
ben nutrita e cresciuta, si calano facilmente al servizio dell’una e
dell’altra?
Una volta accolti simili presupposti, ne conseguirà per ragionamento
logico (conseguito con laurea emerita presso la facoltà di Economia & Commercio),
che tali entità – che il mondo chiama impropriamente completi di vestiario –
sono in realtà le più raffinate specie di animali; o, ancor meglio, sono
creature razionali, al pari degli uomini.
Non è forse evidente che essi vivono, e si muovono, e parlano, e
svolgono tutti gli altri compiti della vita a cui la vita destina loro? E le
loro inscindibili proprietà non sono forse la bellezza, e l’intelligenza, e la
bella presenza, e la buona educazione?
In conclusione, non vediamo nient’altro che loro, non ascoltiamo che
loro (queste nobili creature…). Non sono forse loro che camminano per le strade
con tanta nobiltà d’animo, presenziano il Parlamento, i caffè, i teatri, i
bordelli e non per ultime affollate chiese?
Invero, è risaputo, che queste creature, che vengono volgarmente (ed
ingiustamente) chiamate e nominate completi di vestiario o abiti, secondo gli
elementi che aggiungono, ricevano denominazioni e ruoli diversi.
Se uno di loro è corredato di capelli canuti, catena d’oro, toga rossa
e un bastone bianco, e sta in sella a un grande cavallo, costui viene allora
chiamato Sindaco; se le pellicce d’ermellino sono sistemate in determinate
posizioni, si userà allora il titolo di Giudice; allo stesso modo, ad un giusto
accostamento di tela batista e raso nero, conferiamo il titolo di Vescovo; non
stiamo in questa sede ad enumerare ed illustrare nelle variegate ‘leggi’ della
botanica prima maestra di codesto artigianato i fasti di coloro che sfoderano i
colori migliori, gli abiti più sfarzosi nel regno ‘naturale’ dei loro ritrovi
preferiti… i caffè: ci vorrebbe un arte enciclopedica riassunta in appositi
‘archivi di Stato’.
Altri studiosi, pur concordando in linea generale, furono ancora più
raffinati e brillanti nel trattare certi aspetti, ritengono infatti che l’uomo
sia un animale composto di due abiti, l’abito naturale e quello celestiale, che
altro non sono se non il corpo e l’anima.
L’anima è l’abito esterno, il corpo quello interno, e quest’ultimo
esiste ‘ex traduce’, mentre l’altro è una creazione quotidiana che avviene per circonfusione, e lo dimostrano per mezzo
delle Scritture. Perché in questi abiti viviamo e ci muoviamo, e si manifesta
il nostro essere: come pure è dimostrato dalla filosofia, perché essi sono
tutti in tutto, e tutti in ogni parte……
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