giuliano

sabato 17 dicembre 2016

AGLI IPOCRITI SCRIBI E FARISEI (2)















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Agli ipocriti scribi e farisei












                  Indagati e condannati ANNO 2016


                            Partito   Democratico





8 aprile: Rimborsopoli Piemonte: chiesti 2 anni e 4 mesi per Cota (Lega), 3 anni per Stara (PD) e Dell’Utri (Moderati)
11 aprile: Voto di scambio. Comincia a Marsala il processo all’ex consigliere Vito Cimiotta (PD)
11 aprile: Baratter indagato per corruzione elettorale viene sospeso da capogruppo. Il Pd in Trentino governa ufficialmente con un consigliere indagato per corruzione elettorale.
11 aprile: Ndrangheta in Emilia, M5s: Delrio ha mentito ai pm. Ecco i documenti
12 aprile: falso in atto pubblico, rinvio a giudizio per De Luca (PD)
12 aprile: Finale Emilia, carabinieri in Comune: indagati il sindaco e tre assessori (PD-centrosinistra)
12 aprile: Caso Gesturist, in sei a processo per abuso dufficio, truffa e falso: c’è anche ex sindaco Pd di Cesenatico
12 aprile: inchiesta petrolio, indagato il sottosegretario De Filippo (PD)
12 aprile: Il candidato avversario è disabile, il Pd lo insulta Savona
12 Aprile: Mose, via al processo. Alla sbarra ex ministro Matteoli (Pdl) ed ex sindaco Orsoni (PD)




12 aprile: Palermo, martedì all'Ars mozione di censura all'assessore Cracolici (PD)
13 aprile: Brindisi. a giudizio Mauro Vizzino (giunta Emiliano)
17 aprile: Potenza, indagato il numero due di Confindustria. Coinvolto anche Paolo Quinto del PD
19 aprile: Palermo, mozione di sfiducia al consigliere regionale Cracolici (PD)
19 aprile: Civitavecchia, Delrio riconferma commissario all'autorità portuale indagato per falso
19 aprile: Potenza, scandalo petrolio. Il sottosegretario PD alla sindaca: ‘Tuo figlio lo mando all'Eni come se fosse mio’
19 aprile: Roma, il deputato PD Marco di Stefano rinviato a giudizio
19 aprile: Potenza, il consigliere regionale Robotella (PD) indagato
19 aprile: Roma, Sin Spa porta in tribunale Carbone (PD)
20 aprile: Firenze, sesto processo per Verdini
20 aprile: Rimini, crack Aeradia, Tribunale Riesame conferma i sequestri al Sindaco di Rimini (PD)




20 aprile: Vibo Valentia, 23 arresti per ndrangheta’. Indagato presidente della provincia eletto da Pd, Ncd, FI e Fdi: Favoriva le cosche
20 aprile: Brescello, comune amministrato dal PD sciolto per mafia
21 aprile: Alcamo, la Procura ha chiesto il carcere per l’ex senatore Nino Papania (PD).
21 aprile: Brindisi, indagato l'assessore regionale Amati del PD 21 aprile: rifiuti, 116 indagati a Firenze. ‘Coinvolta la cricca renziana’
21 aprile: Caltagirone, abuso d’ufficio, rinviato a giudizio sindaco PD
21 aprile: Gavorrano, la Corte dei Conti condanna l’ex sindaco Borghi (PD)
21 aprile: Palermo, Voto di scambio, l’ex senatore Pd Papania condannato a otto mesi di carcere
22 aprile: Pizzo Calabro, Operazione Costa pulita: si dimette consigliere comunale (centrosinistra)
22 aprile: Cagliari, False comunicazioni sociali a Tiscali, il pm chiede rinvio a giudizio per Soru (PD)




22 aprile: Rho, Minacce, affari e politica: condanne fino a 10 anni per gli uomini del clan Galati - Riconosciuto colpevole anche un l’ex consigliere  comunale del Pd di Rho, Luigi Addisi
22 aprile: Battipaglia, a giudizio l’ex consigliere Orlando Pastina (centrosinistra)
22 aprile: Cerveteri, Festa dell'Unità, un rinvio a giudizio
22 aprile: pubblicato l’elenco dei 124 indagati del PD
23 aprile: Bisceglie, indagato per tentata estorsione il sindaco trasformista finito nelle fila del PD
23 aprile: Milano, in candidato del PD Sala al voto da indagato per le case dimenticate
23 aprile: Livorno, Aamps, indagato anche Enzo Chioini, ex portavoce del sindaco PD
23 aprile: Rimini, Ex assessore (centrosinistra) arrestato mentre intasca una bustarella 23 aprile: Cerveteri, Rinviato a giudizio un dirigente del Partito democratico
23 aprile: Napoli, Inchiesta sulla variante di Piazza della Libertà De Luca rinviato a giudizio




23 aprile: Pd, pubblicato l'elenco dei 18 indagati tra viceministri deputati e senatori
26 aprile: Caserta, Camorra, tangenti e appalti truccati per favorire Casalesi: in carcere anche l’ex sindaco PD di Santa Maria Capua Vetere
26 aprile: Camorra, indagato presidente del PD in Campania Stefano Graziano
27 aprile: favori ai clan, spunta il nome della ministra Lorenzin
28 aprile: la ministra Giannini condannata a risarcire l'Università di Perugia
28 aprile: Il carabiniere infiltrato, fermato quando scoprì i rapporti dei Casalesi anche con la sinistra
28 aprile: Torino, conflitto d’interessi all’Amiat. La cooperativa vincitrice dell'appalto è guidata dalla sorella di una consigliera PD
28 aprile: Camorra, pubblicate le telefonate tra Graziano (PD) e Zagaria
28 aprile: Firenze, Nardella nei guai per la casa comprata con tre maxi assegni
29 aprile: Cosenza, il PD candida Adamo ...che è indagato
29 aprile: Cerveteri, Rinaldi (PD) condannato in primo grado




29 aprile: assunzioni troppo facili a Nettuno, condannato l’ex sindaco di centrosinistra
29 aprile: Siracusa, arrestato consigliere comunale del PD mentre trasportava 20 Kg. di droga 30 aprile: Polesine Zibello, il candidato sindaco Censi (PD) è indagato
30 aprile: San Giorgio di Nogaro, Consorzio Ziac lo scandalo si allarga: è indagato tutto il CdA compreso l'ex sindaco Duz del PD
30 aprile: Mugello, indagato l’ex sindaco Bettarini (PD)
30 aprile: Cagliari, la Barracciu (PD) rinviata a giudizio per peculato
3 maggio: Verdini rinviato a giudizio a Firenze
3 maggio:  Cosenza, il PD candida Guccione (indagato)
3 maggio: Reggio Emilia, indagine sul catasto, in cui era coinvolto il consigliere comunale Scarpino, bloccata dalla prescrizione.
3 maggio: Siracusa, il GIP convalida l’arresto di Bonafede (PD)
3 maggio: Lodi, arrestato il sindaco Uggetti (PD)
5 maggio: Grazzanise, arresto ex sindaco Enrico Parente, camorra
5 maggio: Renato Soru governatore e ex Eurodeputato del PD, condannato per evasione fiscale
6 maggio: Faraone ( lista Crocetta) arrestato per estorsione
6 maggio: sindaco Paliotta (PD) indagato per mafia Litorale……






…..Ed una sola adultera mi par un po’ poco per chi ha perso proprio ora ogni decoro e voto….


Gv 8,1-11

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi.
Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro…

…Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero:

‘Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?’.

Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo…
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra.
Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro:

‘Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei’.

E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra...
Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo.
Allora Gesù si alzò e le disse:

‘Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?’.

Ed ella rispose: ‘Nessuno, Signore’.

E Gesù disse:


‘Neanch’io ti condanno; va... e d’ora in poi non peccare più e sì più accorta di chi ti circonda la tua è buona fede la loro sete di potere…’…. 


















martedì 13 dicembre 2016

PRIMA IMMAGINE: LA PERSECUZIONE (3)


















































Precedenti capitoli:

Immobilità e silenzio: la camera oscura

Forma e immagine: la camera oscura (2)

Prosegue in:

Forma e immagine: vera e falsa (4)













Quello che mi accingo a raccontare è il frutto di una lunga confessione di
un vecchio disgraziato, che incontrai per la prima volta su di una panchina.
Dall'aspetto non era per il vero tanto vecchio, ma i modi e il suo fare, nel
complesso, lo rendevano più datato di quanto in realtà apparisse.
Di lui, oggi, dopo l'impegno che mi sono assunto, non ho  saputo più nulla.
L'ho cercato per valli e monti, l'ho forse intravisto da lontano, anche rincor-
so, oggi spesso vivo nel riflesso della sua ombra.
Ma poi è svanito, come un fantasma, delegandomi unico esecutore testamen-
tario della sua vicenda, di questo gravoso impegno. Nei termini, da lui indica-
ti, fra il romanzo ed il 'taglio giornalistico'.




Nei termini di questo patto, dove ora da lontano vedo scorrere acqua limpida
e fragorosa, ho combattuto in prima persona per mantenere l'impegno, del
suo narrare e confessarsi, a metà tra il romanzo ed il racconto autobiografico.
Sin dall'inizio mi fece preghiera affinché divenissi custode e banchiere della sua
esperienza. Il disgraziato lo incontrai molte volte, in un arco di tempo di circa
vent'anni.
Se da principio erano fugaci incontri, a cui entrambi non davamo troppo peso,
in seguito divenne amicizia sincera.
Ci vedevamo sovente in luoghi apparentemente differenti, ma in realtà sempre
uguali. Belli ed infiniti, come gli incubi, che di volta in volta trasudavano dalla
pelle di quell'uomo, nell'apparenza di una morte imminente, che si affacciava
come una verità nuova al mio braccio. Brancolando nel lucido delirio di un bo-
sco pieno di fantasmi.




All'inizio pensavo, che erano null'altro che spettri della sua mente, i deliri di un
malato. Poi mi convinsi del contrario. Con questa persona ci siamo incontrati,
spesso, e il più di nascosto, perché la storia del suo racconto (che poi ho sco-
perto essere vera...) mi affascianava.
Ci siamo incontrati per ravvivare questa memoria (storica) che via via è divenu-
ta romanzo, in luoghi di eterna bellezza. Come la bellezza, che dalla sua anima,
mi accorsi, traspirava.
Abbiamo camminato assieme, per valli, boschi, mari e borghi. I quali per il vero,
erano tutti i porti da lui frequentati prima di riprendere il cammino da un luogo al-
l'altro dell'eterna persecuzione subita....
Ci siamo dati segreti appuntamenti. Ed ogni volta, dopo il racconto, il mio casuale
amico mi sembrava un po' migliorato dal suo male di vivere. Dal rancore che di
volta in volta, i ricordi, i sogni, gli incubi, facevano riaffiorare.




Il suo aspetto era dignitoso e talvolta regale nei modi, il volto invece mutevole co-
me i mari e luoghi che esplorava. Il suo, imparai a capire, non era un vivere, come
il resto dell'umanità concepisce la vita. Ma una continua esplorazione, un continuo
viaggiare attraverso essa. Ed in essa e nei suoi elementi, vagare in perigliose esplo-
razioni. Per uscirne ogni volta sconfitto.
Ma ogni sconfitta è una vittoria in questa doppia morale dell'apparenza.
....Per me, il vederlo, ed essere testimone e custode della sua avventura, è divenu-
to una sorta di incubo nello specchio della sua immagine, quando appena cerco di
dar forma al suo spirito, alla sua anima, alle dolorose e vere sue vicissitudini. A cui,
sono sincero, ho impiegato venti lunghi anni, prima di rendergli la dovuta giustizia.




Mi fece giurare che in qualche maniera avrei dovuto divulgare l'esperienza, l'inganno,
la sottile tortura dei suoi aguzzini, di cui mi faceva costante tesoro.
Pur non svelando i nomi, mi diceva, per la sua incolumità personale.
...Talvolta gli credevo, altre volte no.
Ma il giuramento era stato fatto, non potevo venire meno alla fedeltà con cui mi a-
veva affidato il suo tesoro, di una esperienza unica (ripetuta nell'immagine della me-
moria storica....), che a suo dire, ancora si protraeva ed alla quale per suo desiderio,
mai nessuno si doveva misurare.
Perché non è una esperienza che appartiene all'uomo, ma al suo lato peggiore, come
una continua mistificazione della realtà, che a suo dire - e non posso dargli torto - è
peggiore della guerra, perché è la giustificazione corrotta di ogni guerra, di ogni delit-
to di stato, di ogni persecuzione, di ogni crociata contro l'eresia, la cultura, la ragione,
...l'intelligenza...




E' la fonte del male.
Mi spiegava, che pur non essendo manicheo, pur conoscendone approfonditamen-
te la storia, quella sua esperienza segnava il confine certo e vero fra il baratro del
male e il suo contrario....
Se da principio avevo paura, in seguito, complice la storia, imparai ad amare l'eremi-
ta ed il lupo solitario che erano in lui.
Il monaco mancato, l'uomo preistorico che ha imparato l'arte della comunicazione
che risiede fra la coscienza e la volontà. Volontà di capire. Se ci priviamo di quella,
mi ripeteva ed insegnava, non possiamo vivere.
Il sacrificio degli uomini, mi spiegava, divenuto Cristianesimo, è una forma di evolu-
zione (...dicono??). Uomini geneticamente più evoluti devono soccombere di fronte
alla forza senza ragione del branco, della violenza, della mistificazione, della falsità,
dell'inganno, della calunnia.........

(Giuliano Lazzari per Pietro Autier, Storia di un Eretico)

 















giovedì 8 dicembre 2016

THE MOON HOAX (Seconda parte) (19)












































Precedenti capitoli:

The moon Hoax (Seconda parte) (18/1)

Prosegue in:

Il mistero della vita: chi scende & chi sale (20/21)


















Il progetto, per desiderio del signor Osborne, fu tenuto assolutamente segreto – le uniche persone incaricate della progettazione erano quelle effettivamente impegnate nella costruzione della macchina realizzata (sotto la sovrintendenza del signor Mason, del signor Holland e di Sir Everard Bringhurst e del signor Osborne) nella proprietà di quest’ultimo, vicino a Penstruthal, nel Galles. Il signor Henson, accompagnato dal suo amico, signor Ainsworth, ottenne il permesso di vedere privatamente l’aerostato sabato scorso - quando i due signori stabilirono gli accordi finali per l’avventura. Non siamo al corrente del motivo per cui anche i due marinai siano stati inclusi nel gruppo – ma, fra un paio di giorni, saremo in grado di fornire ai nostri lettori anche i minimi particolari relativi a questa straordinaria impresa…
…Al momento di staccarsi da terra, il pallone è soggetto all’influenza di vari fattori che tendono a modificarne il peso, aumentandone o diminuendone la forza ascendente. Per esempio, un deposito di rugiada sulla seta che può arrivare a un peso di parecchie centinaia di libbre; occorre allora scaricare la zavorra affinché l’aerostato non scenda. Una volta scaricata la zavorra ed evaporata la rugiada grazie al sole, il gas si espande e l’aerostato risalirà rapidamente. Per controllare questa ascesa, l’unico modo è (o, meglio, era prima che il signor Green introducesse l‟uso del cavetto moderato) quello di far uscire del gas dalla valvola; ma la perdita di gas induce una corrispondente riduzione di spinta ascendente; così che, in un lasso di tempo relativamente breve, anche il pallone meglio costruito deve necessariamente esaurire la proprie risorse e tornare a terra. Questo costituiva l’ostacolo maggiore ai lunghi viaggi. Il cavetto moderato risolve il problema nel modo più semplice. Si tratta di un cavo molto lungo che pende dalla navicella e impedisce all’aerostato di modificare l’altitudine…




…Dato che il progetto originale era di traversare la Manica e scendere quanto più possibile vicino a Parigi, i viaggiatori avevano avuto la precauzione di munirsi di passaporti validi per ogni nazione del continente, sui quali era specificata la natura della spedizione, come nel caso del ‘Nassau’, e che autorizzavano l‟esenzione del titolare dalle solite formalità burocratiche; eventi inattesi resero però superflui quei passaporti. Le operazioni di gonfiatura ebbero segretamente inizio all’alba di oggi, sabato 9 corr., nel cortile della Wheal Vor House, residenza del signor Osborne, a circa un miglio da Penstruthal, nel Galles del nord; alle 11 e 7 minuti tutto era pronto per la partenza e il pallone venne liberato e si alzò senza scosse, con moto uniforme, dirigendosi verso sud; senza far ricorso, per i primi 30 minuti, alla spirale o al timone. Continuiamo ora con il giornale di bordo che il signor Forsyth ha trascritto dai manoscritti congiunti dei signori Monck Mason e Ainsworth. Il testo qui appresso riportato è di pugno del signor Mason, ed è corredato da un post-scriptum aggiunto quotidianamente dal signor Ainsworth il quale sta preparando, e presto presenterà al pubblico, un resoconto più dettagliato e sicuramente più emozionante del viaggio.





GIORNALE DI BORDO Sabato 6…..

Terminati durante la notte i preparativi più complicati, stamane all’alba abbiamo iniziato l’operazione di gonfiatura; a causa, però di una fitta nebbia che appesantiva le pieghe della seta, rendendola poco maneggevole, abbiamo finito solo verso le 11. Recise le corde, quindi, di ottimo umore, ci siamo alzati lentamente ma costantemente, con una leggera brezza da nord che ci sospingeva verso la Manica. Notato che la spinta ascensionale era più forte del previsto; e, mentre salivamo più in alto, al di sopra delle scogliere, avvicinandoci ai raggi del sole, l’ascesa acquistò velocità. Non volevo però disperdere gas così presto, e decisi pertanto di continuare, per il momento, a salire. Ben presto superammo la lunghezza del cavetto moderato, ma anche quando si allontanò da terra, la rapidità di ascensione non diminuì. Il pallone era insolitamente stabile, e bellissimo a vedersi. Circa dieci minuti dopo la partenza, il barometro indicava un’altitudine di 15.000 piedi. Il tempo era ottimo e il panorama sotto di noi – affascinante da qualsiasi punto lo si guardasse – ora era davvero sublime….




Il giornale di bordo si ferma qui…
Alcuni particolari della discesa sono stati tuttavia forniti dai signori Ainsworth e Forsyth. C’era una quasi totale bonaccia quando i viaggiatori avvistarono la costa, immediatamente riconosciuta dai due marinai e dal signor Osborne. Poiché quest’ultimo aveva dei conoscenti a Fort Moultrie, fu immediatamente deciso di scendere da quelle parti. Il pallone fu diretto verso la spiaggia (dato che la marea si era ritirata e la sabbia era liscia e compatta, era un punto ideale di atterraggio), e fu lanciata l’ancora che fece immediatamente presa. Gli abitanti dell’isola e quelli del forte si precipitarono naturalmente a vedere il pallone; ma fu con grandissima difficoltà che si riuscì a convincerli della realtà di quel viaggio – la trasvolata dell’Atlantico. L’ancora fece presa alle 14 esatte; l’intero viaggio venne dunque effettuato in 75 ore; anzi, meno, calcolando il tempo da costa a costa. Non si era verificato alcun incidente di rilievo. Né mai si era presentato un serio pericolo. L’aerostato fu sgonfiato e ripiegato senza problemi; e, quando il manoscritto da cui è stato tratto questo resoconto fu spedito da Charleston, il gruppo si trovava ancora a Fort Moultrie. Non è stato possibile conoscere i loro progetti futuri; ma possiamo senz’altro promettere ai nostri lettori ulteriori notizie entro lunedì o, al massimo entro il giorno successivo.
Questa è, senz’ombra di dubbio, l’impresa più prodigiosa, più interessante e più sensazionale mai compiuta o finanche tentata dall’uomo. Invano si cercherebbe di determinare adesso quali grandiosi eventi potrebbero derivarne….

(E. A. Poe) 

















sabato 3 dicembre 2016

GLI OCCHI DEL PADRE SUO (in sé stesso) (17)





















Precedenti capitoli:

Gli occhi del padre suo (in sé stesso) (16/1)

Prosegue in:

The moon Hoax (Seconda parte) (18)














Il passaggio di Giuliano sul trono imperiale fu la comparsa di una meteora luminosa che, appena accesa, si e spenta.
Egli, quindi, non ebbe il tempo di lasciare, nei fatti e nelle cose, l’impronta duratura della sua azione. La sua memoria non vivrebbe che nella caricatura che ne hanno disegnata gli scrittori cristiani, e parrebbe quasi che l’opera sua si fosse limitata alla guerra contro il Cristianesimo e ch’egli fosse un uomo odioso e vituperabile, se non ci fossero rimasti i suoi scritti che sono lo specchio genuino del suo carattere, delle sue intenzioni, delle doti e dei difetti del suo spirito eccelso.
E vero  che noi abbiamo in Libanio ed in Ammiano Marcellino le prove dell’ammirazione che Giuliano aveva destata nei suoi contemporanei. Ma Libanio e sospetto, perché troppo interessato e compromesso nell’impresa della restaurazione politeista, e Ammiano Marcellino non ha autorità sufficiente per tener testa a Gregorio di Nazianzo, a Socrate, a Sozomene, a tutta infine la tradizione cattolica.




Così la figura geniale di Giuliano e venuta ai posteri, portando in fronte il marchio dell’apostata, e così si e dimenticato il fatto, che, dal punto di vista psicologico e storico, e il più curioso ed il più interessante di tutti, cioè, che questo sciagurato apostata, che aveva tentato di soffocare il Cristianesimo, era, per ogni riguardo, un uomo essenzialmente virtuoso, il migliore degli uomini che siano sorti sull’orizzonte della vita pubblica del Basso Impero.
Il buon Ammiano Marcellino, nel tessere, dopo averne narrata la morte eroica, l’elogio di Giuliano, ci dice come fosse insigne per la castità e la temperanza della vita, per la prudenza in ogni suo atto  Perfetta la sua giustizia, mitigata dalla clemenza, mirabile la sua conoscenza delle cose di guerra e l’autorità con cui governava i suoi soldati, impareggiabile il valore con cui combatteva, fra i primi, incoraggiava le sue schiere, le riconduceva alle battaglie, al primo segno di incertezza.




Saggia e moderata la sua amministrazione, così da alleggerire i tributi, da comporre le liti del fisco coi privati, da restaurare le finanze rovinate delle città, da mettere, infine, un freno al disordine spaventoso che regnava nell’avido e parassitico governo dell’Impero. E l’onesto storico non dissimula i difetti del suo eroe; ma son ben lievi in confronto alle virtù. Una certa leggerezza nel risolvere, un’eccessiva facilita ed abbondanza di parola, che doveva essere, diciamo noi, il riflesso di un’eccessiva impressionabilità, constatabile anche in quelli, fra i suoi scritti, che sono l’effusione schietta del suo spirito.
Finalmente, e questo era il difetto più grave di Giuliano, conseguenza inevitabile del suo sistema filosofico, una tendenza alla spiritualità (spesso in contrasto con l’essenza stessa delle fonti bibliche del Cristianesimo), per cui egli prestava alle esteriorità apparenti una conoscenza progressista di un naturalismo velato da ricercarsi ed individuarsi presso i suoi diletti filosi e non solo quelli. 
Tale il ritratto morale che Ammiano tratteggia del suo imperatore, del quale descrive anche la figura forte ed agile insieme, e ci fa vedere il volto, singolare per la barba irsuta che finiva in punta, oggetto di scherno per gli Antiochesi, e splendente per la bellezza degli occhi scintillanti, da cui trasparivano le arguzie della mente.




Giuliano diviene nei discorsi di Gregorio un TIPO INFERNALE intorno a cui si addensano le più oscure e stolte leggende.
Una volta, mentre stava sacrificando, le viscere delle vittime gli si disposero in forma di una croce incoronata; gli spettatori ne sentirono terrore, ma l’empio apostata spiego l’apparizione come un simbolo della sconfitta del Cristianesimo. Un’altra volta, Giuliano, guidato da un maestro dei sacri misteri, discende in una caverna. Ed ecco egli ode suoni orrendi, ed ecco gli si affacciano fantasmi spaventosi. Atterrito Giuliano, quasi senza pensarci, come difesa contro i demoni malvagi, corre all’esorcismo a cui era, da fanciullo, abituato e si fa il segno della croce. E tosto i rumori cessano e i demoni scompaiono. Due volte si ripete lo strano esperimento, due volte constata Giuliano la potenza dell’esorcismo cristiano. Egli e scosso; ma il maestro d’empietà che gli stava al fianco:
‘Che temi?’, gli dice.
‘I demoni fuggirono, non già perché ebbero paura della croce, ma perché ne ebbero ribrezzo’.
E Giuliano, persuaso da tale affermazione del suo maestro, discende con lui nella caverna.




Leggende assurde ma sintomatiche, perché rivelano il lavoro della fantasia popolare ed insieme la credulità e l’artifizio dei polemisti cristiani, i quali trasformavano l’utopistico ellenista, di null’altro innamorato che d’Omero e di Platone, in una figura demoniaca che incuteva spavento nell’animo commosso delle plebi cristiane.
Il grande sforzo di Gregorio e di far di Giuliano un feroce persecutore.
Ciò che più irritava, nell’atteggiamento di Giuliano, i difensori del Cristianesimo era la moderazione e la ragionevolezza con cui egli pretendeva di poter ricondurre il mondo all’Ellenismo antico. Che si potesse in altro modo, che con la violenza, combattere il Cristianesimo era, per quegli apologisti, affatto inammissibile, ed essi vedevano, in quel tentativo uno scandalo ed un pericolo supremo.
E perciò che il nucleo vero dei discorsi di Gregorio sta nella dimostrazione che, malgrado le apparenze, Giuliano ha perseguitati i Cristiani. E Gregorio e, in tale dimostrazione, un polemista di singolare abilità e falsità storica! Egli adopera, con grande efficacia, la punta del sarcasmo e dell’ironia, e tocca, molte volte, il falso.




Infatti che, nella mitezza di Giuliano, ci fosse una parte di compromesso è ben naturale ed oltremodo normale. Si può affermare, senza fargli torto, che la tolleranza di cui, nelle sue lettere, si fa vanto, non viene tanto da un giudizio imparziale e dal rispetto reale delle convinzioni altrui, quanto dalla persuasione che la tolleranza fosse un’arma migliore della persecuzione per raggiungere lo scopo che gli stava supremamente a cuore.
Ma Gregorio non riconosce affatto il vantaggio che, dall’atteggiamento del pagano imperatore, veniva ai Cristiani. ‘Giuliano’, egli dice, ‘dispone le cose in modo ch’egli perseguita, parendo di non farlo, e noi soffriamo senza l’onore che ci verrebbe, se si vedesse che soffriamo per Cristo’. La differenza che corre fra Giuliano e gli altri imperatori persecutori sta nel fatto che questi perseguitavano lealmente, e con animo apertamente tirannico, così che essi traevano gloria dalla violenza che esercitavano, Giuliano, invece, e, nella sua persecuzione, miserabilmente astuto e vile…. 
E CIO’ NON PUO’ CHE ESSER FALSO come del resto il motto e araldo con il quale Gregorio annuncia sua parola e credo… 
 Tutto il primo discorso di Gregorio è fatto per lo scopo di dimostrare che Giuliano era un persecutore.



Siccome questo e uno dei punti più interessanti la personalità dell’enigmatico imperatore, esaminiamolo ancora una volta.
Che Giuliano abbia abbandonato il suo principio moderatore, la sua norma di condotta che gli impediva di ricorrere alla violenza per ottenere il trionfo della sua causa, non v’è scrittore imparziale che lo possa affermare. Per quanti sforzi si facciano, non si riuscirà mai a trasformare il neoplatonico sognatore in un principe persecutore (semmai è pur vero il contrario, Giuliano fu il primo Eretico e per giunta Gnostico…).
Tuttavia, una tesi sostenuta dall’acutissimo Rode, ed oggi ripresa da un altro scrittore, nell’ultimo studio pubblicato intorno a Giuliano, è che, nell’azione di Giuliano, vi sia stata una specie di evoluzione, così che, cominciata sotto l’ispirazione di una grande temperanza ed equa umanità, sia poi andata mano mano inacerbendosi per modo da presentare, sulla fine, degli atti di rigore, che, se proprio non si possono identificare a procedimenti di persecuzione, vi si avvicinano assai.




A me pare che questa tesi sia affatto artificiosa e rispondente, più che altro, ad uno schema preconcetto. Intanto, il regno di Giuliano fu così breve, da non permettere un’evoluzione fondamentale del suo pensiero. E poi quelle sue azioni non si lasciano affatto disporre nell’ordine cronologico che si vorrebbe loro imporre, per dedurre la conseguenza che Giuliano precipitava alla persecuzione.
 Così, uno degli atti suoi che, a torto, a nostro parere, ma che pure da uno scrittore partigiano, come Gregorio, potevano essere messi sotto la luce sinistra di una persecuzione religiosa, la condanna dei cortigiani di Costanzo, avvenne proprio all’esordio del suo regno, mentre l’editto di disapprovazione degli Alessandrini per l’uccisione del vescovo Giorgio, fu scritto da Antiochia. Quanto alle sommosse, ora dei Cristiani contro i Pagani, ora di questi contro quelli, ne avvennero parecchie durante il suo breve regno. Ma e impossibile il dire ch’egli le fomentasse per infierire contro i Cristiani. Vedemmo, anzi, come, in casi gravi, egli si appagasse di pene puramente amministrative giacché come abbiamo già enunciato i più di loro erano corrotti se non al limite della delinquenza la quale giocava un ruolo favorevole per l’ascesa voluta senza per questo badare ai suoi dubbi metodi contrari alla società… METODI IN CUI IL CRISTIANESIMO SI RICONOSCEVA NELL’UOMO… DELLA FOLLA E NON PIU’ IN QUELL’ATTO PRIMITIVO VICINO ALL’ORIGINE CUI POSSIAMO RICONOSCERE UNA SIMMETRIA DI INTENTI GIACCHE' IL PAGANO IN SOSTANZA NON FACEVA CHE RIPETERE CIO’ DA CUI APPARENTEMENTE FUGGIVA…. In questo conflitto più di natura psicologica che morale possiamo ricordare il suo passato l’infanzia…



  
 Corse per lungo tempo e con grande velocità ed io non smettevo di tenergli dietro, portato quasi dalla mia stessa meraviglia, deciso fino in fondo a non desistere da quella indagine che avevi assorbito tutt’intere le mie facoltà. Correvamo ancora quando sorse il sole e quando raggiungemmo ancora una volta il centro della città popolosa, e cioè a dire la via del caffè D., noi vi ritrovammo, nuovamente desti, il movimento e l’attività della calca che lo avevano caratterizzato il giorno innanzi.
E in quel tumulto che s’accresceva ad ogni istante, io continuai vieppiù l’inseguimento dello sconosciuto. Ed egli, come la notte precedente, non faceva che andare e venire, né, per tutt'intera quella giornata, ebbe benché minimamente ad allontanarsi dal vortice spietato di quella via. Annientato dalla fatica com’ero, al cader della seconda sera, affrontai risolutamente lo sconosciuto e lo fissai negli occhi.
Ma egli fece la vista di non accorgersene.
E riprese, d’un subito, la sua solenne andatura, mentre io rimanevo immobile a riguardarlo, e a seguirlo non mi bastava più l’animo.
‘Questo vecchio’, dissi allora a me stesso, ‘è il genio caratteristico del delitto più efferato in nome e per conto del contrario. Egli non vuole rimanere solo….
È l’uomo della folla...
Sarebbe invano che lo continuassi a seguirlo, giacché non riuscirei a sapere di lui e delle sue azioni nulla più di quanto egli già non mi abbia fatto sapere.
Il più malvagio cuore che esista al mondo è un libro ancor più volgare dell’Hortulus animae e dobbiamo gratitudine alla pietà di Dio che es läßt sich nicht lesen’.
(E. A. Poe)