giuliano

venerdì 29 maggio 2020

THE DAY AFTER THE STORM (24)




































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The Storm (23)

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Verso il ghiacciaio Muir (26)














Nei 30 anni precedenti lo studio danese, la Groenlandia aveva sperimentato un periodo di raffreddamento, ma Broecker si rese conto che la tendenza era temporanea e che l’innalzamento dei livelli di CO2 nell’atmosfera avrebbe presto inaugurato un lungo periodo di riscaldamento globale.

Nell’agosto del 1975, la rivista Science pubblicò un articolo di Broecker,

Il cambiamento climatico: siamo sull’orlo di un pronunciato riscaldamento globale?




In questo pioneristico non men che storico articolo scientifico lo scienziato seminerà ‘serre’ di ‘mele ed arance’ quali fondamenta per i successivi studi sul cambiamento climatico…

si può affermare che l’attuale tendenza al raffreddamento lascerà il posto a un pronunciato riscaldamento indotto dall’anidride carbonica entro un decennio.

Come ha notato Real Climate (un blog per scienziati del clima) nel 2010,

L’articolo di Broecker ricorda che il ‘riscaldamento globale’ era stato effettivamente previsto prima che diventasse evidente nei registri della temperatura globale oltre un anno dopo.




Un secolo e mezzo fa, le regioni montuose erano un po’ più fredde di quanto lo siano oggi. Questi rilevamenti nei documenti storici - scritti, dipinti, documentati con le prime fotografie mostrano che i ghiacciai erano più grandi allora. Nelle Alpi svizzere, l’area per cui la documentazione disponibile risulta più dettagliata, rileva ampi ghiacciai durante la Piccola era glaciale, un episodio di abbassamento termico che dal 1300 al 1860 risulta più o meno costante.

La piccola era glaciale terminò bruscamente.

A partire dal 1860, i ghiacciai del mondo iniziarono un graduale lento progressivo ritiro che è proseguito fino ad oggi. Senza dubbio, quindi, il pianeta Terra è diventato più caldo nel secolo scorso e mezzo. Ma il contributo preciso dell’umanità ad il riscaldamento è ancora in discussione.




Insieme alla maggior parte degli scienziati dell’atmosfera, quindi nelle previsioni e prevedibilità delle oscillazioni climatiche, prende molto sul serio i risultati di simulazioni al computer che mostrano come il contributo dell’uomo dall’avvento dell’èra industriale successiva al 1860 ne abbia influenzato l’aumento nell’ultimo quarto di secolo.

Le registrazioni dei progressi e dei ritiri glaciali forniscono un indicatore accurato delle variazioni di temperatura.

Eppure come fu per il prestigioso incarico offerto dall’allora presidente Roosevelt a Muir, anche Wallace Broecker ha predetto decenni prima circa pericolosi cambiamenti climatici in atto causati dall’uomo.

È stato rapidamente riconosciuto come il padre del ‘riscaldamento globale’.




Nel 1996, il presidente Bill Clinton ha assegnato a Broecker la National Medal of Science, il più alto riconoscimento scientifico della nazione, in riconoscimento dei suoi ‘contributi pionieristici nella comprensione dei cambiamenti chimici nell’oceano e nell’atmosfera’.

Broecker ha testimoniato al Congresso ed è stato intervistato dal The New York Times, The Guardian (UK), Smithsonian Magazine, Foreign Policy , Business Week , PBS, BBC e CBC, tra gli altri. Nel 2007, è stato eletto alla Royal Society di Londra, firmando il suo nome nello stesso registro che Sir Isaac Newton ha fatto più di tre secoli fa.




Non mi dilungo su questo prestigioso scienziato e nella sua preziosa opera, la vera opera con i suoi studi per l’intero pianeta, semmai vorrei evidenziare come da allora, dal riconoscimento ottenuto, si sia consumato nel breve lasso di tempo un vero peggioramento, per taluni o tutti, dedotto in un migliore beneficio economico in cui poter misurare la falsa ottica e prospettiva del globale progresso. In verità e per il vero, in cui gli stessi scienziati e pochi illuminati politici rileveranno, chi avverso ai veri interessi del singolo, pur volendone incarnare un falso beneficio, il quale conduce in tutta la propria limitata conoscenza ad un danno maggiore di quanto la stessa scienza (compresa la sociologica e psicologica con la sua futura costante ‘nevrastenia’) possa o potrà rilevare.

Per quanto detto e non solo circa il regresso ottenuto ma anche per ciò che incarna il suddetto presunto ‘primo cittadino’, il quale porta ed incarna non solo i pandemici mali che arma, ma anche quel male ancor più antico scritto nel delirio affine e simmetrico da questo piccolo paesino donde scrivo, del razzismo.




Sapremo sconfiggere questo antico cancro dal cielo sino alla Terra!

Per ora annovero breve cronologia di come e perché nata la nostra costante Opera…

Sin dall’antichità, le persone credevano che l’attività umana potesse alterare un clima locale, ma non poteva influenzare a malapena i grandi equilibri che governavano il pianeta in generale. A poco a poco gli scienziati, aiutati da giornalisti scientifici, hanno informato la minoranza di persone istruite che la civiltà moderna potrebbe causare il riscaldamento globale, circa il nostro futuro.

All’inizio degli anni 70, la questione cominciò a interessare un pubblico più vasto. A quel punto la maggior parte delle persone aveva temuto danni a livello planetario dalla tecnologia in generale. Ora un improvviso assalto confermato dalla siccità ha suggerito che stavamo già danneggiando il clima. La questione è  dibattuta fra gli esperti i quali hanno discusso se l’inquinamento avrebbe portato al riscaldamento globale o, invece, a una terrificante nuova era glaciale.




Alla fine degli anni 70, l’opinione scientifica aveva deciso sul ‘riscaldamento’ come fu del tutto evidente circa trent’anni dopo, quando intorno all’anno 2000 – la conferma oltre del globale riscaldamento rileva e porta con se anche un futuro remoto e incerto.

Alcuni scienziati, tuttavia, hanno pubblicamente prospettato questo evidente timore per chiedere azioni concrete per evitare il riscaldamento globale, e alcuni politici hanno affrontato il problema.

Le discussioni scientifiche si sono intrecciate con accesi dibattiti politici sui costi di regolazione delle emissioni di gas serra. Le corporazioni che appoggiano i conservatori spesero ingenti somme per seminare incertezza e negare che le emissioni potessero causare gravi danni. Solo nel 2005 i media americani hanno riferito chiaramente che gli scienziati avevano apparentemente risolto la controversia, e di conseguenza la maggior parte degli americani - e non solo – è evoluta nella certezza di dover intraprendere un qualche tipo di azione utile.

Ma la questione li divise sempre più lungo linee partigiane; la negazione (oltre a tanti deleteri principi)  è diventata fondamentale nel pensiero di destra.




L’idea che le azioni dell’uomo possano influenzare un complesso così vasto è molto ripugnante per alcuni.

Ciò che gli scienziati hanno ritenuto plausibile erano semplici argomenti che agitano, senza la dovuta conoscenza in merito, oppure ancor peggio falsandola a beneficio d’una corrotta economia a breve durata non scorgendone la Cima, solo la piccola vallata con il suo paesino con cui accompagnati nei propri riti tribali conditi con gli immancabili cacciatori e nuovi pionieri, ed ove con il razzismo si accompagna e consolida il morbo della falsa prospettiva morale e storica.

La gente non ha compreso il ‘prodigio’ che intercorre circa rapporti e connessioni fra la popolazione ed i suoi bisogni, e l’industrializzazione, i quali stavano esplodendo in un modello di crescita esponenziale: tra l’inizio del XX secolo e la sua fine la popolazione mondiale sarebbe triplicata e l’uso dell’energia da combustibili fossili da parte di una persona media sarebbe quadruplicato.




Pochi giorni dopo la morte del grande scienziato, e circa cento i precedenti e successivi che lo uniscono ad un emerito suo collega riporterò breve ‘articolo’ il quale confermerà la validità di quanto ‘democraticamente’ espresso.

Due scienziati i quali entrambe hanno lasciato e lasceranno ancora nei frutti del loro lavoro saggiamente ‘seminato’ una eredità così vasta che deve essere costantemente aggiornata. E non dilungandomi, oppure ed ancor peggio, distinguendomi nella ‘caratteriale’ falsità di quei proclami ove il ‘politico’ si consolida e ‘conserva’, da ciò impropriamente detto ‘conservatore’, in difetto di conoscenza, giacché il vero ‘conservatore’ di cui si aggiorna costantemente l’opera nel beneficio della vera Storia, colui che per l’appunto vuol conservarla, più o meno come la Memoria.

‘Preservarla’ come il dono della Natura intera nella sua grande bellezza e beneficio che questa costantemente ci dona.

Oltre l’inesauribile fonte di saggezza, anche l’immancabile insostituibile principio su cui si consolida a la Vita sia materiale che spirituale d’ognuno, conservata nei geni e nella Memoria detta, per chi ne fosse sprovvisto, come il male che respiriamo e non solo pandemico frutto, ne sappia curare ed officiare il ricordo ‘in ciò e per ciò’ in cui distinguiamo e riconosciamo il suo ed altrui vero delirante pericolo!

(il curatore del blog)

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domenica 24 maggio 2020

ARMATO CON IL RICORDO D'UN AMICO SINCERO (22)



















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Viaggio in Alaska (21)

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Tempesta (23/4)













Il signor Young mi ha detto che quando era cucciolo aveva le dimensioni di un piccolo rametto di legno, gli è stato regalato a sua moglie da un cercatore irlandese a Sitka, e che al suo arrivo a Fort Wrangel fu adottato con entusiasmo dagli indiani Stickeen come una sorta di nuovo totem di buona fortuna, fu chiamato ‘Stickeen’ per la tribù e divenne il favorito, accarezzato protetto e ammirato ovunque andasse e considerato una misteriosa fonte di saggezza.

Durante il nostro Viaggio si dimostrò presto un personaggio strano, nascosto, indipendente, silenzioso. Faceva molte cose sconcertanti che attiravano la mia curiosità. Mentre navigavamo settimana dopo settimana attraverso i lunghi e intricati canali e le insenature tra le innumerevoli isole e montagne della costa, trascorreva la maggior parte dei giorni in pigra solenne ammirazione della Natura, immobile come un asceta, se pur apparentemente sembra non osservarla come se fosse assorto nel karma di un antico sogno.




Ho scoperto poi che sa sempre cosa sta succedendo, quando gli indiani stanno per sparare alle anatre o alle foche, o quando qualcosa lungo la riva attira la nostra attenzione, si riposa con il muso adagiato sul bordo della canoa, e guarda con calma come un turista con gli occhi sognanti.

E quando ci sente parlare di un approdo si sveglia immediatamente per vedere in che tipo di posto stiamo andando, prontamente salta in mare per nuotare fino alla riva non appena la canoa si avvicina alla spiaggia. Quindi, con una scossa energica per sbarazzarsi della polvere corre nel bosco per distrarsi con piccoli giochi. Ma sebbene sia il primo a uscire dalla canoa, rimane sempre l’ultimo a entrarci. Quando siamo pronti per partire non si trova mai e si rifiuta di rispondere ubbidiente alla nostra chiamata.




Scopriamo presto, tuttavia, che sebbene in quei momenti non possiamo vederlo, lui ci osserva attraverso i folti cespugli di mirtilli all’interno del bosco con occhio vigile. Non appena usciamo dal bosco arriva trotterellando lungo la spiaggia, si tuffa e nuota dietro di noi, sapendo bene che avremmo smesso di remare per portarlo dentro l’imbarcazione. Quando il piccolo vagabondo contrariato ci arriva accanto lo prendiamo e lo teniamo in braccio per farlo asciugare, ma lui scende immediatamente dalla barca.

Più lunga la nuotata meglio scorre e naviga la barca come fosse lui a condurla, ogni insegnamento che cerchiamo di imporgli non sorte alcun effetto, perché, ci accorgiamo poi, è lui il ‘maestro’: l’acqua del Fiume e il suo Spirito scopriamo ancora, una sol cosa, una sola Natura, non scorgo grande differenza fra lui ed il fiume percorso a nuoto…




Eppure nessuno di noi è stato in grado di capire per cosa Stickeen fosse davvero buono, forse perché siamo da sempre abituati a consideralo qual strumento di lavoro, come animale a noi sottomesso?

Questo limite lo avrei ben presto superato.

Sembra affrontare il pericolo e le difficoltà senza nessuna coscienza, o ciò che più comunemente nominiamo paura della Ragione, poi ho intuito un sol corpo entro e fuori dal bosco, dal Fiume, da ogni Elemento in cui assorbito come un Sogno antico; e questo sognare gli impone, quasi come precetto o comandamento impartito dai tanti Dèi pregati ogni giorno scritto nell’istinto della Natura, di mai obbedire ad un ordine del cacciatore, o tanto meno costringerlo a prendere la selvaggina a cui sparavamo.




La pietà di cui si nutre e composto pari all’equanimità costante che sembra dovuta alla mancanza di sentimento; in realtà l’èstasi troppo antica per essere appena capita o tradotta.

Le normali Tempeste sono un piacere per lui, e per quanto riguarda la semplice pioggia, vi fiorisce e sboccia come un fiore.

È una sola Natura!

Indipendentemente dai progressi che potresti fare nel comprenderlo, ti prego ‘uomo civilizzato’ non sforzarti sei troppo meschino per capirlo…

E sebbene apparentemente freddo come un ghiacciaio e impervio al pari di questo, colmo di divertimento. Ho comunque cercato di fare la sua conoscenza indovinando chi è ed èra, perché dimora un grande Albero germogliato da un ramo di Terra o Fiume che ora sporge, mentre lo percorriamo, nutrire tanta bellezza mista a coraggio che ci osserva, composto da resistenza e amore per l’avventura selvaggia.




A volte mi ricorda un piccolo cactus del deserto, fermo ed irremovibile, Stickeen al pari di Diogene, chiede solo di essere lasciato solo: un vero figlio del deserto prega la vita con solenne maestoso silenzio qual sereno ritratto della Natura intera.

La forza di carattere risiede nei suoi occhi, sembrano vecchi come le colline, giovani e selvaggi, non mi sono mai stancato di guardarli, è come guardare un paesaggio,  apparentemente piccolo racchiuso nella limitata umana prospettiva da cui sgorga un’Anima profonda.

Sono abituato a classificare piante e animali e osservo sempre più intensamente la ‘sfinge’ come uno studio interessante, ma non si può né stimare né valutare l’arguzia e la saggezza nascoste nei nostri compagni mortali ritenuti inferiori fino a quando non si manifestano con esperienze profonde, poiché attraverso la sofferenza cani e santi adempiendo al loro superiore compito divengono Perfetti.




Sulla via del ritorno dopo queste prime osservazioni ho programmato un’escursione in lungo e in largo per scoprire ancora cose più sorprendenti. Mi sveglio presto, chiamato non solo dal ghiacciaio, presente nei pensieri così come nei sogni per l’intera notte, ma da una grande tempesta e inondazione. Il vento soffia, un vento fortissimo da nord, e la pioggia cade a tamburo battente con le nuvole che promettono imminente alluvione. I principali corsi d’acqua, perenni, stanno esplodendo in alto ben al di sopra delle sponde, e centinaia di onde, ruggendo come il mare, coprono le alte pareti grigie con cascate bianche.

Avevo intenzione di preparare una tazza di caffè e una buona colazione prima di iniziare la giornata, ma quando ho sentito la tempesta e ho guardato fuori con tutta fretta sono rientrato al mio riparo; poiché le più belle lezioni della natura si trovano nelle sue tempeste, e se siamo attenti a mantenere i giusti rapporti con queste potremmo procedere sani e salvi e camminare con loro nel segreto regno dell’eterna invisibile Giustizia, là ove l’uomo non può o vuole, la Natura e Dio provvedono, rallegrandoci e nutrendoci alla ‘corte’ della loro grandezza e della segreta bellezza, non meno delle giuste opere della Natura anche quando ulula, e cantando con i vecchi norvegesi:

L’esplosione della tempesta aiuta i nostri remi, l’uragano è il nostro servitore e ci guida dove desideriamo andare.




Che un uomo accolga le tempeste per la sua musica e il suo movimento esilaranti, e che vada a vedere Dio che crea paesaggi non meno della Giustizia detta, è abbastanza ragionevole; ma quale fascino potrebbe esserci in un tempo così tremendo per un cane?

Sicuramente nulla di simile all’entusiasmo umano per lo scenario o la geologia. Comunque, arriva, all’ora di colazione attraverso una esplosione soffocante. Mi sono fermato e ho fatto del mio meglio per riportarlo indietro.

‘Adesso no’,

dissi, gridando per farmi sentire nella tempesta,

ora no, Stickeen, cosa ti succede, devi essere sciocco, questa giornata selvaggia non promette nulla di buono per entrambe. Torna al campo e tieniti al caldo, fai una buona colazione con il tuo padrone e sii ragionevole per una volta, non posso cercarti per tutto il giorno e poi questa tempesta ti ucciderà.



Ma la Natura, a quanto pare, non fa buoni affari con gli uomini, solo con pochi di loro, i quali a loro volta perdono per tutta la vita con il resto dell’intera ciurma di reietti, e dopo essermi fermato ancora, gridando un buon consiglio di avvertimento, mi accorgo che non si è mosso…

Ora qual pietoso viandante mi fermo lì muto come il vento, inzuppato e sbattendo le palpebre, e ripetendo con ossesso:

Dove andrai io verrò con te.

Poi abbiamo lottato insieme…









martedì 19 maggio 2020

LO SPIRITO DI CONQUISTA (17)










































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Spirito di conquista (16/1)

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Spirito di conquista 


Un mondo contraffatto per persone contraffatte (19)













 ...Uomini e ufficiali del 18° reggimento di fanteria giunsero nelle vicinanze di Fort Laramie.

Il reggimento aveva marciato da Fort Kearney, Nebraska, e aveva ricevuto l'ordine di costruire una catena di forti lungo la Pista di Bozeman in previsione dell’intenso traffico verso il Montana durante l’estate. Sebbene i piani della spedizione fossero stati preparati da settimane, a nessuno degli indiani invitati a partecipare alla firma del trattato era stato detto qualcosa su questa occupazione militare del territorio del fiume Powder…

Per evitare attriti con i duemila indiani accampati intorno a Fort Laramie, Carrington fermò il suo reggimento a quasi 5 chilometri a est del presidio.




Alce Eretto, uno dei capi Brulé che erano giunti durante l’inverno, osservò a distanza dal suo tepee i soldati in quadrato che disponevano il loro convoglio di carri. Egli allora saltò sul suo cavallo e corse fino al campo, e i soldati di guardia lo accompagnarono dal colonnello Carrington.

Carrington chiamò una delle sue guide perché facesse da interprete, e dopo la formalità di fumare la pipa, Alce Eretto chiese bruscamente:

‘Dove state andando?’.




Carrington rispose francamente che stava conducendo le sue truppe nel territorio del fiume Powder per proteggere la via del Montana.

‘Stanno facendo un trattato a Laramie con i Sioux che risiedono nel paese dove voi state andando’

…gli disse Alce Eretto.

‘Dovrete combattere i guerrieri Sioux se ci andate’.

Carrington disse che non andava a fare la guerra ai Sioux, ma solo a proteggere la pista.




‘Non venderanno i loro territori di caccia agli uomini bianchi per una strada’

…insistette Alce Eretto.

‘Non vi daranno la strada finché non li avrete sopraffatti’.

Egli aggiunse subito dopo che era un Brulé, che egli e Coda Chiazzata erano amici degli uomini bianchi, ma che gli Oglala di Nuvola Rossa e i Miniconjou avrebbero combattuto qualsiasi uomo bianco che fosse salito a nord del Platte.

Prima che il giorno seguente riprendesse la riunione per il trattato, la presenza e gli scopi del reggimento di Giacche Blu erano noti a tutti gli indiani convenuti a Fort Laramie.




Quando, il mattino successivo, Nuvola Rossa si spostò verso il centro della tribuna. I suoi capelli neri e lisci, divisi nel mezzo, gli scendevano sulle spalle fino alla cintola. La sua bocca larga aveva un’espressione ferma e decisa sotto il naso aquilino. I suoi occhi lampeggiarono appena cominciò a rimproverare i membri della commissione per la pace di trattare gli indiani come bambini. Li accusò di pretendere di negoziare per un territorio mentre si preparavano a prenderlo con la forza.

‘Gli uomini bianchi hanno ricacciato indietro gli indiani un anno dopo l’altro’,

…egli disse…

‘finché siamo stati costretti a vivere in un piccolo territorio a nord del Platte, e ora il nostro ultimo territorio di caccia, la patria del Popolo, ci sta per essere tolto. Le nostre donne e i bambini patiranno la fame, ma, per quello che mi riguarda, preferisco morire combattendo piuttosto che morire di fame... Il Grande Padre ci manda regali e vuole una nuova strada. Ma il Capo Bianco viene con i soldati a rubare la strada prima che gli indiani dicano sì o no!’.




Mentre l’interprete stava ancora cercando di tradurre le parole sioux in inglese, gli indiani che ascoltavano si agitarono a tal punto che il commissario Taylor pose bruscamente fine alla riunione. Nuvola Rossa passò davanti a Carrington come se non ci fosse, e proseguì la sua strada attraverso il campo di manovre fino al campo degli Oglala. Prima che sorgesse il nuovo giorno, gli Oglala se ne erano andati da Fort Laramie….




 All’inizio di questo Secolo i giornali pubblicati negli Stati Uniti erano 200 - uno per 26.450 abitanti - mentre attualmente il totale delle pubblicazioni regolari supera leggermente i 20.000 - uno per 350 abitanti del paese; il  che dimostra che la crescita e lo sviluppo del business sono rappresentati dalla scienza e dall’arte, più che dall’ingegno ‘fisico’ adottato dall’assenza di attività mentale, in qualsiasi processo culturale dello sforzo umano per produrre entrambe…

Cento anni fa la pubblicazione di un giornale non era considerata un affare e la preparazione del suo contenuto era considerata un passatempo o l’indulgenza di un capriccio, piuttosto che una professione. Alla fine del secolo, il giornalismo è la storia del mondo scritta giorno per giorno, il principale mezzo di illuminazione per le masse, il forum universale di studioso, saggio e scienziato.




 Per tre secoli e mezzo in seguito all’invenzione di Gutenberg, furono fatti pochi progressi nell’arte della stampa, e la produzione di un giornale in questo paese nel 1800 fu realizzata con macchinari grezzi e comportò un lavoro manuale molto lento e difficile. Le pubblicazioni erano eseguite su ‘macchine da stampa’ in legno con motivi primitivi, il ‘carattere’ era grande e mal formato, la carta utilizzata era in molti casi inferiore alla qualità più bassa che si poteva ottenere per gli stessi scopi commerciali per la produzione d’un elevato numero di copie. In questo paese non fu fatto alcun tentativo di pubblicare un quotidiani fino al 1784, e nel 1800 furono pubblicate edizioni giornaliere solo in quattro o cinque delle città più grandi.




  Le pubblicazioni di quel periodo non erano ‘giornali’ o ‘quotidiani’ nel senso in cui la parola è usata ora, perché nessuno sforzo veniva compiuto circa l’‘immediatezza’ degli avvenimenti; ‘immediatezza’ anche se ottenuta con l’ausilio del telegrafo e successivamente con il telefono, trionferà ‘a grande scala’, ad uso di un pubblico vasto, dal privato si procede al pubblico, con forme ‘evolute’ di gestione della stessa che talvolta - pur l’‘immediato’ - comportano un elevato grado di manipolazione; del resto la ‘manipolazione storica’ non certo una novità conforme agli eventi di cui fa mostra di se medesima.




L’immediatezza nella propria ed altrui ‘riproducibilità tecnica’, diverrà con l’evento di ‘internet’ uno degli elementi scatenanti della nuova società moderna e post-moderna andando a scardinare il grande potere dai media raggiunto (fino al suo consolidamento fra le masse apparentemente attive e non più passive; l’esempio italiano con un intrattenitore che attraverso un sistema via cavo nell’immediato raggiungerà il potere ed il populismo è una più che concreta riprova di come la ‘socialità’ mutata, impensabile sino alla fine degli anni Ottanta; reale e concreta nel nuovo millennio!) quarto quinto o sesto che sia; ed ove, parafrasando taluni filosofi, la ‘società liquida’ tenderà a consolidare il proprio ed altrui grado di ‘presunto progresso’ ottenuto, mantenendo paradossali forme ‘involute’ e ‘degenerate’ al fine del conseguimento dello stesso nell’apparente beneficio ad uso economico spacciato per ‘sociale’; le quali (forme) altereranno...




...l’intera sfera psicologica ed umana, la stessa, in cui e per cui, intervengono nella puntuale immediata ‘rappresentazione’ di se medesima per il dovuto ‘cambiamento’ asservendo,  in qual tempo, invisibili trame e sfere di potere le cui finalità, come abbiamo potuto leggere (uno dei tanti esempi) circa un elezione presidenziale (una delle tante) quale reale regale scena dell’imperiale comunque da sempre ‘rappresentato’ (uno dei tanti aggiornato al progresso nel palcoscenico della Storia); condito con ‘pirati’ ‘lettere rubate’ ed altre ‘degenerate manifestazioni’ proprie del vasto mondo di internet (asservito al potere); ed ove l’immediato rappresentato diviene spettacolo fine a se medesimo abdicato all’unicità dell’evento di una forma ripetuta nella ‘creazione’ (teatrale) dello stesso; quindi, una ‘creatività’ affine e costantemente ‘connessa’ alla socialità ove i ruoli per cui...




...nata si rovesceranno negli schemi naturali, fino al ‘nuovo digitato evento’ adottato che li ha posti in essere; si crea l’evento per riproporlo e creare un nesso ‘azione-reazione’ di una diversa sincronicità chimica artificiosamente elettrificata in cui posta; ‘elettrica’, scissa, e socialmente universalmente illuminare gli opposti poli per cui creata non men che comandata per via aerea (non ancora inalata) creare Golem e/o eroe mostro nella mostra del progresso; non più un potere stratificato e consolidato nell’editoria con le proprie, se pur ‘venti e correnti’ alternate, modificare ed influire medesimi tempi d’azione, ma un nuovo ‘potere’ il cui numero non ci è dato di sapere, il quale deve apportare non più immediatezza e/o influente partecipazione, bensì per come evoluto, manipolazione elevata a stile di vita; ad intervalli alternati tutti indistintamente ‘controllori ....




....controllati’, con ognuno in grado di ‘riprodurre’ se medesimo oppure tutti gli altri, nella condizione di creare l’evento; quindi la condizione in se specificata di ‘evento’ creato ricreato e (ri)prodotto nel fattore tempo diluito in ‘pulpiti’ di connessione digitalizzata, apportando quella presunta ‘rivoluzione informatica’ veicolata dalla stampa al nuovo ‘market’ dell’Io frammentato e corrisposto all’Esposizione Universale; esulando, però, da una più profonda conoscenza condizione necessaria e sufficiente affinché la nuova ‘opera alchemica’ possa aver manifesta ‘magica influenza’; giacché sappiamo anche nell’editoria se pur criticata una vasta schiera di indipendenti; permettendone quindi di poter alterare il normale corso degli eventi addirittura sovvertendo il fattore Tempo in cui succeduti. Si può intervenire non solo negli intervalli d’improvvisi ‘magici ...




...proiettili’, ma addirittura nei ‘primi e secondi tempi’, quando in genere si prende coscienza della più concreta trama, soprattutto quando proposta e realizzata nell’apparenza ‘filmica’ da cui attesa plateale reazione; ed altresì, i modi in cui ogni singolo ‘evento’ creato, lasciando l’unicità dello stesso e la storicità che meglio lo riguarda intesa quale verità, isolata nella genetica che meglio lo motiva, duplicata ad uso e consumo di un continuo incessante flusso d’impropria schizofrenica sequenziale informazione; non più, ed infatti, ‘informazione’ ma eventi ‘non causali’ per l’informazione stessa esposta al grande mercato dell’immediatezza della nuova Sociale Esposizione Universale, che elude ed inganna la concretezza della conoscenza, una più profonda conoscenza persa… ad uso (e mi ripeto!) dell’immediatezza esulare irrimediabilmente dalla vera informazione persa. Così come per l’arte, perdere consistenza e più certa appartenenza, abdicata alla manipolazione che di certo nulla presiede nella coscienza così come nella conoscenza…