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L'articolo completo (25) &
Verso il ghiacciaio Muir (26)
Nei 30 anni
precedenti lo studio danese, la Groenlandia aveva sperimentato un periodo di
raffreddamento, ma Broecker si rese conto che la
tendenza era temporanea e che l’innalzamento dei livelli di CO2 nell’atmosfera
avrebbe presto inaugurato un lungo periodo di riscaldamento globale.
Nell’agosto del 1975, la rivista Science pubblicò un articolo di Broecker,
Il cambiamento climatico: siamo sull’orlo di un
pronunciato riscaldamento globale?
In questo
pioneristico non men che storico articolo scientifico lo scienziato seminerà
‘serre’ di ‘mele ed arance’ quali fondamenta per i successivi studi sul
cambiamento climatico…
si può affermare che l’attuale tendenza al
raffreddamento lascerà il posto a un pronunciato riscaldamento indotto
dall’anidride carbonica entro un decennio.
Come ha
notato Real Climate (un blog per scienziati
del clima) nel 2010,
L’articolo di Broecker ricorda che il
‘riscaldamento globale’ era stato effettivamente previsto prima che diventasse
evidente nei registri della temperatura globale oltre un anno dopo.
Un secolo e mezzo fa, le regioni
montuose erano un po’ più fredde di quanto lo siano oggi. Questi rilevamenti
nei documenti storici - scritti, dipinti, documentati con le prime fotografie
mostrano che i ghiacciai erano più grandi allora. Nelle Alpi svizzere, l’area
per cui la documentazione disponibile risulta più dettagliata, rileva ampi
ghiacciai durante la Piccola era glaciale, un episodio di abbassamento termico
che dal 1300 al 1860 risulta più o meno costante.
La piccola era glaciale terminò
bruscamente.
A partire dal 1860, i ghiacciai del mondo iniziarono un graduale
lento progressivo ritiro che è proseguito fino ad oggi. Senza dubbio, quindi, il
pianeta Terra è diventato più caldo nel secolo scorso e mezzo. Ma il contributo
preciso dell’umanità ad il riscaldamento è ancora in discussione.
Insieme alla maggior parte degli scienziati
dell’atmosfera, quindi nelle previsioni e prevedibilità delle oscillazioni
climatiche, prende molto sul serio i risultati di simulazioni al computer che
mostrano come il contributo dell’uomo dall’avvento dell’èra industriale
successiva al 1860 ne abbia influenzato l’aumento nell’ultimo quarto di secolo.
Le registrazioni dei progressi e dei
ritiri glaciali forniscono un indicatore accurato delle variazioni di
temperatura.
Eppure come
fu per il prestigioso incarico offerto dall’allora presidente Roosevelt a Muir, anche Wallace
Broecker
ha predetto decenni prima circa pericolosi cambiamenti climatici in atto
causati dall’uomo.
È stato
rapidamente riconosciuto come il padre del ‘riscaldamento globale’.
Nel 1996, il presidente Bill
Clinton
ha assegnato a Broecker la National Medal of Science, il più alto riconoscimento scientifico
della nazione, in riconoscimento dei suoi ‘contributi pionieristici nella
comprensione dei cambiamenti chimici nell’oceano e nell’atmosfera’.
Broecker ha testimoniato al Congresso ed è stato
intervistato dal The New York Times, The Guardian (UK), Smithsonian Magazine,
Foreign Policy , Business Week , PBS, BBC e CBC, tra gli altri. Nel 2007, è stato eletto
alla Royal Society di Londra, firmando il suo nome
nello stesso registro che Sir Isaac Newton ha fatto più di tre secoli fa.
Non mi dilungo su questo prestigioso scienziato e
nella sua preziosa opera, la vera opera con i suoi studi per l’intero pianeta,
semmai vorrei evidenziare come da allora, dal riconoscimento ottenuto, si sia
consumato nel breve lasso di tempo un vero peggioramento, per taluni o tutti,
dedotto in un migliore beneficio economico in cui poter misurare la falsa
ottica e prospettiva del globale progresso. In verità e per il vero, in cui gli
stessi scienziati e pochi illuminati politici rileveranno, chi avverso ai veri
interessi del singolo, pur volendone incarnare un falso beneficio, il quale
conduce in tutta la propria limitata conoscenza ad un danno maggiore di quanto
la stessa scienza (compresa la sociologica e psicologica con la sua futura
costante ‘nevrastenia’) possa o potrà rilevare.
Per quanto detto e non solo circa il regresso
ottenuto ma anche per ciò che incarna il suddetto presunto ‘primo cittadino’,
il quale porta ed incarna non solo i pandemici mali che arma, ma anche quel
male ancor più antico scritto nel delirio affine e simmetrico da questo piccolo
paesino donde scrivo, del razzismo.
Sapremo sconfiggere questo antico cancro dal
cielo sino alla Terra!
Per ora annovero breve cronologia di come e
perché nata la nostra costante Opera…
Sin dall’antichità, le persone credevano che
l’attività umana potesse alterare un clima locale, ma non poteva influenzare a
malapena i grandi equilibri che governavano il pianeta in generale. A poco a
poco gli scienziati, aiutati da giornalisti scientifici, hanno informato la
minoranza di persone istruite che la civiltà moderna potrebbe causare il
riscaldamento globale, circa il nostro futuro.
All’inizio degli anni 70, la questione cominciò a
interessare un pubblico più vasto. A quel punto la maggior parte delle persone
aveva temuto danni a livello planetario dalla tecnologia in generale. Ora un
improvviso assalto confermato dalla siccità ha suggerito che stavamo già
danneggiando il clima. La questione è
dibattuta fra gli esperti i quali hanno discusso se l’inquinamento
avrebbe portato al riscaldamento globale o, invece, a una terrificante nuova
era glaciale.
Alla fine degli anni 70, l’opinione scientifica
aveva deciso sul ‘riscaldamento’ come fu del tutto evidente circa trent’anni
dopo, quando intorno all’anno 2000 – la conferma oltre del globale
riscaldamento rileva e porta con se anche un futuro remoto e incerto.
Alcuni scienziati, tuttavia, hanno pubblicamente
prospettato questo evidente timore per chiedere azioni concrete per evitare il
riscaldamento globale, e alcuni politici hanno affrontato il problema.
Le discussioni scientifiche si sono intrecciate
con accesi dibattiti politici sui costi di regolazione delle emissioni di gas
serra. Le corporazioni che appoggiano i conservatori spesero ingenti somme per
seminare incertezza e negare che le emissioni potessero causare gravi danni.
Solo nel 2005 i media americani hanno riferito chiaramente che gli scienziati
avevano apparentemente risolto la controversia, e di conseguenza la maggior
parte degli americani - e non solo – è evoluta nella certezza di dover
intraprendere un qualche tipo di azione utile.
Ma la questione li divise sempre più lungo linee
partigiane; la negazione (oltre a tanti deleteri principi) è diventata fondamentale nel pensiero di
destra.
L’idea che le azioni dell’uomo possano
influenzare un complesso così vasto è molto ripugnante per alcuni.
Ciò che gli scienziati hanno ritenuto plausibile
erano semplici argomenti che agitano, senza la dovuta conoscenza in merito,
oppure ancor peggio falsandola a beneficio d’una corrotta economia a breve
durata non scorgendone la Cima, solo la piccola vallata con il suo paesino con
cui accompagnati nei propri riti tribali conditi con gli immancabili cacciatori
e nuovi pionieri, ed ove con il razzismo si accompagna e consolida il morbo
della falsa prospettiva morale e storica.
La gente non ha compreso il ‘prodigio’ che
intercorre circa rapporti e connessioni fra la popolazione ed i suoi bisogni, e
l’industrializzazione, i quali stavano esplodendo in un modello di crescita
esponenziale: tra l’inizio del XX secolo e la sua fine la popolazione mondiale
sarebbe triplicata e l’uso dell’energia da combustibili fossili da parte di una
persona media sarebbe quadruplicato.
Pochi giorni dopo la morte del grande scienziato,
e circa cento i precedenti e successivi che lo uniscono ad un emerito suo
collega riporterò breve ‘articolo’ il quale confermerà la validità di quanto
‘democraticamente’ espresso.
Due scienziati i quali entrambe hanno lasciato e
lasceranno ancora nei frutti del loro lavoro saggiamente ‘seminato’ una eredità
così vasta che deve essere costantemente aggiornata. E non dilungandomi, oppure
ed ancor peggio, distinguendomi nella ‘caratteriale’ falsità di quei proclami
ove il ‘politico’ si consolida e ‘conserva’, da ciò impropriamente detto
‘conservatore’, in difetto di conoscenza, giacché il vero ‘conservatore’ di cui
si aggiorna costantemente l’opera nel beneficio della vera Storia, colui che
per l’appunto vuol conservarla, più o meno come la Memoria.
‘Preservarla’ come il dono della Natura intera
nella sua grande bellezza e beneficio che questa costantemente ci dona.
Oltre l’inesauribile fonte di saggezza, anche
l’immancabile insostituibile principio su cui si consolida a la Vita sia
materiale che spirituale d’ognuno, conservata nei geni e nella Memoria detta,
per chi ne fosse sprovvisto, come il male che respiriamo e non solo pandemico
frutto, ne sappia curare ed officiare il ricordo ‘in ciò e per ciò’ in cui
distinguiamo e riconosciamo il suo ed altrui vero delirante pericolo!