giuliano

domenica 24 marzo 2019

LE RONDELLINE (& un dossier taciuto...)



















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No aqua verde! Ma petrolio nero...

Prosegue in...

Ma lei caro signore scrive troppo...

Perché ora è illegale...(non lo sapeva?)













Porto all’attenzione, senza dilungarmi inutilmente - sia sulla difettevole grammatica -  lacunosa da cui delegata e abdicata una sommaria meccanica traduzione di taluni passi rilevanti - evidenziando aspetti e temi importanti facenti parte d’una Storia ciclica e mai mutata in Ragione e consenso non meno dell’assenso della fraudolenta scelta adottata, “per e nel” motivo ed unico principio del profitto… ‘passi’ e ‘Sentieri’ di questo Rapporto interessante ed imprescindibile per far comprendere ai giovani, gli stessi da Greta motivati, da quali principi ultrasecolari governati dipende la comune Economia e deleteria condotta di Vita non meno della salute da tutti pretesa, prendendo atto e motivazione dell’intero Rapporto soprattutto circa le condizioni cui soggetti medesimi indigeni e proprietari della Terra violata e violentata le quali ci riconducono alla Storia detta e nominata… E se vogliamo curarne il cancro velenoso ben sponsorizzato oltre che indistintamente ‘inalato’ qual linfa contraria ad ogni forma di Vita dobbiamo prenderne atto e consenso a noi negato nei dati riportati. 




Ed anche se la Cima non meno del Golgota così come il Teschio in questo inizio di Primavera ci pare una impresa senza speranza alcuna ammiriamo e prendiamo ispirazione da Madre Natura o quella Madonna assisa alla nostra comune Croce e scaliamo la montagna portiamo il peso di questa Natura che pian piano sboccia come un giovane o un morente Albero reclamare indistintamente la Vita specchio d’un Dio al contrario di quanto nel Tempio sponsorizzato e dicono pregato. Contestiamo in democratica scelta motivata dal Diritto di cui ognuno potrà partecipare al cambiamento dovuto, e se appare una utopia se appare una partita persa se appare un cammino con solo una croce contrastare un falso ideale perseguito in nome di chi detiene il presunto potere, aggiungo, che quando la lotta e la battaglia in Natura - così come Lei insegna - il diritto di sopravvivenza fa duro il cammino, così come la scienza insegna e non solo quella teologica, reclamare la specie più forte e non certo l’agnello conteso con un lupo, ed in quella, attestarsi l’evoluzione detta… 




Dacché ne deduciamo che se seguiamo il Sentiero della Natura ed in Lei motiviamo l’uomo nato ed evoluto dobbiamo attestarci alle sue Leggi per proseguire detto cammino… e divenire saggi lupi giacché falsa ‘pecunia’ pascolare impropriamente la vallata martirizzata se annullate le condizioni della Vita (compresi gli Elementi con cui composto il Sentiero da ognun percorso e non certo pascolato) proponendo una falsa prospettiva divenuta ancor più falsa (economica) dottrina nelle medesime falsate condizioni in cui questa si manifesta brucare docilmente erba… e non solo circa l’evoluzione detta, dobbiamo gridare ancor più forte e attestarci nel dovuto futuro Euro Parlamento non meno della Democratica speranza in quei grandi Imperi ove la Deriva più che certa senza nessuna Geologia o Geografia attestarne moneta dettare Natura ed ove indistintamente la semplice Verità negata… e perseguitata… E per concludere così come disse un poeta bussare alle vostre porte e gridare ancor più forte: ‘Se in verità vi credete assolti siete per sempre coinvolti…’… 
  



Gesù entrò nel Tempio e violò e profanò  come il Dio pregato nel mercato rilevato.

Gesù come l’Intera Natura ci chiede ed implora aiuto al Golgota della Terra crocefissa.

Ricordiamo l’opera!

Ricordiamo e rinnoviamo il suo Sacrificio!



  
Venerdì, i giovani hanno parlato. E hanno parlato a voce alta. Più di un milione di giovani hanno saltato la scuola e le università e hanno marciato in tutto il mondo chiedendo un’azione urgente sui cambiamenti climatici. Lo hanno fatto in oltre un centinaio di paesi.

Ascoltando un giovane attivista sul perché la loro generazione si preoccupa così tanto dei cambiamenti climatici, hanno risposto: “è l’urgenza del problema. È il nostro futuro in gioco”.

Così la generazione più anziana accelererà la lotta contro il cambiamento climatico in risposta allo sciopero del clima di venerdì? Lo speriamo. In risposta a venerdì, António Guterres , il Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha scritto: “La mia generazione non ha risposto correttamente alla drammatica sfida dei cambiamenti climatici. Questo è profondamente sentito dai giovani. Non c’è da stupirsi che siano arrabbiati”.




Ha aggiunto: “Questi scolari hanno afferrato qualcosa che sembra eludere molti dei loro anziani: siamo in una corsa per le nostre vite e stiamo perdendo. La finestra delle opportunità si sta chiudendo - non abbiamo più il lusso del tempo, e il ritardo del clima è quasi pericoloso quanto il diniego del clima”.

Guterres ha ragione nel dire che stiamo perdendo la battaglia, ma la lotta non è ancora finita. Lo status quo può cambiare. Non deve essere in questo modo. Ci sono già milioni di persone impegnate nell’azione per il clima, che ogni giorno, professionalmente o personalmente, fanno la differenza nella lotta al cambiamento climatico. Ma collettivamente, il ritmo è glaciale e non abbastanza veloce come richiede la scienza.

In effetti, il mondo è ancora sul punto di perdere gli obiettivi climatici fissati a Parigi nel 2015. La settimana scorsa, nella sua sesta Global Outlook , l’ONU ha avvertito che se le emissioni di gas serra persistono, le temperature medie globali continueranno ad aumentare al ritmo attuale, superando l'obiettivo di temperatura concordato come parte dell'accordo di Parigi tra il 2030 e il 2052.




Gli attuali contributi determinati a livello nazionale, presentati a Parigi nel 2015, costituiscono solo un terzo della mitigazione necessaria per stabilire un percorso meno costoso per rimanere ben al di sotto dei 2 gradi Celsius (ben consolidati).

Per mantenere buone probabilità di rimanere ben al di sotto di un aumento della temperatura di 2 gradi Celsius, le emissioni devono diminuire tra il 40 e il 70 per cento a livello globale tra il 2010 e il 2050, scendendo a zero zero entro il 2070.

Non dimentichiamo inoltre il problema concorrente di bruciare combustibili fossili. La nostra aria tossica. L’ONU ha affermato che "l’inquinamento atmosferico è il principale contributo ambientale all’onere globale della malattia, con un conseguente tra 6 e 7 milioni di morti premature".




L'ONU non è stato l’unico avvertimento di ulteriori problemi climatici la settimana scorsa. Secondo il Guardian, è stata pubblicata una nuova ricerca scientifica, che ha concluso che gli aumenti di temperatura taglienti e potenzialmente devastanti di 3°C a 5°C nell’Artico sono ormai inevitabili, anche se il mondo riesce a ridurre le emissioni di gas serra in linea con l’accordo di Parigi. Tali cambiamenti comporterebbero la rapida fusione del ghiaccio e del permafrost, portando a innalzamenti del livello del mare e potenzialmente a livelli ancora più distruttivi di riscaldamento.

In qualsiasi altro senso razionale, il fatto che fino a sette milioni di persone vengano uccise ogni anno da aria tossica dovrebbe essere sufficiente per un’azione radicale. Aggiungete le questioni relative ai cambiamenti climatici e le milioni di persone colpite da siccità, inondazioni e innalzamento del livello del mare, avreste pensato che dovesse essere un'emergenza internazionale collettiva.




Quindi perché no?

Per molti, che hanno lavorato su questo per anni, è continuamente sconcertante che il cambiamento climatico non sia visto come un'emergenza. Per i giovani, è una completa e totale vergogna. Come si dice: perché preoccuparsi di andare a scuola se non c’è futuro?

Sì, possiamo indicare una macchina di negazione da molti milioni di ‘think tank’ e gruppi di facciata finanziati dall’industria petrolifera, i fratelli Koch e negatori del clima come Robert Mercer, per spiegare in parte il motivo per cui il problema non viene preso sul serio. Anche avere un negazionista alla Casa Bianca è catastrofico.




Anche i media sono da incolpare: come Michael Graw, un oceanografo, dall'Oregon State University nota: “La scienza del clima spesso non viene insegnata nelle scuole. Dopo l’ultimo rapporto Intergovernmental Panel on Climate Change, oltre 28 giornali americani non hanno menzionato la relazione sulla loro homepage. Poiché la frequenza degli eventi meteorologici estremi è aumentata sia in patria che all'estero, la copertura delle notizie televisive statunitensi sui cambiamenti climatici è crollata nel 2018”.

In questo vuoto di responsabilità degli adulti i giovani hanno fatto un passo. Più giovani spingono le vecchie generazioni ad agire può essere solo una buona cosa, e le proteste del venerdì, insieme a nuovi movimenti come il Movimento del Sole e la Ribellione all’estinzione, devono essere accolti con favore. Come è lo slancio politico per un Green New Deal negli Stati Uniti e il Green New Deal internazionale.

Anche più è necessario, però. "Dovremo semplicemente buttare il lavello della cucina a questo. I cambiamenti politici come una tassa sul carbonio non lo faranno", sostiene Phil McDuff nel Guardian. "Abbiamo bisogno di rivalutare fondamentalmente il nostro rapporto con la proprietà, il lavoro e il capitale".




Ma per un reale cambiamento effettivo, McDuff sostiene, "Qualsiasi politica significativa deve sconvolgere la base di potere stabilita e la classe dei donatori politici. Qualsiasi politica che non sconvolga queste persone sarà inutile. Fare finta di poter scendere a compromessi mentre aspettiamo un proiettile magico e tecnologico che manterrà le temperature basse senza costare nulla è al di là di un’ignoranza intenzionale. È una questione di morale di base".

Come primo passo, dobbiamo rompere le obbligazioni e i legami finanziari tra l’industria dei combustibili fossili e quelli al potere. Dobbiamo allentare la presa del Big Oil e separare il petrolio e lo stato. Dobbiamo spingere i nostri politici a non prendere i soldi del petrolio.

Infatti, come afferma Bill McKibben: "l’aspetto più importante del declino delle compagnie di combustibili fossili potrebbe essere il corrispondente declino della loro influenza politica".




Dobbiamo ridurre questa influenza. Altrimenti sarà come al solito. Il bilancio di Donald Trump, che è stato appena rilasciato, "renderebbe la povertà più diffusa, aumenterebbe le disuguaglianze e le disparità razziali e aumenterebbe le fila dei non assicurati". Il budget taglierebbe i finanziamenti all’Agenzia per la protezione ambientale di oltre il 30 per cento.

Ma il cambiamento deve avvenire anche altrove. La fredda e dura verità è che milioni di americani sono ancora contenti di Trump e ignorano la nostra crisi climatica.

Un commentatore del Washington Post oggi ha sottolineato che Trump sembra essere in una spirale di tweet e comportamenti sempre più oltraggiosi, a cui molti si accontentano: "Sfortunatamente, la maggior parte dei Repubblicani sta bene con Trump, o dice di sì. Hanno tagli alle tasse e alcuni giudici non prendono atto della catastrofe, quindi la cosa importa se la presidenza è relativamente macchiata, la rabbia razziale cresce, la reputazione degli Stati Uniti nel mondo è danneggiata, la decenza e la verità oggettiva vengono cancellate, e nessuna delle nostre vere sfide (ad es. disuguaglianza, cambiamenti climatici)dovutamente considerate".




Alla luce di questa emergenza planetaria, siamo notevolmente aumentati ecco lo scopo di questa scheda annuale sulla finanza per i combustibili fossili. Nel 2016 siamo passati da un focus sul carbone ad analizzare anche la banca supporto per alcuni tipi di petrolio e gas. Eppure dato il lampeggiare avviso di luce rossa dall’IPCC l’anno scorso, così come il recente tempeste mortali, siccità e incendi che sono crudelmente visibili segni d’1°C di riscaldamento che abbiamo già sperimentato, questo rapporto ora analizza il supporto bancario per tutti i combustibili fossili. Quest’anno stiamo nuovamente analizzando il supporto delle banche private per le più grandi aziende in un certo numero di fossili problematici sottosettori carburante (quest’anno, compreso il fracking). Ma per il primo tempo, stiamo anche zumando a guardare i finanziamenti per oltre 1.800 aziende nei settori del carbone, del petrolio e del gas fossile globalmente negli ultimi tre anni. Queste società sono attive durante tutto il ciclo di vita dei combustibili fossili: esplorazione, estrazione, trasporto, stoccaggio e generazione di combustibili fossili di energia elettrica.




Guardando i prestiti a queste società, così come la sottoscrizione di emissioni azionarie e obbligazionarie, questo rapporto rileva che 33 grandi banche mondiali hanno versato 1,9 trilioni di dollari in combustibili fossili da quando è stato adottato l’accordo di Parigi. Anche per la prima volta, stiamo esaminando i finanziamenti bancari per un altro sottoinsieme dell’universo dei combustibili fossili: il massimo combustibile fossile società di espansione. Abbiamo identificato le 100 aziende i cui investimenti nella nuova estrazione di combustibili fossili, infrastrutture, e il potere vola più in alto di fronte al bisogno chiaro e urgente per avviare un declino gestito nell’uso di combustibili fossili. Queste le aziende - e le banche che le finanziano - portano la nostra crescente responsabilità morale per smettere di finanziarle e costruire nuove miniere di carbone e impianti, giacimenti di petrolio e gas e condotte. Questi nuovi rischi infrastrutturali che prolungano di decenni la durata di ‘fattibilità’ in settori la cui crescita è un cancro sul nostro pianeta. 




Le 33 banche in fase di revisione in questo rapporto ha finanziato questi ‘expander’ con $ 600 miliardi negli ultimi tre anni. Una ineluttabile scoperta di questo rapporto è che JPMorgan Chase è molto chiaramente il peggior banchiere del mondo dei cambiamenti climatici. La corsa non era nemmeno lontana: i $ 196 miliardi versati dalla banca combustibili fossili tra il 2016 e il 2018 è quasi un terzo più alto della seconda peggiore banca, Wells Fargo. Il massiccio peso economico dell'industria petrolifera e del gas degli Stati Uniti può essere facilmente visto nel fatto che i primi quattro banchieri di i cambiamenti climatici hanno tutte sede negli Stati Uniti - JPMorgan Chase, Wells Fargo, Citi e Bank of America. Con Morgan Stanley all’11° posto e Goldman Sachs al 12° posto, sei dei giganti bancari statunitensi sono tra le prime sporche dozzine di fossili banche; insieme, rappresentano un sorprendente 37%  del finanziamento globale dei combustibili fossili dopo l’accordo di Parigi adottato. Le banche canadesi RBC, TD e Scotiabank detiene anche la massima classifica, vale a dire solo tre dei 12 maggiori ‘fossili banchieri’ sono al di fuori del Nord America (Barclays , MUFG , e Mizuho). Anche se in un ordine diverso, 10 di quelle 12 ‘banche fossili’ sono anche i maggiori banchieri dell’espansione dei combustibili fossili.



E qui, JPMorgan Chase spicca ancora di più come il peggio del peggio: la banca $ 67 miliardi di finanziamenti per l’espansione negli ultimi tre anni era uno stupefacente due terzi più alto del secondo più grande banchiere di espansione dei combustibili fossili (Citi). Le banche devono transitare rapidamente da sporco a energia pulita. Questo rapporto non valuta il finanziamento bancario delle energie pulite. Mentre riconosciamo l’enorme importanza dell’accelerazione finanziare tecnologie pulite e apprezzarne molte giacché le banche hanno fissato obiettivi per finanziare questi settori, il clima la crisi richiede non solo che le banche colgano le molte opportunità per profitto nella rivoluzione dell’energia pulita, ma anche che lo siano pronti a ridisegnare radicalmente i loro modelli di business dal finanziamento di energia sporca. Il finanziamento pulito di queste banche è in ogni caso inondato dai volumi che incanalano in combustibili fossili. Mentre sosteniamo fermamente gli sforzi per ridurre la domanda di fossili i combustibili, limitare l’offerta ha anche un ruolo vitale da svolgere.  Spregiudicata l’espansione dei combustibili fossili che minaccia di bloccare ulteriormente il nostro combustibile fossile dipendenza e abbassa i prezzi dei combustibili fossili. 




Il fossile più economico sono i carburanti, più difficile sarà garantire la loro rapida sostituzione con alternative pulite. Inoltre, una giusta transizione per i lavoratori e comunità che attualmente dipendono dal combustibile fossile l’estrazione è molto più probabile in un declino gestito di estrazione e perforazione, piuttosto che consentire a queste industrie di affrontare chiusure improvvise dovute a cambiamenti delle politiche, fallimento del mercato o catastrofe climatica. L’accordo di Parigi richiede che i flussi finanziari siano "coerenti" con un percorso verso basse emissioni di gas serra.  Questa relazione del 2019 di finanza di combustibile fossile mostra che globalmente le banche private stanno chiaramente facendo fallire miseramente questo obiettivo - nonostante il fatto che molte di queste banche sostengano di sostenere l’Accordo di Parigi. Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase, è forse il più ipocrita in questo senso, come ha dichiarato il suo sostegno all’accordo di Parigi e la sua opposizione ad il tentativo del presidente Trump di ritirarsi dall’accordo, mentre nello stesso tempo presiede una banca che finanzia il clima petrolifero che più di ogni altro inquina nel mondo, e che ha mostrato nessuna indicazione di avere piani per cambiare rotta.




Le statistiche di quest’anno presentano una nuova classifica che misura il finanziamento bancario per l’espansione dei combustibili fossili. La logica è semplice. I progetti esistenti di estrazione di combustibili fossili contengono già abbastanza carbonio per spingere il mondo oltre il clima concordato nei limiti. Sviluppo di fonti di combustibili fossili non sfruttate, indipendentemente da perforare nuovi giacimenti di petrolio o gas, scavare nuove miniere di carbone o costruire nuove infrastrutture come condotte per portare sul mercato i combustibili fossili, spinge il mondo oltre i limiti climatici e continua le violazioni dei diritti umani spesso intrecciate con queste industrie. Infatti, per soddisfare gli obiettivi climatici stabiliti, una parte delle riserve nei progetti esistenti dovranno essere lasciate nel terreno. L’analisi si basa sui bilanci di carbonio. La scienza del clima dimostra che le emissioni cumulative di biossido di carbonio (CO 2)nel tempo sono il principale fattore determinante di quanto globale si verificherà circa il riscaldamento, gli scienziati infatti hanno stimato il totale emissioni cumulative di CO2 che possono verificarsi per il nostro pianeta da riscaldare entro un determinato limite di temperatura. Questi totali cumulativi - che costituiscono un "bilancio del carbonio" - indicano un limite stabilito alla quantità di combustibile fossile che può essere estratto e bruciato senza compromettere irreversibilmente il clima globale obiettivi. Queste "sviluppate riserve" rappresentano il petrolio, il gas e il carbone con il combustibile fossile che le aziende hanno già investito nell’estrazione: necessariamente i pozzi sono (o sono stati) perforati, i pozzi scavati e l’infrastruttura correlata costruita. I risultati mostrano che questi progetti da sola spingerebbe il mondo ben oltre 1,5°C di riscaldamento e esaurirebbe anche un budget di carbonio di 2°C.




 Nonostante la chiara necessità di smettere di scavare, le compagnie di combustibili fossili continuare ad espandere il pool di combustibili fossili a cui hanno accesso e, quindi, il loro investimento nel clima futuro inquinamento. In tal modo, rischiano di far avanzare ulteriormente il clima crisi e/o, quando le emissioni sono alla fine limitate, creando caos economico da una chiusura improvvisa e non gestita di beni di produzione. Nella seguente classifica, classifichiamo le banche dietro la aziende che stanno investendo di più nell’espansione del combustibile fossile produzione dall’accordo di Parigi. L’elenco completo di questi100 aziende possono essere trovate a pagina 90. Include upstream società di estrazione progettate per produrre più petrolio e gas da fonti attualmente non sviluppate entro il 2050, gasdotto aziende che collegano alcune delle novità più prolifiche del mondo i giacimenti di petrolio e gas verso i mercati e le aziende chiave che pianificano nuove progetti per scavare e bruciare più carbone. Economia di base indicano chiaramente che il consumo di qualsiasi  prodotto è modellato sia dalla domanda che dall’offerta. Comunque l’obiettivo primario della mitigazione dei cambiamenti climatici è storicamente stato dal lato della domanda - al tubo di scappamento e camino - piuttosto che alla fonte. Nel frattempo, le emissioni continuano a salire. È più chiaro che mai che si manterrà un clima vivibile richiedono di limitare l’offerta e la domanda di combustibili fossili insieme. Questo approccio richiede niente di meno che gestire il declino della produzione di combustibili fossili. Il primo passo per iniziare sta nel porre fine all’esplorazione e sviluppo di nuove riserve di combustibili fossili. Le aziende nell’elenco di espansione, insieme a le banche che li finanziano, hanno bisogno di cambiare rotta immediatamente. Affrontare la crisi climatica richiederà un vecchio adagio: quando sei in una buca, smetti di scavare.




La società civile sta già ritenendo le banche responsabili per loro ruolo nel finanziamento del cambiamento climatico. Le banche hanno sempre più  affrontato con pubblicità negativa, interruzioni e attivisti risoluzioni alle loro riunioni annuali degli azionisti, pure come unità di disinvestimento da parte di singoli depositanti e miliardi di dollari fondi pensione. I loro rami e quartieri generali sono sottoposti a manifestazioni pubbliche di Popoli indigeni, ambientalisti e ONG che si oppongono al loro sostegno ai combustibili fossili.  Nella loro difesa dell’acqua, territorio e diritti, le popolazioni indigene continuano a montare le loro resistenza contro la produzione di combustibili fossili e infrastrutture e includere campagne di cessione delle banche in molte delle loro azioni. L’eco di Standing Rock, "l’acqua è vita", risuona in India Nazione. L’Alleanza del Trattato contro l’espansione di Tar Sands è stato firmato da 150 First Nations e Tribes in Canada e Stati Uniti e resistenza al fracking e ai gasdotti continua a crescere. 




La resistenza ispirata a Standing Rock non solo da parte delle popolazioni indigene, ma anche dalla società civile e ambientalisti a livello globale. Ha focalizzato l’attenzione pubblica no solo sui diritti degli indigeni, ma anche sugli investimenti bancari nei combustibili fossili produzione e infrastruttura. La percezione e l’importanza di questo movimento non può essere sottovalutato. Molti in civile società sono stati ispirati dai tradizionali punti di vista indigeni e pratiche di considerare le generazioni future e il benessere e integrità territoriale di Madre Terra, prima dei superflui bisogni degli umani. Sforzi per cui le istituzioni finanziarie sono legalmente responsabili! In un decisione storica, nel febbraio 2019, negli Stati Uniti la Suprema Corte ha ritenuto che l’International Finance Corporation (IFC) può essere citato in giudizio e ritenuto responsabile dell’inquinamento dell'aria! Il caso è nato da lamentele da parte delle comunità di pescatori indiane e gli agricoltori che hanno seguito la procedura di reclamo dell’IFC tramite l’Ombudsman IFC senza successo. Le crescenti catastrofi climatiche che minacciano il l’esistenza stessa dell’umanità sembra aver avuto poco o niente effetto sulla concentrazione di molte banche su loro stessi linee di fondo. Questo rapporto ha rilevato che le banche sono aumentate il loro finanziamento per i combustibili fossili dal momento che l’accordo di Parigi riflette che i responsabili di queste società dovrebbero essere di più preoccupato per il benessere delle generazioni future, compresi i propri figli e nipoti, che è così fondamentalmente legato al benessere della nostra Madre Terra.




Cosa devono fare le banche? Proibire tutti i finanziamenti per tutti i progetti di espansione dei combustibili fossili e per società in espansione estrazione e infrastruttura di combustibili fossili. Impegnarsi a eliminare gradualmente tutti i finanziamenti per l’estrazione di combustibili fossili e infrastruttura, su un timeline esplicita che è allineata con il riscaldamento globale limitativo a 1,5°C. Proibire tutti i finanziamenti per tutti i progetti in olio di sabbie bituminose, petrolio e gas artico, per acque ultra profonde petrolio e gas, petrolio e gas frantumati, gas naturale liquefatto e tutto aziende con operazioni o piani di espansione in questi sottosettori. Proibire tutti i finanziamenti per tutti i progetti nel settore dell’estrazione del carbone o del carbone, e tutto aziende con operazioni o piani di espansione in questi sottosettori. Rispettare pienamente tutti i diritti umani, in particolare i diritti degli indigeni popoli, compresi i loro diritti alla loro acqua e terre e il diritto di liberare, prima e consenso informato, come articolato nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti delle popolazioni indigene. Proibire tutti i finanziamenti di progetti e aziende che abusano dei diritti umani, tra cui i diritti degli indigeni. Le banche dovrebbero interrompere immediatamente tutti i finanziamenti per l’espansione di combustibili fossili, nonché per aziende e progetti che non riescono a farlo rispettare i diritti umani e in particolare i diritti degli indigeni. Il sottosettori specifici evidenziati in questo rapporto rimangono prioritari preoccupazioni. Le banche dovrebbero impegnarsi ad allineare il loro fossile complessivo politiche e pratiche del carburante con le emissioni più prudenti percorso dettagliato nel rapporto speciale IPCC, che richiede le emissioni dovrebbero essere quasi dimezzate entro il 2030 e ridotte efficacemente a zero entro il 2050. Le banche devono divulgare le emissioni finanziate, per le raccomandazioni del TCFD e allinearli con il percorso dell'IPCC per rimanere al di sotto di un aumento di 1,5°…..
















venerdì 15 marzo 2019

COSA POSSIAMO E DOBBIAMO FARE



















Precedenti capitoli:

Prevenire meglio che curare....

Prosegue nell'...

Invisibile Impero (radio-attivo)   & BIVIO PER

Aqua Verde &

Espedienti legali  &

Statistiche a mitraglia...













La realtà oggettiva con chi ha convissuto e convive oltre che con il Sogno di un mondo più nuovo anche con l’Idealismo che tutto ciò comporta - profetico idealismo – esportato e motivato con la cultura verso tutti coloro che ancora credono a qualcosa, quel ‘qualcosa’ da cui siamo nati evoluti cresciuti e la qual(cosa) contraccambia con la semplice sua bellezza riflessa nello Spirito quanto nella nostra psicologia troppo spesso violata e violentata.

Un esempio idealistico di quanto detto rimane la figura di San Francesco il primo ecologista della Storia, colui che sposando gli ideali della Natura riflessi nella propria povertà e nel qual tempo ricchezza li ha resi propri della Chiesa, avendo capito in anticipo sui tempi di circa un secolo il pericolo di abdicare Dio alle opere di una ‘involuta evoluzione’ più affine alla ricchezza materiale che quella dello Spirito.

Dio lo ha messo alla prova privandolo del dono della vista, ma noi che vediamo e possiamo costantemente monitorare lo scempio guardiamo attraverso la sua pupilla e rinnoviamo l’antico cammino…

Cosa possiamo fare?

…E che Greta mi perdoni ma i nemici di Dio quanto della sua Opera potenti e il vedere una fragile se pur forte impegno gracile nella presenza mi fa temere futura manipolata raggirata beffa.





Va bene Greta, mi unisco e spero che in qualche modo ti giunga questa mia non meno dell’esperienza di vita, conosco i Paesi da dove provieni anzi per il vero ho transitato ancora più a Nord della tua dimora fino a quella Islanda che tanto mi è rimasta nel cuore, e pensa, costantemente leggo di una Terra completamente trasformata non civilizzata, bada bene, ma colonizzata per interessi diversi della sua grandiosa e unica Natura; giacché una Terra divisa fra ghiaccio e fuoco è l’esempio più illuminante di come la Terra si sia evoluta formando unica impareggiabile bellezza costantemente violata, scusa mi correggo Greta, violentata…

Mi ricordo, che mi accennarono durante il Viaggio alla costruzione imponente di una diga la qual opera non certo gradita andava a trasformare la sua unica e bella geografia per ciò che sarebbe dovuta essere una scelta ne più e nemmeno di ciò che avviene con l’Arte e Dio il ‘mastro’ e non certo di bottega, portare non solo la cornice ma l’intera Opera alla tutela d’un museo, ma così non è stato e sarà. Sperare la tutela di una intera piccola grande Nazione nella specificità della propria Natura qual laboratorio ove poter continuare per mari e terre ancora più a Nord e monitorare così la vera rovina, ma purtroppo anche questo un Sogno perso andato abdicato all’eterno superiore compromesso…

…Ed allora Greta potrai comprendere l’apprensione mista a risentimento…

Per cui chi scrive sa bene ciò che dice pur non essendo un operatore di viaggi infruttuosi ed a breve scadenza con costi elevati ed elitari per giovani gradassi che hanno confuso la delicata immacolata bellezza per un safari d’avventura a caccia della migliore fotografia, ciò che si imprime nello Spirito quanto all’occhio come disse un noto teologo è la Prima immagine di Dio precedente alla vista nata per rilevarla e riflessa nella bellezza dall’occhio colta e pregata… E ciò fa parte anche della comune genetica condivisa con Madre Natura! Meditai il tutto e scrissi e scrivo ancora con il ricordo di questa meravigliosa Terra non meno della tua.

Quindi cosa e dobbiamo e possiamo fare!





La cosa principale per essere, sebbene idealisti, anche concreti nella ferma volontà del cambiamento e non certo un isolato intento che raccoglie solo consenso mediatico senza reali porti d’attracco conquistati e ancora da conquistare. E sebbene la tua giovane età presto come tanti tuoi giovani amici promotori di siffatta iniziativa andrai al voto, compreso quello di Maggio per le elezioni Europee, ed allora Greta solo con la ferma intenzione di contrastare ciò di cui l’attuale giornata si deve rinnovare alle urne. Fra pochi giorni… e votare non una scelta che privilegia l’interesse del privato nello Stato nel conseguire obiettivi ed intenti similari in tutti i paesi comunitari, attenzione a non fare l’errore ed equivocare: credo nello Stato ma in quello Stato che tutela il cittadino negli interessi a lunga scadenza e mai il contrario. Ed il tuo paese piuttosto all’avanguardia giacché avvantaggiato dal rapporto di abitanti per chilometro quadrato, ciò lo rende già ricco per se stesso, quindi lo Stato in grado di poter agire con più efficacia di intenti giacché non esiste la frammentazione classica del nostro clima il quale comporta una determinata e diversa socialità, quindi, un diverso approccio anche con l’ambiente condiviso. Ciò è anche antropologia giacché il Clima non alieno alla radice come all’intera corteccia dell’uomo…





A parte questa premessa, l’importante è saper individuare i soggetti ideali, ecologisti e non, ma competenti anche affiancati da professori universitari o delle scuole superiori con il fermo intento del cambiamento, e se questi già vi sono e canditati orientare scelte obiettivi strategie finalità… confacenti e compatibili sia con l’Economia sia con le strategie finora adottate pur insoddisfacenti motivo dello sciopero dell’odierno giorno non meno dei disastri e morti annunciate.

Cioè, la manifestazione non deve e può rimanere un evento isolato appetibile solo per una falsa demagogia che consenta agli attuali nemici di continuare l’infruttuosa opera contestata. Questo il punto importante. Per attuare i comuni obiettivi e non radicalizzarli come l’isolarli al confine dell’impossibile dobbiamo salire alle stesse uguali medesime poltrone in cui siedono i soggetti portatori del cancro, e concreti nei vincoli in cui la comunitaria società si sviluppa motivando l’impegno comune di un ‘mondo più nuovo’ compatibile ed ecologicamente da esempio, anzi, esportabile nella propria ed altrui non più idealizzazione ma concretezza - ferma concretezza - di Leggi Diritti ed Intenti sottratti non solo alla Natura ma anche al singolo qual diritto e libero arbitrio velatamente negato….

Purtroppo un malsano Progresso più volte detto organizza il proprio ed altrui intento in modi e mezzi differenti e non mai alleato con l’Idealismo tantomeno con la democrazia…






Quindi per attivare e finalizzare motivazioni ed intenti di Piazza si debbono organizzare dei comitati politici sia all’interno delle scuole che nei poli universitari non meno di ogni associazione culturale dalla Biblioteca alle singole attività culturali in cui ognuno esprime l'innata capacità espressiva specchio della propria ed altrui Natura, giacché Greta, noi tutti figli di questa Terra nell’Anima Mundi da ognuno ugualmente seminata coltivata e sperata… Anche e soprattutto quelli più sensibili alle tematiche ecologiste facendo intendere e non certo raggirare che ognuno Espressione d’una certa psicologia negata. E se iniziamo a monitorare ed attivare ciò possiamo motivare ed iniziare una futura classe dirigente che può e sa' ottenere quanto l’idealismo sperato e non solo studiato o confinato al tempo libero di un Arte infruttuosa.

Quell’Arte negata è nostra fa parte della nostra Natura!

Quindi rimuovendo generazionali privilegi di classe in cui si formano le future classi dirigenti economicamente avvantaggiate, attivare quella economia eco-compatibile che sia nuova condizione generazionale detta e rinnovabile come una fonte di energia superiore ed inesauribile nella forza all’energia del falso ideale e motivo contrastato - motivo dell’orrore di quanto fin ora impropriamente creato -. Ed in cui rinnovando e motivando finalità ed intenti comuni e seminando il dovuto possiamo raccogliere i frutti sperati non delegando ad attuali dirigenti ciò che sarà costante motivo di un eterno compromesso, ed essere gettati dalla finestra con l’inutilità non meno dell’impossibilità di attuarne i progetti.

Questo deve e può fare Greta anche chi accompagna il tuo cammino!

Ti porto un esempio poco gradito e soprattutto non frainteso…

Quando un dittatore non molto tempo fa’ salì al potere affidò ai giovani la sua battaglia, noi rovesciamo i termini di questa stessa guerra senza arma alcuna solo la ferma speranza di raccoglierne gli errori del passato e con quelli proseguire non certo medesima battaglia, ma al contrario le condizioni di un mondo pacifico e senza quei compromessi di rivalsa e differenza in ciò che può e deve unire, perché, cara Greta, la Natura non è superiore uguaglianza di razza ma diversità biologica da tutelare…





E sappi quante specie ogni giorno ogni anno ogni decennio stanno scomparendo e non certo estinguendo, la differenza un domani non molto lontano la spiegherà il tuo professore e sarà anche in grado di calcolare tempi e modi del cambiamento climatico in cui Darwin ipotizzò la sua teoria della specie evoluta nei secoli, però a prescindere la (specie) più forte che sopravvive e sopravvivrà nel proprio ed altrui ambiente le condizioni radicalmente mutate compresa la teoria di Darwin ad uso e consumo di una intera classe capitalistica.

Allora, cara Greta dovremmo essere noi i più forti, forti come Madre Natura e prendere forza dalla sua statura dalla sua linfa per un ‘mondo più nuovo’ sperato che non è solo un facile motto ma soprattutto un Libro di una persona morta per l’intento fragile di volerlo realizzare.

Robert Kennedy era una persona fragile con la costante paura di essere ucciso, anzi la certezza di un fucile puntato alla tempia e non poter realizzare il mandato per cui scelto nel suo partito, infatti perì come  tanti Profeti a cui si preferisce un diverso cammino.

Anche nella ex verde terra donde ti scrivo taluni magistrati in lotta costante contro la mafia avevano medesima volontà e certezza, e perirono forse traditi in quegli stessi uffici che presiedevano con ferma idealistica concreta presenza di uno Stato più nuovo e purgato dal cancro della mafia.





Tutto ciò per dire e dirti che i nemici sono potenti e forti e determinati con interessi dei quali solo LA PRESA DI COSCIENZA FA’ IMPALLIDIRE ED ABDICARE OGNI SPERANZA COME IL MOTTO PREFIGURATO da Dante: perdete ogni speranza!

Ma noi cara Greta non perdiamo la speranza detta, la rinnoviamo la organizziamo anche capillarmente e se solo in grado in ciò, con la stessa volontà di chi ucciso accompagnato da idealisti giovani come te, possiamo conquistare quartiere per quartiere città per città regione per regione nazione per nazione sino alla deriva di un nuovo stato unito nella ferma volontà non solo della tutela ma anche del cambiamento…

Ed riuscire a rimuovere ciò che attualmente governa il mondo globalizzato: un Papero un dittatore ex bolscevico passato al fascismo ed un ritorno al populismo dall’est fino al patrio suolo con la premessa di un nuovo fascismo di stato sullo stampo Orwelliano.

Allora cara Greta scusa e nello scusarmi allego alla presente un Sogno interrotto che solo la volontà dei giovani può resuscitare, un Sogno affogato nel sangue. Un Sogno ucciso perché incompatibile con quella Economia con interessi ingordi specchio non solo di una grande nazione ma di una genetica oserei dire - similar genetica - figlia del profitto e nemica dell’uomo immaginarsi di una fragile piccola grande futura donna…






I Frammenti qui raccolti sono prevalentemente il frutto del lavoro, dei viaggi e dei discorsi fatti e continuo a fare da quando, nel Gennaio del 1965, divenni senatore.
Al senato di questa grande nazione i problemi vengono trattati man mano che si presentano, e tutta la mia attenzione è ora rivolta a quel personaggio che occupa, democraticamente o meno, a seconda di come si ragiona ed accorda a questa retta condizione della medesima pensata, elevata condizione. Ragion per cui tutta la mia attenzione rivolta, giacché non del tutto privato della linfa non meno del democratico impegno, alla crisi di ogni momento ed avverso a chi di ugual principio abusa in nome e per conto di questo ed in cui l’evoluzione mi nomina difensore e custode.
Perciò in tali e brevi Frammenti non intendo delineare nessuno schema grandioso, nessun programma globale per la comune nazione o per il mondo, ma mi limito ad esaminare e ad approfondire le nostre reazioni di fronte ai problemi che ci stanno aggredendo con la maggiore urgenza e gravità se confrontati con quanto assunto con pochi e sgrammaticati tratti di penna, chi la penna non dovrebbe impugnare per medesime finalità ma pur in ragione di una certa e diffusa alfabetizzazione ne fa uso ricorrente ed improprio confondendo scrittura e cultura, lettura e sapere, business ed economia…
Proseguo…
Dalla fondazione della repubblica, da quando Thomas Jefferson, a trentadue anni, scrisse la Dichiarazione di indipendenza, Henry Knox, a ventisei, organizzò un corpo di artiglieria, Alexander Hamilton, a diciannove, andò a combattere per l’indipendenza, e Rutledge e Lynch, a ventisette, firmarono la Dichiarazione per la Carolina del Sud, ed ancora quando la Clinton e poi Obama riformarono a ragione ciò di cui il mio intervento circa la consapevolezza di una sanità ed assistenza per tutti, e quando quest’ultimo ha maturato retta consapevolezza ed urgenza di un piano ecologico per le nostre ed altrui ricchezze, ebbene…, mai giovane generazione di americani è stata più brillante, più preparata, più intimamente consapevole di quella attuale.
Nel Peace corps, nel Northern student movement, in Appalachia, sulle strade polverose del Mississippi e sugli stretti sentieri delle Ande, questa generazione di giovani ha mostrato idealismo e un amor di patria eguagliati in pochi paesi e superati in nessuno….
Si è tentati di far risalire alla guerra tutti i problemi della nostra gioventù malcontenta; ma sarebbe un errore!
E non si può neppure far risalire la causa del malcontento a un individuo, a un governo, a un partito politico; la diagnosi deve essere più profonda e più ampia.
Prendiamo per esempio la nostra economia, la stupefacente macchina produttiva che, a conti fatti, ci ha resi più ricchi (ed ancora di più come qualcuno promette con pochi e sgrammaticati tratti di penna - ma di quale comune ricchezza o difesa parla lascio alla limitata visione associata al pressapochismo circa la stessa economia la quale è cosa troppo seria per essere così infranta in ragione del comune principio che fa’ di ogni uomo ‘ricco di mondo’ nella povertà nonché brevità del contrario sottoscritto e nell’inganno firmato in nome della stessa [ricchezza] offesa nella finalità del principio privato: questione di miglior convenienza e veduta a lunga scadenza - questa forse più retta scienza….) di qualsiasi popolo nella storia, e che ci sostenta e ci mantiene tutti.
È una economia imprenditoriale, il che significa che la maggior parte degli abitanti di questa grande nazione è occupata in qualche genere d’affari. Era certamente giusto, anche se non molto edificante, quanto disse Coolidge: “Gli affari dell’America sono gli affari”. Eppure sappiamo da una recente ed ancor attuale indagine che solo ilo 12% degli studenti universitari seniors desidera una carriera nel mondo degli affari o ritiene che questa carriera possa essere degna e soddisfacente. Senza dubbio uno dei motivi è che mentre le grandi aziende rappresentano un vastissimo settore della vita americana, il loro ruolo nella soluzione dei problemi vitali del paese è minimo.
Diritti civili, povertà, disoccupazione, igiene, istruzione, sanità (sottolineo quest’ultimo argomento): ecco solo alcune gravi crisi di fronte a cui l’intervento della classe imprenditoriale, con alcune importanti eccezioni, è stato e continua ad essere molto inferiore a quanto ci si potesse aspettare.  Possiamo prendere atto di talune eccezioni, ma indiscusso ed indubbio che il mondo imprenditoriale nel suo complesso non ha raccolto la sfida per una ‘nuova frontiera’ della nazione, eccetto un diffuso dissenso che dalla frontiera migrato verso l’uno e l’altro polo di questo mondo così maltrattato!
Naturalmente si può ribattere che il compito dell’imprenditore è il profitto (è business dice il ‘quarantacinquesimo’ della lista…. degli imprenditori di certo non dei Padri Fondatori giacché vi è notevole confine… tra quelli e questa limitata ‘ragione’), che tentare di più vorrebbe dire fare meno di quanto è dovuto agli azionisti. Ma, chiedono i giovani, che valore ha questa obiezione quando una sola azienda, come la General Motors o un’altra consimile conserva dei profitti annui superiori al prodotto nazionale di un qualche paese del mondo? Per dei giovani educati da solidi principi accompagnati da retti ideali e per i moralisti di ogni tempo, l’etica che misura ogni cosa sulla base del profitto che se ne può ricavare è ancora più sgradita!
Infatti hanno ben visto alti funzionari (nonché acclamati ministri) delle nostre aziende ingannare elettori e democrazia e complottare accordi non solo sui prezzi, ma anche sui principi su cui la democrazia siede e presiede taluni incarichi e di cui la stessa dovrebbe tutelarci dall’opposto in ragione della comune difesa, talché anche questa è divenuta business con cui ingannare il popolo e non solo il giovane morto in una inutile guerra… in difesa e per conto di questa democrazia ‘disdetta’…
E come dicevo…, questi giovani hanno visto alti funzionari delle nostre più grandi aziende complottare accordi sui prezzi, complottare circa il principio della verità affinché le loro stesse aziende ne potessero trarre il maggior profitto ed illecito guadagno di cui inaffidabili soci in affari; incontrandosi in squallide riunioni segrete per rubare qualche miliardo al mese dalle tasche di milioni di cittadini e non solo americani!
Ci hanno visto mandare la gente in prigione perché in possesso di marijuana, mentre ci rifiutiamo di limitare la vendita o la pubblicità delle emissioni di gas nocivi che ogni anno uccidono migliaia di cittadini nel mondo visto che il nostro paese nell’aspettativa di diventar ancor più ricco grazie a questo impegno è quello che più inquina al mondo…
Infatti ci vedranno fra breve esitare ad imporre le più modeste norme di sicurezza ambientale nella costruzione delle automobili o a esigere che le società finanziarie dicano la verità sugli interessi richiesti per i prestiti che concedono.  Hanno intuito che la criminalità organizzata, questo impero della corruzione, della venalità ingorda e dell’estorsione, continua a prosperare, non soltanto tollerata ma spesso alleata a importanti personalità dei sindacati, del mondo degli affari e del governo.
Per queste ragioni - ora rinnovate ed aggiornate - forse molti giovani come molte donne nel loro manifesto disprezzo per gli eccessi del ‘materialismo’ di una falsa e non solo ingorda ricchezza ma dannosa economia, fanno eco agli insegnamenti di un altro giovane ribelle:

“Ed Egli mandò via i ricchi a mani vuote”.


Ma come ben vedete nel mio ed altrui sacrificio nulla servito perché i ricchi escono dallo stesso mio e vostro ‘studio’ a mani piene di monete e non solo… Ma ciò che respingono questi giovani è qualcosa di più di questi abusi dovuti al principio del profitto; spesso è proprio la natura del materialismo della nostra comune società e le sue conseguenze che li portano ad un ragionevole e rivoluzionario rifiuto. 





I sobborghi come avete visto rimangono ‘scatolette sparse su una collina… tutte fatte di cartapesta come un gioco di bambini con i loro giochi, tutte uguali’. ‘Col danaro non mi compero l’amore’, cantano. Ai loro occhi, misuriamo troppo spesso il valore di un uomo in base allo stipendio o a quello che possiede. In definitiva, ritengono che la vecchia generazione abbia rinunciato ai valori sociali e personali in cambio di ‘giocattoli’ che una volta qualcuno ha definito ‘una collezione di passatempi per gente immatura’.
Infatti approfondendo e aggiornando questo concetto, al proliferare di spazi inaccessibili e fortificati, si osserva una sempre più scarsa presenza dei luoghi pubblici, che invece dovrebbero favorire l’incontro, il dialogo, il confronto e lo scambio tra gli individui. Al loro posto sorgono invece nuovi spazi, creati appositamente per il consumo.  Le comunità locali e gli spazi pubblici non sono più quelli di una volta: perdendo ogni legame con il territorio e la capacità di essere occasioni di incontro, viene meno anche la loro funzione principale, cioè quella di aggregare le persone e tenerle unite. Nei luoghi di riunione si creavano anche norme, in modo da poter fare giustizia e da imporla orizzontalmente, sì da trasformare coloro che parlavano in una comunità, separata dagli altri e integrata al suo interno da criteri comuni e condivisi di valutazione. Ora, un territorio che venga privato di spazi pubblici offre scarse possibilità perché le norme vengano discusse, i valori messi a confronto, perché ci siamo scontri e negoziati. Ciò che viene a mancare è dunque lo spazio del confronto costruttivo, della discussione e della condivisione dei valori; tutte attività importanti e necessarie per costruire e tenere viva una comunità.  “Lungi dall’essere terreno di coltura dello spirito comunitario, le popolazioni locali sono piuttosto accozzaglie di entità prive di legami reciproci”. Le persone che sono escluse e si trovano a vivere assieme nello stesso spazio, condividono semplicemente un vincolo territoriale, ma legami di altro tipo non sussistono; per questo, pur essendo dei gruppi, delle comunità, non possono essere paragonati alle comunità del recente passato.
Questi fenomeni sfociano nella disgregazione delle collettività e nell’erosione degli spazi pubblici, come luoghi di incontro, e producono una condizione, volontaria o imposta, di isolamento dell’individuo: c’è chi sceglie di isolarsi e fa di tutto per rimanere distaccato e chi invece si trova escluso, estromesso, per volontà altrui, perché gli viene negato l’accesso. Le élites hanno prescelto l’isolamento e, per ottenerlo, pagano generosamente e volentieri. Il resto della popolazione si trova tagliata fuori e costretta a pagare l’alto prezzo culturale, psicologico e politico del nuovo isolamento in cui è caduta. Quanti non hanno i mezzi per scegliere di stare separati e di pagare i costi di servizi di sicurezza, si trovano a vivere gli aspetti passivi di questo fenomeno attuale.
Da una parte si trovano dunque le persone che si barricano nelle loro fortezze e dall’altra le persone che sono costrette a rimanere all’interno dei loro spazi, perché estromessi dalle aree di potere. In questo modo la distanza tra le élites che sperimentano l’extraterritorialità e le persone che invece rimangono legate alla territorialità aumenta inevitabilmente, e questa disparità si fa sentire ancor di più se si considera che extraterritorialità vuol dire anche libertà, capacità di movimento, in opposizione alla stanzialità e ai vincoli imposti dalla territorialità: “Se la nuova extraterritorialità della élite viene vissuta come una inebriante libertà, la territorialità degli altri non fa tanto pensare a una casa, a una base sicura, ma sempre più a una prigione, tanto più umiliante quanto più viene ostentata la libertà di movimento degli altri”.
…Abbiamo conservato gelosamente il nostro sistema educativo e soprattutto universitario considerandolo anch’esso uno dei pilastri della società liberale. Ma questa fede non è condivisa da tutti. Uno dei suoi critici ha detto: “L’educazione è per sua stessa natura un problema individuale… da mantenere al di fuori degli ingranaggi della produzione di massa. Il suo compito non è quello di produrre gente che, istintivamente, vada tutta nella stessa direzione… [eppure] i nostri milioni di studenti imparano tutti le stesse lezioni e trascorrono ore di fronte ad internet o alla televisione guardando più o meno le stesse cose e le stesse cose condividere in ugual identico momento. Per una ragione o per l’altra trascuriamo sempre più le differenze, quando addirittura non cerchiamo di dimenticarle. Andiamo diritti verso la standardizzazione dei cervelli, verso quello che Goethe chiamava ‘il mortale luogo comune che ci incatena tutti’ ”.
Chi ha parlato così non era un oratore di una manifestazione di Berkeley; era Edith Hamilton, uno dei nostri massimi cultori degli studi classici.
Giudizi molto simili vengono pronunciati dai nostri giovani critici. Così ha parlato un rappresentante degli studenti in una riunione del consiglio di amministrazione dell’università di California: “Abbiamo chiesto di essere ascoltati! Avete rifiutato e continuato a firmare accordi in nome del vostro business! Abbiamo chiesto giustizia e non solo per i neri. L’avete chiamata anarchia senza il dovuto codice a barre! Abbiamo chiesto la libertà al di fuori del limitato intento da voi nominato ‘geografia’ globale! L’avete chiamata ‘licenza’. Piuttosto che affrontare la paura e la sfiducia che avete motivato ad ogni vostro evento rinnovato numerato dal ‘sette all’otto’ con il russo corrisposto, avete chiamato tutto questo ‘comunismo’. Ci avete accusato di essere usciti dalle giuste vie. Ma siete a voi a precludercele con ogni vostro nuovo trattato e firma! Voi, non noi, avete edificato le università e non solo quelle sulla sfiducia e sulla disonestà”.
È impossibile fraintendere l’angoscia che scaturisce da queste ed altre proteste. Possono esserci molte cose dietro quel grido, ma una di queste è certamente la protesta dell’individuo contro l’‘universalità’ divenuta una corporazione burocratica troppo spesso foraggiata da interessi privati, contro l’ottusa standardizzazione di cui parlava Hamilton. Perché nella burocrazia e nella standardizzazione (anche con la virtuale e confusa se non addirittura mascherata  pretesa del contrario) c’è la negazione del valore dell’individuo e dell’importanza dell’uomo come tale: se tutti sono uguali, perché ascoltare ciò che il singolo ha da dire? Se non siamo disposti ad ascoltare, allora gli uomini non sono altro che numeri di una serie di statistica, una parte del prodotto nazionale lordo, come tante tazzine da caffè o tanti computer ove a piacimento ricavare dati o se non altro rubarli o spiarli…

(R. F. Kennedy, Vogliamo un mondo più nuovo)