giuliano

venerdì 8 marzo 2019

BANG-BANG



















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Bum-Bum

Prosegue...

...In chi si aggrappa al sogno...














L’uno con la gazzetta in mano, l’altro con una vanga sulla spalla pronto a mettere in atto il contenuto del giornale…

Che ‘onesto’ trionfo nello sguardo di mio zio mentre marciava alla volta del bastione!

Che gioia intensa nuotava nei suoi occhi quando si fermò accanto al caporale e gli lesse dieci volte il capoverso, mentre questi lavorava, per timore che magari facesse una breccia troppo larga o troppo stretta…

Ma quando la ‘chamade’ rullò e il caporale aiutò zio Tobia a salire sulla terra conquistata, con le bandiere in mano sui baluardi… cielo! terra! mare… ma a che servono le apostrofi? Con tutti i vostri elementi asciutti o bagnati, mai riuscirete a comporre una droga così eccitante…




Su questo sentiero di felicità per molti anni e secoli, senza interruzione di sorta, a meno che il vento soffiasse per una settimana o dieci giorni sempre verso ovest, il che impediva al corriere di giungere dalle Fiandre con le notizie e teneva in apprensione i due, su questo sentiero, dico, zio Tobia e Trim camminarono…

…Ogni anno e talvolta ogni mese con un’invenzione o una trovata aggiungevano continuamente nuovi vantaggi e migliorie alle loro fortificazioni, e nel far questo offrivano  a se stessi sempre nuovi motivi d’entusiasmo e di diletto…




Le campagne del primo anno vennero condotte dall’inizio alla fine in base al semplice metodo riferitovi. Nel secondo anno, in cui zio Tobia s’impadronì di Liegi e Ruremond, pensò di poter affrontare la spesa di quattro bei ponti levatoi, due dei quali ho avuto modo di descrivervi in uno dei volumi precedenti. Alla fine dello stesso anno aggiunse un paio di porte a saracinesca, che vennero trasformate in seguito in macchine da guerra, e durante l’inverno zio Tobia, anziché concedersi il dono di un bell’abito, come sempre a Natale, si regalò una splendida garitta da collocare in un angolo della spianata presso il terrapieno dello spalto, là dove era stato lasciato un piccolo spiazzo che doveva servire a lui e al caporale per le consultazioni di guerra…

La garitta sarebbe stata utile in caso di pioggia!




…L’indomani mattina vi fu l’assalto alla controscarpa posta tra la Deule inferiore e la porta di Sant’Andrea a destra, e tra quella di Santa Maddalena e il fiume a sinistra…

Fu senz’altro l’attacco più memorabile di tutta la guerra, il più audace e ostinato. Dovrei aggiungere che fu anche il più sanguinoso, perché costò la vita di cento paia di scarpe fra gli alleati.

Zio Tobia si preparò ad allestirlo con gran solennità!

Alla vigilia del gran giorno, andando a letto, ordinò di tirar fuori da un angolo del vecchio baule, in cui riposava da molti anni, la parrucca delle grandi occasioni, e di porla sul coperchio, pronta per il mattino seguente. E la prima cosa che fece, ancora in camicia, appena giù dal letto, fu di indossarla; poi s’infilò i pantaloni e abbottonati, si affibbiò la cintura della spada; e già stava estraendola dal fodero, quando si ricordò che doveva radersi la barba; così dovette togliersela, perché non gli desse noia durante la rasatura.




Cercando di infilare la giacchetta militare ed il panciotto zio Tobia osservò lo stesso inconveniente per la parrucca: gettò via anche quella. Così per un motivo o per l’altro, come sempre capita quando si ha premura, erano le dieci, cioè un’ora e mezzo più tardi del solito… quando mio zio scese in campo…

Zio Tobia non aveva ancora voltato l’angolo della siepe di tasso che separava l’orto dalla spianata, quando scorse il caporale che aveva cominciato l’attacco senza di lui.

Lasciate che mi interrompa per abdicare alla fervida immaginazione del lettore il profilo del caporale nella foga dell’assalto, come apparve a zio Tobia non appena giunse in prossimità della garitta, ove Trim era al lavoro; poiché mai più vi capiterà di vedere qualcosa di simile in una combinazione tanto grottesca e bizzarra.

Il caporale…

Attenti a calpestare le sue ceneri, voi, uomini di genio… poiché egli è vostro parente. Togliete le erbacce dalla sua tomba, voi, uomini buoni, poiché è vostro Fratello…

Oh, caporale! Se ti avessi con me ora che posso offrirti una cena e protezione, oh come ti colmerei di tenerezze!

(Sterne)













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