giuliano

domenica 24 maggio 2015

IL VOLO DI JONATHAN: dialogo con l'eremita (18)


















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Il volo di Jonathan (17)













...Più nutrita. Fosse solo thé, quello lo sorseggiano dopo con il cuoco Cacciatore, svela i segreti della sua cucina non sapendo della vecchia dinastia di Rosso vestita cui i sapori e i segreti della vita vengono ugualmente custoditi e poi trapassati a miglior vita… Dal Rosso nulla è più come prima ed ogni sapore dell’Ibis Eremita ben condito cambia il corso della sostanza cui delegare il sapere della nuova vita….
Ibis: Già, dice bene, finire in quelle cucine è cosa a noi poco gradita, ricordo che la situazione in vent’anni è precipitata… Pensi i miei avi avevano fondato colonie in Germania, in Austria, in Svizzera, perfino in Italia, nelle falesie istriane e sulle pareti rocciose del Verbano, verso il canton Ticino. Eh, i miei avi hanno frequentato bei posti e conosciuto Tempi migliori, anche se i piccoli correvano sempre il rischio di essere strappati dai nidi e cucinati dal fuoco lento dei vostri buongustai, li consideravano mensarum deliciae…
Jonathan: Un comportamento inqualificabile, di cui mi vergogno per loro…
Ibis: Giusto! Si vergogni. Comunque c’era qualche umano che si comportava bene. I miei parenti africani erano considerati sacri dagli Egizi, che li veneravano al punto di rappresentare il loro Dio Thot…, non confonda…: ‘non ‘totale’ del conto dell’Oste premuroso’, ma l’antico Thot con una testa uguale alla nostra, una cosa ben diversa. Ma nessuno è perfetto. Si figuri che li portavano in battaglia per proteggersi da altri dèmoni. Comunque sia non doveva essere allegro trovarsi coinvolti nelle vostre stupide guerre, così rumorose inutili e dannose, ma almeno venivano nutriti con i cibi più prelibati.
Jonathan: Lei invece come si nutre?
Ibis: Che le posso rispondere, da quando ho incontrato la Meditazione sono diventato vegetariano. Però se insiste le darò ‘copto’ qualche segreta ricetta…. con cui deliziare e sfamare il 




palato cui l’Anima ingorda vola alle alte quote dell’Ermetica Parola. Con cui lo Spirito fugge la Materia abbrutita, dallo stomaco digerita, dal palato masticata…, non certo come una Preghiera Infinita segreto di Vita.  Io e lei, caro Jonathan di codesto dialogo Antico, affidiamo il nostro nutrimento alla saggezza di una Poesia. Elemento di un Dio Straniero, perché privi della Materia con cui gravita la Terra. Per questo mentre loro camminano e si nutrono noi voliamo, certo un po’ asciutti e smunti e quasi estinti! Altrimenti non ci saremmo incontrati per questa rotta, cielo di una segreta disciplina, volo alle alte quote di una Gnosi antica. Tre volte Grandi, io Lei, e lo Spirito così ben nutrito, preghiera per un Destino certamente più saporito dall’Oste condito… Così l’Eremita le darà saggio della sua follia, visione mai estinta della fine cui l’uomo destina la saggezza antica. Fosse solo l’Oste dell’odierna paura che uccide e condisce la nostra Opera, il volo antico per un piatto più saporito alla mensa del comune appetito. Ma la follia non è mia, solo perché Eremita e Profeta all’ora dell’Apocalisse destino di codesta vita. Guardi gli uomini! E’ la fine di ogni retta disciplina. Guardi la fine! La Terra  trema e trasuda paura. L’Ecologia non salverà o farà la nostra fortuna. La Preghiera non mortificherà l’arroganza con cui vestono la terrena venuta. Il Discorso per quanto Perfetto non sazierà mai l’appetito di chi nutre la vita con la ricchezza e l’arroganza figlie dell’Eterna sventura e di una morte prematura… al Teschio della comune Ora. Guardi la Terra giù da basso! Non solo il riso che orna la lieta discesa nel campo saggiamente concimato con il veleno nostro comune nemico: il raccolto è cosa importante e prioritaria per il gregge che lavora. Ma vedo e scorgo la Fine del mondo nell’Apocalisse cui affido l’eremitica Parola, avrei altro nome all’Ora di questo Dialogo con cui nutro il Bene e rifuggo il Male. Patto antico cui un Dio fa dominio scritto nel Principio. Scritto nel futuro della materia, Apocalisse della nostra comune visione al vento di questo volo orientamento e vista di una diversa scelta di vita….




Ed in quel giorno non si ammirerà il mondo per il disgusto dell’amore per la divinità, né lo si adorerà in ogni suo Elemento, si preferirà la tenebra alla luce e si preferirà la morte alla vita, l’inganno alla lecita parola. Nessuno guarderà verso il cielo con la speranza della retta Via, ma solo l’arroganza del fuoco con cui uccide la Vita. L’uomo religioso sarà considerato folle; l’empio sarà onorato come un saggio; il timido sarà considerato come forte e sarà punito l’uomo buono come malvagio. A proposito dell’Anima e delle cose dell’Anima e di quanto riguarda l’Immortalità e del resto di ciò che ho detto, non solo si penserà che sono cose ridicole, ma le si considererà un lusso non concesso né ammesso al Tempio del futuro così celebrato. Piuttosto credetemi, è l’Eremita che parla nell’Estinzione della retta e saggia disciplina, quegli uomini di tal fatta rischieranno l’estremo pericolo per la  loro Anima e sarà stabilita legge nuova certamente non Divina. Le Divinità Buone prenderanno una diversa Via. Gli angeli malvagi rimarranno assieme agli uomini, vivendo con loro ed istigandoli ai mali perpetrati con audacia e alle cose empie con guerre e rapine, e insegnando loro cose contro natura con sempre maggiore astuzia.  In quei giorni la Terra non avrà stabilità, non si navigherà nel mare, né si conosceranno le stelle in cielo.  Ogni voce santa del logos di Dio tacerà. L’aria diventerà malata. Questa la vecchiaia del mondo: l’empietà e il disonore con il disprezzo delle parole buone. Quando avvengono queste cose il Signore, Padre, Dio prima di Dio, estirperà la malvagità e l’inganno senza violenza alcuna, solo l’utopia della retta Parola ed il ristabilimento della Natura delle cose pie e buone avverrà durante un periodo di tempo   Che non avrà mai avuto inizio…

                    Che non avrà mai avuto inizio….


                             Che non avrà mai avuto inizio………






Grazie Ibis Eremita per questa Rima, per questa visione antica, ed è vero, io che in questa Primavera celebro la Rinascita della Vita nell’Universo descritta, so la segreta via fuori dal Tempo osservato nell’invisibile Creato cui io e te facciamo segreto ed Ermetico Dialogo. Siamo eterni quanto Dio in questa Eresia, Metafisica del creato narrato…

(G. Lazzari... da una idea di Airone; Fotografie di G. Lazzari)















                

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