giuliano

venerdì 19 aprile 2013

STORIA UNIVERSALE DELL'INFAMIA (6)









































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storia universale dell'infamia (5)

Prosegue in:

storia universale dell'infamia: la 'maffia' (7)









Protetti da alti pilastri, uomini dal mento ben rasato sparavano
silenziosi, ed erano il centro di un atterrito orizzonte di vetture
a nolo cariche di impazienti rinforzi, con l'artiglieria Colt in pu-
gno.
Cosa provarono i protagonisti di quella battaglia?
In primo luogo (credo) la brutale convinzione che il frastuono
insensato di cento revolver li avrebbe subito annientati; in se-
condo luogo (credo) la non meno erronea certezza di essere
invulnerabili, visto che la scarica iniziale li aveva atterrati.
Sta di fatto che si batterono con fervore, trincerati dietro il
ferro e la notte.....




Per due volte la polizia intervenne e per due volte fu respinta.
Alle prime luci dell'alba il combattimento, quasi fosse osceno
o spettrale, cessò.
Sotto le grandi arcate metalliche rimasero sette feriti gravi,
quattro cadaveri e una colomba morta....
I politici del quartiere per cui lavorava Monk Eastman aveva-
no sempre negato pubblicamente l'esistenza di simili bande,
o sostenuto che si trattasse di innocenti circoli ricreativi.
Ma l'indiscreta battaglia di Rivington li allarmò.
Convocarono i due capi per convincerli della necessità di una
 tregua.




Kelly accettò subito; Eastman esigeva altri spari e altri taf-
ferugli. Inizialmente rifiutò e dovettero prospettargli la pri-
gione.
Alla fine i due illustri malviventi tennero consiglio in un bar,
ognuno con un sigaro in bocca, la destra sulla pistola e un
vigilante nugolo di scagnozzi intorno. Giunsero a una deci-
sione molto americana: affidare la disputa a un incontro di
pugilato.
Kelly era un pugile abilissimo.




Il duello si svolse in un capannone e fu stravagante.
Vi assistettero 140 spettatori, fra guappi col cilindro di
sghimbescio e donne dalla fragile acconciatura monumen-
tale.
Durò due ore e finì per completo sfinimento.
Da lì a una settimana ripresero a crepitare le pallottole.
Monk fu arrestato per l'ennesima volta. I suoi protettori
si disinteressarono di lui con sollievo; il giudice gli vatici-
nò, ed era nel giusto, dieci anni di carcere...




Quando l'ancora perplesso Monk uscì da Sing-Sing, i
1200 malviventi ai suoi ordini erano allo sbando....
Incapace di riunirli, si rassegnò a lavorare in proprio.
L'8 settembre del 917 era di nuovo e come sempre in
strada...ora l'esercito e qualche politico locale erano i
suoi sponsor....
Conosciamo diversi aspetti della sua campagna...
Sappiamo che dalla felice e prospera delinquenza pas-
sò ad atteggiarsi ad eroe di guerra...
Sappiamo, quello che sempre sappiamo, che fu un one-
sto e ben-voluto .....
(J. L. Borges)













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