domenica 10 novembre 2013
L' INVERNO DEL NOSTRO UNIVERSO (12)
Precedenti capitoli:
Manas (10/9) &
L'inverno del nostro Universo (11)
Prosegue in:
Le prime piogge (14/13)
.... Nel caso della forza di gravità la situazione appare ancora
più strana perché il campo gravitazionale non è che una defor-
mazione dello spazio: è spazio curvo.
L'energia racchiusa in una deformazione dello spazio può tra-
sformarsi in particelle di materia e di antimateria. Ciò avver-
rà ad esempio, in prossimità dei buchi neri, e questo processo
costituisce probabilmente la più importante fonte di particelle
durante il big-bang.
La materia appare quindi spontaneamente dallo spazio vuoto.
Si pone dunque il seguente interrogativo: l'esplosione primor-
diale nasce da un'energia preesistente o tutto l'Universo si tro-
va in uno stato di energia zero, in cui l'energia necessaria per
la produzione della materia proviene dall'energia negativa del-
l'attrazione gravitazionale?
L'idea di un Dio creatore che con un atto di volontà ha fatto
sì che l'Universo esistesse è profondamente radicata nella
cultura giudaico-cristiana.
Però si è visto che questa convinzione pone più problemi di
quanti ne (vorrebbe nei secoli) risolve(re), come è dimostra-
to dalle controversie dei teologi.
La difficoltà principale rimane la natura del Tempo.
Oggi sappiamo che il Tempo è inestricabilmente collegato al-
lo spazio, e che lo spazio-tempo fa parte dell'Universo così
come ne fa parte la materia.
Se (quindi) il Tempo appartiene all'Universo fisico e obbedi-
sce alle leggi della fisica, ne consegue che il Tempo è com-
preso in quell'Universo che Dio dovrebbe aver creato.
Ma ha senso dire che Dio è causa del Tempo quando l'espe-
rienza ordinaria ci insegna che la causa precede sempre l'ef-
fetto?
La casualità è calata nel Tempo: il Tempo deve esistere 'Pri-
ma' che una cosa causi un'altra cosa.
Se il Tempo non esiste, concepire un Dio che esiste Prima
dell'Universo è assurdo, dato che non esiste né un Prima né
un Dopo...
Già Agostino, nel V secolo, era consapevole di questi proble-
mi. Fu Boezio, un secolo dopo, che li analizzò e li approfon-
dì, elaborando un concetto di creazione molto più astratto e
sofisticato di quello ordinario.
Secondo Boezio, Dio esiste al di fuori dello spazio e del Tem-
po: esiste per così dire sopra la Natura, (ma) e non prima di
essa (??). Questa idea di un Dio senza Tempo non è immedia-
tamente comprensibile ed appare matematicamente e filoso-
ficamente contraddittoria...
La divinità fuori del Tempo 'crea' l'Universo in un senso più
complesso: lo mantiene cioè in esistenza in ogni momento.
Il deismo (più che il teismo) predica un Dio che mette sem-
plicemente in moto l'Universo, mentre il Dio senza Tempo a-
gisce in ogni istante.
Il remoto creatore cosmico viene così ad assumere una con-
notazione di maggiore immediatezza, poiché agisce qui e
adesso: ma risulta in cambio più oscuro, poiché il concetto
di un Dio al di sopra del Tempo è arduo e complesso (ed e-
retico...).
Per concludere vi sono Due alternative: il Dio nel Tempo
causa della creazione e il Dio senza Tempo che continua-
mente conferisce (invisibile ed inimmaginabile) esistenza
all'Universo, Tempo compreso.....
(P. Davies, Dio e la nuova scienza)
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