giuliano

venerdì 8 settembre 2017

GHIACCIO ESCHIMESE (5)



















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Alle origini del moderno ambientalismo (4)  &

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Relativo Indice (mi par ovvio...)














In una precedente opera , analizzando il compito delle idee nell’evoluzione dei popoli, abbiamo dimostrato che ogni civiltà deriva da un piccolo numero di idee fondamentali raramente rinnovate. Abbiamo esposto come tali idee si radichino nell’animo delle folle, con quale difficoltà vi penetrino e quale potenza sviluppino dopo esservi penetrate.
Abbiamo pure dimostrato che le grandi perturbazioni storiche derivano, nella maggior parte dei casi, dai cambiamenti di queste idee fondamentali. E poiché abbiamo già trattato a sufficienza circa questo argomento, non vi ritorneremo sopra, e ci limiteremo nel dire qualcosa sulle idee accessibili alle folle, spiegando in quale forma esse le concepiscono.

Tali idee si possono dividere in due classi.

Nell’una, metteremo le idee accidentali e passeggere create sotto l’influenza del momento. L’infatuazione per un individuo o per una dottrina ad esempio.




Nell’altra, le idee fondamentali che acquistano grande stabilità grazie all’ambiente, all’ereditarietà e alla pubblica opinione. Un tempo le idee religiose, oggi le idee inerenti al benessere economico del singolo e non certo dell’intera collettività, in pratica l’economia riflessa nel progresso, fede di questo secolo.
Le idee fondamentali potrebbero essere paragonate alla massa d’acqua di un fiume che scorre lentamente. Le idee passeggere invece somigliano alle piccole onde, sempre mutevoli, che increspano la superficie e che, pur non avendo importanza reale, sono più appariscenti apparenti virtuali ingannevoli della corrente stessa del fiume…

Ai giorni nostri, le grandi idee fondamentali di cui hanno vissuto i nostri padri appaiono sempre più barcollanti e nello stesso tempo le istituzioni, che su tali idee poggiavano, sono profondamente scosse. Al momento attuale, si stanno formando molte di quelle piccole idee transitorie cui accennavo più sopra e su cui  sorprendentemente si poggia l’humus culturale di questa nuova economia o peggio ancora mitologia.

Ma poche, in verità tra esse, sembra acquistare un’influenza preponderante.

Le idee suggerite alle folle (ed ai loro portavoce) possono diventare predominanti soltanto se rivestono una forma semplicissima, che per di più sia traducibile in immagini… Infatti nessun legame logico, d’analogia o di suggestione, collega tra loro queste idee-immagini; esse possono pertanto sostituirsi l’una all’altra come le lastre della lanterna magica che l’operatore toglie dalla scatola dove erano conservate una sull’altra.




Possiamo dunque vedere che, nelle folle, si avvicendano le idee più contraddittorie (la politica e l’intera sua dottrina si poggia su questo humus): seguendo l’impulso del momento la folla sarà influenzata dall’una o dall’altra delle diverse immagazzinate nel suo cervello e commetterà, di conseguenza, gli atti più disparati. E l’assenza totale di spirito critico non consente ad essa di notare le contraddizioni.

Le idee non possono essere accettate dalle folle che dopo aver assunto una forma molto semplice – devono spesso subire le più complete trasformazioni prima di diventare popolari. Quando si tratta di idee filosofiche o scientifiche un po’ più elevate e profonde della media, si può constatare immediatamente (grazie alla violenza subita l’ambiente ed il suo cantore ne sono vivi testimoni) la profondità delle modificazioni che sono loro necessarie oppure negate per scendere, di strato in strato, fino al livello delle folle, per il solo fatto di arrivare alle folle (ed i pennivendoli con tutta la loro casta sanno bene quel che dico) commuoverle oppure al contrario eccitarle nel proprio istintivo odio, debbono essere private di tutto ciò che le rendeva elevate e grandiose.




Il valore gerarchico - ed aggiungo - genetico di un’Idea è d’altronde senza importanza, non nutrito cioè da quel legame con quel mondo abitato cui le folle lo rendono civilizzato oppure al contrario morto sudario e calvario…
E aggiungiamo ancora: non bisogna d’altronde credere che basti dimostrare l’esattezza di un’idea affinché questa produca gli effetti desiderati, gli odierni tempi civilizzati sono stracolmi di tante troppe demenze e pubbliche deficienze…

Comunque non si può escludere in modo assoluto che le folle siano influenzabili dai ragionamenti. Ma gli argomenti che esse impiegano ed accolgono appaiono, dal punto di vista logico, d’un ordine talmente inferiore che soltanto per analogia possono essere definiti ragionamenti. I ragionamenti inferiori delle folle, come i ragionamenti elevati, sono basati su associazioni: ma le idee che le folle associano, hanno tra loro soltanto legami apparenti di somiglianza o di successione. Si collegano tra loro come quelle di un eschimese, il quale, sapendo per esperienza che il ghiaccio, corpo trasparente, si scioglie in bocca, ne deduce che il vetro, corpo pure trasparente, deve ugualmente fondersi in bocca….




Gli oratori e non solo loro che sanno maneggiare le folle, ricorrono sempre ad associazioni di questo tipo. Una catena di ragionamenti rigorosi sarebbe totalmente aliena alle folle e per questo è concesso dire che esse non ragionano o ragionano a vuoto, e non sono influenzabili da un ragionamento. L’oratore e non certo solo lui in rapporto intimo con la folla sa evocare le immagini che la seducono, ed inutile aggiungere che l’impossibilità di ragionare nel modo giusto priva le folle di ogni spirito critico, vale a dire della capacità di discernere la verità dall’errore e di formulare un giudizio preciso sul proprio ed altrui libero arbitrio accompagnato al diritto o almeno prenderne la dovuta coscienza…      




























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