giuliano

mercoledì 13 luglio 2022

(la caverna degli...) ANTICHI DEI

 





















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'Grotta' dei cosacchi



 



 

Dalla finestra, lassù nel Potala, soltanto un piano sotto il Dalai Lama, potevo vedere tutta Lhasa, tutta la Vallata. In lontananza scorgevo la grande Cattedrale (Jo Kang) col tetto dorato luccicante. La Via Circolare o Ligkor si stendeva nel suo circuito completo attorno alla Città di Lhasa. Vi si accalcavano pellegrini devoti venuti a inchinarsi davanti alla maggiore sede di Scienze Occulte del mondo. Mi stupivo per la mia fortuna di avere una Guida così meravigliosa come il Lama Mingyar Dondup; senza di lui sarei stato un novizio comune, alloggiato in un dormitorio buio invece di trovarmi quasi sulla cima del mondo.

 

 Improvvisamente, così improvvisamente che squittii di sorpresa, due braccia forti mi afferrarono e mi alzarono per aria. Una voce profonda disse,

 

‘È così! Pensi solo alla tua Guida perché ti porta quassù nel Potala e ti dà da mangiare quei dolciumi nauseanti provenienti dall’India?’.

 

Rise per far tacere le mie proteste e io ero troppo cieco, o troppo confuso, per capire che sapeva benissimo cosa pensassi di lui!

 

Finalmente disse,

 

‘Noi due siamo strettamente legati l’uno all’altro, ci conoscevamo bene in una vita precedente. Tu sai tutto di quella vita passata, devi solo essere aiutato a ricordare. Ora dobbiamo lavorare. Vieni nella mia stanza’.




Mi lisciai la veste e rimisi a posto la scodella che era caduta mentre venivo alzato in aria, poi mi affrettai verso la stanza della mia Guida. Mi fece segno di sedermi, e quando fui sistemato, disse:

 

‘Allora, hai meditato sulla questione della Vita, sulla nostra discussione di ieri sera?’.

 

Abbassai la testa, costernato, e risposi,

 

‘Signore, ho dovuto dormire, poi il Signor Abate ha voluto vedermi, poi voi mi avete mandato a chiamare, poi ho dovuto mangiare e poi voi mi avete voluto vedere di nuovo. Non mi è rimasto il tempo di pensare a niente, oggi!’.

 

Scorsi un sorriso sulla sua faccia mentre diceva:

 

‘Discuteremo più tardi sugli effetti del cibo, ma prima riprendiamo il discorso sulla Vita’.

 

Si fermò, allungò una mano e prese un libro scritto in una lingua straniera ed esotica. Ora so che si trattava dell’inglese.

 

Sfogliando le pagine, trovò finalmente ciò che cercava. Passandomi il libro, aperto a una figura, chiese:

 

 ‘Sai cosa sia questo?’.




Osservai la figura ed era così ordinaria che guardai le parole strane scritte sotto. Non significavano niente per me. Restituendo il libro, dissi in tono di rimprovero:

 

‘Sapete bene che io non so leggerlo, Onorevole Lama!’.

 

‘Ma riconosci la figura?’,

 

continuò.

 

‘Ebbene, sì, è solo uno Spirito della Natura, uguale a quelli che ci sono qui’.

 

Ero sempre più perplesso. Di che cosa si trattava? Il Lama aprì il libro di nuovo e disse:

 

‘In un paese lontano, oltre i mari, la facoltà generale di vedere gli Spiriti della Natura si è persa. Se una persona vede un tale Spirito, diventa oggetto di scherno, e il veggente viene addirittura accusato di ‘avere visioni’. Gli occidentali non credono in ciò che non possono fare a pezzi, tenere in mano o mettere in gabbia. Uno Spirito della Natura viene chiamato Fata in occidente — e le Favole non sono credute’.




Questo mi stupì moltissimo. Io potevo vedere gli Spiriti, sempre, e li consideravo normali. Scossi la testa per fare uscire un po’ della nebbia che vi si trovava.

 

Il Lama Mingyar Dondup parlò:

 

‘Tutta la Vita, come ti ho detto ieri sera, consiste in Materia che vibra rapidamente e che genera una carica elettrica, l’elettricità è la Vita della Materia. Nello stesso modo, in musica, vi sono varie ottave. Immagina che l’Uomo comune per Strada vibri su una certa ottava, allora uno Spirito della Natura e uno Spettro vibreranno a un’ottava superiore. Siccome l’Uomo Medio vive e pensa e crede soltanto su un’ottava, le persone delle altre ottave gli sono invisibili!’.

 

Giocherellai con la mia veste, mentre pensavo a queste cose; non le capivo. Potevo vedere sia gli spettri sia gli spiriti della natura, perciò chiunque avrebbe dovuto poterli vedere come me. Il Lama, che leggeva nella mia mente, rispose:

 

‘Tu vedi l’aura degli esseri umani. La maggior parte degli altri umani non la vede. Tu vedi gli spiriti della natura e gli spettri. La maggior parte degli altri esseri umani, no. Tutti i bambini piccoli vedono queste cose, perché i giovanissimi sono maggiormente ricettivi. Poi, man mano che crescono, le preoccupazioni per la sopravvivenza ottundono la facoltà percettiva. In occidente, i bambini che raccontano ai genitori di aver giocato con dei Compagni dello Spirito vengono puniti per la menzogna o derisi per la loro ‘fantasia troppo vivace’. Il bambino se ne risente e dopo un po’ si convince che era solo immaginazione! Tu, a causa della particolare educazione che hai ricevuto, vedi gli spettri e gli spiriti della natura e li vedrai sempre — come vedrai sempre l’aura umana’.




‘Allora perfino gli spiriti della natura che si prendono cura dei fiori sono uguali a noi?’,

 

…chiesi.

 

‘Sì’,

 

…rispose,

 

‘uguali a noi, solo che vibrano più velocemente e che hanno le particelle di materia più distanti le une dalle altre. Questo spiega anche perché riesci a far passare la mano attraverso un raggio di sole’.

 

‘Avete mai toccato — cioè afferrato — uno spirito?’,

 

 …chiesi.

 

‘Sì!’,

 

rispose,

 

‘si può fare se si aumenta la velocità delle proprie vibrazioni. Te lo racconterò’.




La mia Guida toccò il suo campanello d’argento, dono di un Alto Abate di uno dei Monasteri più conosciuti del Tibet. Il monaco–servo, che ci conosceva bene, ci portò — non della tsampa, ma del tè indiano con quei dolci che venivano portati attraverso le alte montagne specialmente per Sua Santità, il Dalai Lama, e che piacevano tanto a me, soltanto un povero novizio.

 

‘È un premio per gli sforzi particolari che fai nello studio’, come Sua Santità aveva detto spesse volte. Il Lama Mingyar Dondup aveva visitato il mondo, sia quello fisico che l’astrale. Una delle sue poche debolezze era la predilezione per il tè indiano. Una debolezza che condividevo con tutto il cuore! Ci sistemammo comodamente e appena ebbi finito i dolci, la mia Guida e Amico parlò.

 

‘Molti anni fa, quando ero un giovanotto, mi precipitavo a svoltare un angolo qui al Potala — proprio come fai tu, Lobsang! Ero in ritardo per la Funzione e, con orrore, vidi un Abate corpulento che mi bloccava la strada. Anch’egli si affrettava! Non avevo più tempo per evitarlo; stavo ripetendomi le scuse che avrei dovuto pronunciare, quando gli passai attraverso. Il suo spavento fu uguale al mio. Comunque, ero talmente stupefatto che continuai a correre e arrivai in tempo, quasi in tempo, dopotutto’.

 

Risi al pensiero del dignitoso Lama Mingyar Dondup che si precipitava! Egli mi sorrise e continuò.




‘Quella notte tardi, ci pensai. Pensai: ‘perché non dovrei poter toccare uno spettro?’. Più ci pensavo e più cresceva in me la determinazione di toccarne uno. Stesi i piani molto accuratamente e lessi tutti i Documenti antichi che parlavano di questo. Consultai anche un uomo molto saggio che viveva in una caverna, sulle montagne. Mi disse molte cose, mi mise sulla strada giusta e ti dirò le stesse cose perché conducono direttamente all’argomento di cui ci stiamo occupando: toccare uno spettro’.

 

Si versò dell’altro tè e lo sorseggiò prima di riprendere.

 

‘La vita, come ti ho detto, consiste in una massa di particelle, piccoli mondi che rotano attorno a piccoli soli. Il movimento genera una sostanza che, in mancanza di un termine più adatto, chiameremo ‘elettricità’. Se mangiamo sensatamente, possiamo aumentare la velocità delle nostre vibrazioni. Una dieta sensata, niente di quella roba fantasiosa e stramba, la star meglio, aumenta la velocità basilare delle vibrazioni. Così possiamo avvicinarci alla velocità di vibrazione di uno spettro’.

 

Si fermò e accese un nuovo bastoncino d’incenso. Quando fu soddisfatto di come ardesse la punta, rivolse la sua attenzione di nuovo a me.




‘L’unico scopo dell’incenso è di aumentare la velocità delle vibrazioni dello spazio in cui viene bruciato e di coloro che vi si trovano. Usando il tipo giusto, perché ogni tipo d’incenso è legato a un certo tipo di vibrazioni, possiamo raggiungere determinati risultati. Per una settimana seguii una dieta rigorosa che aumentò le mie vibrazioni o ‘frequenza’. Durante quella settimana bruciai anche, continuamente, nella mia stanza, l’incenso appropriato. Alla fine di quel periodo di tempo ero quasi ‘fuori’ di me; sentivo di galleggiare anziché camminare, e provavo difficoltà nel mantenere la forma astrale all’interno di quella fisica”. Mi guardò e sorrise mentre disse: “Tu non avresti apprezzato una dieta tanto limitata!”. “No!”, pensai, “preferisco toccare un vero pasto piuttosto che qualsiasi spettro!’.

 

‘Alla fine di quella settimana’,

 

disse il Lama, la mia Guida,

 

‘scesi al Santuario Interno e bruciai altro incenso mentre imploravo uno spirito di venire e di toccarmi. Improvvisamente sentii il calore di una mano amica sulla spalla. Mi girai per vedere chi fosse a disturbare la mia meditazione e feci un salto tale da uscire quasi dalla veste quando vidi che chi mi toccava era lo spirito di un lama, ‘morto’ più di un anno prima’.

 

Il Lama Mingyar Dondup si fermò improvvisamente, poi rise forte al pensiero di quell’esperienza del lontano passato.

 

‘Lobsang!’,

 

esclamò finalmente,




‘il vecchio lama ‘morto’ rise e mi chiese perché avevo faticato tanto, quando mi sarebbe bastato andare nel mondo astrale! Confesso che mi sentii mortificato oltre misura al pensiero che una soluzione così ovvia mi fosse sfuggita. Ora, come ben sai, noi andiamo nel mondo astrale e parliamo con gli spettri e la gente della natura’.

 

 ‘Certamente avete parlato per telepatia’,

 

notai,

 

‘e non conosco nessuna spiegazione per la telepatia. Ci riesco, ma cornei’.

 

‘Le domande che fai, Lobsang, sono sempre le più difficili!’,

 

rise la mia Guida.

 

‘Le cose più semplici sono le più difficili da spiegare. Dimmi, come spiegheresti tu il processo del respirare? Ci riesci, tutti ci riescono, ma come si può spiegarne il processo?’.

 

Assentii cupamente. Sapevo che facevo sempre delle domande, ma era l’unico modo per imparare. La maggior parte degli altri novizi non dimostrava interesse, a loro bastava mangiare e lavorare poco, ed erano soddisfatti. Io volevo di più, volevo sapere.

 

‘Il cervello’,

 

disse il Lama,




‘è come una radio, come il meccanismo che quel Marconi usa per mandare messaggi attraverso gli oceani. L’insieme di particelle e di cariche elettriche che compongono un essere umano è guidato dal meccanismo cerebrale elettrico, o radio. Quando un essere (compresa una scrofa...) pensa di muovere un arto, delle correnti elettriche corrono lungo i nervi giusti e stimolano il muscolo, che compie l’azione desiderata. Similmente, quando una persona pensa, il cervello emana delle onde radio o elettriche — in realtà provengono dalla parte superiore dello spettro radio. Esistono degli strumenti per individuare le radiazioni e perfino tracciarne le linee che i dottori in Occidente chiamano ‘alfa, beta, delta e gamma’.

 

Assentii lentamente con la testa, avevo già sentito parlare di cose simili dai Lama Medici.

 

‘Ora’,

 

continuò la mia Guida,

 

‘anche i sensitivi possono captare queste radiazioni e possono capirle. Io riesco a leggerti nel pensiero, e se fai uno sforzo, tu puoi leggere nel mio. Più è forte la simpatia, l’armonia che lega due persone, più è facile per loro leggere queste radiazioni cerebrali che costituiscono il pensiero. Questa è telepatia. Spesso i gemelli sono legati da un fortissimo contatto telepatico. I gemelli monozigotici, i cui cervelli sono esattamente la copia l’uno dell’altro, hanno un’intesa telepatica così forte che è sovente molto difficile stabilire in quale dei due nasca un determinato pensiero’.




‘Rispettabile Signore’,

 

dissi,

 

‘come ben sapete, io riesco a leggere nella mente della maggior parte delle persone. Perché succede questo? Esistono molte persone che abbiano le stesse facoltà?’.

 

 ‘Tu, Lobsang’,

 

replicò la mia Guida,

 

‘sei particolarmente dotato e particolarmente addestrato. Le tue facoltà vengono aumentate con tutti i mezzi a nostra disposizione, perché dovrai affrontare un compito difficile nel corso della tua Vita’.

 

Scosse la testa solennemente.

 

‘Un compito veramente molto difficile. Nei Tempi Antichi, Lobsang, il Genere Umano poteva comunicare telepaticamente col mondo animale. Negli anni a venire, dopo che il Genere Umano avrà conosciuto la follia delle guerre, questa facoltà sarà di nuovo acquisita; di nuovo l’Uomo e l’Animale cammineranno insieme, in pace, senza desiderare di nuocersi vicendevolmente’.

 

Dai piani inferiori rimbombò il suono di un gong. Udimmo lo squillo di trombe e il Lama Mingyar Dondup balzò in piedi dicendo:

 

‘Dobbiamo affrettarci, Lobsang, sta per incominciare la Funzione nel Tempio, e Sua Santità in Persona sarà presente”. Mi alzai subito, mi sistemai la veste e corsi dietro alla mia Guida, ormai lontana e quasi fuori di vista’.

 

(T. Lobsang)









 

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