giuliano

domenica 23 giugno 2013

MADDALENA LA FALSA STREGA (2)















Precedente capitolo:

Maddalena la falsa strega










Tale caratteristica non può essere addebitata alla traduzione in
inglese. Anche per questi motivi le opere di Leland non furono
prese sul serio dai folcloristi di stampo accademico.
Alcuni si arrovellavano per cercare di capire (oltre ad un reale
nesso logico con la tradizione pagana, anche il contenuto di ta-
li formule e parole...) se Maddalena produsse davvero tali ma-
noscritti; in effetti, la donna avrebbe potuto 'stiracchiare' le pro-
prie conoscenze della stregoneria (producendo nuove formule)
per assecondare le richieste del suo interlocutore, che si suppo-
ne offrisse del denaro per ottenere tali informazioni.




Anche Leland, d'altra parte, aveva sospettato che Maddalena e
'le sue sorelle' (vale a dire streghe di varia provenienza) si fosse-
ro inventate molte cose.
Altri, invece, si domandano se Leland abbia manipolato le infor-
mazioni ricevute e fino a che punto lo abbia fatto. A questi dubbi
non è possibile dare una risposta certa, in ogni caso quelle infor-
mazioni dimostrano che alla fine dell'Ottocento esisteva, nella
tradizione popolare romagnola, un insieme  di credenze che non
sono pallide sopravvivenze di antichi rituali di fertilità, ma memo-
rie vive di antiche pratiche religiose.




Il 1° gennaio 1897, a Colle Val d'Elsa, il folclorista statunitense
ricevette da Maddalena un altro manoscritto, che pubblicò nel
1899 con il titolo: Aradia, il Vangelo delle streghe.
Quest'opera, molto ridotta rispetto alle precedenti, è struttura-
ta decisamente meglio. Dopo la prefazione, in cui Leland spiega
le peculiarità della stregoneria italiana, il primo capitolo, Come
Diana diede vita ad Aradia, si apre con un mito fondatore della
stregoneria; restando, invece, sul versante propriamente magico,
Aradia contiene una serie di invocazioni e incantesimi chiaramen-
te distinti, nel senso che non si mostrano ripetitivi come le formu-
le riportate nei volumi precedenti.....




Ma questo elemento, pur variando le formule o invocazioni......,
non conferisce all'intera opera il carattere di autenticità, in quan-
to Maddalena avrebbe potuto essersi fatta aiutare da qualcuno.
In ogni caso, quel 'qualcuno' aveva riordinato una serie di miti,
credenze e rituali dando forma a un culto vero e proprio, sebbe-
ne non strutturato e pieno di ingenuità....
Di fatto Maddalena ha recitato o interpretato al meglio il ruolo
di strega, appagando la volontà nascosta di qualche invisibile
'artefice' che di certo, nel vano tentativo di ripercorrere una tra-
dizione antica, ha commesso degli errori strutturali che fanno
sorridere scadendo quasi ...... nel ridicolo.......















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