giuliano

martedì 16 luglio 2013

IL RITORNO DEI PAPI: il recinto (24)














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fuori dal recinto (25)










Il proliferare delle innumerevoli rocche, fondate ricostruite
o riadattate nel periodo Albornoziano, diventa il simbolo del
nuovo stato e segna anche una lacerazione insanabile nelle
città.
Pochi anni dopo la morte dell'Albornoz, quando la situazione
politica mutò nuovamente, l'ostlità dei cittadini verso quelle
 fortezze si manifesterà con inevitabili fenomeni di rigetto e,
infatti, nell'ultimo quarto del XIV secolo molte di esse saran-
no semidistrutte e resteranno abbandonate.




Saranno gli stessi papi, dopo circa un secolo e forti ormai di
un potere consolidato nello Stato Pontificio, a ricostruire le
rocche dell'Albornoz, riproponendole con funzioni e forme
architettoniche adeguate ai tempi nuovi.
A tale proposito è significativo il testamento più che spiri-
tuale, di Nicolò V:




"Udite le ragioni, venerabili Fratelli, e considerate i moti-
vi che ci hanno indotto a dedicarci con tanto impegno a co-
struire e ad edificare, chè vogliamo che anche le Vostre 
Venerazioni comprendano quali sono i motivi che princi-
palmente ci hanno spinto a far ciò.
La grandissima somma autorità della Chiesa Romana, in-
nanzitutto, può essere compresa soltanto da coloro che 
ne abbiano appreso le origini e gli sviluppi attraverso lo 
studio delle lettere. 
Ma la massa della popolazione è ignara di cose lettera-
rie e priva di qualsiasi cultura; e sebbene senta spesso 
affermare dai dotti e dagli eruditi che grandissima è l'-
autorità della Chiesa e a questa loro assersione presti 
fede, reputandola vera e indiscutibile, ha bisogno tutta-
via di essere colpita da spettacoli grandiosi, chè altri-
menti, poggiata com'è su basi deboli ed instabili, la sua
convinzione finirebbe col passare del tempo, per ridur-
si a niente. 
Con la grandiosità degli edifici invece, di monumenti in
qualche guisa perpetui, testimonianze che sembrino qua-
si opera dello stesso Dio, si può rafforzare e confermare
la stessa convinzione popolare che ha il fondamento nel-
le affermazioni dei dotti, così che si propaghi fra i vivi e 
si tramandi, nel tempo, a tutti coloro che tanto meravi-
gliose costruzioni avranno modo di ammirare.
E' questo il solo modo di mantenere ed accrescere la con-
vinzione stessa perché, così conservata ed accresciuta
possa perpetuarsi con l'ammirevole devozione (fonda-
mento degli ignoranti).
In secondo luogo occorrono, come testimonianze della
devozione dei popoli cristiani verso la Chiesa e la Sede
Apostolica e insieme come difesa sicura per gli abitanti
e minaccia per i nemici, le fortificazioni delle città e dei 
villaggi, che si possono rendere più salde con la costru-
zione di grandi nuove opere di difesa nonché di solo 
prestigio, ideate per resistere agli attacchi dei nemici 
esterni e dei sovversivi interni (come gli eretici...) sem-
pre animati codesti da volontà di distruzione".
(.......)













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